
Nocciolini di Chivasso, degli amaretti davvero artigianali

Nocciolini di Chivasso: ricetta senza glutine per una dolce coccola
Piccoli e irresistibili, i nocciolini di Chivasso sono dei dolcetti piemontesi famosi per la loro leggerezza e il gusto avvolgente di nocciola. Prepararli in versione senza glutine è più facile di quanto pensi e il risultato è una vera coccola per il palato. Questa ricetta nasce per tutti, ma è perfetta per chi è intollerante al glutine o celiaco, perché utilizziamo solo ingredienti naturalmente privi di glutine, mantenendo intatto il sapore originale. In più, sono così delicati che si sciolgono in bocca e conquistano al primo morso.
La semplicità degli nocciolini di Chivasso sta tutta nei pochi ingredienti utilizzati: nocciole tostate, zucchero a velo e albume. Bastano questi per ottenere dei piccoli bottoni dorati, friabili e profumatissimi. La ricetta tradizionale risale all’Ottocento e ha conquistato il riconoscimento IGP, ma la nostra versione è pensata anche per chi deve evitare il glutine senza rinunciare al gusto. Con pochi accorgimenti si possono realizzare a casa, magari con l’aiuto dei bambini per un momento dolce da condividere.
I nocciolini di Chivasso sono perfetti anche come idea regalo! Si conservano a lungo e puoi confezionarli in sacchettini trasparenti con un bel nastro. In alternativa, puoi provare una variante con una spolverata di cacao o zucchero alla vaniglia per renderli ancora più sfiziosi.
Cuocere i nocciolini di Chivasso richiede un po’ di attenzione: la temperatura del forno deve essere bassa e costante, per ottenere quella crosticina croccante e l’interno leggero. Una volta pronti, si lasciano raffreddare completamente prima di essere gustati o confezionati. Sono perfetti con una tazza di tè, da servire dopo cena o da sgranocchiare durante il giorno come snack dolce ma leggero. Ti conquisteranno, uno tira l’altro, e sono così piccoli che non sentirai nemmeno il peso dello sgarro.
Non dimenticare di provare questa ricetta, specialmente se sei alla ricerca di un dolce semplice e adatto agli intolleranti al glutine. Ti sorprenderà per quanto possa essere delizioso qualcosa di così elementare e genuino. Hai mai provato a realizzarli? Raccontami com’è andata oppure proponi la tua variante preferita!
Ricetta nocciolini di chivasso
Preparazione nocciolini di chivasso
Per la preparazione dei nocciolini di Chivasso iniziate rimuovendo il guscio delle nocciole, poi tostatele in forno. Il tempo di tostatura dipende dalla grandezza e dalla caratteristiche delle nocciole stesse. Di base la tostatura è giunta al termine quando la pellicina inizia a diventare dorata. A questo punto, prelevate le nocciole dal forno ed eliminate la pellicina, poi mettetele a riposare. Ora frullate le nocciole con il mixer, unite lo zucchero semolato e azionate ancora il mixer per ottenere un composto uniforme e molto fine. Intanto montate l’albume a neve usando le fruste elettriche.
Mi raccomando, l’albume deve essere a temperatura ambiente, dunque togliete l’uovo dal frigorifero una mezz’ora prima dell’utilizzo. Integrate nella montata il composto di nocciole e zucchero, ovviamente poco per volta. Mescolate con cura e trasferite il nuovo composto in una sac à poche. Con questa, realizzate dei piccoli mucchietti su una teglia leggermente unta. Cuocete in forno (preriscaldato in modalità statica) a 200 gradi per 10-15 minuti, o fino a quando i biscotti non si saranno dorati. Fate raffreddare e servit
Ingredienti nocciolini di chivasso
- 125 gr. di nocciole Tonda Gentile delle Langhe
- 1 albume d’uovo
- 75 gr. di zucchero semolato
- q. b. di olio extravergine d’oliva.
