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Le uova sono un alimento completo per l’organismo

le uova

Uova di gallina… non solo bontà!.

Le uova di gallina sono un alimento straordinario e versatile, disponibile in diverse varietà e dimensioni, ciascuna con caratteristiche uniche. Possono sembrare comuni, le uova sono un autentico tesoro nutrizionale che offre numerosi benefici per la salute.

Proteine ​​ad alto valore biologico : Le uova sono una fonte di proteine ​​ad alto valore biologico, con una quantità superiore rispetto a molti altri alimenti, compresa la carne. Queste proteine ​​contengono tutti gli amminoacidi essenziali di cui il nostro corpo ha bisogno ma non può produrli autonomamente.

Nutrienti essenziali : Le uova sono ricche di nutrienti essenziali, tra cui vitamine e minerali come la vitamina B12, la riboflavina (vitamina B2), il selenio e il fosforo. La vitamina B12 è fondamentale per la salute del sistema nervoso e per la produzione di globuli rossi.

Benefici per la vista : Le uova contengono luteina e zeaxantina, due potenti antiossidanti che contribuiscono a prevenire problemi visivi legati all’età, come la degenerazione maculare.

Salute del cervello : Le uova sono una fonte di colina, un nutriente importante per il cervello. La colina è coinvolta nella formazione di neurotrasmettitori e nella salute cognitiva.

Versatilità in cucina : Oltre ai vantaggi nutrizionali, le uova sono incredibilmente versatili in cucina. Possono essere preparati in molti modi diversi, dalle classiche uova strapazzate alle torte salate, dai dolci ai piatti principali.

Variazioni nel guscio : Le uova possono avere gusci di diversi colori, a seconda della razza della gallina. Questa variazione nel colore del guscio non influisce sulla qualità o sul sapore dell’uovo.

Le  uova di gallina vanno ben oltre la loro versatilità in cucina. Sono un’importante fonte di proteine ​​e nutrienti essenziali per la salute generale, inclusa la salute del cervello e degli occhi. Quindi, la prossima volta che scegliete le uova per la vostra cucina, sapete che state facendo una scelta nutrizionale saggia per il vostro corpo e il vostro palato

Vitamine, minerali e non solo!

Come dicevo poco fa, le uova di gallina sono estremamente proteiche, ma questo non è tutto: soprattutto il tuorlo è ricco di vitamina A e propone un notevole apporto di vitamina E, B1 e D. Grazie alla vitamina A e alla vitamina E, offre una valida azione antiossidante e, con il supporto degli altri macro e micronutrienti proposti, si rivela un alimento perfetto per favorire il benessere delle ossa, del sistema nervoso e dei muscoli. In particolare con l’aiuto della vitamina D, l’uovo diventa un ottimo alleato del sistema immunitario.

Le uova di gallina allevate a terra sono cariche di minerali come fosforo, ferro e zinco. Naturalmente, sono anche ricche di grassi. Tuttavia, garantiscono inoltre una buona dose di sostanze che migliorano l’elasticità delle arterie e promuovono la salute dell’apparato cardiovascolare. Quindi, se consumate con moderazione e in maniera corretta, nella maggior parte dei casi non influiscono sui livelli di colesterolo e trigliceridi nel sangue, ma ci permettono di avvalerci di importanti benefici e del giusto nutrimento.

Le uova di gallina e i loro mille usi in cucina

Essendo altamente digeribile, proprio perché la quasi totalità delle sue sostanze nutritive viene subito utilizzata dall’organismo, l’uovo è molto usato in cucina. Inoltre, si tratta di un alimento versatile e in grado di legare molti alimenti tra loro. Perciò, le uova di gallina sono ottime per la preparazione di ricette semplici e con pochi ingredienti, e si rivelano idonee persino per la realizzazione di tantissime pietanze più elaborate. Sono l’ideale per i dolci, la pasta fresca, le frittate, le torte salate, etc.

