Penne all’arrabbiata, un piatto per tutti?
Penne all’arrabbiata, un primo intenso
Oggi cuciniamo le penne all’arrabbiata, uno dei grandi classici della cucina italiana. Un primo che è entrato nell’immaginario collettivo in quanto è squisito ma anche perché capace di incarnare i principi base della nostra gastronomia. Il piatto, infatti, trae il meglio da una manciata di materie prime al fine di ottenere tanto con poco. Le penne all’arrabbiata non hanno curiosi abbinamenti e non si colorano di chissà quali salse, piuttosto si basano sulla piacevole ed intensa interazione tra pomodoro, aglio e peperoncino.
Tra le tante peculiarità del piatto spicca il nome. Da dove deriva? L’ipotesi più accreditata associa la presenza del peperoncino agli stati d’animo irosi. Un’altra ipotesi suggerisce un parallelismo tra le tonalità rubine della pasta e il rossore che, a causa del peperoncino, compare sulle guance già alla prima forchettata.
Vale la pena chiedersi: le penne all’arrabbiata sono per tutti? D’altronde alcuni tollerano poco il piccante. In realtà questo piatto è per tutti, basta scegliere il peperoncino giusto basandosi sulle necessità e sulle “sensibilità” dei commensali.
Ricetta penne all'arrabbiata
Preparazione penne all'arrabbiata
- Pelate e tagliate l’aglio a pezzettini e soffriggete leggermente in una padella larga insieme al peperoncino a tocchetti.
- Aggiungete i pomodori privati dei semi e della pelle, poi tagliati a pezzettini, quindi regolate di sale e lasciate cuocere per circa 10 minuti senza coperchio.
- Cuocete la pasta in abbondante acqua leggermente salata.
- Scolate la pasta al dente quindi versate nella padella con il sugo lasciandola sul fuoco per qualche minuto.
- Servite con abbondante pecorino grattugiato.
Ingredienti penne all'arrabbiata
- 350 gr. di mezze penne rigate consentite
- 600 gr. di pomodori Sfera
- 100 gr. di pecorino romano stagionato
- 1 spicchio d’aglio
- 2 peperoncini freschi
- 2 cucchiaio di olio extravergine di oliva
- 1 cucchiaio di prezzemolo fresco (evitare per gli intolleranti al nichel)
- un pizzico di sale.
Aglio e peperoncino, un mix perfetto
Le penne all’arrabbiata hanno tre protagonisti (oltre alla pasta): i pomodori, l’aglio e il peperoncino. Se il piatto è così intenso e pungente lo si deve proprio a questi ingredienti.
Gestire gli ingredienti è davvero semplice, basta soffriggere in abbondante olio extravergine di oliva l’aglio e il peperoncino. Non appena l’aglio si è dorato si aggiungono i pomodori tagliati a cubetti, poi si mescola, si aggiunge un po’ di sale e si prosegue con la cottura. Al limite si potrebbe utilizzare la passata ma il risultato sarebbe un po’ troppo artificioso, inoltre si rischierebbe di coprire leggermente aglio e peperoncino.
La presenza dell’aglio potrebbe far pensare a un piatto pesante, in realtà, se viene cotto bene, aromatizza senza appesantire. Va ricordato, inoltre, che l’aglio fa comunque bene alla salute, infatti contiene sostanze nutritive abbastanza rare come il selenio e lo zinco. L’aglio contiene inoltre l’allicina, una sostanza che rende più elastiche le arterie e aiuta a prevenire l’arteriosclerosi.
Quale peperoncino scegliere?
Veniamo all’elemento più controverso delle penne all’arrabbiata: il peperoncino. E’ un ingrediente controverso perché, molto banalmente, non piace a tutti. Eppure una soluzione c’è e consiste nella scelta accurata del peperoncino, realizzata sulla base delle “possibilità” del commensali.
Se i commensali presentano un grado di tolleranza medio, potete optare per i classici peperoncini calabresi, che sono piccanti al punto giusto. In questo caso, comunque, non andate oltre il mezzo peperoncino a porzione. Per l’occasione potete utilizzare anche i peperoncini sott’olio, che proprio in Calabria rappresentano una sorta di istituzione culinaria. In questo caso, essendo già “trattati”, vanno inseriti dopo l’aglio. Vi avverto, il risultato finale sarà leggermente diverso, meno aromatico ma se possibile ancora più intenso.
Se i commensali sono abituati al piccante potete dirigervi verso qualità più estreme, come l’Habanero e il Carolina Reaper. Se invece i commensali sono poco propensi al piccante, puntate alle varietà più moderate come il jalapeno, l’aji amarillo, il peter pepper e altri.
