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Pizza proteica, una valida alternativa per sportivi e non

Tiziana Colombo: per voi, Nonnapaperina

Ricetta proposta da
Tiziana Colombo

Pizza proteica
Ricette per intolleranti, Cucina Italiana
Ricette senza glutine
Ricette senza lattosio
preparazione
Preparazione: 01 ore 00 min
cottura
Cottura: 00 ore 25 min
dosi
Ingredienti per: 4 persone
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3.4/5 (36 Recensioni)

Una pizza diversa dal solito

Nel dinamico panorama culinario contemporaneo, la pizza proteica emerge come una risposta alle mutevoli esigenze e tendenze alimentari. Ma, vi chiederete, perché una pietanza tradizionale come la pizza dovrebbe subire questa “rivoluzione proteica”? Scopriamolo insieme.

Se pensiamo alla pizza, ci vengono in mente morbide fette di pasta lievitata ricoperte da pomodoro, mozzarella e una miriade di altri ingredienti. Tuttavia, una crescente ondata di entusiasti del fitness, sostenitori di regimi alimentari specifici e innovatori culinari sta cercando qualcosa di diverso. Sì, stiamo parlando di pizza, ma con un tocco proteico!

Innanzitutto, consideriamo l’attuale fervore intorno alle diete ricche di proteine. Dal bodybuilding alle diete low-carb, passando per semplici scelte di vita salutistiche, le proteine sono diventate le protagoniste indiscusse. E proprio qui entra in gioco la pizza proteica, che consente agli amanti della pizza di godersi il loro piatto preferito, ma in sintonia con le loro esigenze nutrizionali.

Ma non si tratta solo di dieta e fitness. In un’epoca in cui la sperimentazione culinaria è al suo apice, grazie anche all’influenza dei social media e degli influencer, la pizza proteica rappresenta un’innovazione intrigante. Chi avrebbe mai pensato che potessimo reinventare un classico in questo modo? Eppure, eccola qui, pronta a conquistare palati e cuori. Un altro punto da considerare riguarda le intolleranze e le allergie. Per coloro che evitano glutine o carboidrati, questa variante proteica della pizza potrebbe rappresentare una boccata d’aria fresca, offrendo una deliziosa alternativa senza rinunciare al sapore.

Se non avete ancora provato la pizza proteica, forse è il momento di farlo. Non solo per soddisfare la vostra curiosità culinaria, ma anche per scoprire un nuovo modo di gustare un piatto amato da generazioni, adattandolo alle esigenze del mondo moderno. E, se siete qui perché avete sentito parlare di questa tendenza e volete saperne di più, speriamo di avervi offerto un gustoso spunto di riflessione! Ricordate, la tradizione incontra l’innovazione, e la pizza proteica ne è la deliziosa testimonianza.

Ricetta pizza proteica

Preparazione pizza proteica

  • Per preparare la pasta per questa pizza fatta in casa occupatevi inizialmente degli ingredienti del condimento e preriscaldate il forno a 180 gradi.
  • Sgocciolate la mozzarella e fatela a cubetti piccoli. Poi riducete il lardo a fettine, infine sbucciate e riducete a fette i cipollotti.
  • Passate poi all’impasto. Montate gli albumi a neve ben ferma, aggiungendo un pizzico di sale.
  • Poi integrate la farina praticando movimenti dal basso verso l’alto con una spatola. Mi raccomando, in questa fase è necessaria la massima delicatezza per evitare che il composto si smonti.
  • Ora trasferite il composto su una placca coperta con carta forno e stendetelo per bene, facendo in modo che assuma una forma rotonda.
  • Cuocete al forno già caldo a 180 gradi per 15 minuti. Infine, condite la pizza con il lardo, la mozzarella, i cipollotti e aggiungete un po’ di sale.
  • Poi cuocetela per altri 10 minuti e servitela mettendo un filo di olio extravergine d’oliva.

Impasto per la pizza proteica:

  • 200 gr. di albumi d’uovo,
  • 50 gr. di farina d’avena,
  • 1 pizzico di sale

Per il condimento:

  • 1 mozzarella di bufala consentita,
  • 20 fettine di lardo di Arnad,
  • 2 cipollotti di Tropea,
  • 3 cucchiai di olio extravergine di oliva,
  • un pizzico di sale

Pizza proteica, un impasto diverso e nutriente

Oggi vi presento una pizza speciale, diversa dalla pizza napoletana o dalla pizza margherita, ossia la pizza proteica. La pizza resta un vero orgoglio della cucina italiana. Il nome non mente, infatti questa pizza è ricca di proteine, presenti con una quantità superiore al normale. Il merito va soprattutto all’impasto per pizza fatta in casa, che è realizzato con la farina d’avena e con l’albume d’uovo. La farina d’avena è una delle più nutrienti in assoluto, infatti apporta 13 grammi di proteine per ogni etto (le farine standard non superano i 6 grammi).

