La salsa harissa, un intingolo della cucina magrebina
Salsa harissa, un intingolo denso, colorato e piccante
La salsa harissa è una delle specialità della cucina del nord Africa, in particolare della Tunisia. E’ una salsa molto piccante, pungente e aromatica. E’ una salsa versatile che viene utilizzata per insaporire una vasta gamma di piatti locali, dal kebab alle zuppe, passando per il cous cous. E’ ottima anche come “companatico”, quindi può dare vita a delle ottime bruschette. Spicca anche per l’aspetto, in quanto esprime una tonalità di rosso molto acceso.
Può essere considerata come l’equivalente del nostro pesto, non già per la composizione quanto per la preparazione. Infatti, tutti gli ingredienti vengono raccolti in un mortaio e pestati, aggiungendo olio extravergine di oliva per ottenere una consistenza fluida ma densa. In alternativa è possibile frullare tutto nel mixer.
La salsa harissa viene venduta anche nei nostri supermercati. Il consiglio è però di prepararla in casa, come fanno le famiglie magrebine. In questo modo avrete un pieno controllo sulla qualità degli ingredienti e potrete decidere liberamente la densità.
Ricetta salsa harissa
Preparazione salsa harissa
Per preparare la salsa harissa seguite questi passaggi.
- Lavate i peperoncini e privateli dei piccioli.
- Applicate una incisione sui peperoncini per lungo e rimuovete i semi.
- Poi trasferite i peperoncini in una ciotola piena di acqua fredda e lasciateli in ammollo per almeno un’ora.
- Intanto pelate l’aglio.
- Poi scolate i peperoncini e trasferiteli in un mortaio insieme all’aglio e alle spezie.
- Pestate il tutto e aggiungete in modo graduale l’olio, fino ad ottenere una crema densa e uniforme. In alternativa potete utilizzare il mixer.
- Infine, lasciate riposare la salsa harissa ottenuta per 6 ore circa. Utilizzate la salsa subito o conservatela in barattoli sterilizzati. In quest’ultimo caso rimboccate l’olio e ponete in frigo.
Ingredienti salsa harissa
- 200 gr. di peperoncini rossi freschi
- 4 spicchi di aglio
- 2 cucchiai di coriandolo fresco
- 1 cucchiaio di menta in foglie secche
- 1 cucchiaio di sale fino
- q. b. di olio extravergine di oliva
- 1 cucchiaio di semi di cumino di carvi
- 1 cucchiaio di cumino
Quali peperoncini scegliere?
Uno dei motivi per preparare in perfetta autonomia la salsa harissa è la possibilità di decidere il grado di piccantezza. Non è un dettaglio di poco conto se si considera che la capacità di sopportare il piccante è molto soggettiva. Dunque, quali peperoncini utilizzare? Se amate il piccante potete optare per gli habanero, piuttosto che per le tante varietà di peperoncini aji. Anche i peperoncini rossi calabresi sono perfetti per chi sopporta il piccante.
Se invece amate il piccante, ma non volete esagerare, virate su specie non troppo impegnative come il chilaca, il jalapeno e il nepalese bell. Il peperoncino piccante, a prescindere dalla varietà, vanta delle ottime proprietà nutrizionali. Da questo punto di vista è simile al peperone rosso, quindi troviamo buone quantità di vitamina C e di potassio.
Il peperoncino, tuttavia, abbonda di capsaicina, un formidabile antiossidante responsabile della piccantezza. In generale, un consumo moderato di peperoncino giova alla circolazione e non grava troppo sull’apparato digerente.
Il contributo dell’aglio in questa salsa
Tra gli ingredienti della salsa harissa classica spicca l’aglio. La sua presenza potrebbe far storcere il naso vista la pessima fama che vanta sull’alito e sulla digestione. E’ vero, può causare qualche problema di alitosi, e in alcuni casi può peccare anche di digeribilità. Ciò vale, però, se si consumano quantità rilevanti. Nella fattispecie, l’harissa è una salsa in cui sono sufficienti quattro spicchi per un barattolo intero.

A dosi moderate l’aglio fa addirittura bene, infatti contiene vitamine e sali minerali abbastanza rari come il selenio e lo zinco, degli ottimi antiossidanti che giovano al tessuto muscolare e al sistema immunitario.
Inoltre, l’aglio contiene l’allicina, una sostanza che fa bene alle arterie e garantisce la giusta elasticità. In questo modo si riduce il rischio di infarti, ictus ed emorragie interne.
Come aromatizzare la salsa harissa?
Tra i punti di forza della salsa harissa spicca l’abbondanza di aromi, che risultano complessi ma allo stesso tempo gradevoli e alla portata di tutti. Entrando nello specifico troviamo il coriandolo, che assomiglia al prezzemolo ma trasmette sentori più simili al timo limone in quanto ricorda alla lontana gli agrumi.
Poi troviamo la menta, che impreziosisce la salsa con i suoi sentori “freschi” e delicati. Infine si usano i semi di carvi, o in alternativa il cumino in polvere o nella forma di semi tostati. Il cumino si fa apprezzare per le note balsamiche e lievemente dolci.
Queste spezie ed erbe aromatiche esercitano anche una funzione nutrizionale, infatti, oltre al bagaglio di vitamine e sali minerali, apportano un buon quantitativo di antiossidanti. Gli antiossidanti rallentano l’invecchiamento e aiutano a prevenire il cancro.
