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Ippocrasso, una bevanda storica aromatizzata al miele

Tiziana Colombo: per voi, Nonnapaperina

Ricetta proposta da
Tiziana Colombo

Ippocrasso
Ricette per intolleranti, Cucina Italiana
Ricette vegetariane
Ricette senza glutine
Ricette senza lattosio
preparazione
Preparazione: 00 ore 20 min
cottura
Cottura: 00 ore 00 min
dosi
Ingredienti per: 4 persone
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5/5 (2 Recensioni)

Ippocrasso, origini e leggende dietro a questa bevanda

Conoscete l’ippocrasso? Se siete amanti della storia scommetto di sì. L’ippocrasso è infatti una bevanda antica che andava molto di moda nel Medioevo. Viene bevuta ancora oggi, magari per vivere le esperienze conviviali delle epoche passate, un po’ come accade con l’idromele e con il sidro.

Dal punto di vista tecnico si tratta di vino speziato addolcito con il miele. E’ una bevanda un po’ forte, sia in termini di gradazione che per quanto concerne il gusto. L’ippocrasso viene lasciato a macerare per un tempo più o meno lungo, il ché lo rende più alcolico; inoltre viene preparato con un gran numero di spezie, quindi è leggermente più pesante.

Questa bevanda è adatta a tutti i palati, o almeno a quelli che bevono un po’ di alcolici. Allo stesso tempo è facile da preparare, basta mescolare tra di loro tutti gli ingredienti e procedere con la fase di riposo. L’unica difficoltà risiede nell’operazione di filtraggio, che deve essere molto precisa. A tal proposito vi consiglio di utilizzare una garza, in quanto il colino a maglie strette potrebbe non bastare.

Proprio dal filtraggio deriva il nome “ippocrasso”, infatti lo strumento utilizzato in epoca medievale per filtrare le bevande era la manica di Ippocrate, un recipiente in ceramica il cui fondo era costellato di minuscoli fori. Questa ricetta è ispirata alle antiche ricette di Ippocrasso dei Monaci, che spesso aggiungevano frutta e altri ingredienti naturali per renderlo più salutare e piacevole da bere.

Ricetta ippocrasso

Preparazione ippocrasso

Ecco come preparare l’ippocrasso.

  • Lavate la pesca e la mela, poi pelatele e fatele a cubetti.
  • Versate il vino in una grande caraffa, poi unite lo zucchero e mescolate.
  • Infine, unite tutte le spezie, il succo degli agrumi, la scorza degli agrumi e la frutta.
  • Poi applicate un coperchio e lasciate a riposo per almeno due ore in un ambiente più fresco possibile.
  • Filtrate il tutto due volte con un colino a maglie, o meglio ancora con una garza alimentare.
  • Infine, aggiungete a piacere dei cubetti di ghiaccio e servite.

Ingredienti ippocrasso

  • 1 pesca
  • 1 piccola mela acida
  • 200 ml. di miele di euphorbia
  • 1 lt. di vino rosso corposo
  • 2 chiodi di garofano
  • 2 stecche di cannella
  • mezzo cucchiaino di semi di coriandolo
  • 3 grani di pepe bianco
  • 1 cucchiaino di noce moscata in polvere
  • succo e scorza di un limone e di un’arancia

Quale tipo di miele utilizzare?

Uno degli ingredienti principali dell’ippocrasso è il miele, che agisce da elemento dolcificante e speziante. Se ne utilizzano dosi imponenti, ovvero 200 grammi per ogni litro di bevanda. A tal proposito, quale tipo di miele utilizzare?

La domanda è lecita in quanto a disposizione vi sono parecchie tipologie di miele. La risposta più corretta sarebbe quello che preferite, infatti vanno bene tutti, dal saporito millefiori (che potrebbe coprire in parte il sapore del vino) al miele delicato di acacia. Tuttavia, vi consiglio il miele di euforbia, che spicca per il colore intenso (quasi marrone) e per il sapore sia dolce che pungente. Insomma, può essere considerato come una spezia a tutti gli effetti.