Secondo i nutrizionisti, non dovremo mangiare più di 3-4 uova alla settimana, senza dimenticare di considerare anche quelle già presenti negli alimenti già pronti (come biscotti, snack vari, pasta all’uovo, etc.). In pratica, se usate come si deve, le uova di gallina ci propongono nutrimento e gusto a volontà, e diventano delle incredibili alleate in cucina… E pensare che quelle che vi ho elencato sono solamente una parte delle loro potenzialità! Questo la dice lunga, non siete d’accordo?

Nelle uova una miniera di sostanze utili

In questo periodo la parola “uovo” è quanto mai associata alla Pasqua, ma di uova se ne parla tutto l’anno e non di quelli di cioccolato, per’altro buonissime, ma delle normalissime uova di gallina, le più diffuse e comuni.

L’uovo è uno degli alimenti più completi e trova impiego come ingrediente in un numero pressoché illimitato di ri­cette: costituisce infatti l’elemento base per svariatissime preparazioni che vanno dall’antipasto al dolce; assolve inoltre la funzione di legante, di insa­poritore oppure trova impiego semplicemente come decorazione.

Qualcuno le considera il cibo più nutriente al mondo, altri le temono per il contenuto in colesterolo… sarà forse per la ricchezza in proteine, grassi buoni, ferro, zinco e vitamine, ma qualunque rapporto ci leghi ad esse non possiamo certo negare la loro universale importanza nell’alimentazione umana.

Le uova sono dietetiche e altamente digeribili poiché del tutto prive di zuccheri e ricche di proteine. Contengono inoltre le vitamine A, B1, D ed E, nonché interessanti quantità di minerali indispensabili come ferro e calcio.

9 modi per utilizzare le uova

Tutti usano le uova in cucina e quasi tutti dichiarano di saperle cucinare; di qui la famosa frase: «Sarà almeno ca­pace di cucinare due uova al tegami­no?».

Eppure l’operazione non è delle più semplici e richiede, al contrario, esperienza e abilità, tanto che alcuni esperti sostengono che a saper cucina­re perfettamente le uova siano pochis­simi.

Si dice addirittura che quando il famoso gastronomo Luigi Carnacina voleva mettere alla prova esponenti del mondo culinario chiedesse loro come preparassero le uova al tegamino e che la risposta fosse quasi sempre errata.

Vediamo dunque e innanzitutto i cor­retti sistemi di cottura delle uova.

Al tegamino: Chiamato da molti fritto o all’occhio di bue, si fa cuocere versandolo delicatamente in un tegamino nel quale si è fatta prima sciogliere una noce di burro. Si sala e si lascia cuo­cere a fuoco moderato per tre minuti versandovi sopra ogni tanto un poco del grasso di cottura. Se si vuole il tuor­lo poco rappreso, ma con il bordo croccante, si cuoce prima l’albume e poi si fa scivolare nel centro il tuorlo lasciandolo cuocere un solo minuto. Non si ot­tengono buoni risultati se l’uovo non è fresco, se il tuorlo si rompe e se la cot­tura avviene a fuoco troppo vivace.

All’ostrica: L’uovo deve essere rotto, privato dell’albume e messo nel­l’apposito cucchiaio. Quindi condite con un pizzico di sale, pepe appena macinato e qualche goccia di succo di limone. Infine deve essere preparato e servito al momento e deglutito intero. È importante che l’uovo sia freschissimo.

Alla coque: È una delle preparazioni più semplici. Si porta a ebollizione l’acqua con un pizzico di sale, che dovrebbe evitare la rottura del guscio, quindi si immerge l’uovo delicatamente con un cucchiaio e, alla ripresa del bollore, si calcolano tre minuti di cot­tura. Si serve ritto nell’apposito portauovo, ben caldo, rotto in punta, insaporito con sale e accompagnato con bastoncini di pane.

Bazzotto: Si tratta di una preparazione molto simile all’uovo sodo, ma con un tempo di cottura inferiore. Si mette l’uovo in acqua fredda salata e dall’ebollizione si calcolano 5-6 minuti di cottura. Quindi si fa sgocciolare, intiepidire, si priva del guscio e si rimette in acqua tiepida salata sino al momento di servirlo.

e ancora…..

