Pizza con fave, pancetta e pecorino: una versione rustica
Pizza con fave, pancetta e pecorino: un’idea davvero unica
La pizza con fave, pancetta e pecorino vi stupirà per il carattere rustico, per il sapore vivace e per la sapidità “equilibrata”. E’ una delle poche pizze capaci di replicare senza forzature alcuni degli abbinamenti tipici della cucina italiana. Fave, pecorino e pancetta, infatti, ricorrono spesso nei risotti e nei primi di pasta. Li ritroviamo qui come condimenti della pizza, pronti ad allietare cene e, perché no, aperitivi e apericene (basta fare porzioni adatte).
Può sembrare strano, ma fave, pancetta e pecorina funzionano anche sulla pizza. Il sapore corposo delle fave si sposa alla perfezione con le note grasse della pancetta. A fare da contraltare vi è la “sapidità” di latte del pecorino. Specifico che la pizza è bianca, ossia non contiene il pomodoro. Al cospetto di questi condimenti, infatti, il pomodoro rischierebbe di stonare e generare un fastidioso effetto coprente. Stesso discorso per la mozzarella, che viene sostituita egregiamente dal pecorino.
Ricetta pizza con fave
Preparazione pizza con fave
Per preparare la pizza con fave, pancetta e pecorino seguite questi passaggi.
- Sgranate le fave, poi cuocetele in acqua bollente leggermente salata per 5 minuti. Poi lasciatele raffreddare un po’ e rimuovete la pellicina.
- Rimuovete la crosta del pecorino e fatelo a cubetti.
- Riducete la pancetta a fette sottili.
- Stendete la pasta su un piano di lavoro infarinato e, con l’aiuto di un mattarello, appianatela fino a ricavare uno spessore di 0,8 cm.
- Trasferite l’impasto così trattato in una teglia unta con dell’olio e adagiate sopra le fave e il pecorino. Infine, condite con un po’ di sale, pepe e olio.
- Cuocete la pizza al forno preriscaldato per 30 minuti a 220 gradi. Poi guarnitela con la pancetta e servite.
Ingredienti pizza con fave
- 500 gr. di pasta per la pizza consentita
- 250 gr. di pecorino stagionato
- 300 gr. di fave
- 200 gr. di pancetta
- 4 cucchiai di olio extravergine di oliva
- q.b. di sale e di pepe.
La pancetta fa male?
I più salutisti potrebbero storcere il naso di fronte a una pizza con fave così ricca di ingredienti e caratterizzata dalla presenza della pancetta. Nell’immaginario collettivo la pancetta figura tra le carni trattate più “pericolose”. I timori sono fondati? In realtà no, se si procede con un consumo equilibrato e non si esagera con le dosi. La pancetta è grassa, su questo non ci sono dubbi, ed è anche calorica, con le sue 400 kcal per 100 grammi. Tuttavia, reca con sé tutte le sostanze nutritive della carne di maiale.
E’ ricca di proteine e vitamine del gruppo B che stimolano in varia misura il metabolismo energetico. Stesso discorso per i sali minerali, tra cui spicca il ferro, una sostanza fondamentale per garantire al sangue un buon grado di ossigenazione. Per quanto concerne i nitriti e i nitrati, che in effetti possono fare male, si trovano in una quantità minima e paragonabile a quella degli altri insaccati.
Le proprietà delle fave
Tra gli ingredienti principali di questa pizza spiccano proprio le fave. E’ abbastanza raro trovare le fave sulla pizza ma vi assicuro che la loro presenza è più che giustificata. In primis per l’impatto visivo: il verde acceso che le fave lessate e sbucciate esprimono spicca sulle tonalità chiare dell’impasto e degli altri ingredienti. Inoltre, a giustificare l’impiego delle fave fresche è il loro sapore leguminoso ma delicato, moderatamente aromatico e capace di esprimere una decisa corposità in fase di retrogusto.
