Confettura piccante alla papaya, un intingolo delizioso
Confettura piccante alla papaya, perfetta per dolci e salati
Oggi vi propongo la confettura piccante alla papaya, una gradevole variazione sul tema delle classiche confetture. E’ una confettura che si differenzia per il sentore pungente offerto dai peperoncini. E’ però anche dolce, visto il naturale sapore del frutto e le abbondanti dosi di zucchero che vengono impiegate.
Questa doppia anima garantisce alla confettura piccante alla papaya una certa versatilità. Può essere consumata come una classica confettura, quindi per arricchire fette biscottate, pane abbrustolito e crostate.
Può però fungere anche da condimento agrodolce, magari per valorizzare carni e pesce alla griglia. In questo caso ad emergere è proprio il sentore piccante. Al netto delle novità che apporta rispetto alle preparazioni classiche, la ricetta è molto semplice. Si differenzia solo per l’aggiunta di una seconda tipologia di zucchero e per l’integrazione dei peperoncini rossi.
Ricetta confettura piccante alla papaya
Preparazione confettura piccante alla papaya
Prima di preparare la confettura piccante alla papaya dovrete sterilizzare vasetti e tappi. Ecco i passaggi da compiere.
- Riempite una pentola con dell’acqua fredda e immergete i barattoli e i tappi.
- Poi accendete a fiamma alta e, non appena viene sopraggiunto il bollore, abbassate la fiamma.
- Ora cuocete per altri 30 minuti.
- Poi spegnete il fuoco e lasciate raffreddare, infine trasferite i barattoli e i tappi a testa in giù su un telo, affinché si asciughino.
Adesso procedete con la confettura vera e propria.
- Sbucciate la papaya, tagliatela in due e rimuovete i semi. Poi fate la polpa a pezzetti.
- Versate la papaya in una grande ciotola e aggiungete rum, scorza di lime e zucchero semolato. Mescolate e lasciate macerare in frigo per 3 ore.
- Versate il contenuto della ciotola (arricchito da una certa quantità di liquidi) in una pentola con fondo spesso. Unite il succo filtrato del lime e accendete a fiamma media.
- Una volta sopraggiunta l’ebollizione cuocete per 30 minuti a fiamma bassa, mescolando più volte.
- Infine, aggiungete lo zucchero di canna e proseguite per altri 20 minuti.
- Intanto rimuovere i semi dai peperoncini e tritateli in modo grossolano.
- Filtrate la confettura così ottenuta e aggiungete i peperoncini.
- Ora versate tutto nei barattoli senza raggiungere il bordo.
- Infine, chiudete i barattoli ermeticamente, poneteli a testa in giù e fateli riposare in questa posizione per 24 ore. Conservate i barattoli in un luogo al riparo dalla luce del sole e ben asciutto, in questo modo la confettura durerà circa tre mesi.
Ingredienti confettura piccante alla papaya
- 1.5 kg. di papaya
- 3 lime
- 2 peperoncini lunghi rossi
- 400 gr. di zucchero di canna
- 300 gr. di zucchero semolato
- 100 ml. di rum chiaro
Un focus sulla papaya
Vale la pena parlare della papaya, che rimane la protagonista indiscussa di questa confettura piccante. E’ uno dei frutti esotici più amati, anche perché in linea con i sapori e le texture che la frutta mediterranea offre. In particolare esprime dolcezza e delicatezza, ricordando in parte sia l’albicocca che il melone. A differenza di molti frutti esotici, come il cocco e l’avocado, non è molto calorica, infatti apporta meno di 30 kcal per 100 grammi.
Nondimeno, garantisce una buona varietà di oligoelementi come la vitamina C (che giova al sistema immunitario), il potassio e il magnesio.
La papaya è ricca poi di betacarotene, una sostanza che conferisce la tonalità arancione, infatti è presente anche nelle carote, nelle zucche e nelle albicocche. Il betacarotene è importante in quanto aiuta l’organismo ad assorbire la vitamina A, fondamentale per la salute della pelle e per la vista.