I Nocciolini di Chivasso sono dei deliziosi biscotti piemontesi, tipici della cittadina di Chivasso, situata nella Città Metropolitana di Torino. Questi biscottini sono amati non solo in Italia, ma anche in molti paesi esteri, grazie al loro gusto unico e alla loro consistenza croccante.
La tradizione dei Nocciolini affonda le sue radici nel XIX secolo. Si dice che siano stati creati da un panettiere chivassese come dono per il re Vittorio Emanuele II. Il successo fu immediato, e in breve tempo la fama dei Nocciolini si diffuse in tutto il Piemonte.
I Nocciolini di Chivasso sono talmente apprezzati che hanno ottenuto il riconoscimento di “Prodotto Agroalimentare Tradizionale” (PAT) da parte del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali italiano. Questo marchio garantisce l’autenticità e la tradizione nella preparazione di questo dolce.
Per gustare al meglio i Nocciolini di Chivasso, si consiglia di abbinarli a un buon bicchiere di Erbaluce di Caluso o a un Moscato d’Asti. La loro croccantezza si sposa perfettamente con la dolcezza e l’aroma di questi vini.
Se ti trovi in Piemonte o in visita a Chivasso, non puoi perdere l’occasione di assaporare questi deliziosi biscottini. Sono la testimonianza di una tradizione culinaria che ha attraversato i secoli, portando con sé il gusto e la passione della pasticceria piemontese.
Nocciolini di Chivasso, un orgoglio del Piemonte
I nocciolini di Chivasso sono piccoli dolcetti piemontesi simili agli amaretti, ma si distinguono per le dimensioni minuscole e il sapore intenso delle nocciole. Ogni nocciolino è grande quanto un’unghia e racchiude solo tre ingredienti: nocciole tostate e sgusciate, zucchero e albume d’uovo. Questa combinazione semplice dà vita a un composto omogeneo e profumato, dalla consistenza friabile e leggera. Per proteggerli dall’umidità, si conservano in pratici tubetti di cartone, mantenendo intatta tutta la loro bontà.
La nascita dei nocciolini di Chivasso si deve al pasticcere Giovanni Podio, che li ideò nella seconda metà dell’Ottocento. In origine, li chiamò “Noisettes”, un nome straniero ispirato al francese, oppure “Noaset” nel dialetto piemontese. Il successo fu tale che la sua pasticceria divenne presto punto di riferimento anche per i Duchi di Genova. Qualche decennio dopo, in piena epoca fascista, il nome fu italianizzato e i nocciolini ottennero un riconoscimento ufficiale: il brevetto col relativo marchio di fabbrica rilasciato dal Ministero del Commercio del Regno d’Italia.
Dalle origini francesi alla gloria reale
Il figlio di Giovanni, Ernesto Nazzaro, portò avanti la tradizione e ottenne per i nocciolini un prestigio sempre maggiore. Vittorio Emanuele III di Savoia nominò la pasticceria “fornitore della Real Casa”, un titolo ambito e simbolo della qualità eccelsa del prodotto. Grazie a lui, nel 1911 i nocciolini furono protagonisti dell’Esposizione Internazionale di Torino, e successivamente vennero presentati anche all’Esposizione Universale di Parigi, portando così la dolcezza piemontese oltre i confini nazionali.
Nel tempo, i nocciolini sono diventati un simbolo della città di Chivasso, e nel 2010 hanno ottenuto il riconoscimento ufficiale come Prodotto Agroalimentare Tradizionale (PAT). Ancora oggi, si realizzano seguendo la ricetta originale, usando solo nocciole tostate, zucchero e albume. Esiste anche una variante più grande, chiamata “nocciolone”, che conserva la stessa friabilità in un formato maxi da gustare con un tè o come dessert.
Vuoi provare a prepararli a casa? Ti bastano delle ottime nocciole piemontesi, dello zucchero e dell’albume per creare un composto liscio e uniforme. Modellalo in piccole gocce, cuocile lentamente in forno e lascia che sprigionino tutto il loro profumo. I nocciolini di Chivasso non sono solo una ricetta: sono una parte di storia dolciaria che continua a conquistare il cuore di chi li assaggia.
