
Gelato al salmone: un gelato che fa bene alla silhouette

Gelato di qualità per la silhouette: gusto e leggerezza senza rinunce
Il gelato è spesso considerato un piacere da concedersi con moderazione, soprattutto per chi è attento alla linea. Tuttavia, esistono versioni di gelato che uniscono gusto e leggerezza, ideali per mantenere la silhouette senza rinunciare al piacere di un buon dessert. La chiave sta nella scelta di ingredienti di qualità e nella preparazione artigianale, che permette di controllare meglio gli zuccheri e i grassi presenti.
Un esempio innovativo è il gelato gastronomico al salmone con aneto, una ricetta che dimostra come il gelato possa essere anche un piatto salato, ricco di proteine e povero di zuccheri. Questo tipo di preparazione è perfetto per chi cerca alternative sane e originali, mantenendo un occhio di riguardo alla propria forma fisica.
Il gelato artigianale preparato con ingredienti naturali e senza additivi artificiali può essere un’ottima scelta per chi è attento alla linea. Contiene meno aria incorporata rispetto a quello industriale, risultando più denso e soddisfacente con porzioni minori.
Per chi ha intolleranze alimentari, esistono numerose opzioni di gelati senza glutine e senza lattosio, che permettono di godere di questo dolce senza problemi. Inoltre, l’utilizzo di dolcificanti naturali come il maltitolo o l’inulina può aiutare a ridurre l’apporto calorico, rendendo il gelato un alleato della dieta.
Se sei alla ricerca di ricette leggere e gustose, ti consiglio di provare la zuppa di frutti rossi con gelato alla vaniglia e menta o il dolce gelato al limone, entrambi pensati per soddisfare il palato senza appesantire. Ricorda, il segreto sta nella qualità degli ingredienti e nella moderazione delle porzioni.
Ricetta Gelato gastronomico al salmone con aneto
Preparazione Gelato gastronomico al salmone con aneto
- Per la preparazione del gelato al salmone con aneto iniziate versando il latte in una pentola, poi aggiungete il salmone affumicato e frullate con il frullatore ad immersione.
- Inserite gli altri ingredienti, mescolate, accendete a fiamma sostenuta e portate il composto a 85 gradi.
- Frullate nuovamente e fate riposare per 12 ore o più.
- Infine frullate ancora una volta. Tutti questi passaggi con il frullatore servono a rendere omogeneo il composto, ad unire i grassi del latte con quelli del salmone e ad insufflare l’aria.
- Ora versate il composto nella gelatiera e spegnetela solo quando il gelato risulta piuttosto compatto.
- Infine adagiate piccole quantità di gelato sui crostini e guarnite con foglie di aneto.
Ingredienti Gelato gastronomico al salmone con aneto
- 250 gr. di latte intero consentito
- 50 gr. di panna consentita
- 100 gr. di salmone affumicato
- 30 gr. di inulina
- 30 gr. di maltitolo
- 50 cg. di guar
- un pizzico di sale
- q. b. di aneto fresco
- q. b. di crostini di pane tostato
Gelato gastronomico al salmone con aneto, una creazione gourmet
Il gelato gastronomico al salmone con aneto è una piccola opera d’arte, una testimonianza vivida di come si possa sperimentare in cucina e proporre abbinamenti coraggiosi. Infatti, sono abbastanza sicura che non abbiate mai provato un gelato al salmone. Alcuni potrebbero storcere il naso, d’altronde se per il palato medio l’accoppiata parmigiano-pesce è da evitare, figuriamoci l’abbinamento tra salmone e latte! Cionondimeno, è a partire dal salmone e dal latte che si prepara questo interessante quanto suggestivo gelato. Affinché il composto sia realmente omogeneo, e dunque idoneo alla lavorazione in gelatiera, è bene effettuare numerosi passaggi al frullatore man mano che si procede con l’integrazione degli ingredienti. A conti fatti, e per quanto possa sembrare strano, il gelato e il salmone sono alimenti conciliabili. Ovviamente, dovrete seguire alla lettera le indicazioni per ottenere un risultato soddisfacente.
Ad ogni modo, perché abbiamo scelto proprio il salmone affumicato? Ebbene, il salmone è un pesce d’acqua dolce, e, in quanto tale, conserva un sapore più delicato e abbinabile con i derivati del latte. E poi è un alimento molto nutriente, il riferimento è in particolare alla presenza di acidi grassi omega tre, che da un lato aumentano l’apporto calorico e dall’altro agiscono a protezione dell’apparato cardiovascolare, della funzione visiva e di quella cognitiva.
Il salmone è apprezzato anche per il contenuto di proteine e di fosforo. Quali sono le applicazioni del gelato gastronomico al salmone con aneto? La domanda è più che legittima se si considera la lista degli ingredienti. In genere, la ricetta può essere considerata più un antipasto che un dessert. Un antipasto sui generis, che come minimo propone sentori agrodolci.
