Albicocche
Le proprietà delle albicocche
Le albicocche figurano tra i frutti più amati, apprezzate per il loro sapore dolce (ma non troppo), per la texture gradevole al palato e per la versatilità in cucina. Sono presenti nella dieta mediterranea da millenni, anche se erano conosciute in età classica, epoca in cui vi si attribuiva loro un’origine armena. In realtà, come molte rosacee (famiglia a cui appartiene) le albicocche provengono dalla Cina.
In natura, l’albero dell’albicocca può raggiungere i 12-13 metri. Nelle coltivazioni, però, gli alberi vengono mantenuto sotto i 4 metri, in modo da agevolare la raccolta dei frutti, la quale avviene principalmente nei mesi di giugno e luglio. La pianta è compatibile con il clima mediterraneo, mentre mal sopporta i climi freddi e tropicali.
L’albicocca è un frutto dalle eccellenti proprietà nutrizionali, poco calorico (apporta solo 28 kcal per 100 grammi) ed è ricco di potassio, magnesio, zinco e ferro. E’ una fonte eccellente di vitamina A, che impatta positivamente sulla funzione visiva, e di acido folico, che supporta le funzionalità del sistema nervoso. Una presenza importante è anche quella dell’acido abscissico, che regola l’assorbimento degli zuccheri.
Le numerose varietà di albicocca
Sono frutti deliziosi e versatili che esistono in diverse varietà, ognuna con le proprie caratteristiche di sapore, colore e consistenza. L’albicocca vanta numerose varietà, qui di seguito alcune delle varietà di albicocche che conosco:
- Albicocche comuni (Prunus armeniaca) : Questa è la varietà tradizionale di albicocche, caratterizzata da una pelle vellutata di colore arancione. Sono dolci e succose e vengono spesso consumate fresche o utilizzate per la produzione di marmellate, conserve e dolci.
- Royal : Questa varietà è conosciuta per le sue dimensioni più grandi rispetto alle comuni. Sono dolci, succose e di solito hanno una polpa più chiara.
- Nancy : Sono piccole e di forma rotonda. Sono molto dolci e perfette per essere consumati come snack o per preparare conserve e marmellate.
- Bergeron : Questa varietà è originaria della Francia ed è apprezzata per il suo sapore ricco e leggermente acidulo. Sono spesso utilizzati per la produzione di prodotti come il liquore di albicocche.
- Blenheim : Sono famose per il loro sapore eccezionalmente dolce e aromatico. Sono spesso utilizzate per fare marmellate e conserve di alta qualità.
- Moorpark : Questa è un’altra varietà e sono molto dolci e aromatiche, con una polpa di colore arancione intenso. Sono ottime da mangiare fresco o per la preparazione del dessert.
- Albicocche Giapponesi : Queste hanno una pelle di colore giallo brillante e sono molto dolci. Sono spesso utilizzati per fare sciroppi e dolci giapponesi tradizionali.
- Hunza : Questa varietà è conosciuta per il suo sapore zuccherino e il colore arancione intenso. Sono spesso utilizzati per fare prodotti da forno e marmellate.
- California : Sono ampiamente coltivate nella regione della California negli Stati Uniti. Sono dolci e succose e vengono spesso utilizzate per produrre succo di albicocca.
- Selvatiche : Queste sono piccole e che crescono in natura e spesso hanno un sapore più intenso e leggermente più acidulo rispetto alle varietà coltivate.
- Pindos. Varietà abbastanza precoce (la si può raccogliere da fine giugno), che non si discosta dallo standard delle altre che conosciamo.
- Galatone. Dalle dimensioni piccole e dalla texture soffice, questa varietà è coltivata anche in Puglia.
- Diavola. Varietà coltivata in Campania, si caratterizza per la pigmentazione tendente al rosso.
- Preola. Altra varietà coltivata in Campania, si distingue per le dimensioni più grandi della media.