Sodo: Si mette sul fuoco un recipiente con molta acqua fredda e quando bolle si immerge l’uovo con un cucchiaio per evitare che il guscio si rompa. Si calcolano 8/9 minuti circa di cottura, quindi si priva l’uovo del guscio e si serve.

Affogato: Chiamato da molti anche uovo in camicia, si prepara nel seguente modo: in una casseruola si porta a ebollizione l’acqua con aggiunta di aceto nella misura di 1/2 bicchiere per ogni litro d’acqua; si abbassa la fiamma affinché l’acqua accenni soltanto a bollire e vi si rompe dentro delicatamente l’uovo o le uova uno alla volta dopo tre minuti di cottura; si fa sgocciolare con un mestolo forato e si deposita l’uovo su un telo. Non si ottengono buoni risultati se si fa cadere l’uovo dall’alto in acqua in forte ebollizione, o se si leva dall’acqua con una forchetta, oppure se l’acqua è poca o, infine, se non bolle leggermente.

In tazzina: Detto anche “in co­cotte”, è quello cotto in uno speciale contenitore che può essere sostituito anche da una comune tazzina resistente al fuoco. Si unge la tazzina con burro o margarina, si scalda in acqua bollente e si mette l’uovo con un fiocchetto di burro. La tazzina va quindi sistemata in un recipiente pieno di acqua calda fino a metà della sua altezza. Si mette tutto in forno a cuocere per 10 minuti a 200 gradi e si serve.

Strapazzato: Si calcolano due uova per persona, si mettono in una ciotola con un pizzico di sale e pepe e qualche goccia di acqua fredda, si sbatte tutto e si versa in un tegame contenente un poco di burro o margarina. Si fa cuocere per due o tre minuti su fuoco bassissimo rimestando il tutto. Infine si leva dal fuoco, si unisce una nocciola di burro e si serve con pane tostato o verdure cotte a piacere.

Frittata e omelette: Per prepararle basta battere le uova fino a quando formano un poco di schiuma e cuocerle in abbondante condimento in una padella di ferro o antiaderente girando il tutto a metà cottura servendosi di un piatto e facendo saltare il composto se si è molto abili. La frittata può essere semplice o farcita con formaggio, salumi, carne, verdure o altro ingrediente a piacere unito prima della cottura. L’o­melette è una frittata bassa sulla quale si posa generalmente un ripieno e di cui si ripiegano i lembi sovrapponendoli un poco. A differenza della frittata, che può essere per una o più persone, l’omelette è generalmente individuale.

Le uova: capire se sono fresche

Qualunque sia il sistema di cottura, elemento determinante per la riuscita è naturalmente la freschezza dell’uovo, un argomento da non sottovalutare perché l’uovo non fresco può anche far male. Per verificare il grado di freschezza di un uovo, l’unico sistema sicuro è quello denominato “speratura” che consiste nel far passare l’uovo davanti ad una sorgente luminosa in un ambiente oscuro per poter vedere at­traverso la trasparenza del guscio eventuali alterazioni dell’albume e del tuorlo.

Come faccio a capire se posso consumarle?” Bene, alcuni trucchi ci sono, e proviamo a elencarli:

  • porre l’uovo in una ciotola d’acqua salata (10%) e osservare come si posiziona: se è freschissimo resterà sul fondo e in posizione orizzontale; se è abbastanza fresco rimarrà in verticale, sospeso a metà; se galleggia in superficie non è consigliabile mangiarlo.
  • agitare l’uovo con una mano e percepirne eventuali rumori: l’uovo fresco, infatti, non ne produce, mentre l’uovo vecchio produce un rumore dato dallo spostamento del tuorlo e dell’albume (ciò si verifica perché la camera d’aria è diventata abbastanza grande e l’albume acquoso).
  • sgusciare l’uovo in un piatto e osservarne il tuorlo: se risulta compatto, a cupola, tondeggiante e ben racchiuso intorno all’albume, l’uovo sarà fresco; viceversa, non sarà fresco un uovo con il tuorlo piatto e l’albume acquoso;
  • le uova  fresche non presentano un guscio lucido.