Le fave si fanno apprezzare anche dal punto di vista nutrizionale. Il riferimento è all’abbondanza di vitamina C, che fa bene al sistema immunitario e agevola l’assorbimento del ferro. Stesso discorso per la vitamina K, che regola la densità del sangue e agisce in funzione antitrombotica. Le fave, infine, sono ricche di ferro.
Cosa sapere sul pecorino, usato nella pizza con fave
La lista degli ingredienti della pizza con fave comprende anche il pecorino. E’ uno dei formaggi più amati, benché sia considerato meno nobile rispetto al Parmigiano Reggiano e al Grana. Eppure può dare molte soddisfazioni dal punto di vista del gusto, soprattutto se abbinato a dovere. In questo caso interagisce alla perfezione tanto con le fave quanto con la pancetta. Esistono svariate tipologie di formaggio pecorino, ma i più famosi sono il pecorino siciliano, il sardo e il romano.
Il pecorino sardo è il più aromatico, mentre il pecorino romano è il più salato. Il pecorino siciliano, invece, rappresenta un’eccellente via di mezzo se si esclude la tipologia “calcagno” che è la più sapida di tutti.
A prescindere dall’origine, il pecorino vanta delle buone proprietà nutrizionali, che vengono importate direttamente dal latte. Il riferimento è alle proteine, al calcio (che fa bene alle ossa) e alla vitamina D (che fa bene al sistema immunitario).
La pizza con fave è adatta a chi soffre di intolleranze alimentari?
A questo punto sorge spontanea una domanda: la pizza con fave, pancetta e pecorino è adatta ai celiaci e agli intolleranti al lattosio? La risposta è no, infatti è realizzata con l’impasto della pasta, che di solito è a base di farina glutinosa. Inoltre, contiene il pecorino che, a meno che non sia molto stagionato, racchiude sempre un po’ di lattosio. Dunque è necessario modificare la ricetta per rendere questa pizza bianca adatta anche a chi soffre di intolleranze alimentari.
Per esempio potete utilizzare delle farine alternative adatte all’impasto della pizza. Le candidate migliori sono la farina di grano saraceno (che lievita piuttosto bene e trasmette note rustiche), la farina integrale e la farina di teff, che garantisce un sentore simile alla nocciola; infine può essere usata anche la farina canapa, che ha un sapore molto caratteristico.
Per quanto concerne il formaggio pecorino avete a disposizione due alternative: o utilizzate una variante molto stagionata, o utilizzate un pecorino realizzato con latte delattosato. Quest’ultimo ha un sapore praticamente identico all’originale, ma è un po’ meno salato per effetto della scomposizione del lattosio in due zuccheri semplici: glucosio e galattosio.
FAQ sulla pizza con fave
Cosa si può mettere sulla pizza?
Sulla pizza si può mettere quello che si vuole, l’unico limite alla fantasia è il buon gusto e la ricerca dell’armonia tra sapori. Ad ogni modo le pizze più farcite comprendono elementi di verdura e di carne. Non di rado si replicano abbinamenti tipici di primi e secondi piatti, come avviene per la pizza che vi presento oggi.
Qual è la pizza più buona al mondo?
E’ difficile rispondere a questa domanda in quanto i gusti sono sempre soggettivi. Tuttavia, la pizza verace napoletana è riconosciuta come una delle pizze più buone, nonché la più genuina, visto che incarna al meglio lo spirito della pizza, la sua storia e la sua tradizione.
Quante ore deve lievitare la pasta per la pizza?
Dipende dal tipo di lievito e dalla “forza” della farina. In media un impasto con farina di forza medio-bassa, e arricchito con lievito di birra, deve lievitare per almeno due ore. Gli impasti arricchiti con lievito madre e realizzati con una farina forte, invece, devono lievitare per almeno 10 ore. Se non si rispettano queste tempistiche vi è il rischio di preparare una pizza poco digeribile.
Ricette di pizze ne abbiamo? Certo che si!
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