Il contributo organolettico dell’aneto nel gelato al salmone
Anche l’aneto gioca un ruolo fondamentale nel gelato al salmone. In primo luogo, conferisce un ulteriore profondità organolettica al gelato, ossia un aroma fresco che si sposa bene con quello del salmone. Certe tipologie di aneto, poi, hanno un sapore pungente, ma anche in questo caso si avrebbe un impatto positivo sul risultato finale. L’aneto può essere considerato una spezia, vista la capacità insaporente, anche perché proprio come spezia esercita alcune funzioni interessanti. L’aneto, infatti, è un antispasmodico, utile soprattutto in caso di dolori allo stomaco. E’ anche un buon carminativo, un efficace diuretico e un blando antinfiammatorio.
In questa ricetta, comunque, viene impiegato per il suo sapore, per quanto venga inserito a fine preparazione, quasi come guarnizione. Nello specifico, vengono utilizzate le foglie, che si caratterizzano per delle dimensioni davvero contenute, valorizzate da un colore che va dal verde brillante al verde scuro. Ricordatevi, però, che l’aneto è abbastanza forte, quindi ne basta giusto un pizzico per cambiare il volto della ricetta e renderla semplicemente più buona.
A cosa serve l’inulina?
Tra gli ingredienti più strani di questo particolare gelato al salmone con aneto spicca l’inulina. Molti di voi la conosceranno per i suoi usi terapeutici. Si tratta di una fibra alimentare che si ricava da alcune verdure, in primis la cicoria. Il suo ruolo principale consiste nell’equilibrio della flora intestinale e nell’apporto di fermenti e batteri utili all’organismo. Viene spesso impiegata a mo’ di integratore per risolvere i problemi di digestione, piuttosto che per regolare la presenza del colesterolo nel sangue. Insomma, siamo di fronte a qualcosa di più simile a un medicinale.
Dunque, cosa ci fa l’inulina nella ricetta di un gelato, per quanto strano possa essere? In realtà, l’inulina ha anche un aspetto gastronomico, ovvero viene impiegata in alcune applicazioni in cucina. Infatti consente di rendere cremosi determinati ingredienti, come il latte per esempio. E’ l’ideale, quindi, per produrre gelati morbidi, che generano una gradevole sensazione al palato. Tra l’altro, l’inulina è giustificata dalla presenza del salmone, che potrebbe fungere da ostacolo alla creazione di un composto sufficientemente cremoso.
Per non mettere a rischio il peso forma ci vuole un gelato di qualità
Il gelato artigianale è un gelato di qualità, ma anche un’ottima scelta per la salute, per la silhouette e per il palato. Tuttavia, bisogna stare attenti e imparare a riconoscere il migliore, ovvero quello preparato attraverso le lavorazioni più idonee e con ingredienti di qualità. Pertanto, non basta leggere la parola “artigianale”: bisogna ricercare qualche dettaglio e requisito in più.
A questo proposito, sappiate che la prima regola per parlare di un buon gelato di qualità consiste nel mangiarlo non appena viene messo nel banco frigo. Chiaramente, non possiamo sapere con certezza quando è stato preparato il gelato. Potremo anche chiederlo, ma non è detto che ci venga detta la verità! Tuttavia, assaporarlo quando la sua consistenza risulta morbida è sempre una buona idea. Quando viene messo sul banco frigo, e per le successive 7 ore (circa), il gelato è più morbido e facilmente digeribile.
Gelato artigianale o industriale? Le gelaterie possono farci brutti scherzi
Come abbiamo detto, il gelato di qualità, quello che ci nutre e che fa bene alla linea, è artigianale. Tuttavia, prestare attenzione è importante proprio perché alcuni prodotti in vaschetta che troviamo al supermercato possono essere artigianali, mentre non tutti quelli presenti nelle gelaterie sono preparati in loco, con ingredienti freschi e di qualità. Perciò, sarà importante “studiare” una gelateria prima di entrarci e leggere le etichette dei prodotti confezionati.
Generalmente, il gelato artigianale è composto da una buona parte di latte fresco e contiene molti meno grassi rispetto a quello industriale. In quest’ultimo, tra l’altro, una percentuale del contenuto lipidico si concretizza spesso in grassi idrogenati, nocivi per l’organismo. Inoltre, solitamente, il gelato industriale viene preparato con latte normale miscelato con latte in polvere, e propone un’elevata percentuale di aria, incamerata durante la mantecatura, che può causare gonfiore addominale.
