Quali sono le bevande più dissetanti?
L’acqua è la bevanda più dissetante!
Al primo posto tra le bevande più dissetanti ovviamente troviamo l’acqua naturale. Nonostante le innovazioni, i progressi e le invenzioni umane anche nel campo del beveraggio, un bel bicchiere di acqua fresca resta imbattibile per combattere la sete a prescindere dalle stagioni. L’acqua costituisce il primo rimedio contro la sete. Per la sua funzione indispensabile e per le conseguenze che può avere sulla salute, richiede controlli continui e severi che ne garantiscano la potabilità.
L’acqua può presentare rischi di vario tipo: rischi di natura batteriologica, perché tifo, colera, dissenteria sono le più importanti malattie che possono essere trasmesse dal- 1′ acqua; rischi di natura chimica, dovuti all’inquinamento dei fiumi e dei laghi, che alimentano in gran parte gli acquedotti, con pesticidi, erbicidi, scarichi industriali; problemi di accettabilità dovuti a sapori sgradevoli. L’acqua destinata al consumo viene generalmente distribuita da acquedotti provvisti di sistemi di controllo e depurazione: questa avviene attraverso fasi meccaniche (filtrazioni) e chimiche (generalmente con il cloro).
Il sapore dell’acqua è dato dai sali minerali e dai gas in essa disciolti: è importante controllarne la composizione in sali minerali, perché la concentrazione eccessiva di certi sali, o la presenza di certi altri, possono rendere un’acqua non adatta al consumo o addirittura dannosa.
Una caratteristica importante dell’acqua, per le conseguenze sia sul consumo diretto sia sull’uso industriale, è la durezza, dovuta essenzialmente al contenuto in sali di calcio e magnesio: in base alla loro concentrazione le acque sono classificate in dure e molli, e presentano entrambe vantaggi e svantaggi.
Le acque dure, più adatte a essere bevute, possono creare inconvenienti industriali o domestici: questi consistono nell’incrostazione di condutture, caldaie, serbatoi, recipienti da cucina; nel provocare un consumo eccessivo di sapone nelle lavanderie e anche in famiglia; nell’impedire un’estrazione ottimale dei principi attivi di bevande quali tè e caffè e una buona cottura dei vegetali. Le acque molli sono più adatte per i lavaggi (biancheria, vasellame) e le pulizie in genere, in quanto permettono una migliore dissoluzione dei saponi. Ma sono anche più aggressive, e possono portare in soluzione sostanze dannose dalle condutture (come il piombo, se vi è presente). Se l’acqua è molle, conviene lasciarla scorrere per qualche minuto prima di usarla, e non è conveniente cuocere con acqua calda prelevata dallo scaldabagno, perché può aver preso un cattivo sapore.
Quali sono le bevande più dissetanti, quelle ci vengono in soccorso quando abbiamo la necessità di immettere liquidi nel corpo? Anzitutto va detto che quando il corpo ha bisogno di bere sopraggiungono alcuni campanelli d’allarme: avvertiamo un senso di spossatezza, perdiamo lucidità e siamo meno produttivi sul lavoro, solo per fare qualche esempio.
Naturalmente questa fattispecie riguarda in particolar modo il periodo estivo, quando il caldo spesso ci fa propendere per bevande che rinfrescano ma che in realtà non dissetano in maniera sufficiente. Le bibite gassate come quelle alla cola, un bicchiere di vino bianco servito fresco oppure una birra gelata possono appagare la nostra voglia di gusto, ma non aiutano l’organismo a ritrovare un equilibrio nell’idratazione, secondo quanto dicono gli esperti.
Quali sono le bevande più dissetanti: le acque minerali
Le caratteristiche organolettiche spesso scadenti delle acque potabili, insieme alla crescente preoccupazione per i rischi di inquinamento, hanno portato a un’esplosione delle acque minerali sul mercato. È difficile dare una definizione di acqua minerale, perché in teoria qualsiasi acqua, eccetto quella distillata, essendo una soluzione di diversi sali è minerale. Secondo una norma della legislazione italiana, risalente al 1919, sono considerate “acque minerali quelle che vengono usate per le loro proprietà terapeutiche o igieniche speciali”: una definizione, come si vede, abbastanza generica.
Nel nostro Paese è adottata una classificazione delle acque minerali basata sul contenuto in sali minerali. Pertanto si distinguono:
- Acque oligominerali, con un contenuto totale di sali minerali inferiore a 200 mg al It.
