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Il bissap, la straordinaria bevanda senegalese

Tiziana Colombo: per voi, Nonnapaperina

Ricetta proposta da
Tiziana Colombo

Bissap
Ricette per intolleranti, Cucina Italiana
Ricette a basso contenuto di nichel
Ricette vegetariane
Ricette senza glutine
Ricette senza lattosio
preparazione
Preparazione: 00 ore 40 min
cottura
Cottura: 00 ore 20 min
dosi
Ingredienti per: 4 persone
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3.7/5 (13 Recensioni)

La delicatezza dei fiori di ibisco

I protagonisti del bissap sono i fiori di ibisco essiccati. L’ibisco è una pianta tutto sommato “versatile” sotto il profilo botanico, dunque si trova anche alle nostre latitudini. La ricetta, non è complicata dalla presenza dei fiori in sé, quanto dalla necessità di essiccarli. L’essiccazione dei fiori non è affatto difficile se si sa come farla.

Di base si dovrebbero porre a testa in giù e fatti riposare in un locale fresco e buio. In alternativa, possono essere posti al microonde per pochi secondi. Una volta essiccati, i fiori di ibisco possono essere impiegati nelle preparazioni, soprattutto nei decotti, come in questo caso.

Si, avete capito bene, il bissap non è altro che un decotto aromatizzato alla menta e all’arancio, che viene opportunamente fatto raffreddare. I fiori di ibisco forniscono molte soddisfazioni dal punto di vista sensoriale e nutrizionale. Da quest’ultimo punto di vista possono essere considerati quasi come dei medicinali naturali. Infatti ad essi sono attribuite proprietà antinfiammatorie e antibatteriche.

Questo tipo di fiori contiene molti antiossidanti, che agiscono in funzione anti tumorale, contrastando i radicali liberi e riducendo lo stress ossidativo. Al pari di molti agrumi, i fiori di ibisco sono ricchi di vitamina C, una sostanza che giova al sistema immunitario.

Ricetta bissap

Preparazione bissap

  • Per la preparazione del bissap iniziate sciacquando con cura i fiori di ibisco sotto l’acqua.
  • Poi scolateli e trasferiteli in una pentola con due litri di acqua tiepida.
  • Accendete il fuoco e bollite i fiori per 20 minuti circa. A questo punto l’acqua deve aver acquisito un colore rosso molto intenso.
  • Versate l’infuso così ottenuto in una brocca, filtrando il tutto attraverso un colino a maglie strette.
  • Versate lo zucchero quando l’acqua è ancora calda, mescolate e fate raffreddare.
  • Integrate con l’essenza di fiori di arancio e le foglie di menta dolce.
  • Infine fate riposare in frigo per qualche ora, in modo da servire il bissap molto freddo.
  • Al momento del servizio, integrate con circa mezzo litro di succo di ananas o con delle fragole tagliate in due.

Ingredienti bissap

  • 2 lt. di acqua
  • 400 gr. di fiori di ibisco rosso essiccati
  • 250 gr. di zucchero
  • 1 cucchiaio di acqua di fiori d’arancio
  • 1 mazzetto di menta dolce
  • frutta a piacere facoltativa (fragole o ananas)

Le origini del bissap

Il bissap è una bevanda praticamente sconosciuta dalle nostre parti, ma molto apprezzata e frequentemente preparata in Africa. In particolare è una bevanda tradizionale del Senegal. Si ottiene con i fiori di ibisco essiccati, che nella lingua nativa sono noti proprio come “bissap”. Altrove questa bevanda è nota come “karkadè”. Tra le bevande africane è la più conosciuta. E’ una bevanda rinfrescante, adatta ai climi caldi e da gustare soprattutto in estate (ovviamente è buona sempre). Si presenta con un bel colore rosso scuro, spezzato dal verde della menta.

Essa viene impiegata come guarnizione, ma anche come ingrediente per conferire maggiore profondità di gusto. La ricetta che vi propongo rispecchia fedelmente la tradizione senegalese, pur apportando due piccole variazioni. In primo luogo presenta, o può presentare, una seconda guarnizione a base di frutta fresca. In particolare, proprio per giocare sui colori e sui sapori, consiglio la fragola e l’ananas. La prima va spremuta, la seconda va tagliata a pezzettini. In secondo luogo la bevanda vera e propria è “corretta” con qualche goccia di essenza di fiori di arancio.

In alternativa, possono essere integrati dei fiori di arancio freschi, che ovviamente sono commestibili. Per quanto riguarda lo zucchero, vi consiglio di usare quello bianco, piuttosto che il bruno di canna. Quest’ultimo, infatti, apporta un sentore caramellato che stona rispetto ai sapori floreali e leggeri degli altri ingredienti. Fate attenzione alle dosi, in quanto potreste rendere la bevanda troppo dolce. Di base, vanno aggiunti 250 grammi di zucchero ogni due litri di acqua.

Bissap

I fiori d’arancio e le loro proprietà

Come ho già specificato, questa è una variante un po’ particolare di bissap. E’ una variante più ricca, in quanto contiene qualche ingrediente in più. Tra questi spiccano i fiori di arancio, che all’occorrenza possono essere sostituiti con la loro essenza. Il risultato, in termini di gusto, è pressoché identico.