Un mix di zuccheri per questa confettura
Tra le peculiarità della confettura piccante alla papaya spicca la presenza di ben due zuccheri. Il primo è lo zucchero bianco semolato, che viene incorporato quasi subito alla polpa della papaya. Questo tipo di zucchero garantisce la giusta dolcezza, una buona amalgama e una delicatezza spiccata, tale da non interferire con il sapore del frutto.

Il secondo zucchero è quello di canna, o bruno che dir si voglia. Questo tipo di zucchero viene aggiunto nella seconda parte della cottura per conferire al composto un sapore caramellato grazie ai residui di melassa presenti nello zucchero.
La presenza dello zucchero bruno rende più complesso il sapore della confettura e ne aumenta la versatilità. In questo modo viene compensato il piccante e viene garantita l’applicazione anche a preparati dolci, come torte e crostate.
Quali peperoncini scegliere per la confettura piccante alla papaya?
L’altra novità di questa confettura piccante alla papaya è la presenza dei peperoncini. Questi vengono privati dei piccioli e dei semini, infine vengono lessati per qualche minuto e integrati nella confettura quando la cottura è quasi giunta al termine. I peperoncini non garantiscono solo un’inevitabile piccantezza ma impattano anche sul sapore. Ovviamente sceglieteli con cura, tenendo ben presente il grado di tolleranza di chi consumerà la confettura. La resistenza al piccante è molto soggettiva e impone scelte oculate.
I peperoncini rossi calabrese rappresentano una buona via di mezzo tra il “poco piccante” e il “troppo piccante”. Invece, se volete volare basso potete optare per il mirasol e il chipotle. In alternativa, per una confettura veramente piccante avete solo l’imbarazzo della scelta tra tabasco, piquin, santaka, thai pepper e perfino l’habanero.
A prescindere dalla varietà, il peperoncino fa bene alla salute se viene consumato con moderazione. Il profilo nutrizionale è simile a quello del peperone, infatti giova alla circolazione, apporta molti antiossidanti (tra cui la capsaicina), vitamine e sali minerali.
Una confettura alcolica?
La lista degli ingredienti della confettura piccante alla papaya comprende anche il rum. La sua presenza costituisce un chiaro segnale di discontinuità rispetto alle confetture classiche, che di norma non contemplano l’elemento alcolico. Eppure, la confettura non può essere considerata propriamente alcolica. La quantità di rum utilizzata è troppo risicata per ottenere effetti in questo senso, si parla di mezzo bicchiere per un paio di barattoli di confettura, realizzata con un chilo e mezzo di papaya.
Il rum genera due effetti: aggiunge un retrogusto particolare e dolcifica la confettura con un sentore diverso da quello offerto dallo zucchero. Ovviamente, se non gradite la presenza del rum, potete depennarlo dalla lista degli ingredienti. La confettura piccante alla papaya manterrà comunque tutta la sua integrità organolettica e la sua compatibilità con le preparazioni dolci e salate.
Il contributo del lime in questa confettura piccante alla papaya
La lista degli ingredienti della confettura piccante alla papaya comprende anche il succo di lime, una presenza fuori dal comune che potrebbe sorprendere. In realtà il lime gioca un ruolo preciso ed esercita una funzione quasi provvidenziale. Nello specifico contribuisce sia sotto il profilo organolettico sia dal punto di vista tecnico.
Per quanto riguarda il gusto il lime offre freschezza e acidità, due attributi capaci di riequilibrare la dolcezza della papaya e la componente alcolica del rum. Come se non bastasse esalta la nota piccante del peperoncino, rendendola più armoniosa e meno invadente.
Dal punto di vista tecnico il lime aiuta nella conservazione. L’acidità abbassa il pH della marmellata, dunque rende “l’ambiente” meno favorevole allo sviluppo di batteri e muffe. Ciò consente di ottenere un prodotto più stabile e sicuro, anche con un contenuto zuccherino moderato. Il lime, dunque, non è solo una presenza decorativa, ma un alleato che fornisce equilibrio e sostenibilità alla ricetta.
Come aromatizzare la confettura piccante alla papaya?
