Risotto con bucce di fave, un ottimo piatto di recupero
Cucina di recupero, da non sottovalutare
Oggi vi presento una ricetta speciale, il risotto di bucce di fave, piselli e patate. E’ speciale perché è un po’ il simbolo di ciò che permette di fare la cucina del recupero, ma si presta anche ad un approccio che punta all’eccellenza, materie prime permettendo. Come sappiamo, per la buona riuscita di una ricetta è fondamentale scegliere delle eccellenti materie prime e decidere di acquistare prodotti di ottima qualità. Tutto ciò ci permetterà di riutilizzare tutto nel migliore dei modi, senza incorrere in grosse quantità di scarti e trovarsi a dover buttar via mezzo frigo. In questo modo, oltre che ad avvalerci di tutte le parti di un prodotto, potremo trarre beneficio anche dalle sostanze nutritive presenti proprio nella parte che andiamo ad eliminare.
Partendo da questo presupposto, sarà essenziale essere sicuri di conoscere bene la provenienza dei prodotti, capire come sono stati coltivati e, infine, acquistare quelli freschi di stagione. In questo modo porterete nel piatto non solo elementi gustosi, ma anche sani e nutrienti. Se avete la fortuna di poter attingere a prodotti coltivati a chilometri zero partirete con un grande vantaggio. Ad ogni modo, questo è possibile anche nelle città dove, sempre più spesso, si incontrano persone e commercianti che rispettano l’ambiente e seguono sistemi di coltura naturale. Con un occhio attento si possono trovare ottimi prodotti anche nei grandi centri. Con questi piccoli accorgimenti potremo provare nuovi modi di utilizzare la spesa, per ottenere il meglio da ogni cosa che portiamo in tavola.
L’idea di come cucinare le bucce delle fave me l’ha data Alessandro Negridi di Aimo e Nadia durante un pranzo di lavoro fatto da lui. Cucinare bucce di fave non è proprio usuale.
Ricetta risotto con bucce di fave
Preparazione risotto con bucce di fave
- Per la preparazione del risotto di bucce di fave piselli e patate iniziate sbollentando le bucce per qualche minuto, poi mettetele in acqua e ghiaccio per mantenere il colore verde acceso.
- Filtrate l’acqua di cottura delle bucce e aggiungete un po’ di sale, in questo modo avrete un sapore più intenso e manterrete gli stessi principi nutritivi del baccello.
- In un’altra pentola tostate il riso, poi bagnate col vino bianco e dopo l’evaporazione iniziate a cuocere aggiungendo il brodo vegetale bollente.
- Nel frattempo tagliate le bucce e doratele leggermente in una pentola. Verso metà cottura del risotto aggiungete le bucce.
- A fine cottura, aggiungete la scorza, un po’ di succo di limone e la maggiorana ben tritata.
- Infine, mantecate con un po’ di olio d’oliva, ma potete usare anche del burro chiarificato o un formaggio cremoso. Servite e buon appetito!
Ingredienti risotto con bucce di fave
- 320 gr. di riso Carnaroli
- 1
- 5 lt. di di brodo vegetale
- 90 cl. di vino bianco
- 1 limone
- qualche foglia di maggiorana
- 3 cucchiai di olio extravergine d’oliva
- q. b. di sale.
Qualche accorgimento per il risotto di bucce di fave
La ricetta di recupero che vi propongo oggi è un gustoso risotto preparato con i baccelli di fave e piselli. Si sa, i baccelli sono una fonte ricca di fibre e contengono molte vitamine. Ecco, dunque, come cucinare il risotto con bucce di fave con creatività, portando un piatto unico sulla nostra tavola. Occorre fare attenzione a cuocere le fave e di piselli nel modo giusto, a tal proposito vi consiglio di riutilizzare l’acqua nella quale abbiamo sbollentato i baccelli (ricca di proprietà nutritive) e utilizzare un dado di propria produzione.
In questo moto porterete in tavola solo il meglio di questi ortaggi, che spiccano per l’apporto di vitamine e sali minerali, ma anche per la loro versatilità e leggerezza. L’apporto calorico è molto basso, quindi sono adatti ad ogni tipo di dieta o regime alimentare.
Come fare il brodo vegetale?
Non può esistere risotto senza brodo vegetale, e lo stesso discorso vale per il nostro risotto di bucce di fave piselli e patate. D’altronde, è l’unico ingrediente che può garantire una perfetta cottura del riso, soprattutto quando occorre amalgamarlo ad altri ingredienti. La ricetta del risotto di bucce di fave, piselli e patate non fa differenza. La scelta più scontata e diffusa consiste nell’acquisto del brodo già fatto, una soluzione comoda, ma sicuramente non la più genuina.