- Reale. Varietà tardiva tipica dell’Emilia Romagna, presenta dimensioni medie ma un colore giallo brillante.
- Valleggina. Questa varietà si caratterizza per il colore arancione vivo e per le dimensioni medie.
- Amabile. In quanto a dimensioni e colore presenta caratteristiche che sono nella media e si raccoglie però a fine giugno.
- Thyrintos. Varietà caratterizzata dalle dimensioni molto grandi e dal sapore corposo. Questo tipo di albicocca è un po’ troppo suscettibile alla moniliosi (fungo parassita).
Ogni varietà di albicocca ha il suo fascino e può essere utilizzata in modo creativo in cucina, sia fresca che in preparazioni culinarie come marmellate, torte, gelati, conserve e molto altro. La scelta della varietà dipende spesso dalle preferenze personali e dall’uso che se ne vuole fare in cucina.
Inoltre, l’albicocca è un ingrediente molto apprezzato in alcune cucine etniche, come la cucina mediterranea e medio-orientale. La sua dolcezza e il suo sapore unico la rendono una scelta versatile in cucina, adatta sia per piatti dolci che salati. La creatività in cucina non ha limiti quando si tratta di sfruttare le qualità gustose dell’albicocca.
Albicocche in cucina: dolci, conserve e abbinamenti creativi
Le albicocche in cucina rappresentano un ingrediente versatile, capace di adattarsi a tante preparazioni diverse. Dolci e succose, sono amate soprattutto in estate, quando raggiungono la piena maturazione. Fresche o cotte, regalano sempre un tocco di colore e un profumo che arricchisce ogni ricetta, dalle più semplici a quelle più elaborate. Con pochi gesti, le albicocche diventano protagoniste di piatti che sanno sorprendere per gusto e delicatezza.
Tra gli usi più comuni troviamo la preparazione delle confetture, un grande classico della tradizione casalinga. Le albicocche, unite a zucchero e limone, diventano una marmellata dal sapore intenso, perfetta da spalmare sul pane o per farcire torte e crostate. Anche cotte al forno con un filo di miele e spezie come la cannella, si trasformano in un dessert semplice ma profumato. Sono inoltre ottime come ripieno per dolci lievitati, regalando morbidezza e una dolcezza naturale che conquista grandi e piccoli.
Ma le albicocche non trovano spazio solo nei dolci. In cucina si prestano ad abbinamenti creativi, anche salati. Arrostite o grigliate, accompagnano bene carni bianche come pollo e tacchino, oppure si sposano con formaggi freschi, creando un contrasto piacevole tra dolce e sapido. Le versioni secche, invece, sono ideali negli impasti di pane e dolci rustici, o come ingrediente di insalate arricchite da frutta secca e semi. Con la loro naturale dolcezza e il loro colore brillante, le albicocche sanno portare in tavola l’estate in ogni stagione.
A cosa fanno bene?
Come abbiamo visto, le albicocche sono ricche di sostanze nutritive, dunque possono essere considerati alimenti benefici. A cosa giovano, di preciso? Vediamo di fare il punto.
In primis, le albicocche fanno bene alla vista. Il merito va all’abbondanza di vitamina A, che impatta sulla salute della pelle. Stesso discorso per il betacarotene, che aiuta l’organismo ad assorbire la vitamina A. Il betacarotene è anche un antiossidante, dunque aiuta a prevenire alcune forme tumorali e rallenta l’invecchiamento.
Le albicocche, poi, possono essere considerate dei rimineralizzanti, infatti hanno un ottimo apporto di potassio, fosforo, magnesio e calcio. Un dettaglio non di poco conto soprattutto per chi avverte stanchezza cronica (a meno che non sia di origine patologica). Poi, non bisogna dimenticare l’abbondanza di fibre, che aiuta a superare la stipsi e facilita il transito intestinale.
