Radicchio

Il radicchio, una delle verdure più colorate in assoluto
La storia del radicchio è molto particolare e, in un certo senso, recente. E’ infatti frutto degli interventi dell’uomo su varie specie di cicorie, che sono state selezionate per ottenere una verdura a foglia larga dal colore intenso e dal sapore spiccato. Le varietà di radicchio sono davvero numerose, e alcune di queste si differenziano nettamente le une dalle altre.
Tuttavia, hanno tutte una caratteristica in comune, ossia l’elevata concentrazione di antocianine, sostanze antiossidanti che, oltre a conferire il tipico colore rosso-violetto, supportano i meccanismi di rigenerazione cellulare e aiutano a prevenire il cancro. Per il resto, il radicchio è ricco di vitamina C, di potassio e di calcio. Non irrilevante, per la categoria cui appartiene, la quantità di proteine. L’apporto calorico è abbastanza basso, pari a 13 kcal per 100 grammi.
Alcune varietà di radicchio
Ecco un elenco completo delle varietà di radicchio , suddiviso per tipologia e caratteristiche principali:
Radicchi rossi (più comuni e apprezzati)
- Treviso Precoce IGP – rosso intenso, gusto amarognolo ma delicato, perfetto sia foglie crude che cotto.
- Treviso Tardivo IGP – Più pregiato, dalle foglie lunghe e arricciate, croccante e dal sapore più dolce rispetto al precoce.
- Chioggia IGP – Rotondo come un’insalata, dal rosso intenso e sapore amarognolo deciso, perfetto per insalate e grigliate.
- Verona IGP – A forma di cespo allungato, con foglie rosse e venature bianche, dal sapore più delicato.
- Gorizia – Detto anche “Rosa di Gorizia”, ha una forma che ricorda una rosa, dal gusto leggermente amarognolo e raffinato.
- Lusia IGP – A metà tra il Trevigiano e il Chioggia, ha un sapore delicato e una forma tondeggiante.
- Variegato di Castelfranco IGP – Foglie bianco-crema con macchie rosso-violacee, molto delicato e croccante, ideale per insalate.
- Variegato di Lusia – Simile a quello di Castelfranco ma con una forma più compatta e sapore meno amaro.
Radicchi verdi (meno comuni, ma molto versatili)
- Pan di Zucchero – Verde chiaro, forma allungata, sapore molto delicato, perfetto per chi non ama l’amarognolo intenso.
- Trieste – Foglie verdi tenere, ideale per insalate fresche e dal sapore più dolce rispetto agli altri radicchi.
Radicchi selvatici e particolari
- Spadone – Simile al Trevigiano Precoce, ma più rustico e dal gusto amarognolo più marcato.
- Selvatico (Cicoria Selvatica) – Foglie sottili e allungate, molto amaro, spesso usato cotto o nelle minestre.
Il radicchio: un protagonista versatile in cucina
Il radicchio, con il suo inconfondibile sapore amarognolo e la consistenza croccante, è un ingrediente prezioso nella gastronomia italiana. Viene spesso consumato a crudo, soprattutto in insalate semplici che ne esaltano il gusto autentico, magari condito con un filo di olio extravergine di oliva e un pizzico di sale per apprezzarne al meglio le qualità.
Tuttavia, il radicchio è molto più di un contorno: si presta infatti a diventare l’ingrediente principale di primi piatti come risotti, lasagne o paste, in particolare quelle con formati più grandi e salse corpose a base di formaggi come il gorgonzola. La sua amarezza naturale viene equilibrata dalla dolcezza di alcuni latticini, creando un’armonia di sapori irresistibile.
Il radicchio è anche ideale per antipasti sfiziosi, come involtini farciti con speck e formaggi, dove la sua consistenza croccante si sposa alla perfezione con ingredienti dal sapore deciso. Grazie alla sua versatilità, può sostituire la lattuga per arricchire panini gourmet, donando un tocco di eleganza e un gusto caratteristico.
La versatilità del radicchio lo rende ideale per accompagnare i sapori della cucina lombarda, veneta e trentina. Si abbina perfettamente a ingredienti come speck, gorgonzola, prosciutto crudo e noci, esaltandone il sapore con il suo caratteristico retrogusto amarognolo.
Che sia servito come protagonista di un piatto o come complemento, il radicchio porta in tavola il meglio della cucina tradizionale, combinando semplicità, gusto e raffinatezza.
Curiosità sul radicchio
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Il celebre radicchio di Treviso tardivo non viene raccolto direttamente dal campo. Dopo il freddo delle prime gelate, le piante vengono portate in vasche con acqua sorgiva corrente, dove subiscono un processo chiamato “forzatura”. Qui, al buio, rigenerano le foglie interne, più tenere, dolci e croccanti. Questo trattamento artigianale rende il radicchio un prodotto pregiato, con un sapore unico e una consistenza che ricorda quella di un fiore croccante.
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In Veneto, patria del radicchio, questo ortaggio viene usato anche nei dolci. Alcuni lo caramellano con zucchero e aceto balsamico per servirlo con il cioccolato fondente, altri lo inseriscono in creme con ricotta o mascarpone. Il contrasto tra l’amaro del radicchio e il dolce del dessert crea un equilibrio sorprendente. Un esempio? La crostata con crema al radicchio e scorza d’arancia, che unisce rusticità e raffinatezza in ogni morso.
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I contadini veneti lo chiamavano “l’oro rosso dell’inverno”, perché il radicchio cresce nei mesi più freddi, quando l’orto è spesso vuoto. Oltre al valore commerciale, rappresentava una fonte di vitamine e freschezza nella stagione più povera di verdure. La sua raccolta era una vera festa nei campi, e ancora oggi alcune aziende agricole aprono le porte per mostrarne le fasi di lavorazione, tra tradizione e innovazione.
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Il bellissimo radicchio variegato di Castelfranco, con le sue foglie color crema punteggiate di rosa e viola, è il risultato di un incrocio naturale tra radicchio rosso e indivia scarola. Oltre ad avere un gusto più dolce e meno amarognolo, è noto anche come “il fiore che si mangia”, grazie alla forma rotonda e aperta delle sue foglie, simile a una rosa.
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In molte fiere d’inverno del Nord Italia, il radicchio viene ancora venduto come una volta: raccolto a mano, lavato e legato in mazzi ordinati con la rafia. Alcuni produttori decorano ogni mazzetto con nastri colorati e cartellini scritti a mano. Una cura che racconta l’amore per il prodotto, e un legame con la terra che si tramanda da generazioni.