E’ ricca di fibre, pari al 7% del totale, inoltre ha un apporto vario e abbondante di vitamine e sali minerali, tra cui potassio e ferro. L’apporto calorico è inferiore alla media, e si attesta sulle 350 kcal per 100 grammi. Il vero pregio della farina d’avena, però, è la totale assenza di glutine, una buona notizia per gli intolleranti a questa sostanza e per i celiaci.

Per la pizza proteica abbiamo utilizzato anche l’albume di uovo. Anche l’albume è un ingrediente molto valido e può essere considerato la parte meno calorica dell’uovo, con i suoi 40 kcal per 100 grammi. Secondariamente, pur essendo meno proteico del tuorlo, è composto per l’11% di proteine. Non mancano poi i sali minerali, come il calcio, il fosforo e il magnesio.

L’albume contiene anche la lecitina, una sostanza che fa bene alle arterie e aiuta a prevenire l’arteriosclerosi e gli infarti. Realizzare l’impasto di questa pizza proteica è diverso dalla pizza tradizionale, ma è molto semplice. Si parte proprio degli albumi, che devono essere montati a neve (dopo averli conditi con il sale). Successivamente si integra la farina, poco per volta, eseguendo movimenti dal basso verso l’alto in modo da non smontare il composto. Infine, si stende l’impasto nella classica teglia per pizza e lo si cuoce.

Come rendere la pizza proteica ma leggera
Per ottenere una pizza ricca di proteine ma comunque leggera, basta bilanciare le farine vegetali con farine più digeribili come farina tipo 1 o farro. L’idratazione deve essere elevata, così da mantenere l’impasto morbido. Inoltre, usare salumi magri e aggiungerli a crudo aiuta a ridurre la componente grassa. Anche una lievitazione lunga, di almeno 24 ore, contribuisce alla leggerezza senza compromettere il valore proteico del piatto.

Come condire la pizza proteica?

Quale condimento è più adatto per questa pizza proteica? In realtà potete trattarla come una pizza normale, dunque conditela come meglio preferite. Io vi propongo una variante bianca, ossia con la mozzarella ma senza salsa di pomodoro. Potete scegliere liberamente il tipo di mozzarella, se siete intolleranti al lattosio, potete optare per la mozzarella senza lattosio. Il processo di rimozione del lattosio avviene in modo naturale, e consiste nell’integrazione dell’enzima lattasi nel latte. In questo modo non vengono compromessi in alcun modo i sapori e i valori nutrizionali. Per inciso, la mozzarella è un alimento più salutare di quanto si possa pensare. Certo, ha le sue calorie, ma apporta una certa dose di proteine, calcio e vitamina D. Tutte sostanze che giovano all’organismo, dalle ossa ai denti, passando per il sistema immunitario.

Vi consiglio di utilizzare anche la cipolla di Tropea, che aggiunge un aroma spiccato e delicato. Le cipolle di Tropea sono nutrienti in quanto ricche di antocianine e antiossidanti, che donano il caratteristico colore violaceo e aiutano a prevenire il cancro. Infine, come pezzo forte, vi consiglio un lardo particolare, ossia il lardo d’Arnad.

Pizza proteica

Il lardo fa male?

La presenza del lardo sicuramente farà storcere il naso a molti, ma vi assicuro che il suo impatto su questa pizza proteica è eccezionale, sia in termini di sapore che di nutrimento. Il lardo d’Arnad è infatti un prodotto dalle nobili origini, simbolo della tradizione valdostana, come testimonia il marchio DOP che lo contraddistingue. E’ realizzato con il lardo di spalla di maiale, che viene trattato con un preciso disciplinare, arricchendolo con sale, acqua e tante spezie. Ovviamente l’apporto di lipidi è preponderante, ma si segnalano anche tante vitamine e sali minerali. L’apporto di proteine,  inoltre, è tutt’altro che trascurabile. Per inciso, i grassi che contiene sono in larga parte benefici, in quanto sono acidi grassi omega 3. Si tratta di sostanze benefiche, che impattano soprattutto sulla salute del cuore e della circolazione, inoltre aiutano a guarire più in fretta dagli stati infiammatori.

Il lardo d’Arnad viene consumato spesso sotto forma di ricco antipasto, magari abbrustolito e posto su un buon pane di segale. Tende tuttavia a sciogliersi, per questo motivo funge anche da condimento per preparazioni più complesse, come la pizza proteica. In questo caso, il lardo si fonde con la mozzarella, creando una cremina deliziosa.

Quanto lardo d’Arnad utilizzare? La ricetta non suggerisce dosi precise, dunque avete ampio margine di discrezione in merito. Vi consiglio comunque di non esagerare in quanto il lardo è molto calorico (siamo sulle 700 kcal per 100 grammi). In secondo luogo, il suo sapore è spiccato per le sue carni e per l’abbondanza di spezie. Dunque, esagerare vuol dire rischiare di coprire gli altri ingredienti, soprattutto la mozzarella. Il prossimo step sarà la pizza iperproteica!

