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Pomodori

Pomodorini del Piennolo

I pomodori, un’ottima fonte di antiossidanti

I pomodori sono l’ortaggio principe della dieta mediterranea, nondimeno è un ingrediente ricorrente in molte altre tradizioni gastronomiche. Il motivo è semplice, è buono, nutriente, versatile e fa molto bene alla salute. Tra le altre cose, è ricco di vitamina C ed E. Inoltre è ricco di antiossidanti come il licopene, il quale giova alla salute del cuore, contrasta gli effetti dei radicali liberi e aiuta a prevenire il cancro. Contiene anche tanti carotenoidi che stimolano la produzione di  vitamina A. I pomodori sono un toccasana anche per l’apparato cardiovascolare, in quanto abbassano il colesterolo cattivo e aiutano a prevenire la pressione alta. Il tutto al costo di un apporto calorico davvero basso.

Il pomodoro, per quanto venga considerato un ortaggio, in realtà è un frutto e più propriamente una bacca. Cresce soprattutto nei climi mediterranei, leggermente caldi e umidi. La qualità del frutto dipende principalmente dalla ricchezza del suolo e della sua capacità di trattenere l’acqua.

Le più diffuse varietà di pomodori

Il pomodoro è coltivato in maniera intensiva al di fuori delle Americhe da quasi mezzo millennio, dunque non stupisce la quantità di varietà attualmente a disposizione. Ecco una rapida panoramica di quelle più diffuse.

  • Costoluto. Si caratterizza per le coste laterali, una polpa piuttosto soda (e succosa) e un sapore deciso. E’ utilizzato soprattutto per le insalate.
  • San Marzano. E’ una delle varietà più apprezzate. Molto succoso e leggermente dolce; è particolarmente indicato per le salse.
  • Cuor di bue. E’ una delle varietà più coltivate, si caratterizza per una polpa molto soda e per l’assenza di filamenti. E’ il classico pomodoro da insalata.
  • Piccadilly. Varietà di pomodorini molto coltivata, è apprezzata per il suo sapore dolce, da spendere soprattutto nella preparazione di insalate.
  • Datterini. Varietà ascrivibile alla categoria dei pomodorini da mensa, si adatta sia alla produzione di salse che al condimento a crudo, piuttosto che alle insalate.
  • Pachino. Varietà coltivata soprattutto in Sicilia, racchiude in sé tutte le caratteristiche migliori delle altre tipologie di pomodorini. Ottimo sia come condimento che come ingrediente da insalata.
  • Piennolo: Il pomodorino del Piennolo è una varietà molto particolare, non solo rispetto al pomodoro classico. Si caratterizza, infatti, per un sapore molto dolce, che se da un lato gli conferisce un surplus di gusto a tratti sorprendente (soprattutto per chi non è abituato) dall’altro determina una certa versatilità.
  • Kumato:  sono un po’ più dolci rispetto ai pomodori rossi, e presentano persino qualche nota lievemente acidula
  • Yoom. È una varietà e un prodotto registrato. Infatti, ha fatto la sua comparsa solo nel 2019, frutto della “sapienza botanica” del produttore Syngenta. Si caratterizza per il colore viola, determinato da un’abbondanza di antocianine, e per un sapore equilibrato, tra l’acidulo e lo zuccherino.

Pomodori in cucina

I pomodori sono un ingrediente insostituibile della cucina mediterranea. Crudi, in estate, bastano con un filo d’olio, sale e origano per creare un piatto perfetto. Affettati su una bruschetta o un’insalata, danno freschezza e succo. Ma è nella cottura che mostrano tutta la loro potenza: concentrano il sapore, diventano cremosi, profumati, avvolgenti. La salsa di pomodoro è la base di infiniti piatti: pasta, ragù, parmigiane, pizzaiola, spezzatini, zuppe. Ogni varietà ha il suo uso: i San Marzano per i sughi, i datterini per la cottura veloce, i cuore di bue per l’insalata.

Si possono confitare lentamente in forno con zucchero, olio e erbe per ottenere pomodori caramellati e intensi. Secchi, si reidratano e si usano in salse, pesti, impasti o ripieni. Anche grigliati, diventano un contorno perfetto. I pomodori sono alleati della creatività: si possono abbinare a frutti, formaggi, pesce, carne. E ogni parte è utile: la buccia si può essiccare e polverizzare, l’acqua di vegetazione può essere ridotta in gelatina o spuma. Con il pomodoro non si spreca nulla.