I fiori di arancio sono tra i fiori più utilizzati in cucina, principalmente come aroma per i dolci. D’altronde, appartengono a una delle specie più coltivate in Italia e nel mondo. I fiori di arancio vantano delle proprietà importanti, di tipo nutrizionale se non addirittura sanitario. Non è un caso che vengano utilizzati comunemente per la produzione di cosmetici e a fini fitoterapici.

Nello specifico, i fiori di arancio svolgono una funzione vermifuga, febbrifuga e antibatterica, dunque possono essere utili per prevenire alcune infezioni. Sono considerati anche dei calmanti, a tal punto da venire utilizzati per la preparazione di tisane rilassanti. Spiccano per il sapore delicato e floreale, che richiama all’arancio vero e proprio. In occasione di questa ricetta vanno semplicemente integrati una volta che il bissap è pronto, quasi come fossero una guarnizione. Ovviamente i fiori di arancio hanno anche una funzione ornamentale, infatti fanno spesso parte dei bouquet delle spose.

La cucina senegalese
La cucina senegalese è un crocevia di influenze africane, arabe ed europee. Si basa su tecniche tradizionali e ingredienti poveri ma ricchi di carattere, come miglio, riso, pesce e verdure speziate. Il piatto simbolo è il thieboudienne, a base di riso con pesce e salsa di pomodoro. Molto diffuse sono anche bevande aromatiche, come bissap ed eu de gingembre, che raccontano la biodiversità e i profumi dell’Africa occidentale.

Il sublime tocco della menta dolce

La menta dolce funge da guarnizione per il bissap. In realtà, la versione originale prevede l’uso della menta classica, ma io reputo che questa variante dolce sia ideale per la nostra bevanda, in quanto è in grado di sposarsi meglio con gli ingredienti e valorizzare la delicatezza dei fiori di ibisco.

E’ anche detta “menta romana”, sebbene non sia particolarmente legata al territorio laziale. Questo tipo di menta è consumata soprattutto nelle isole britanniche e in quelle caraibiche, ma si trova facilmente anche dalle nostre parti. La menta dolce si caratterizza per le foglie lunghe interessate da profonde venature. Si distingue anche per il sapore, che è molto più dolce della menta normale, pur non sfigurando in aroma.

Le proprietà nutrizionali non cambiano. Anche la menta dolce è un formidabile antiemetico, un digestivo naturale e uno straordinario diuretico. Infine, è talmente profumata da combattere efficacemente l’alitosi ed è un toccasana contro la ritenzione idrica.

Bissap: una bevanda con radici profonde e con una stretta parentela con il karkadé

Il bissap è una bevanda africana con una storia lunga e ricca che affonda le radici nell’Africa occidentale. È noto anche come “karkadé” in alcune regioni del mondo, ma mentre i nomi possono variare, la bevanda condivide molte caratteristiche simili in tutto il mondo. Ha una storia antica in Africa occidentale, dove è stato consumato per secoli. La sua popolarità è cresciuta nel tempo, ed è diventato un elemento importante della cultura e della cucina di questa regione. La bevanda è ottenuta dall’infusione dei fiori di ibisco rossi secchi in acqua, e il risultato è un liquido rosso rubino dal sapore leggermente acidulo e rinfrescante.

Il bissap è strettamente correlato al karkadé, che è il nome utilizzato in molte altre parti del mondo, in particolare in Nord Africa e Medio Oriente. Entrambi sono ottenuti dall’ibisco rosso, ma ci possono essere variazioni nel processo di preparazione e nell’aggiunta di aromi. In sostanza, sono bevande simili con radici comuni, ma con alcune differenze regionali nelle preparazioni e nei nomi.

La preparazione del bissap coinvolge l’infusione dei fiori di ibisco rossi secchi in acqua calda, spesso con l’aggiunta di zucchero e aromi come zenzero, cannella o succo di limone per personalizzare il sapore. Dopo l’infusione, il bissap viene raffreddato e servito freddo, spesso guarnito con fette di limone o altri agrumi. Il bissap è noto per essere ricco di antiossidanti, vitamina C e altri nutrienti benefici per la salute. È una bevanda rinfrescante, spesso consumata durante i mesi caldi in Africa occidentale. È anche utilizzato in cucina per preparare sciroppi, gelatine e salse per accompagnare vari piatti.

Come fare in casa l’acqua di fiori d’arancio?

Per preparare il bissap, come abbiamo visto, è necessaria l’acqua di fiori di arancio. Può sembrare una preparazione esotica, ma in realtà è semplice da fare. Basta utilizzare fiori freschi (o essiccati) di arancio amaro e seguire una breve procedura di infusione. Vi consiglio di raccogliere i fiori in primavera, quando sono più profumati, scegliendo solo quelli integri e appena aperti. Poi vanno sciacquati con delicatezza, così da eliminare ogni impurità senza rovinare i petali.

