Confettura di corbezzoli, una risorsa per la pasticceria
Confettura di corbezzoli : un frutto straordinario
Oggi prepariamo la confettura di corbezzoli. Chissà quanta gente ce l’ha in giardino e non ha mai assaggiato i suoi frutti, probabilmente non sa neppure che siano edibili. Eppure sono frutti dalle proprietà molto interessanti e che si prestano a tante preparazioni e non solo in cucina. I frutti hanno una polpa carnosa e con semini scura, molto dolce che ben si presta alla preparazione di ottime confetture.
L’uso in cucina dei frutti, però, non si ferma qui. Si possono ottenere ottimi liquori e anche un aceto dal gusto delicato. Non dimentichiamoci del miele di corbezzolo, non facile da trovarsi, ma molto buono. I frutti e anche le foglie del corbezzolo, ricche di tannini e derivati fenolici, utilizzate in infuso, insieme a i frutti, aiutano in modo valido a combattere infezioni e infiammazioni delle vie urinarie e perfino a contrastare febbre e diarrea. Ovviamente volendone fare un uso terapeutico è sempre necessario affidarsi ad un medico per i dosaggi. Se mangiamo i frutti dobbiamo fare attenzione a non abusarne, potremmo avere problemi di nausea, stitichezza e leggera ebbrezza.
Ricetta confettura di corbezzolo
Preparazione confettura di corbezzolo
Per preparare la confettura di corbezzoli dovrete inizialmente sterilizzare i tappi e i vasetti. Fatto ciò, passate agli ingredienti. Lavate i corbezzoli, poi cuoceteli a fiamma bassa per 15 minuti circa. Infine setacciateli con il passino in modo da rimuovere i semi. Incorporate in questa purea di corbezzoli lo zucchero, un bicchiere d’acqua e la scorza di limone tagliata a fettine. Mi raccomando, mentre sbucciate il limone fate attenzione a togliere la parte bianca, che risulta amara. Ora mescolate per bene e rimettete in pentola. Poi cuocete a fiamma molto bassa, in modo da addensare il composto.
Per verificare la cottura fate la prova del piattino. Versate un cucchiaio di confettura in un piattino, poi inclinatelo. Se la confettura scende molto lentamente, allora la cottura è terminata. Trasferite la confettura nei barattoli sterilizzati quando è ancora calda. Chiudete, ponete a testa in giù e fate raffreddare. La confettura è pronta per essere conservata in un luogo fresco e asciutto.
Ingredienti confettura di corbezzolo
- 1 kg di corbezzoli maturi (solo polpa)
- 500 gr. di zucchero di canna extrafine
- scorza di un limone
- 1 bicchiere di acqua naturale.
Confettura di corbezzoli, un sapore diverso dal solito
La confettura di corbezzoli è diversa dalle altre confetture. Il merito di ciò va al corbezzolo, una bacca che cresce spontanea nella macchia mediterranea e che colora il sottobosco con le sue tonalità sgargianti, che vanno dal rosso all’arancione. Il sapore è molto intenso, acido e piacevole. Tuttavia, proprio a causa di questa intensità, che si avverte nitidamente al palato, raramente i corbezzoli vengono consumati freschi. Si preferisce meglio trasformarli in confettura. Il procedimento per la confettura di corbezzoli non desta particolari sorprese. Tuttavia si segnala una certa abbondanza degli alimenti a supporto, necessari per correggere l’acidità della bacca senza però stravolgere il sapore. In questo caso, infatti, troviamo addirittura mezzo chilo di zucchero per ogni chilo di corbezzoli e la scorza di un intero limone (meglio se grande).
Per il resto si tratta di precuocere i corbezzoli e passarli con un passino per rendere la texture della purea più liscia possibile. Poi si cuociono una seconda volta (a fuoco basso e a lungo) insieme agli altri ingredienti. Fondamentale in questo caso è la prova del piattino, che segnala la fine della cottura. Per verificare se la confettura è pronta, versatene un po’ in un piattino, inclinatelo e osservate come si “muove” la confettura: se scende lentamente allora è pronta per essere messa nei vasetti.
Un focus sul corbezzolo
Quando parliamo di corbezzoli, ci troviamo di fronte a un frutto davvero singolare, sia per aspetto che per proprietà. Questa bacca, di dimensioni medie e dal diametro di circa un paio di centimetri, si fa notare per la sua buccia irregolare e quasi spinosa, che cela però un interno sorprendentemente diverso.