In passato l’impiego del miele era una necessità più che una scelta. Il vino “antico” peccava di fermentazione, dunque poteva capitare che fosse poco forte e che esprimesse sentori troppo acidi, simili a quelli dell’aceto. In questo senso il miele addolciva il sapore e lo rendeva più bevibile. Se siete interessati agli usi del miele, e ne volete sapere di più su questo alimento “miracoloso”, vi consiglio di leggere il libro sul miele che ho pubblicato di recente.

La frutta, un ingrediente essenziale per l’ippocrasso

Oggi come allora la frutta gioca un ruolo da protagonista nella ricetta dell’ippocrasso. La mela è un must in questo senso, ma può essere associata ad un altro frutto dalla portata un po’ più dolce. Proprio per questo vi consiglio di utilizzare anche la pesca., in questo modo è possibile coprire uno spettro di sapori più ampio e trasformare il consumo di ippocrasso in una vera e propria esperienza gastronomica di fine pasto.

Ippocrasso

Nello specifico la frutta va lavata, sbucciata, detorsolata, denocciolata e ridotta in cubetti. Si versa poi nel vino addolcito con il miele insieme alle spezie. Poi si dà una bella mescolata, si mette il tutto a macerare e si filtra.

Il tempo di macerazione è variabile. In antichità si lasciava l’ippocrasso a macerare per settimane o addirittura per mesi, in modo da innescare una fermentazione completa che potesse sopperire alla mancata fermentazione del vino. Inoltre, si utilizzavano anche alcuni agenti lievitanti. Con il vino attuale, invece, questo procedimento è superfluo e addirittura dannoso. In ragione di ciò la fase di macerazione dovrebbe durare solo un paio di ore.

Un vino con tante spezie

Non esiste ippocrasso senza spezie. La versione che vi propongo qui è abbastanza classica e fedele all’originale, infatti viene realizzata con chiodi di garofano, cannella, semi di coriandolo, pepe bianco, noce moscata e zeste di agrumi. 

I chiodi di garofano, con la loro fragranza speziata e il loro sapore leggermente piccante, donano all’ippocrasso una profondità di sapore straordinario. Queste spezie, oltre a contribuire al profilo gustativo, aggiungono anche una nota balsamica intrigante, evocando sottili richiami all’aceto, che si mescola in modo affascinante con gli altri ingredienti.

La cannella, al contrario, offre un’esperienza gustativa totalmente diversa. Il suo caratteristico aroma speziato e dolce si diffonde delicatamente attraverso il liquore, arricchendo il palato con una dolcezza avvolgente e invitante. La cannella è una spezia che risona con note calde e accoglienti, creando un connubio armonico con gli altri elementi.

I semi di coriandolo, anch’essi presenti in questa raffinata composizione, aggiungono un tocco agrumato e leggermente citrico. Questa delicatezza aromatica si sposa in modo sublime con gli altri ingredienti, creando una sinergia di sapori che danza delicatamente sulle papille gustative.

La noce moscata, con la sua fragranza inconfondibile e il suo profumo leggermente dolciastro, svolge un ruolo cruciale nell’armonizzazione dei sapori, contribuendo in modo significativo a bilanciare le note acidule del vino. La sua presenza conferisce una dolcezza sottile e avvolgente, che si fonde elegantemente con gli altri ingredienti.

Le zeste, prelevate con cura dalle scorze di arancia e limone, aggiungono ulteriori dimensioni di profumo e complessità al profilo aromatico dell’ippocrasso. Questi oli essenziali sprigionano fragranze vivaci, regalando un’esperienza olfattiva e gustativa straordinaria. Inoltre, le zeste donano un leggero retrogusto amarognolo, che aggiunge profondità e carattere a questa bevanda.