La confettura (o marmellata che dir si voglia) alla papaya, rum e peperoncino è buona e saporita già nella sua forma base. Tuttavia può essere soggetta a una fase di aromatizzazione ancora più intensa, aggiungendo altre spezie.
A tal proposito penso allo zenzero fresco, che è capace di donare un tocco agrumato e piccante allo stesso tempo, intensificando la vivacità del peperoncino. Stesso discorso per la cannella, che porta una nota corposa ed emana un profumo intenso, perfetto se la confettura viene consumata in inverno.
Un altro ingrediente da valutare è l’anice stellato, che conferisce un tocco balsamico e speziato, in grado di esaltare il lato esotico della papaya. Chi ama i sapori più decisi può puntare al pepe nero macinato al momento: l’incontro con il peperoncino genera un piccante stratificato, complesso ma equilibrato. Infine, potete pensare alla scorza d’arancia biologica grattugiata, che può arricchire la marmellata di una dolcezza agrumata che ben si sposa con il rum.
Cosa usare al posto della papaya?
La papaya non è certamente il frutto più reperibile, proprio per questo vale la pena pensare a un sostituto, anche a costo di snaturare un po’ la ricetta. La domanda da porsi è: quale frutto mediterraneo è più vicino alla papaya?
A mio parere il melone rappresenta l’alternativa più credibile. Questo frutto vanta una polpa succosa, zuccherina e leggermente aromatica, che ricorda quella della papaya. Abbinato al lime e al rum può creare un equilibrio analogo, ma più familiare al palato europeo.
Un’altra opzione è l’albicocca, un frutto estivo che unisce dolcezza e acidità. In questo caso la marmellata risulterebbe meno esotica ma altrettanto piacevole, soprattutto se viene arricchita da una punta di peperoncino. Stesso discorso per la pesca, che con la sua polpa morbida e zuccherina può fare la sua parte in abbinamento al rum, restituendo una confettura vellutata e intensa. Se invece volete mantenere il sentore tropicale scegliete il mango, che è più facile da reperire nei supermercati e rappresenta il sostituto più vicino.
FAQ sulla confettura piccante alla papaya
Che sapore ha la papaya?
La papaya ha un sapore dolce, delicato e leggermente muschiato. Ricorda vagamente il melone, ma con una sfumatura più esotica e morbida. Quando è ben matura la sua polpa diventa cremosa e dolce, ideale per marmellate e dessert. Se acerba, invece, può risultare meno dolce e con un retrogusto erbaceo.
A cosa fa bene la papaya?
La papaya è ricca di vitamina C, vitamina A e antiossidanti. Contiene inoltre la papaina, un enzima che facilita la digestione delle proteine. È un frutto che favorisce il benessere intestinale, sostiene il sistema immunitario e contribuisce a mantenere la pelle in salute grazie al suo apporto di carotenoidi.
Dove si coltiva la papaya?
La papaya è originaria dell’America centrale, in particolare del Messico e del sud delle Antille. Oggi è coltivata in molte aree tropicali e subtropicali del mondo, come Brasile, India, Filippine e Africa orientale. In Europa non è comune, ma alcune serre in Spagna e in Sicilia hanno iniziato a sperimentarne la produzione, sfruttando i climi più miti.
Che differenza c’è tra marmellata e confettura?
La differenza sta principalmente nella normativa europea: con “marmellata” si indica un prodotto ottenuto esclusivamente da agrumi, mentre “confettura” è il termine corretto per i preparati a base di qualsiasi altro frutto. In Italia, però, i due termini vengono spesso usati come sinonimi.
Come usare le confetture piccanti?
Le confetture piccanti sono molto versatili. Possono accompagnare formaggi stagionati o erborinati, esaltandone l’intensità senza coprirne il sapore. Sono ottime anche con carni bianche o grigliate, in quanto bilanciano la sapidità con note dolci e speziate. In ambito dolce si possono abbinare a cioccolato fondente o a torte dal gusto semplice, creando contrasti sorprendenti e originali.
Ricette di confetture ne abbiamo? Certo che si!
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