Pici all’aglione, un piatto contadino della cucina toscana
Pici all’aglione: un viaggio nei sapori della Toscana e nei miei ricordi
C’è sempre un primo assaggio che resta nel cuore, e i pici all’aglione per me sono proprio questo: un ricordo fatto di strada, amicizia e scoperte a tavola. Era un viaggio in camper, direzione Chiusi, per un raduno tra vecchi amici che non vedevamo da anni. E quando si viaggia in Toscana, si sa, la vera sosta è quella con le gambe sotto il tavolo, davanti ai piatti della tradizione.
Quella sera, nel piccolo Ristorante da Zaira a Chiusi, per gli amici “Vecchio Lupo”, tutto profumava di pomodoro, pane e aglio dolce. Un piatto fumante di pici all’aglione, fatto a mano, arrivò al tavolo come una promessa di semplicità e calore. Era diverso da tutto ciò che avevo provato prima: sapore intenso ma mai invadente, cremoso, avvolgente, quasi una coccola. Da quel momento ho capito che la cucina toscana non si dimentica, ti entra dentro e resta.
Oggi preparo i pici all’aglione quando ho nostalgia di quei viaggi lenti, dei sorrisi sinceri e delle tavole rumorose. È una ricetta che unisce, avvicina, mette tutti d’accordo: bastano pochi gesti, mani infarinate e il profumo giusto per sentirsi in Toscana, anche se solo per una sera.
In fondo, la vera cucina di casa è questa: un intreccio di ricordi, volti, storie e profumi che non tradiscono mai. E i pici all’aglione sono diventati la mia piccola bandiera di amicizia, viaggio e ritorni felici, ogni volta che li porto in tavola.
Pici all aglione ricetta originale
Preparazione pici all'aglione
- Per preparare i pici all’aglione iniziate proprio dai pici.
- In una ciotola trasferite la farina, aggiungete un po’ di sale e incorporate l’acqua poco per volta. Lavorate la miscela per ottenere un impasto elastico e uniforme.
- Coprite la ciotola con un panno umido e lasciate riposare per una buona mezz’ora.
- Ora staccate una pallina dall’impasto e fatela rotolare su una superficie infarinata fino a formare un filo dallo spessore di una matita. Ripetete l’operazione fino a terminare l’impasto.
- Tagliate i fili così ricavati in modo che assumano una lunghezza di circa 25-30 cm. Ed ecco i vostri pici pronti per la cottura!
- Ora passate alla salsa. Versate un filo d’olio in una padella, aggiungete gli spicchi di aglio sbucciati e dorateli a fiamma medio-bassa. Poi unite il peperoncino e i pomodori pelati.
- Salate e zuccherate un po’, poi cuocete a fiamma medio-bassa per 20 minuti circa.
- Se lo gradite, come guarnizione potete aggiungere un po’ di basilico.
- Intanto cuocete i pici in tanta acqua salata per 8-10 minuti. L’avvenuta cottura è segnalata dalla loro emersione sul pelo dell’acqua.
- Infine scolate la pasta e versatela nella padella contenente il sugo, mantecando per bene.
Ingredienti per pici
- 400 gr. di farina 00,
- 200 ml. di acqua,
- un pizzico di sale
Ingredienti per il sugo all'aglione
- 5 spicchi di aglio aglione,
- 400 gr. di pomodori pelati,
- 1 peperoncino fresco,
- q. b. di olio extravergine d’oliva,
- q. b. di sale,
- un pizzico di zucchero,
- q. b. di basilico fresco (facoltativo)
Pici all’aglione: un primo della tradizione toscana più popolare
I pici all’aglione sono un piatto tipico della tradizione toscana, preparato con una pasta fresca fatta a mano simile a grossi spaghetti, condita con il celebre sugo all’aglione. La particolarità di questa ricetta sta proprio nell’uso dell’aglione della Val di Chiana: un aglio gigante e dolce, che regala al piatto un profumo intenso ma un gusto morbido e avvolgente.
Questa varietà di aglio non viene mai rimossa dal sugo, anzi: la sua dolcezza lo rende perfetto da gustare anche crudo su bruschette o secondi piatti. Ogni boccone racchiude la storia di una cucina contadina, nata dalla necessità ma capace di creare sapori indelebili.
La preparazione dei pici è semplice ma laboriosa: si impasta farina, acqua e sale, si “pinciano” (allungano) a mano e si lasciano leggermente irregolari, così da trattenere al meglio il sugo aglione. Una vera arte, tramandata di generazione in generazione.