La polpa del corbezzolo, che si rivela morbida e succosa al punto giusto quando il frutto raggiunge la completa maturazione, offre un gusto che bilancia sapientemente dolcezza e acidità. Non è solo il sapore che rende questo frutto degno di nota, ma anche i suoi benefici nutrizionali. Ricco di vitamina C, il corbezzolo si pone come un alleato prezioso per il sistema immunitario e facilita l’assorbimento del ferro nell’organismo. A questi si aggiungono i sali minerali, tra cui spicca il potassio.
Ma non è tutto. Il corbezzolo è apprezzato anche per le sue proprietà curative. Agisce come un efficace astringente, aiutando a contrastare nausea e disturbi di stomaco. Inoltre, grazie alle sue qualità antinfiammatorie, trova spazio anche nella medicina naturale come rimedio per diversi disturbi.
Un altro punto a favore di questo frutto è il suo basso apporto calorico, dovuto alla scarsa presenza di zuccheri. Questa caratteristica lo rende un’opzione ideale per chi è attento alla linea o segue diete ipocaloriche, senza rinunciare a un tocco di gusto e a benefici nutritivi.
Quindi, quando pensiamo a una confettura di corbezzoli, non dobbiamo solo immaginare un delizioso condimento per dolci o pane, ma anche un prodotto che porta con sé tutti i vantaggi di questo frutto unico: gusto, salute e benessere, un vero tesoro della natura.
La confettura di corbezzolo e il frutto mi riportano all’infanzia.
La confettura di corbezzolo è una specialità gustativa che pochi conoscono e che sorprende chiunque la assaggi per la prima volta. Questo delizioso frutto, dal caratteristico colore rosso, è un simbolo della flora italiana, e la sua trasformazione in confettura ne conserva tutto il sapore e la tradizione.
Il corbezzolo è un arbusto appartenente alla famiglia delle Ericaceae. Questo albero italico può raggiungere alcuni metri di altezza e si distingue per le sue foglie dal colore verde scuro. Le foglie sono lucenti, quasi come se fossero cerate, e sono una protezione perfetta contro gli attacchi dell’acaro del clima, un piccolo parassita che si nutre di svariate specie vegetali.
Nei mesi autunnali, i frutti del corbezzolo maturano, rivelando la loro succulenta polpa rossa. La pianta di corbezzolo cresce in aree dove non ci sono ristagni idrici, preferendo i terreni ben drenati del nostro bel paese.
Se sei un appassionato di tradizioni culinarie e ti piace sperimentare, potresti anche provare a conservarli sotto spirito. Infatti, immersi in un liquore di bassa gradazione alcolica, i frutti del corbezzolo possono diventare un ottimo digestivo da offrire agli amici al termine di una cena.
In conclusione, la confettura di corbezzolo è non solo un piacere per il palato ma anche un tuffo nella tradizione e nella natura del nostro paese. Un prodotto genuino, che racconta di terre incontaminate, di antiche ricette e di una passione per i sapori autentici che non conosce tempo.
Quale zucchero utilizzare per questa confettura?
La confettura di corbezzoli richiede parecchio zucchero. Ma quale zucchero è opportuno utilizzare? Le possibilità sono numerose, tra zucchero semolato, fine ed extrafine. In genere basta il semolato, ma in questo caso consiglio l’extrafine in quanto si amalgama meglio e trasmette più efficacemente i suoi sentori alla purea del corbezzolo. Potreste avere qualche dubbio anche sul sentore, ebbene in questi casi consiglio lo zucchero bianco, che ha un sapore neutro. Se tuttavia desiderate integrare dei sentori caramellati, optate per lo zucchero bruno, che è più ricco di melassa.
Per quanto concerne il limone, dovrete utilizzare ovviamente la buccia, che ha un sapore abbastanza aromatico da contenere l’acidità del corbezzolo. Tuttavia fate attenzione a non includere la parte bianca, ossia l’albedo, che è decisamente amaro. Potreste al limite aggiungere qualche spezia, ma rischiereste di stravolgere il risultato finale. Al massimo è indicato un pizzico di cannella, che non si limita solo ad aromatizzare ma dolcifica.
Come sterilizzare vasetti e tappi?
Come tutte le confetture, anche la confettura di corbezzoli richiede tappi e vasetti sterilizzati al cento per cento. Il rischio, se si fa altrimenti, è di favorire la proliferazione batterica, con tutto ciò che ne consegue non solo per il sapore della confettura, ma anche per la salute. Come si sterilizzano vasetti e tappi? I metodi sono numerosi. Il più diffuso prevede una sorta di bollitura. I vasetti vanno infatti posti in acqua bollente e separati da un canovaccio pulito, necessario per impedire il contatto e quindi scongiurare eventuali rotture. Dopo una mezz’ora di bollitura i vasetti e i tappi sono pronti.