Attenzione alla conservazione

Naturalmente le uova non possono es­sere sempre fresche di giornata; ma, se fresche, possono essere conservate a lungo con sistemi corretti. Innanzitutto bisogna ricordare che l’uovo è delicato e acquista con molta facilità i cattivi odori che assorbe attraverso la poro­sità del guscio; perciò è necessario che venga conservato in un ambiente puli­to. Inoltre la temperatura deve essere di un grado o due sopra lo zero e l’umi­dità, altro fattore da non sottovalutare, intorno all’80%.

Inoltre bisognerebbe ricordare che le uova non dovrebbero mai essere cuci­nate appena tolte dal frigorifero, ma a temperatura ambiente.

Infine è senz’altro utile sapere quali vi­ni servire con le uova: in generale coi piatti a base di uova vanno bevuti vini bianchi secchi o abboccati; ci sono tut­tavia delle eccezioni, dato che questo alimento può essere preparato in cen­tinaia di modi.

Se le uova vengono cu­cinate con prosciutto, pancetta, salsic­cia, funghi o formaggi piccanti si do­vranno preferire i vini rosati oppure i rossi, purché giovani e di medio corpo. E dopo tali consigli, suggerimenti e informazioni, non resta che decidere di assaporare questo prezioso alimento in tutta la sua sostanziosa consistenza.

Sgusciare le uova sode, un’operazione più complessa di quanto si possa immaginare

Sgusciare le uova sode è una di quelle operazioni che vengono percepite come semplici, almeno fino a quando non si prova ad eseguirle, infatti è più complesso di quanto sembra. Sia chiaro, tutti sono in grado di sbucciare le uova sode. Tuttavia, se non si prendono alcuni accorgimenti vi è il rischio di compromettere l’integrità dell’uovo o, molto banalmente, perderci troppo tempo.

Non è un problema da poco, se si considera che le uova soda ricorrono in molte ricette, afferenti alle culture culinarie più disparate. Esse sono necessarie a un piatto “mediterraneo” come le lasagne alla bolognese, quanto a un piatto più “continentale” come l’insalata russa. Senza contare il consumo puro e semplice, in solitaria, che comunque è apprezzato da molti.

La fase di cottura

Il segreto per sgusciare le uova “bene e in fretta” consiste nel partire dall’inizio, ovvero dalla cottura. Buona parte degli accorgimenti, infatti, riguardano questa fase. Nello specifico, è bene salare l’acqua di cottura. Mi raccomando, ne basta giusto un pizzico, che è comunque sufficiente a intaccare fin da subito l’integrità della guscio. In alternativa al sale, potete utilizzare il bicarbonato. Il processo è il medesimo in quanto entrambi gli alimenti contengono il sodio.

Fate attenzione anche alla fase successiva, che viene subito dopo la cottura. In particolare, dovreste immergere subito le uova in acqua fredda. L’interruzione brusca della cottura genera uno shock termico, che indebolisce ulteriormente il guscio. L’integrità biochimica dell’uovo, comunque, viene preservata in quanto i batteri del guscio non penetrano nell’albume.

La fase post-cottura

Eccoci alla fase clou, ovvero la rimozione del guscio. Avete a disposizione due metodi. Il primo consiste nello sbattere con delicatezza l’uovo su un piano di lavoro e farlo roteare sullo stesso, facendo leva con il palmo della mano. A questo punto, sarà un gioco di ragazzi rimuovere il guscio, in quanto andrà via quasi da solo.

Il secondo metodo è un po’ più complesso, ma anche più rapido. Si tratta di dare un colpetto secco con un cucchiaino. La scocca a questo punto si aprirà in un punto preciso. Fate leva su questo, inserendo il cucchiaino. Muovetelo avanti e indietro, nonché in profondità, per prelevare l’uovo quasi come se fosse inserito all’interno di un contenitore. Ovviamente occorre fare tutto con la massima delicatezza, in quanto vi è il rischio di rovinare l’albume, proprio quando si è a un passo dal “traguardo”.