Un focus sul carvi
Nella salsa harissa originale vengono utilizzati i semi di carvi, una spezia che impreziosisce i preparati con un sentore forte e delicato allo stesso tempo. Il carvi viene venduto in semi interi da macinare al momento. Infatti, se vengono pretrattati perdono rapidamente il loro aroma. Il carvi propone note che ricordano i semi di finocchio e il cumino, ma è comunque dotato di una sua specificità. Alcune varianti del carvi si avvicinano all’anice, proponendo sentori dolci, in questo caso viene utilizzato anche per alcune ricette dolci a base di datteri.
Il carvi si fa apprezzare anche per le proprietà nutrizionali. Il riferimento è alla già citata presenza di antiossidanti e a una certa capacità antibatterica.
L’impiego del carvi deve seguire delle regole ben precise. La fase di “pestaggio”, per quanto possa sembrare un controsenso, deve essere delicata per evitare che gli aromi si disperdano. Il carvi andrebbe pestato al momento, sebbene anche nella forma in polvere possa conservare parte del suo aroma, basta inserirlo in un sacchetto sottovuoto.
Come personalizzare la ricetta con ingredienti alternativi
La salsa harissa fa parte dei piatti tipici della cucina magrebina, quindi la sua ricetta è molto codificata. Tuttavia, se lo scopo è quello di creare una salsa harissa personalizzata, si può deviare alla ricetta originale e ottenere comunque una preparazione eccellente.
Per esempio si possono sostituire il coriandolo e il cumino con spezie più comuni o più in linea con i propri gusti. Una possibilità è data dall’origano secco, che aggiunge una nota erbacea e mediterranea, oppure della paprika dolce, che riduce la piccantezza ma non impatta sul colore. Vi consiglio anche un pizzico di noce moscata o di cannella. Queste spezie, se ben dosate, possono aggiungere profondità al sapore e rendere la salsa più personale, pur mantenendo un legame con le spezie tipiche dell’Africa del Nord.
Ma si può intervenire anche sulla base lipidica della ricetta. Tradizionalmente si utilizza olio d’oliva, ma in alcune versioni si preferisce l’olio di semi di girasole, soprattutto se si desidera un gusto più neutro. In altri casi si può optare per l’olio di sesamo tostato, che conferisce un carattere orientale e un profumo distintivo.
Qualche ricetta per valorizzare la salsa harissa
In apertura ho specificato che la salsa harissa si può utilizzare per comporre le bruschette. Non è un utilizzo tipico, ma si rivela comunque prezioso. In questo caso basta spalmare la salsa harissa sul pane da bruschetta e aggiungere qualche elemento fresco che spezzi la sua intensità.
Per esempio si può ricorrere a una cucchiaiata di formaggio fresco, come la ricotta o il caprino, o a qualche foglia di menta. In questo caso il contrasto tra il piccante della salsa e la dolcezza del formaggio crea un equilibrio interessante, perfetto come antipasto o aperitivo estivo.
Chi ama le carni grigliate può usarla come marinatura. In questo caso basta mescolare la salsa harissa con un filo d’olio e un po’ di succo di limone, per poi strofinarla direttamente sulla carne cruda prima della cottura. Infine c’è chi la utilizza anche come ingrediente per salse complesse, mescolandola a yogurt greco o maionese. Il risultato è una crema da accompagnamento piccante ma non invadente.
FAQ sulla salsa harissa
Cosa c’è dentro la salsa harissa?
La salsa harissa tradizionale è composta principalmente da peperoncini rossi secchi, aglio, semi di coriandolo, semi di cumino e olio d’oliva. A volte si aggiunge anche sale e succo di limone per bilanciare il sapore. Alcune varianti includono pomodori secchi o spezie aggiuntive come la carvi.
Quante calorie ha la salsa harissa?
La harissa è una salsa mediamente calorica, poiché contiene olio. In genere 100 grammi apportano circa 250-300 calorie, ma le quantità usate per porzione sono di solito ridotte (1-2 cucchiaini), quindi l’apporto calorico resta contenuto. È ricca di gusto e può insaporire molto anche in piccole dosi.
Come si usa la salsa harissa?
La salsa harissa può essere usata in diversi modi: come condimento per carni e verdure, come base per marinature, mescolata a zuppe e cous cous, oppure usata in salse più complesse con yogurt o maionese. Si presta bene anche a usi creativi, come nelle bruschette o nei panini gourmet.
Dove si trova la salsa harissa?
Questo tipo di salsa si può trovare nei supermercati più forniti, spesso nel reparto etnico o tra le salse piccanti. È disponibile anche nei negozi di alimentari mediorientali e online. Esistono versioni più o meno piccanti, in pasta o in barattolo, a seconda della marca e della provenienza.
Come rendere più leggera la salsa harissa?
Per alleggerire la salsa harissa si può ridurre la quantità di olio o usare un olio più leggero, come quello di semi. Anche l’aggiunta di yogurt o formaggi freschi può attenuarne la piccantezza e renderla più digeribile. Usare peperoni dolci al posto dei peperoncini piccanti è un altro trucco utile per ottenere una versione più delicata.
Ricette di salse ne abbiamo? Certo che si!
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