Pici all’aglione: tradizioni locali, sagre e curiosità da non perdere
I pici all’aglione non sono solo un piatto tipico, ma un vero simbolo della convivialità toscana. Nelle campagne della Valdichiana, tra Siena e Arezzo, preparare i pici è un vero rito di famiglia: le nonne insegnano ai nipoti a “pinciare” l’impasto, allungando a mano ogni filo, e spesso questa attività si svolge insieme la domenica mattina, tra racconti, risate e mani infarinate.
La forma irregolare dei pici, mai perfettamente uguale, è il segno di una pasta fatta davvero in casa e con amore.Le tradizioni locali si celebrano ogni anno con tante sagre dei pici, appuntamenti imperdibili per chi ama la cucina toscana autentica.
Tra le più note c’è la Sagra dei Pici di Celle sul Rigo, nel senese, che si tiene a fine maggio e trasforma il paese in un laboratorio a cielo aperto: volontari e massaie preparano quintali di pici davanti ai visitatori, che possono assaggiare diverse versioni, tra cui ovviamente i pici all’aglione ma anche con sugo di nana, ragù di carne o briciole di pane.
Un’altra sagra molto famosa è quella di Montepulciano, dove la “Festa dei Pici” richiama turisti e locali con degustazioni, sfide di “pincio” a tempo e musica tradizionale. In queste occasioni il picio non è solo cibo, ma occasione di incontro, scambio e festa, con le ricette che passano di mano in mano, di generazione in generazione.
Tra le curiosità più golose: si dice che il vero segreto del sugo all’aglione sia quello di cuocerlo lentamente, lasciando l’aglione quasi “stufare” nel pomodoro per estrarne tutta la dolcezza. In alcune famiglie, il piatto viene completato con una spolverata di pangrattato tostato o di pecorino toscano, per aggiungere consistenza e sapore.
E la tradizione vuole che il picio più lungo, quello che rimane intatto fino all’ultimo boccone, porti fortuna a chi lo mangia!
Varianti e adattamenti per intolleranze e diete
La bellezza dei pici all’aglione ricetta originale è già vegana, realizzata solo con ingredienti vegetali. Se hai intolleranza al glutine, puoi scegliere pici gluten free o altri formati di pasta senza glutine: il sugo all’aglione si adatta facilmente anche a queste versioni.
Chi segue una dieta a basso contenuto di FODMAP può optare per quantità minori di aglione o per aglio nero, più digeribile. Per chi preferisce un gusto delicato, puoi usare aglio rosso di Sulmona o aglio nero, per un profumo più leggero e meno persistente.
Un’alternativa moderna? Prova i pici all’aglione con spaghetti integrali, di farro o addirittura di riso: il sugo lega perfettamente anche con questi formati, mantenendo tutta la sua bontà e un tocco rustico che conquista.

Curiosità, territorio e abbinamenti
Lo sapevi che l’aglione della Val di Chiana ha rischiato davvero di scomparire? Negli anni ‘80, a causa della sua coltivazione faticosa e della scarsa resa commerciale rispetto all’aglio comune, era diventato un prodotto quasi introvabile.
Solo grazie alla passione di alcuni agricoltori e delle comunità locali è stato riscoperto, valorizzato e oggi è un vero tesoro tutelato, protagonista di sagre e mercati contadini. Il suo bulbo gigante, la polpa carnosa e quel profumo dolce – chiamato anche “aglio a prova di bacio” – lo rendono unico al mondo, tanto che è diventato simbolo della rinascita agricola della Valdichiana.
L’aglione è protagonista di molti racconti popolari: c’è chi sostiene che abbia proprietà digestive eccezionali e che sia perfetto anche per chi di solito “non digerisce l’aglio”. In alcuni paesi, si regala una treccia d’aglione agli sposi come portafortuna per la nuova casa e si dice che aggiungerne uno spicchio a zuppe o sughi porti prosperità a tavola.
Un vero ingrediente delle feste contadine, che si usa persino a crudo nelle insalate estive o sulle bruschette, per gustarne appieno l’aroma delicato e mai invadente.
L’aglione della Val di Chiana: storia, leggende e sapori toscani
La tradizione dei pici aglione invece è il vero cuore delle famiglie toscane: “pinciare” a mano, uno a uno, è più di un gesto tecnico. È una festa, un momento di condivisione tra generazioni, dove i bambini imparano dalle nonne e ogni pasta è diversa dall’altra.