La preparazione consiste nel far bollire dell’acqua e versarla sui fiori, lasciandoli in infusione per diverse ore, fino a quando l’acqua non assume il loro profumo. Se gradite una versione più concentrata effettuate una doppia infusione, o lasciate riposare i fiori per tutta la notte. Una volta filtrato il liquido può essere conservato in bottiglie di vetro sterilizzate. Chi desidera un’acqua di fiori d’arancio più dolce può invece aggiungere un cucchiaino di zucchero o miele durante la preparazione, a seconda dell’uso che intende farne. È importante conservarla al fresco e consumarla nel giro di pochi giorni, poiché non contiene conservanti.

Una piccola precisazione: l’acqua di fiori d’arancio fatta in casa non ha l’intensità di quella industriale, ma vanta un profilo aromatico più fresco, delicato e naturale, perfetto per arricchire bevande come il bissap, dolci artigianali o anche semplici tisane serali.

Coltivare l’ibisco?
L’ibisco, da cui si ricavano i fiori per il bissap, è una pianta resistente che ama il caldo e la luce diretta. Si può coltivare facilmente anche in Italia, purché riparata dal freddo invernale. Richiede un terreno ben drenato e annaffiature regolari. I fiori, raccolti quando sono ben aperti, possono essere essiccati all’ombra e conservati per mesi. L’essiccazione concentra l’aroma, rendendoli dei fiori perfetti per infusi e bevande tradizionali.

Un’alternativa al bissap

La tradizione senegalese regala molte bevande aromatiche, tra queste spicca la deliziosa eau de gingembre, una bevanda allo zenzero africana, intensa e rinfrescante. Essa si caratterizza per un equilibrio sorprendente tra piccantezza e freschezza, merito della radice di zenzero grattugiata e dell’aggiunta di succo di limone. La preparazione tradizionale prevede di pestare lo zenzero fresco, poi filtrate il suo succo e mescolatelo con acqua e zucchero.

Il risultato è una bevanda energizzante, leggermente pungente e molto profumata. L’eu de gingembre è perfetta nelle giornate calde, perché disseta e dona una sensazione immediata di leggerezza. Può essere servita liscia con ghiaccio, o aromatizzata con foglie di menta. È anche un’ottima base per cocktail analcolici o per macerati a base di agrumi. Rispetto al bissap è più morbido e trasmette una nota ancora più floreale.

FAQ sul bissap

Come si usa l’acqua di fiori d’arancio in cucina?

L’acqua di fiori d’arancio si può usare per aromatizzare dolci, tè, creme e impasti. È ottima nei biscotti, nei dolci di semola o nei budini di latte. Bastano poche gocce per conferire un profumo floreale delicato. In alcune tradizioni viene aggiunta anche alle insalate di frutta o al cous cous dolce.

Si può conservare a lungo l’acqua di fiori d’arancio fatta in casa?

L’acqua di fiori d’arancio senza conservanti dura pochi giorni in frigorifero. Per prolungarne la vita si può congelare in cubetti, oppure preparare piccole quantità da consumare rapidamente. È importante usare contenitori sterilizzati per evitare contaminazioni.

Quali fiori scegliere per l’acqua di fiori d’arancio?

Si utilizzano i fiori dell’arancio amaro, più profumati rispetto a quelli dell’arancio dolce. Devono essere raccolti freschi, preferibilmente in primavera. Vanno evitati i fiori trattati con pesticidi o raccolti vicino a strade trafficate.

Che differenza c’è tra bissap rosso e bissap bianco?

Il bissap rosso si prepara con fiori di ibisco rossi e ha un gusto più deciso e leggermente acidulo. Il bissap bianco, fatto con fiori di ibisco bianco, è più delicato e zuccherino. I due tipi differiscono anche nel colore: il primo è rubino intenso, il secondo è ambrato o dorato.

Lo zenzero fresco è migliore di quello in polvere per l’eu de gingembre?

Si, lo zenzero fresco è preferibile perché è più aromatico e succoso. Quello in polvere è più pungente e può rendere la bevanda torbida. Lo zenzero fresco rilascia un aroma pulito e una piccantezza equilibrata, ideale per una bevanda rinfrescante.

Ricette bevande particolari ne abbiamo? Certo che si!

3.7/5 (13 Recensioni)
Riproduzione riservata

3 commenti su “Il bissap, la straordinaria bevanda senegalese

  • Dom 30 Giu 2024 | Nunzia ha detto:

    Buono buono!

  • Sab 13 Dic 2025 | Anna Rovito ha detto:

    Ho avuto in regalo fiori di ibisco secchi il famoso “bissap” da un Senegalese e lo bevo caldo senza zucchero, vorrei sapere quanto tempo si può conservare il fiore secco e tutte le sue proprietà. Grazie

    • Dom 14 Dic 2025 | Colombo Tiziana ha detto:

      Ciao! Che bel regalo: Per la conservazione: se i fiori sono ben essiccati e li tieni in un barattolo ermetico, al riparo da luce, calore e soprattutto umidità, in genere si conservano bene per 12–24 mesi. Se invece senti odore di “cantina”, vedi muffa, grumi umidi o insetti, meglio non usarli.

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