Le eccellenti proprietà delle nocciole del Piemonte
Il vero nocciolino di Chivasso è realizzato con una varietà specifica di nocciole piemontesi, dette per l’appunto nocciole Piemonte. Il disciplinare permette di utilizzare anche una seconda varietà, che ha origine della stessa terra, ossia nella Tonda Gentile delle Langhe. Entrambe vengono coltivate nella parte meridionale del Piemonte, e nello specifico nelle province di Cuneo, Asti e Alessandria. Si caratterizzano per la forma tonda, fondamentale per garantire una sgusciatura rapida e “meccanica”, senza per questo compromettere l’integrità del seme. L’aroma è spiccato, ma il sapore vanta una certa delicatezza. I grassi, inoltre, sono presenti in misura minore rispetto alle altre nocciole. Questo permette alle nocciole di conservarsi più a lungo senza irrancidirsi.
Al di là delle note organolettiche, che in effetti le rendono speciali, le nocciole Piemonte e delle Tonda Gentile delle Langhe presentano le medesime proprietà nutrizionali delle altre varietà. Dunque sono ricche di vitamine E, una sostanza che svolge un’importante funzione antiossidante. Per questo motivo aiutano a prevenire i tumori, contrastando i radicali liberi. Le nocciole sono caloriche, ma non più della frutta secca in generale. Tra l’altro, l’apporto calorico è garantito da grassi benefici, che impattano positivamente sulla salute del cuore e del sistema cardiocircolatorio. Per quanto concerne i sali minerali, si segnala una buona quantità di fosforo, che supporta le performance cognitive e in particolare la memoria.
Perché si utilizza l’albume?
Come ho già specificato, i nocciolini di Chivasso vengono realizzati con soli tre ingredienti. Tra questi spicca l’albume, che contribuisce a rendere più buono il biscotto e leggermente più friabile. L’albume, come sicuramente saprete, è la parte bianca dell’uovo, e vanta ottime proprietà nutrizionali. L’albume è ricco di proteine, che rappresentano il 10% della sua struttura. Sono proteine speciali, che a differenza di quelle vegetali e della carne contengono molti aminoacidi essenziali. I grassi scarseggiano, così come il colesterolo, presente in discrete quantità nel tuorlo.
L’albume si difende molto bene anche in quanto a vitamine. Il riferimento è alla vitamina D, che rafforza il sistema immunitario, e alla vitamina B12, una sostanza fondamentale per la crescita e i meccanismi di riproduzione cellulare. Buono è anche l’apporto di sali minerali, e in particolare di magnesio, potassio, calcio e ferro. Il sodio è presente in quantità moderate.
Come accompagnare i nocciolini di Chivasso?
I nocciolini di Chivasso sono il classico dolcetto da merenda. Anche in virtù di ciò, è interessante esplorarne gli abbinamenti con i principali vini, tra cui spicca l’Erbaluce di Caluso, così come la sua variante dolce, il Caluso Passito. Entrambi i vini sono realizzati con l’uva dei vitigni Erbaluce, che vengono coltivate nelle province di Torino, Biella e Vercelli.
Un altro abbinamento perfetto è lo spumante rosato Alta Langa. Quest’ultimo deve essere molto freddo e servito a una temperatura di 9 gradi. Vi è l’abitudine a immergere direttamente i nocciolini in questo spumante, in modo che assumano una consistenza morbida e un retrogusto vanigliato. D’altronde l’Alta Longa è famoso per i sentori “sui generis”, che lo differenziano rispetto agli altri spumanti. I noccioli si sposano alla perfezione con questo spumante grazie anche ad una gradazione equilibrata (9,5 gradi).
unta. Cuocete in forno (preriscaldato in modalità statica) a 200 gradi per 10-15 minuti, o fino a quando i biscotti non si saranno dorati. Fate raffreddare e servite.
Ricette biscotti ne abbiamo? Certo che si!
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