Altri metodi prevedono a vario titolo l’uso del calore ad alte temperature. Per esempio si può usare il forno. Tuttavia, in questo caso è complicato capire il momento in cui la sterilizzazione è terminata, dunque vi consiglio di adottare il metodo precedente. In ogni caso la sterilizzazione permette, tra le altre cose, una conservazione più duratura della confettura, che può essere consumata con calma a distanza di tempo.
Alcune alternative ai corbezzoli
I corbezzoli presentano un sapore particolare, a metà strada tra l’amarognolo e l’acidulo. E’ anche difficile da descrivere, in quanto le possibili analogie con i frutti più comunemente diffusi sono minime. Ciò non significa però che non possano essere sostituiti. Anzi, alcune specie vegetali si prestano particolarmente. Non è un dettaglio di poco conto: i corbezzoli sono molto più difficili da trovare di quanto non lo fossero un tempo.
Dunque, cosa utilizzare per la confettura se manca il corbezzolo? Le due migliori alternative sono le sorbe e le azzeruole. Anche le sorbe presentano un sapore un po’ acidulo e un po’ amarognolo, ma lasciano comunque un retrogusto leggermente dolce. Ancora più dolci, ma comunque adeguate a sostituire i corbezzoli, sono invece le azzeruole. Queste si presentano con una tonalità rossastra, che si trasmette anche alla confettura.
Miele di corbezzolo dal sapore inconfondibile
“Corbezzoli!” per alcuni è un’esclamazione. Per noi che amiamo il miele, invece, sono i globosi fruttini di un arbusto che quando fiorisce ci dà un miele unifloreale prezioso, amaro, inconfondibile.
Il miele di corbezzolo, miele per intenditori, si raccoglie a ottobre-novembre quasi solo in Sardegna e, secondo le annate, nelle regioni che si affacciano sul Tirreno. A quanto ho imparato, in autunno è difficile per le api concentrare il nettare raccolto; il miele di corbezzolo si presenta umido e rischia di fermentare, se l’apicoltore non interviene. Ma in definitiva la disponibilità limitata dal clima e dal territorio conferisce inevitabilmente a questo miele anche un alto valore commerciale.
Nel miele di corbezzolo il colore è ambrato allo stato liquido, da nocciola a marrone con tonalità grigio-verdi quando è cristallizzato. Sia odore che sapore sono intensi, in bocca è persistente, con una forte componente amara e astringente. Al naso ricorda fondi di caffè, fava di cacao, rabarbaro e genziana, foglie d’edera, peperone verde. Al palato comunica un sapore paradossalmente dolce, coperto da erbe amare, foglia di tabacco bagnata, fava di cacao, legno verde, radici.
Miele di corbezzolo per le tue ricette
Allora, se è un miele amaro è una medicina? Il miele di corbezzolo è considerato diuretico, antiasmatico (per le infezioni bronchiali), antisettico urinario, sedativo. Contiene, unico tra i mieli, acido omogentisico, un potente antiossidante fenolico con qualità antibatteriche. Il miele di corbezzolo ci aiuta a invecchiare bene.
Penserete che un miele così particolare è difficile da gustare. Tutt’altro. Anche se vi aspettereste il contrario, dolcifica, per esempio il caffè ma anche ogni bevanda amara, che sia un tè, un liquore amaro, un infuso. Prenderne un po’ su un cucchiaio e goderselo è anche un’opzione.
Ma provatelo anche per intensificare il sapore di verdure dalle note amaragnole come cardi, carciofi, topinambur, lattuga, cicoria. Se amate la cucina sarda, non vi sarà sfuggito che il miele di corbezzolo si mette sulle seadas, un dolce fritto ripieno di formaggio fresco. Altri formaggi stanno bene con questo miele: ricotta, robiola, pecorino sardo … magari con pane carasau e melone. Ultimo spunto: miele di corbezzolo e cioccolato amaro – poco di entrambi, molto godimento.
Potete aggiungere il sapore di questo frutto sotto forma di miele per la crema di mirto. Per realizzare questa crema avrete bisogno delle bacche, ma anche dell’alcool, del latte, dello zucchero, del miele di corbezzolo e della panna. Quello che dovreste sapere, però, è che una volta preparato dovreste aspettare una quarantina di giorni per l’infusione. Perciò, se desiderato servire questa bevanda in qualche occasione particolare o regalarla, vi dovrete organizzare per tempo.
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