Come sostituire le uova nella preparazioni dei dolci

Sostituire le uova nella nostra dieta spesso è una necessità. Chi soffre di intolleranza o allergia a questo alimento deve per forza di cose trovare soluzioni alternative. Che esistono.

Basta solo informarsi, armarsi di fantasia e di un po’ di pazienza. Ma imparare a cucina senza uova può essere utile per tutti. Per chi vuole introdurre delle variazioni nel proprio stile di vita.

Ma anche per chi banalmente dimentica di fare la spesa! Oppure per chi apre il frigo e si accorge di esserne rimasto senza. In particolare il problema sopraggiunge quando si desidera cucinare dei dolci. Torte, biscotti, merende o muffin possono essere preparati senza uova! Risultando ugualmente buonissimi.

Sostituire le uova: le caratteristiche dell’alimento

Le uova sono importanti nella realizzazione dei dolciumi per vari motivi. Anzitutto perché rivestono un effetto legante, ovvero aiutano a compattare l’impasto.

Per esempio per quanto riguarda i budini, le creme, i muffin o le mousse. E nel contempo svolgono un effetto lievitante, cioè rende soffice e “arioso” il preparato, tutte caratteristiche fondamentali per la buona riuscita del dolce.

A seconda della ricetta che vogliamo preparare, possiamo scegliere tra 5 cibi che combinati tra loro in vario modo possono supplire all’assenza delle uova.

Per esempio lo yogurt, i semi di chia o di lino, olio e il lievito per dolci, oltre a frutti come banana e avocado. L’abbinamento tra avocado, banana e yogurt è l’ideale per conferire sofficità al dolce. È sufficiente amalgamare la polpa frullata o schiacciata dei frutti in questione insieme a mezzo vasetto di uno yogurt a vostra scelta.

Mentre se desideriamo riprodurre l’effetto legante si può procedere facendo riposare un cucchiaio di semi di chia o di semi di lino in tre cucchiai di acqua per una notte. Al termine della quale otterrete un composto gelatinoso capace di assumere le funzioni delle uova.

Per ottenere l’azione lievitante occorre invece mescolare due cucchiai di acqua, un cucchiaio di olio di buona qualità e due cucchiai di lievito per dolci. Questo va aggiunto all’impasto come ingrediente finale. Dopodichè bisogna mescolare bene il tutto. E vedrete che il risultato sarà ugualmente degno di nota!

Un focus sull’allergia alle uova

Qualche paragrafo fa ho menzionato i disturbi legati all’assorbimento delle uova. Vale la pena approfondire il concetto, parlando delle patologie che ne derivano, dei sintomi e dei modi per contrastarle. Di base, le patologie coinvolte possono essere numerose. Nella stragrande maggioranza dei casi, però, si parla di allergia all’albume. E’ certamente meno famosa rispetto all’allergia al nichel o alle proteine del latte, ma anche rispetto alla celiachia e all’intolleranza al lattosio. Eppure è abbastanza diffusa, soprattutto in età prescolare. Si stima infatti che circa l’1,6% di bambini al di sotto dei 6 anni siano affetti da allergia all’albume.

I sintomi sono per lo più sistemici e consistono nelle infiammazioni cutanee, spesso accompagnate da orticaria; nella rinite (sensazione di naso chiuso); nei disturbi gastrointestinale come crampi, nausea e vomito. Nei casi più gravi si segnalano le manifestazioni tipiche dell’asma, quindi difficoltà respiratorie e senso di costrizione al torace. Come per tutte le allergie, vere e proprie terapie non ce ne sono, se non quella di evitare il consumo di uova. Qualora ciò dovesse avvenire, è possibile assumere antistaminici (dietro suggerimento medico) per attenuare i sintomi.

