Ravanelli

I ravanelli, un pieno di vitamine
I ravanelli sono ortaggi sottovalutati in Italia, dove si consumano quasi esclusivamente a crudo, anziché essere integrati in ricette più o meno complesse. Altrove, soprattutto nel nord Europa, sono molto più valorizzati. Ad ogni modo, del ravanello si consuma principalmente la radice, che a secondo dal grado di maturazione può essere tenera e dolce, piuttosto che coriacea e gradevolmente amarognola. Le foglie sono spesso utilizzate a scopo decorativo, in quanto sono gradevoli alIa vista. I ravanelli si raccolgono in tarda primavera-estate, sebbene la coltura in serra li abbia resi disponibili tutto l’anno.
Per quanto riguarda le proprietà nutrizionali, i ravanelli abbondano di vitamine e sali minerali. In particolare contengono le vitamine del gruppo B, la vitamina C, ottime quantità di potassio ma anche di calcio e di ferro. Molto presente è anche l’acido folico. I ravanelli sono considerati anche ortaggi “curativi”, e infatti contribuiscono ad alleviare i sintomi della tosse. Sono inoltre anche moderatamente antibatterici e antinfiammatori.
Le numerose varietà di ravanelli
Quando si parla di varietà di ravanelli, si scopre un mondo sorprendente, colorato e spesso sottovalutato. Non esistono solo i classici tondi rossi che troviamo al supermercato. Al contrario, esistono tantissime forme, colori e sfumature, ognuna con caratteristiche uniche. Ci sono ravanelli piccoli e piccantini, altri grandi, dolci o addirittura leggermente amarognoli. Alcuni sono croccanti e acquosi, altri compatti e più decisi. A me piace provarli tutti, soprattutto nelle insalate miste o nelle marinature.
Tra le varietà di ravanelli più diffuse troviamo il ravanello rosso tondo, quello allungato chiamato “candela di fuoco”, e il ravanello bianco, noto anche come daikon. Quest’ultimo è molto amato nella cucina asiatica e si presta bene anche alla cottura. Esistono poi ravanelli neri, con buccia scura e cuore croccante, perfetti per depurare l’organismo. Alcuni ravanelli presentano sfumature rosa, viola o gialline: un vero arcobaleno vegetale. Ogni varietà ha un gusto diverso, più o meno intenso, più o meno pungente. E anche la stagione fa la sua parte: quelli primaverili sono più teneri, quelli estivi più robusti.
Le varietà di ravanelli non si distinguono solo per l’aspetto o il sapore, ma anche per l’utilizzo in cucina. Alcuni sono ottimi crudi, altri danno il meglio se cotti o fermentati. C’è chi li frulla nelle zuppe, chi li arrostisce, chi li conserva sott’aceto. Anche le foglie non si buttano: si possono usare nei risotti, nelle frittate o per preparare un pesto rustico e gustoso. Il ravanello è un ortaggio umile, ma sorprendente. Bastano curiosità e un po’ di voglia di sperimentare per scoprire quante possibilità può offrire.
Le varietà di ravanelli più interessanti
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Ravanello rosso tondo
È la varietà più comune. Ha forma sferica, buccia rossa brillante e polpa bianca. Croccante, leggermente piccante, perfetto crudo nelle insalate. -
Ravanello candela di fuoco
Allungato, con buccia rossa e punta bianca. Ha un sapore più delicato rispetto al tondo. Ottimo da affettare sottilmente o da servire intero. -
Ravanello bianco (daikon)
Tipico della cucina giapponese. Di grandi dimensioni, forma cilindrica, gusto dolce e acquoso. Perfetto da grattugiare, stufare o fermentare. -
Ravanello nero
Buccia nera, polpa bianca. Ha un sapore intenso, quasi piccante. Molto usato per le sue proprietà depurative. Si consuma crudo, cotto o sotto forma di sciroppo. -
Ravanello viola
Sfera compatta con sfumature violacee. Ha un gusto equilibrato, meno pungente del rosso. Bello da vedere nei piatti misti. -
Ravanello rosa chiaro
Più delicato nella forma e nel sapore. Croccante, con buccia sottile e meno fibrosa. Ideale per chi non ama il gusto deciso. -
Ravanello giallo
Meno comune, buccia giallo pallido, polpa bianca. Sapore molto tenue. Adatto per zuppe leggere o contorni cotti. -
Ravanello cinese verde (Qingluobo)
Di grandi dimensioni, con buccia e polpa verde. Gusto dolce, leggermente speziato. Molto usato nella cucina asiatica, anche in sottaceti.
Curiosità sui ravanelli
- I ravanelli appartengono alla famiglia delle Crucifere, come cavoli e broccoli. Hanno una crescita veloce e si raccolgono dopo poche settimane.
- Sono tra gli ortaggi più antichi. Si coltivavano già in Egitto, dove venivano offerti agli operai che costruivano le piramidi.
- In Asia il ravanello è molto più grande. Il daikon giapponese, lungo e bianco, è parente stretto dei nostri piccoli ravanelli rossi.
- Le foglie dei ravanelli sono commestibili. Le puoi usare in zuppe, frittate o pesto. Hanno un gusto deciso e leggermente piccante.
- Il sapore del ravanello varia. I più piccoli sono dolci, mentre quelli grandi diventano più pungenti e piccanti.
- I ravanelli contengono molta acqua. Sono diuretici e aiutano a depurare l’organismo, soprattutto se mangiati crudi.
- Il colore rosso vivo non è solo estetica. È indice di freschezza e di presenza di antiossidanti naturali come gli antociani.
- In Francia si servono a colazione. Vengono spalmati con burro salato e mangiati con pane fresco.
Un ortaggio molto versatile in cucina
Il ravanello è un ortaggio molto versatile. In Italia si consumano crudi, soprattutto le varietà estive, o condite leggermente con un po’ di pinzimonio. In genere non sono considerati come un ingrediente particolarmente prezioso in cucina. Tuttavia i ravanelli si prestano a molte preparazioni, di tutti i tipi. Qui sotto, per esempio, trovate una selezione di ricette valorizzate dalla presenza da questo ortaggio.
Trovate certamente deliziosi antipasti, anche molto creativi in quanto frutto di abbinamenti particolari (ad esempio con la mortadella). Trovate anche una certa varietà di insalate con abbinamenti “curiosi”. Molto interessanti, poi, sono le tartare, che vedono nel ravanello un ortaggio in grado di equilibrare il sapore intenso della carne marinata. E che dire dei secondi di pesce (in particolare azzurro) valorizzati da un delizioso letto di ravanelli e altre verdure? Insomma, avete solo l’imbarazzo della scelta!