Curiosità sui pomodori

  • I pomodori arrivarono in Europa dal Sud America nel XVI secolo. Per lungo tempo vennero coltivati solo come pianta ornamentale, perché si pensava fossero velenosi. Solo nel ‘700 iniziarono a comparire nelle cucine italiane.

  • Il pigmento rosso del pomodoro si chiama licopene, un potente antiossidante naturale. Curiosamente, il licopene si attiva con la cottura: una salsa di pomodoro è quindi più benefica di un pomodoro crudo.

  • Esistono migliaia di varietà nel mondo, da quelle grandi come un melone a quelle minuscole come una lenticchia. In Italia, alcune come il Piennolo del Vesuvio o il Datterino di Pachino sono tutelate e molto apprezzate per qualità e gusto.

  • In botanica, il pomodoro è un frutto (perché nasce dal fiore della pianta), ma in cucina è trattato come un ortaggio per il suo uso salato. Questa ambiguità ha fatto discutere anche in tribunale: nel 1893, la Corte Suprema degli Stati Uniti dovette stabilire che, a fini doganali, il pomodoro è da considerare “ortaggio”!

  • Alcune varietà di pomodoro non diventano rosse: esistono pomodori neri, gialli, verdi, arancioni, persino striati. Ciascuno ha un gusto unico, più o meno acido, più o meno dolce. Perfetti per chi vuole creare piatti originali e colorati.

Come utilizzare il pomodoro in cucina

Il pomodoro è un simbolo della cucina mediterranea. In Italia è ovunque: sulle tavole, nelle ricette di famiglia, nei ricordi di ogni estate. La sua forza sta nella versatilità. È buono crudo, cotto, intero o passato. Lo uso ogni giorno, sempre in modo diverso. Non esiste un ortaggio più generoso.

Con il pomodoro fresco preparo sughi veloci, insalate estive e contorni saporiti. Nei mesi caldi, tagliato a fette con un filo d’olio e basilico è imbattibile. Lo uso nei panini, nelle focacce, per condire cereali e legumi. È perfetto per esaltare ingredienti semplici come mozzarella, tonno o pane raffermo.

Quando è maturo e abbondante, lo trasformo in passata, pelati o conserve. Il pomodoro da sugo cuoce lentamente, profuma la cucina e crea piatti indimenticabili. Lo aggiungo a zuppe, ragù, spezzatini. A volte lo faccio appassire in forno per concentrarne il sapore. È così buono che basta un’idea per farlo diventare protagonista del piatto.

Pulizia e conservazione dei pomodori

La pulizia dei pomodori dipende sempre dal loro utilizzo. Se li uso crudi, li lavo con attenzione sotto acqua corrente e li asciugo delicatamente con un panno. Se devo cuocerli o pelarli, li sbollento rapidamente per qualche secondo, così la pelle si stacca facilmente. I pomodori maturi sono più delicati e vanno maneggiati con cura. Quando li raccolgo nell’orto, li pulisco solo al momento dell’uso per non rovinarne la buccia sottile e profumata.

Evito sempre di lavarli prima di conservarli. L’umidità li fa marcire in fretta, soprattutto se restano a temperatura ambiente. La conservazione dei pomodori cambia in base al grado di maturazione. Quelli ancora acerbi li tengo fuori dal frigo, su un vassoio, lontani dalla luce diretta. Quelli maturi li consumo in fretta oppure li metto in frigo, nel cassetto delle verdure. Lì si mantengono un paio di giorni, ma perdono un po’ di sapore.

Se ho molti pomodori, li conservo tagliati e cotti. Preparo sughi semplici o passate da congelare in barattoli porzionati. Quando ho poco tempo, li taglio a metà e li arrostisco in forno con olio e aromi. Poi li congelo così, già pronti. Un trucco che uso spesso: congelo i pomodori ciliegino interi, senza cuocerli. Bastano pochi minuti in padella per recuperarli, perfetti per un sugo espresso. I pomodori non sono tutti uguali, ma con piccoli gesti li conservo bene e li uso sempre al meglio.

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