Infine, questo frutto contribuisce ad abbassare il colesterolo cattivo (LDL). Una funzione importante, in quanto se questo valore è troppo elevato può causare problematiche cardiache di carattere acuto e, di conseguenza, potenzialmente fatali. A sostenere il ruolo delle albicocche c’è anche il sorbitolo, che può essere definito come una sorta di zucchero.
Quante se ne possono mangiare in un giorno?
Le albicocche sono dunque alimenti salutari, specie quando sono di stagione. Ciò non toglie, però, che debbano essere consumate con un po’ di raziocinio. Abbondare, anche in questo caso, può essere pericoloso. Il riferimento è proprio all’abbondanza di fibre e di sorbitolo, che da un lato agevolano la digestione ma non bisogna esagerare.
In parole povere, a dosi elevate le albicocche agiscono quasi come un blando lassativo. Ovviamente, chi tende alla dissenteria dovrebbe profondere maggiore attenzione a questo stretto rapporto con l’intestino.
Ci si potrebbe chiedere, quante albicocche si possano mangiare in un giorno per non ingrassare? La frutta è sempre frutta, ma quella zuccherina potrebbe incidere negativamente sulla linea. Ebbene, non è il caso delle albicocche, come si evince da un semplice calcolo: un etto di albicocche apporta 30 kcal, un’albicocca pesa in media 50 grammi, dunque un albicocca apporta solo 15 kcal.
Un discorso analogo potrebbe essere fatto in relazione al diabete. L’indice glicemico delle albicocche è pari a 57, dunque nella media. Pane, pasta, riso e cereali, sono i veri nemici per i diabetici in quanto viaggiano su valori di indici glicemici pari a 80-90. Dunque, un paio di albicocche al giorno sono sostenibili anche per i diabetici.
Chi non può mangiare le albicocche?
Discorso diverso è quello relativo alle intolleranze e alle allergie. Esiste una vera e propria allergia alle albicocche? Sì e no. Ovvero, esiste ma non è specifica di questo frutto. Più che altro riguarda tutte le “rosacee” e quindi mele, pere, pesche, ciliegie, nespole, mandorle e cotogne. I sintomi sono di natura gastro-intestinale, dunque vomito, crampi e diarrea. Nella peggiore delle ipotesi si potrebbe giungere a uno shock anafilattico.
Secondo alcune osservazioni empiriche, anche chi soffre di pollinosi, ovvero l’allergia al polline, potrebbe avvertire dei disturbi dopo aver consumato le albicocche. In questo caso, i sintomi sono dermatologici e sistemici: irritazione, pustole, prurito, gonfiore alla gola, gonfiore alla lingua e alle labbra.
Sono un frutto delizioso e nutriente, ma ci sono alcune situazioni in cui è meglio evitarle o consumarle con cautela. Ecco alcune circostanze in cui potresti voler evitare o limitare il consumo di albicocche:
- Allergie: Se sei allergico alle albicocche o ad altri frutti simili, come le pesche o le prugne, dovresti assolutamente evitarle per evitare reazioni allergiche.
- Problemi renali: sono ricche di potassio, il che può essere problematico per le persone con insufficienza renale o altre condizioni renali. In questi casi, è importante consultare un medico o un dietologo per determinare quanto potassio è sicuro consumare.
- Calcoli renali: contengono ossalati, che possono contribuire alla formazione di calcoli renali in persone predisposte. Se hai una storia di calcoli renali, potresti voler evitare o limitare il consumo di albicocche.
- Problemi digestivi: Alcune persone possono sperimentare problemi digestivi, come gonfiore o diarrea, dopo aver consumato troppe albicocche, specialmente se mangiano la buccia. In questi casi, è meglio moderare il consumo o rimuovere la buccia.
- Interazioni farmacologiche: Alcuni farmaci possono interagire con i nutrienti presenti nelle albicocche, quindi è importante consultare il proprio medico o un farmacista se stai assumendo farmaci e hai dubbi sul consumo di albicocche.

