L’insieme di questi ingredienti, accuratamente combinati, completa l’ippocrasso in modo magistrale, trasformandolo in una bevanda unica e straordinariamente ricca di gusto. Ogni sorso è un viaggio attraverso una sinfonia di sapori e profumi, che si fondono armoniosamente in un’esperienza sensoriale indimenticabile.

Origini e storia dell’ippocrasso

L’Ippocrasso, noto anche come “Hippocras” in inglese, è una bevanda aromatizzata che ha origini antiche ed è strettamente associata alla storia della medicina e della gastronomia europea. Il nome stesso, ippocrasso, deriva dal celebre medico greco Ippocrate (circa 460-370 aC), considerato il padre della medicina moderna.

Le origini dell’Ippocrasso risalgono all’antica Grecia e Roma, dove veniva preparato come una bevanda terapeutica. Era composto da vino rosso mescolato con una serie di spezie, erbe aromatiche e zucchero. Queste spezie ed erbe possono includere cannella, zenzero, chiodi di garofano, cardamomo e molti altri ingredienti, a seconda della ricetta e della tradizione culinaria locale.

L’Ippocrasso veniva spesso utilizzato come rimedio per migliorare la digestione e per trattare vari disturbi gastrointestinali. Si credeva che le spezie e le erbe aggiunte al vino avessero proprietà digestive e curative. Inoltre, il suo sapore aromatico e ricco lo rendeva una bevanda apprezzata nelle occasioni speciali e durante i banchetti.

Con il passare del tempo, si diffuse in tutta Europa e divenne particolarmente popolare nel Medioevo e nel Rinascimento. Durante queste epoche, le ricette di Ippocrasso subirono variazioni regionali e furono spesso elaborate con l’aggiunta di ingredienti come miele, frutta secca e agrumi. Nel corso dei secoli, ha perso la sua connotazione strettamente terapeutica ed è diventato una bevanda più associata alle festività e ai banchetti. Era spesso servito caldo durante i mesi invernali e divenne una parte importante delle tradizioni culinarie medievali e rinascimentali.

Oggi, è considerata una bevanda storica e viene occasionalmente preparata per eventi e celebrazioni medievali o storiche. Le ricette variano, ma mantengono l’essenza delle spezie e delle erbe aromatiche che lo caratterizzano. È una testimonianza affascinante della storia culinaria e medicinale dell’Europa antica e medioevale.

Quale vino utilizzare per la preparazione dell’ippocrasso

La qualità, o semplicemente la resa organolettica dell’ippocrasso, dipende anche dal vino che si usa durante la preparazione. Quale scegliere? Tra i vini più indicati ci sono certamente quelli rossi, ricchi di corpo e con una buona struttura tannica, dunque ideali per assorbire le spezie senza passare in secondo piano a livello organolettico.

Particolarmente consigliati sono vini come il Merlot, il Cabernet Sauvignon o i Sangiovese ben affinati. In alternativa si può puntare su vini regionali più decisi come il Primitivo di Manduria, il Nero d’Avola o l’Aglianico del Vulture.

L’importante è che si tratti di un vino non troppo giovane e non eccessivamente fruttato, che abbiano una maturazione di almeno due anni. In ragione di ciò vi consiglio di evitare vini troppo leggeri o dolci, come ad esempio i rosati, poiché rischierebbero di perdere personalità una volta mescolati con le spezie.

Una ricetta originale

L’ippocrasso, o vino speziato al miele, è una bevanda medievale con una ricca storia alle spalle. Nondimeno può fungere da base, o come ispirazione, per la preparazione di bevande nuove, ossia di varianti originali di ippocrasso. Per esempio si può realizzare una versione aromatizzata con scorze fresche di bergamotto, che conferiscono una nota agrumata particolarmente intensa e piacevole, ma anche un sentore amarognolo che dona profondità organolettica alla bevanda.