- Acque medio-minerali, con un contenuto di sali minerali compreso tra 200 mg e 1 g al It.
- Acque minerali, con un contenuto in sali minerali superiore a 1 g al It.
A questa denominazione spesso se ne aggiunge un’altra (per esempio: bicarbonata, alcalina, sulfurea), per specificare meglio la composizione chimica.
Al gruppo delle acque mediominerali appartengono tutte le acque potabili, mentre se ne differenziano quelle oligominerali, definite “acque leggere” per il loro basso contenuto in sali, e quelle minerali per il loro elevato contenuto in sali. Le acque minerali vengono, in pratica, suddivise in due gruppi: medicamentose e da tavola.
Le prime, per la composizione chimica o per le caratteristiche chimico-fisiche, possono avere proprietà terapeutiche, e sono consumate in particolari stati morbosi. Le seconde, invece, sono usate in sostituzione della normale acqua potabile, ed è spesso difficile riscontrarvi quelle proprietà terapeutiche previste dalla legge.
Le acque minerali possono essere imbottigliate naturali o addizionate di anidride carbonica. Quest’ultimo caso è il più frequente, e spesso l’aggiunta di anidride carbonica è superiore a quella necessaria a fornire una gradevole effervescenza.
Le acque minerali sono commercializzate per lo più in bottiglie di vetro, o in contenitori di plastica e raramente in tetrapack. Conviene tenere le bottiglie chiuse e al fresco, per conservare meglio il sapore.
Abbiamo la variante più diffusa, ovvero l’acqua minerale gasata, che disseta regalando piacere alle papille gustative, quantomeno agli appassionati del genere.
Seguite a ruota dai te, spremute, centrifugati etc
Ai primi posti della classifica si piazza anche il tè freddo al limone senza zucchero, consigliato perché contiene antiossidanti e polifenoli, ma non calorie. Un potente antidoto alla sete è rappresentato anche dalla spremuta d’arancia, bevanda ricca di acqua, vitamina C e sali minerali, molto utili questi ultimi per riprendere vigore e scacciare quel senso di stanchezza e spossatezza di cui parlavamo prima. Un classico dell’estate ma non solo il centrifugato di frutta, buono e dissetante, da preparare rigorosamente con frutta di stagione.
Gli esperti non sconsigliano certo di bere le proprie bevande preferite, dalle bibite gassate alla birra, fino alle varie tipologie di vino bianco che in estate conoscono un picco di consumi in quanto abbinate al pesce e servite a basse temperature. Occorre però essere consapevoli nel consumo e sapere che da sole non bastano a garantire una corretta idratazione dell’organismo.
Centrifugato di cavolo rosso e mela, una bevanda buona e salutare
Il centrifugato di cavolo rosso e mela è una bevanda fresca e salutare. E’ la classica bevanda della salute, a base di ingredienti genuini, leggeri e ricchi di proprietà nutritive. Da questo punto di vista, si pone sullo stesso piano delle migliori centrifughe in circolazione. Anzi, forse offre qualcosa in più. Per capirne il motivo, occorre parlare degli ingredienti, a partire dal formidabile cavolo rosso. Si tratta di un ortaggio non molto diffuso, proprio perché è una variante rara del cavolo “normale”.
Il cavolo rosso, infatti, è veramente rosso (scusate il gioco di parole), o almeno tendente al viola. ll motivo di questo colore così bizzarra è semplice: contiene molte antocianine, sostanze antiossidanti che fanno bene all’organismo a più livelli, dal cuore ai processi metabolici delle cellule (contribuiscono persino a ridurre il rischio di tumore). Il cavolo rosso, in quanto a gusto, assomiglia tantissimo al cavolo normale. Per quanto riguarda le proprietà nutrizionali, si segnala un consistente apporto di vitamine, e in particolare della vitamina A, della C, della E e della K. Il cavolo rosso non delude nemmeno in termini di sali minerali, infatti apporta molto calcio e magnesio. Infine, non irrilevanti sono le quantità di ferro.