Ecco un elenco di alcune delle razze di galline più comuni:

Razze italiane

  • Abruzzese: razza rustica, con un piumaggio bianco o nero.
  • Ancona: razza ovaiola, con un piumaggio bianco o rosso.
  • Bardigiana: razza rustica, con un piumaggio bianco o nero.
  • Bergamasca: razza rustica, con un piumaggio bianco o nero.
  • Bianca livornese: razza ovaiola, con un piumaggio bianco.
  • Boemio: razza rustica, con un piumaggio bianco o nero.
  • Bresciana: razza rustica, con un piumaggio bianco o nero.
  • Campagnola di Piacenza: razza rustica, con un piumaggio bianco o nero.
  • Campagnola di Roma: razza rustica, con un piumaggio bianco o nero.
  • Cemani: razza ornamentale, con un piumaggio nero.
  • Cinque dita: razza ornamentale, con un piumaggio bianco o nero.
  • Faverolle: razza ovaiola, con un piumaggio bianco o nero.
  • Livornese: razza ovaiola, con un piumaggio bianco.
  • Padovana: razza ornamentale, con un piumaggio variopinto.
  • Romagnana: razza rustica, con un piumaggio bianco o nero.
  • Romanella: razza rustica, con un piumaggio bianco o nero.
  • Siciliana: razza rustica, con un piumaggio bianco o nero.
  • Valdarno nera: razza rustica, con un piumaggio nero.
  • Verona: razza rustica, con un piumaggio bianco o nero.

Razze straniere

  • Australorp: razza ovaiola, con un piumaggio nero.
  • Barnevelder: razza ovaiola, con un piumaggio marrone.
  • Brahma: razza pesante, con un piumaggio bianco o nero.
  • Croad Langshan: razza pesante, con un piumaggio bianco o nero.
  • Dorking: razza pesante, con un piumaggio bianco o nero.
  • Easter Egger: razza ovaiola, con un piumaggio multicolore.
  • Faisan de Numidie: razza ornamentale, con un piumaggio bianco o nero.
  • Gallus Bankiva: razza selvatica, con un piumaggio marrone.
  • Gallus Gallus: razza selvatica, con un piumaggio marrone.
  • Gallus Gallus domesticus: razza domestica, con un piumaggio di vari colori.
  • Legbar: razza ovaiola, con un piumaggio bianco o nero.
  • Marans: razza ovaiola, con un piumaggio marrone.
  • Orpington: razza pesante, con un piumaggio bianco o nero.
  • Silkie: razza ornamentale, con un piumaggio bianco o nero.
  • Wyandotte: razza pesante, con un piumaggio bianco o nero.

Ecco un elenco di alcuni tipi di uova che non sono di gallina:

  • Uova di quaglia: sono di dimensioni molto ridotte, circa un quinto rispetto a quelle di gallina. Hanno un sapore molto delicato e raffinato.
  • Uova di anatra: sono più grandi delle uova di gallina e hanno un sapore più ricco e intenso.
  • Uova di tacchino: sono ancora più grandi delle uova di anatra e hanno un sapore molto deciso.
  • Uova di faraona: sono molto simili alle uova di tacchino, ma hanno un sapore leggermente più dolce.
  • Uova di struzzo: sono le uova più grandi del mondo. Hanno un sapore simile a quello delle uova di gallina, ma sono più ricche di proteine.
  • Uova di emu: sono leggermente più piccole delle uova di struzzo. Hanno un sapore simile a quello delle uova di gallina, ma sono più ricche di grassi.
  • Uova di fenicottero: sono di colore rosa e hanno un sapore simile a quello delle uova di gallina.
  • Uova di merlo: sono di colore blu chiaro e hanno un diametro di circa 2 cm. Hanno un sapore molto delicato e sono spesso utilizzate in cucina per preparare frittate, omelette e altri piatti.
  • Uova di pavone: sono di colore verde chiaro e hanno un diametro di circa 5 cm. Hanno un sapore simile a quello delle uova di gallina, ma sono più ricche di proteine.
  • Uova di passera: sono di colore marrone chiaro e hanno un diametro di circa 1,5 cm. Hanno un sapore molto delicato e sono spesso utilizzate in cucina per preparare frittate, omelette e altri piatti.
  • Uova nere giapponesi:  sono prodotte da una razza di galline chiamata Ayam Cemani. Queste uova sono di colore nero intenso, sia all’interno che all’esterno. Hanno un sapore simile a quello delle uova di gallina, ma sono leggermente più ricche di proteine.
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