Il miglior brodo vegetale, infatti, è quello fatto in casa e consente di trarre una maggiore soddisfazione. Ma come realizzare un buon brodo vegetale? In realtà è tutto molto semplice. Anche qui, è fondamentale la scelta degli ingredienti, che possono comprendere le cipolle, le carote, le patate, i fagiolini, il sedano, i porri, i pomodori e varie spezie o erbe aromatiche. Ovviamente non mancano il sale e il pepe. trovate la ricetta completa del “brodo vegetale”, a prova di principiante!
Perché abbiamo usato le bucce di fave?
Vale la pena parlare delle bucce di fave, che sono le vere protagoniste del risotto con bucce di fave. Le bucce di fave vengono considerate un prodotto di scarto, ma in realtà possono fungere da alimento vero e proprio. Ovviamente vanno lessate per un po’ in modo che si ammorbidiscano e assumano una texture più liscia e priva dei peletti presenti sulla superficie da crude. Vi consiglio di porre le bucce nel ghiaccio appena prelevate dall’acqua bollente, in questo modo si interrompe subito la cottura.
Le bucce di fave fanno bene all’organismo, infatti sono molto ricche di fibre, più della maggior parte degli alimenti di origine vegetale. Sono anche ricche di vitamine del gruppo B e di vitamina C, che fa bene al sistema immunitario e aiuta ad assorbire il ferro. Infine, contengono dosi ingenti di sali minerali come il potassio, il magnesio, il rame e il selenio. Per quanto concerne l’apporto calorico siamo sullo stesso livello delle fave: 80-90 kcal per 100 grammi.
Quali aromi usare per questo risotto con bucce di fave
Il risotto con bucce di fave è un piatto popolare e “povero” secondo il significato che la tradizione gastronomica conferisce a questo termine. Dunque, la ricetta promuovere il valore della semplicità, che si rispecchia anche nella scelta prudente degli aromi. Di base si utilizza solo la maggiorana, che ha un sapore simile a quello dell’origano ma propone una versione più delicata e allo stesso tempo più amarognola.
La maggiorana, proprio come le altre erbe aromatiche, vanta un profilo nutrizionale interessante tanto da sfociare nel terapeutico. Oltre al consueto bagaglio di vitamine e sali minerali apporta sostanze che esercitano funzioni diuretiche, digestive, antispastiche e antinfiammatorie.
In fase di aromatizzazione, e poco prima della mantecatura, si aggiunge anche il succo di limone. Abbiate cura di utilizzarne poco in modo da non dare un sapore troppo acre alla preparazione, inoltre scegliete solo limoni bio in quanto sono più genuini e saporiti.
Mantecare o non mantecare?
La mantecatura è necessaria per questo risotto, o se ne può fare a meno? In realtà la mantecatura non è necessaria, d’altronde stiamo parlando di un risotto sui generis che non si appoggia a una base di soffritto, sebbene venga comunque cotto nel brodo vegetale ben caldo. Il risotto è quindi saporito così come si trova, magari condito con un filo di olio extravergine di oliva.
Tuttavia nessuno vi vieta di mantecare alla vecchia maniera, ovvero utilizzando il burro e il Parmigiano. In questo modo otterrete un riso più cremoso e più gradevole al palato, in cui il sapore delle fave emerge meno. Per quanto concerne il burro, utilizzate il burro chiarificato, che propone sentori meno intensi e meno coprenti. Per il Parmigiano, invece, vi consiglio un prodotto a media stagionatura (di 36 o 48 mesi) in modo da risultare saporito ma non troppo “duro”.
FAQ sul risotto con bucce di fave
Qual è il miglior riso per i risotti?
Il miglior riso per risotti è il Carnaroli. I suoi chicchi rimangono al dente anche a seguito di lunghe cotture, quindi non scuoce e assorbe bene i sapori. Inoltre, se viene ben mantecato assume una consistenza morbida.
Quanti grammi di riso ci vogliono a persona?
Dipende da quanto volete mangiare, tuttavia dipende anche dall’abbondanza del condimento. Se il condimento è molto corposo dovrebbero bastare 70 grammi di riso a persona, altrimenti potete andare sugli 80-90 grammi.
Quanto brodo usare per il risotto?
Dipende dalla qualità del riso e dal metodo che utilizzate per cuocerlo. Se intendete cuocerlo aggiungendo poco brodo per volta potete limitarvi a 400 ml., altrimenti ne dovreste utilizzare 700-800 ml. Ovviamente queste quantità sono tarate per un riso per quattro persone.
Quando si mette il sale in un risotto?
Il riso può essere salato in qualsiasi momenti. Molti aggiungono il sale alla fine della cottura, prima della mantecatura, in modo da regolarsi meglio sulla quantità. Altri lo aggiungono a metà, altri ancora in fase di tostatura; in quest’ultimo caso il calore improvviso lega i cristalli di sale più in fretta ai chicchi.
Ricette con le fave ne abbiamo? Certo che si!
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