Gli insospettabili pregi nutrizionali della mela
La mela gioca un ruolo importante in questo centrifugato di cavolo rosso. Viene infatti sbucciata e detorsolata, centrifugata e aggiunta al centrifugato di cavolo rosso. Il suo impatto dal punto di vista del gusto è importante, ma non copre, bensì si sposa bene con gli altri ingredienti. Quella della mela è una presenza gradita in quanto si tratta di un frutto abbastanza comune e molto consumato, e per questo dato un po’ per scontato, ma che può dare molto in termini nutrizionali. “Una mela al giorno toglie il medico di torno” non è solo un detto, ma anche un’affermazione molto vicina alla realtà.
In primo luogo, la mela è ricchissima di vitamina. Il riferimento è in particolare alla vitamina C, presente in quantità non molto diverse da quelle delle arance e degli altri agrumi. Come tutti sanno, la vitamina C è fondamentale in quanto contribuisce alle buone performance del sistema immunitario. Per quanto riguarda l’apporto calorico, le mele, anche se zuccherine, sono in realtà molto leggere. Si parla infatti di sole 52 kcal per 100 grammi. Tra i sali minerali troviamo poi il potassio, un tonico essenziale per i nostri muscoli, presente in dosi considerevoli. La mela contiene anche la quercetina, responsabile di una moderata azione antinfiammatoria e di un elevato potere antiossidante.
Le peculiarità terapeutiche dello zenzero
Lo zenzero è un altro ingrediente fondamentale del centrifugato di cavolo rosso e mela. Nello specifico, viene tritato (senza buccia ovviamente) e centrifugato insieme alla mela tagliata a pezzi. La miscela di mele e zenzero, successivamente, viene unita al cavolo rosso, che viene centrifugato a parte. Lo zenzero agisce con un doppio ruolo: da un lato conferisce una nota speziata al centrifugato, dall’altro pone in essere alcuni eccellenti benefici per l’organismo che rendono questa bevanda veramente salutare.
Infatti, lo zenzero è stato considerato in passato come un alimento dagli effetti terapeutici. Il riferimento è soprattutto alla sua azione antinfiammatoria, secondo alcuni paragonabile a quella dei farmaci FANS (Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei). Proprio come questi farmaci, poi, aumenta la pressione, dunque è ottimo per chi soffre di pressione bassa. Di contro, lo zenzero non dovrebbe essere consumato in dosi eccessive dagli ipertesi. Specifico che le dosi che ho stabilito per questa ricetta sono innocue per l’una e per l’altra categoria. Per il resto, lo zenzero contiene anche degli antiossidanti che rallentano l’invecchiamento cellulare, riducono il rischio di contrarre tumori e proteggono l’apparato cardiocircolatorio contribuendo a mantenerlo in buona forma.
Una delle mie bevande preferite per dissetarmi e rinfrescarmi è acqua, menta e limone. Quindi ho provato a farci dei ghiaccioli sempre a portata di frigorifero!
Ghiaccioli al limone e menta per una pausa rinfrescante
I ghiaccioli al limone e menta sono un’idea semplice ma azzeccata per un break estivo. Sono rinfrescanti, gustosi e si fanno apprezzare da tutti, bambini e adulti. La ricetta che vi presento oggi si caratterizza per una piccola variazione sul tema rispetto a quella classica. Mi riferisco alla menta. Non che la menta sia estranea ai ghiaccioli, ma nella maggior parte dei casi non è abbinata al limone. Molto raramente si trovano ghiaccioli con i due gusti combinati. Ad ogni modo, la ricetta è davvero semplice, come quella di tutti i ghiaccioli del resto. E’ sufficiente preparare uno sciroppo con l’acqua e lo zucchero, aggiungere il succo filtrato, mescolare, inserire il composto negli stampini e riporre il tutto nel freezer.
Ovviamente, il periodo in congelatore deve essere abbastanza lungo, e non inferiore alle dodici ore. Per fare i ghiaccioli sono necessari i relativi stampi. In giro se ne trovano di classici, ma anche di “particolari”, capaci di imprimere decorazioni ai ghiaccioli, Da questo punto di vista, comunque, avete l’imbarazzo della scelta. Il mio consiglio, invece, è di scegliere bene gli ingredienti in quanto la qualità del risultato finale dipende quasi esclusivamente dalla qualità delle materie prime.
Quali limoni utilizzare per i nostri ghiaccioli?