Altri consigli per la scelta di un gelato di qualità che faccia bene al palato
Con queste consapevolezze, sicuramente potrete scegliere un gelato di qualità con una maggiore sicurezza. Tuttavia, ricordatevi sempre che, ovviamente, la vera qualità si riconosce dalle materie prime utilizzate. A questo proposito, il consiglio da seguire quando vi trovate in gelateria è di non puntare sui gusti dai colori troppo “finti” o eccessivamente accesi, che potrebbero contenere coloranti. Un’altra indicazione da tenere a mente consiste nello scegliere i gusti in base alla stagione…
Naturalmente, se in autunno chiediamo ad esempio il gelato alla fragola, non potremo mai mangiare un prodotto preparato con la frutta fresca! È chiaro che questa è la preoccupazione minore, mentre la cosa più importante è sapere in che locale stiamo andando a mangiare. Al giorno d’oggi, possiamo contare su recensioni e su siti web dettagliati, che ci consentono persino di farci un’idea degli ingredienti utilizzati e di scegliere un gelato di qualità, che faccia bene all’organismo e che non metta a rischio la linea. Tuttavia, non dovete fidarvi troppo: provate per credere!
I gelati senza lattosio, quali sono gli ingredienti e il gusto
I gelati senza lattosio, in particolare, si basano su due principi alternativi: l’uso di ingredienti delattosati e l’uso di ingredienti vegetali.
Nel primo caso, si tratta di utilizzare latte e derivati privi di lattosio, ovvero trattati con l’enzima lattasi, una sostanza (comunque naturale) che scinde questo zucchero, rendendolo digeribile anche a chi è intollerante. Il sapore resta pressoché identico a quello dei prodotti tradizionali, ma senza generare effetti collaterali. Al massimo si apprezza una leggera nota dolce.
Nel secondo caso si tratta di sostituire completamente gli ingredienti di origine animale con gli equivalenti vegetali, come le bevande a base di soia, mandorla, avena o riso. Anche la panna può essere replicata con versioni vegetali, spesso a base di cocco o altri grassi naturali. Questa opzione è adatta non solo agli intolleranti, ma anche a chi segue una dieta vegana. Inoltre offre una gamma più ampia di sapori e profili aromatici, ciò impone attenzione nella fase di scelta.
Un excursus tra i gelati salati, oltre al gelato al salmone
Il concetto di gelato salato può apparire un controsenso ma, proprio con la ricetta del gelato al salmone, abbiamo visto che non è così. Anzi il gelato al salmone non è l’unica soluzione possibile, personalmente ne ho sperimentate tre. Per esempio vi consiglio il gelato al Parmigiano, perfetto per accompagnare risotti delicati o vellutate di verdure. In questa ricetta la sapidità del formaggio si fonde con la dolcezza del composto base, generando un equilibrio curioso ma efficace.
Un altro esperimento ben riuscito è quello del gelato al basilico, ottimo se viene servito come antipasto in accompagnamento a pomodorini confit o a una cialda di Parmigiano. Il terzo, forse il più audace, è il gelato al gorgonzola dolce: un “gelato” dal gusto deciso, pensato per chi non ha paura di osare.
Il consiglio è di sperimentare, ma tenendo bene a mente le peculiarità degli ingredienti e la compatibilità con il concetto stesso di gelato. Il rischio di creare preparazioni poco gustose è alto, ma sperimentare è sempre un successo.
FAQ sul gelato al salmone
A cosa fa bene il salmone?
Il salmone è un alimento ricco di nutrienti fondamentali per il benessere generale. In primo luogo è una fonte eccellente di acidi grassi omega-3, che contribuiscono alla salute del cuore e del sistema nervoso, aiutando a ridurre i livelli di trigliceridi. Inoltre apporta proteine ad alto valore biologico, necessarie per il mantenimento della massa muscolare. Il salmone fornisce anche vitamina D, utile per il sistema immunitario.
Quale salmone per i piatti freddi?
Per le preparazioni fredde, come insalate, tartare o antipasti, è consigliabile utilizzare salmone affumicato o marinato. Queste due varianti offrono un sapore intenso e una consistenza gradevole anche senza cottura. Il salmone affumicato è più aromatico, mentre quello marinato tende a essere più delicato.
Si può fare il gelato senza gelatiera?
Si, è possibile fare il gelato senza gelatiera, basta preparare la base del gelato, versarla in un contenitore adatto e riporla nel freezer, mescolando energicamente ogni 30-40 minuti per rompere i cristalli di ghiaccio. Dopo circa 4 ore si ottiene una consistenza cremosa. L’uso di ingredienti come panna o latte condensato aiutano a migliorare il risultato.
Quante calorie ha un gelato medio?
Un gelato alla frutta ha in media 120-150 kcal per 100 grammi, mentre uno alla crema può superare le 200 kcal. I gelati artigianali tendono a essere più calorici rispetto a quelli industriali, ma contengono ingredienti di qualità superiore.
Ricette gelato ne abbiamo? Certo che si!
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