Per preparare questa sorta di ippocrasso al bergamotto dovreste aggiungere al classico mix di spezie una quantità moderata di scorza dell’agrume, ovviamente non trattato, il cui aroma distintivo si abbina perfettamente alle note speziate del vino. Il risultato è una bevanda che conquista il palato con una freschezza aromatica, che rende l’ippocrasso più moderno e versatile.

Un’altra variante interessante può essere preparata utilizzando un vino bianco strutturato, come un Vermentino maturo o un Greco di Tufo, combinato con vaniglia, fiori di sambuco e una leggera aggiunta di miele d’acacia. Insomma una sorta di ippocrasso “bianco”. Questa variante sarebbe particolarmente apprezzata nei mesi estivi, specie se viene servita fredda o leggermente fresca, poiché offre un’alternativa rinfrescante e innovativa.

Infine vi suggerisco una variante a base di vino rosso aromatizzato con frutti rossi essiccati, come lamponi e mirtilli rossi. Il tutto può essere valorizzato da un po’ di pepe rosa e anice stellato. I frutti essiccati andrebbero fatti macerare insieme alle spezie tradizionali per almeno ventiquattro ore, in modo da rilasciare lentamente le loro note dolci e acidule.

FAQ sull’ippocrasso

Come si beve l’ippocrasso?

L’ippocrasso è un vino speziato che si beve come qualsiasi bevanda molto alcolica. In virtù del processo di macerazione e della presenza di agenti dolcificanti, il grado alcolico è superiore al 18-20%. Più che altro andrebbe sorseggiato e gustato con calma, magari in accompagnamento a un dolce liquoroso.

Quali origini ha l’ippocrasso?

L’ippocrasso ha origini medievali, tuttavia varietà precoci di ippocrasso venivano preparate già durante l’epoca classica. Questa bevanda nasce dalla necessità di rendere “bevibile” il vino, aromatizzandolo con miele e spezie.

Come aromatizzare il vino rosso?

Il vino rosso è la bevanda base dell’ippocrasso. In questo caso specifico il vino si aromatizza con il miele (consiglio quello di euphorbia), con la frutta (consiglio mele e pesche) e molte spezie tra cui: chiodi di garofano, cannella, semi di coriandolo, pepe bianco e noce moscata.

Quale vino usare per l’ippocrasso?

Per preparare un buon ippocrasso la scelta migliore è rappresentata da vini rossi corposi come il Merlot, il Cabernet Sauvignon, il Sangiovese o il Primitivo. È importante che il vino abbia almeno un paio d’anni di affinamento, così da reggere bene le spezie e arricchire l’esperienza gustativa complessiva.

Quanto è alcolico l’ippocrasso?

La gradazione alcolica dell’ippocrasso dipende principalmente dal vino di partenza utilizzato per la preparazione. In generale l’ippocrasso mantiene la gradazione alcolica originale del vino scelto (solitamente compresa tra i 12 e i 15 gradi), poiché la macerazione delle spezie non altera il contenuto alcolico.

Quale dessert associare all’ippocrasso?

L’ippocrasso si accompagna bene a dessert intensi e aromatici, come torte speziate, biscotti secchi alle mandorle, dolci al cioccolato fondente o dessert con frutta caramellata. Una combinazione classica è quella con crostate di mele e cannella, ma anche un crumble alle pere e zenzero può valorizzare al massimo il sapore di questa bevanda.

Ricette di bevande ne abbiamo? Certo che si!

5/5 (2 Recensioni)
Riproduzione riservata

2 commenti su “Ippocrasso, una bevanda storica aromatizzata al miele

  • Ven 29 Set 2023 | Marisa ha detto:

    Questo non è ippocrasso!!!

    • Ven 29 Set 2023 | Tiziana Colombo ha detto:

      Questa ricetta è ispirata alle antiche ricette di ippocrasso dei Monaci, che spesso aggiungevano frutta e altri ingredienti naturali per renderlo più salutare e piacevole da bere

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