Nei ghiaccioli al limone e menta occorre prestare molta attenzione ai limoni, infatti è opportuno scegliere in modo adeguato la varietà e il grado di maturazione. Benché nell’immaginario collettivo un limone valga l’altro, e vengano percepiti come dei frutti tutto sommato omogenei, le varietà si differenziano per sapore e succosità. Il consiglio è di optare per limoni naturalmente dolci e succosi. Una varietà adatta potrebbe essere il limone lunario, che si caratterizza per una dolcezza intrinseca, a tal punto che molti lo utilizzano per il consumo a crudo, e spesso e volentieri all’interno di insalate.
Per quanto concerne il grado di maturazione, è bene optare per limoni molto maturi. Questi, infatti, si caratterizzano per una succosità più accentuata, che è l’ideale per una ricetta che vede come protagonista il suo succo. Non preoccupatevi per la presenza di semi, anche perché il succo va debitamente filtrato prima di essere mescolato allo sciroppo. Ovviamente, non preoccupati nemmeno delle quantità. Il limone è infatti un frutto prezioso anche e soprattutto dal punto di vista nutrizionale, ipocalorico come tutti gli agrumi e ricco di sostanze utili all’organismo. Le calorie del ghiacciolo, ovviamente derivano tutte dallo zucchero, che comunque – almeno in questa ricetta – è presente in dosi assolutamente equilibrate.
L’importante ruolo della menta
La menta gioca un ruolo fondamentale nei ghiaccioli al limone, sia dal punto di vista organolettico che nutrizionale. Per quanto concerne il sapore, nello specifico, aggiunge una marcata freschezza e un aroma delicato, in grado di completare i sentori aciduli del limone. Da questo punto di vista, il ghiacciolo appare più equilibrato rispetto a quelli preparati solo con il limone o solo con la menta. Per quanto concerne le proprietà nutrizionali, invece, la menta, oltre a contenere vitamine e sali minerali in abbondanza, è anche ricca di antiossidanti ed esercita importanti funzioni benefiche. Il riferimento è alla stimolazione della digestione e al potere antiemetico. Per quanto concerne la ricetta in sé, invece, la menta non interviene nel composto, ma è più una guarnizione.
Le foglioline, infatti, vanno poste intere nello stampo, dopo che è stato riempito con il composto di succo di limone e sciroppo. Questo approccio, tra le altre cose, genera un bell’effetto visivo, con il verde brillante della menta che si contrappone al giallo pallido del limone.
Scegliete voi come dissertarvi! Un buon ghiacciolo o un centrifugato? Fatemelo sapere.
Ecco la ricetta del centrifugato di cavolo rosso e mela:
Ingredienti:
- 1/2 cavolo rosso;
- 2 mele;
- 3 cm di zenzero fresco;
- q. b. di acqua naturale.
Preparazione:
Per la preparazione del centrifugato proposto, iniziate lavando il cavolo rosso e rimuovendo la parte più dura. Il resto, riducetelo a fette molto sottili. Mettete queste fette nella centrifuga e azionate il motore, poi versate il liquido in una ciotola. Ora sbucciate le mele rimuovendo il torsolo, le parti legnose interne e i semini, poi tagliatele a pezzettini. Servendovi di un coltello affilato rimuovete la buccia dallo zenzero e realizzate un trito abbastanza fine. Poi mettete nella centrifuga le mele tagliate a pezzi, il centrifugato di cavolo rosso e lo zenzero tritati finemente. Infine aggiungete anche dell’acqua in modo che il composto raggiunga la consistenza che preferite. Azionate, centrifugate il tutto e versate il liquido nei bicchieri. Il centrifugato di cavolo rosso e mela va consumato immediatamente e magari accompagnato con qualche fetta di mela sul bordo del bicchiere.
Ecco la ricetta dei ghiaccioli al limone e menta:
Ingredienti per 6 ghiaccioli:
- 150 ml. di acqua naturale,
- 4 limoni,
- 60 gr. di zucchero,
- q. b. di foglioline di menta fresca.
Preparazione:
Per la preparazione dei ghiaccioli al limone e menta iniziate estraendo il succo dai limoni, poi filtratelo in un colino a maglie molto strette. Ora lavate le foglie di menta e asciugatele per bene. In un pentolino mettete l’acqua e lo zucchero, poi riscaldate il tutto fino a quando lo zucchero non si sarà sciolto completamente. Fate raffreddare e unite il succo di limone. Infine, mescolate delicatamente e versate il composto negli stampi per ghiaccioli, poi aggiungete la menta e riponete nel freezer per 12 ore. Il ghiacciolo è pronto per essere gustato
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