Molte massaie raccontano che il “picio perfetto” è quello che non si spezza durante la cottura e che chi riesce a mangiarne uno tutto intero avrà un anno fortunato! Sul fronte degli abbinamenti, oltre al classico Nobile di Montepulciano, puoi scegliere un Chianti giovane, un Ciliegiolo di Toscana o un rosato fresco.
Anche alcuni vini bianchi strutturati, come la Vernaccia di San Gimignano, sorprendono con la loro freschezza se serviti ben freddi, specialmente in estate.E per chi ama variare, una spolverata di pecorino toscano stagionato, un filo d’olio nuovo a crudo o qualche briciola di pane tostato possono trasformare il piatto in una vera esperienza sensoriale.
In molte trattorie, il sugo all’aglione viene servito con pane toscano rustico, perfetto per la “scarpetta” finale, mentre i pici avanzati diventano il giorno dopo base per una pasta ripassata in padella, ancora più saporita. In Toscana la cucina non si spreca mai, si reinventa con fantasia e rispetto della tradizione!
Ricette aglione: consigli pratici in cucina
Quando si parla di ricette con aglione, il punto è il carattere: dolce, sapido, con *profumo gentile*. L’aroma resta nitido con calore basso e tempi lenti. La polpa pestata, diluita con poca acqua di cottura o olio, si unisce a fine cottura. Così il gusto rimane pieno, senza note amare. Anche lo spicchio intero “in infusione” profuma brodi e salse, e poi si rimuove con facilità.
Nelle ricette di aglione al pomodoro, il sugo risulta rotondo. La tradizione dei pici lo dimostra, e resta attuale con ogni formato. L’emulsione di aglione, olio e agrumi lega verdure al vapore, cereali e legumi. In cottura al forno, l’aglione spalmato leggero sulle verdure dona una nota tostata. In padella, l’uso a fine mantecatura mantiene equilibrio e bocca pulita.
La dose fa la differenza. Poco prodotto dà molta resa, specialmente nelle ricette con aglione bianche. Per chi segue accortezze FODMAP, l’infusione con spicchi interi è una strada gentile. L’aglione confit, cotto a bassa temperatura in olio, regala cremosità e un sapore morbido. Il giorno dopo, salse e sughi sono spesso più coesi: i sapori si sposano con calma.
Inclusione e stagioni camminano insieme. L’aglione è naturalmente senza lattosio; piatti senza glutine sono possibili scegliendo pasta o cereali adatti. Con pesce bianco al cartoccio offre una scia aromatica lieve; con funghi, cavolfiore e zucca crea un equilibrio caldo. Una maionese vegetale con crema di aglione porta carattere agli antipasti. La regola resta semplice: poco, ben dosato, al momento giusto.
FAQ sui pici all’aglione
Che differenza c’è fra aglio e aglione?
L’aglione è molto più grande dell’aglio comune e ha un sapore molto più delicato. Viene coltivato soprattutto in Val di Chiana e, a differenza dell’aglio, non appesantisce e non lascia retrogusto pungente.
Come si prepara il vero sugo all’aglione?
La pasta all’aglione o il sugo aglione si fa con abbondante aglione tritato, olio extravergine, pelati o passata di pomodoro, peperoncino, sale, zucchero e basilico. Si cuoce a fuoco basso finché non diventa cremoso e avvolgente.
Cosa abbinare ai pici all’aglione?
Sono perfetti con vini rossi morbidi e fruttati, come il Nobile di Montepulciano, che esalta il sapore dell’aglione senza coprirlo.
Posso usare altri tipi di aglio se non trovo l’aglione?
Sì, puoi usare aglio classico, aglio rosso di Sulmona o aglio nero: il risultato sarà diverso, ma comunque gustoso. Ogni aglio dona una sfumatura unica al sugo.
I pici all’aglione sono adatti a chi segue una dieta vegetariana o vegana?
Assolutamente sì, la ricetta originale è 100% vegetale e senza derivati animali. Basta verificare la pasta se è confezionata.
Fonti e approfondimenti
- Presidio Slow Food Aglione della Valdichiana – Tutto su storia, coltivazione e caratteristiche dell’aglione.
- Pici della Valdichiana Senese – Strada del Vino Nobile – Approfondimenti, eventi, sagre e tradizioni legate ai pici.
- Visit Tuscany – I pici, la pasta tipica toscana – Scheda regionale sulla pasta fatta a mano e le zone di produzione.
Ricette toscane ne abbiamo? Certo che si!
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