Una ricetta per chi soffre di intolleranze?
Le penne all’arrabbiata, previa scelta accurata del peperoncino, possono essere consumati anche da chi non ama il piccante o lo tollera poco. Che dire invece di chi soffre di intolleranze alimentari e disturbi simili? Per chi soffre di intolleranza al lattosio il semaforo è verde. Certo, si usa il formaggio grattugiato come guarnizione finale, ma questo dovrebbe essere stagionato, dunque per natura privo di lattosio.
Il discorso si complica quando si entra nel merito della celiachia e dell’allergia o intolleranza al nichel. I celiaci non potrebbero consumare la pasta all’arrabbiata in quanto è in genere realizzata con farine glutinose. Tuttavia, nessuno vieta loro di optare per una pasta gluten-free, magari realizzata con farina di riso e di mais. Il sapore sarà leggermente diverso, ma non così diverso.
Gli intolleranti e gli allergici al nichel, invece, dovrebbero eliminare i pomodori, ottenendo una sorta di aglio olio e peperoncino. Anche in questo caso esiste una soluzione, ossia utilizzare dei pomodori realizzati con tecniche particolari che escludano la presenza di nichel dal suolo. Solo una manciata di produttori mette in campo questo approccio, il migliore in assoluto è Sfera, che tra le altre cose produce anche basilico e altre verdure.
Pecorino o Parmigiano per le penne all’arrabbiata?
Infine, la guarnizione è decisamente classica e si limita al formaggio grattugiato. Quale formaggio scegliere nello specifico? Il consiglio è di andare sul pecorino romano, piuttosto che sul Parmigiano in quanto ha un sapore deciso, è più sapido, meno delicato e più rustico. Si sposa dunque alla perfezione con il tenore generale della ricetta.
Il Pecorino, almeno in quanto a proprietà nutrizionali, non fa rimpiangere il Parmigiano, anzi presenta un profilo quasi identico. Questo formaggio è ricco di proteine, abbonda di calcio (che fa bene alle ossa) e contiene discrete dosi di vitamina D, che fa bene al sistema immunitario. Tuttavia, l’apporto calorico è importante e può superare o meno le 400 kcal per etto a seconda delle stagionatura.
L’unico vero difetto del pecorino, come di tutti i formaggi stagionati, è la quantità di sodio, che è rilevante e impone un consumo moderato.
Le Penne all’Arrabbiata di Sette chili in Sette Giorni
Il cinema italiano, con la sua tradizione di comicità e gusto per la buona tavola, ha regalato al pubblico scene indimenticabili in cui il cibo diventa protagonista. Una di queste è sicuramente quella tratta dal film “Sette chili in Sette Giorni”, diretto da Luca Verdone nel 1986.
In questa pellicola, Renato Pozzetto e Carlo Verdone interpretano due medici a capo di una clinica dimagrante, dove i pazienti sono sottoposti a dieta rigorosa. Ma una notte, in un momento di debolezza, i due medici cedono alla tentazione e si concedono un delizioso spuntino notturno: delle succulente penne all’arrabbiata.
Questa scena ha un sapore particolare, perché rappresenta non solo la debolezza umana di fronte alle tentazioni culinarie, ma anche l’ironia e l’umorismo tipici del cinema italiano degli anni ’80. Le penne all’arrabbiata, piatto simbolo della cucina romana, diventano così metafora della ribellione e dell’insoddisfazione, scatenando una vera e propria rivolta tra i pazienti della clinica. Una sequenza che, ancora oggi, fa sorridere e riflettere sull’eterno conflitto tra desiderio e dovere.
FAQ sulle penne all’arrabbiata
Perché la pasta all’arrabbiata si chiama così?
Gli storici della gastronomia non sono certi dell’origine del nome ma si pensa che esso derivi dai sapori marcati, che per l’intensità ricordano gli stati d’animo pieni di ira. Un’altra ipotesi richiama al rossore che, per via del peperoncino, emerge sulle gote già al primo assaggio, richiamando le tonalità rubine del piatto.
Quante calorie ha un piatto di pasta all’arrabbiata?
Le penne all’arrabbiata non sono molto caloriche, o per meglio dire lo sono come un normale piatto di pasta al pomodoro. Inoltre, si differenziano solo per l’impiego dell’aglio e del peperoncino, due ingredienti ipocalorici. Ad ogni modo siamo sulle 500 kcal a porzione, a seconda di quanto olio si utilizza quando si prepara il soffritto.
Ricette pasta ne abbiamo? Certo che si!
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