La migliore farina per una pizza iperproteica

La pizza proteica (o iperproteica) è tale quando ospita una farcitura ricca di ingredienti proteici. Tuttavia, a esaltare il carattere proteico della preparazione intervengono anche le farine impiegate per l’impasto. Le farine più ricche di proteine sono quelle derivate dai legumi e dai cereali alternativi. Per esempio la farina di ceci, che esprime un sapore corposo e dona una consistenza leggermente più compatta all’impasto. Per ottenere una pizza ben lievitata, però, è consigliabile miscelarla con una farina più elastica, come una farina tipo 1 o tipo 2.

E’ ottima anche la farina di lenticchie rosse, che risulta leggera, naturalmente proteica e capace di assorbire una buona quantità di liquidi. Inoltre produce impasti molto digeribili, ideali per chi desidera una pizza proteica ma non troppo pesante.

Interessante è anche la farina di soia, che offre uno dei più alti contenuti proteici tra le farine vegetali. Va impiegata in piccole percentuali perché tende a indurire l’impasto, ma in combinazione con farine tradizionali dà un ottimo risultato.

Come compensare l’assenza del forno a legna
Per simulare l’effetto del forno a legna in un forno domestico occorre usare una pietra refrattaria, o una teglia in ghisa, preriscaldandola a temperatura massima per almeno 30 minuti. Cuocere la pizza negli ultimi ripiani inferiori permette di ottenere una base croccante. Per imitare la caramellizzazione tipica del legno, si può attivare il grill negli ultimi minuti di cottura, ottenendo una superficie dorata e profumata.

I salumi più proteici

L’ingrediente principale del condimento è il lardo, come abbiamo visto. Tuttavia può essere sostituito, o accompagnato, da ingredienti ancora più proteici, come alcuni tipi di salumi. Mi riferisco a prodotti dal taglio magro, ricchi di proteine e poveri di carboidrati. Il più interessante è la bresaola, che possiede un’altissima quota proteica e un contenuto minimo di grassi. E’ perfetta da aggiungere a fine cottura per mantenerne la morbidezza e il profumo.

Ideale è anche il prosciutto crudo magro (tagliato sottile), che contiene una buona quantità di proteine e offre un gusto più delicato del lardo. Da prendere in considerazione anche lo speck, che dona un tocco affumicato e leggermente aromatico, con un profilo nutrizionale altrettanto valido.

Per chi desidera un gusto più deciso, magari dolciastro, vi propongo i salumi di tacchino, salumi di oca o di pollo ad alta percentuale proteica, purché siano tagliati sottilissimi e aggiunti solo negli ultimi minuti di cottura. In questo modo la pizza mantiene un carattere proteico consistente senza diventare troppo salata o pesante.

Parliamo di lievitazione

Quando si lavora con farine molto proteiche, o contenenti una quota significativa di legumi, è fondamentale prestare attenzione alle tecniche di lievitazione. Queste farine, infatti, hanno un comportamento diverso rispetto alla farina di grano tradizionale, in quanto tendono ad assorbire più acqua, sviluppano meno glutine e, di conseguenza, sostengono meno la struttura dell’impasto. Per l’occasione vi consiglio di adottare un approccio ibrido, che chiami in causa sia il lievito di birra che prefermenti come biga o poolish.

Questi prefermenti, lasciati maturare dalle 8 alle 16 ore, permettono all’impasto finale di risultare più digeribile e stabile, compensando la minore elasticità delle farine proteiche. Un altro elemento decisivo è l’idratazione, che deve essere più alta rispetto a un impasto tradizionale. Di solito si lavora con percentuali tra il 70% e l’80%, così da ottenere una maglia glutinica più morbida e ricettiva. L’impasto va lavorato poco e ripiegato più volte durante la prima lievitazione, così da rinforzare la struttura senza stressarlo.

Infine è importante prevedere una lunga fase di riposo in frigo, anche di 24 ore. Ciò intensifica il sapore, rende l’impasto più elastico (nonostante le farine alternative) e favorisce una cottura uniforme.

FAQ sulla pizza proteica

Quale farina tradizionale ha più proteine?

Tra le farine classiche la farina di manitoba è la più ricca di proteine. Contiene un glutine molto forte che garantisce elasticità e una buona lievitazione. Tuttavia, l’apporto proteico non è paragonabile a quello delle farine di legumi, ma rimane una buona base per una pizza strutturata.

La pizza proteica è più digeribile di quella normale?

Dipende dagli ingredienti. Le farine proteiche spesso richiedono una lunga lievitazione per risultare digeribili. Se combinate con idratazione alta e farine più leggere, la pizza può risultare persino più digeribile di quella tradizionale. È importante però non eccedere con i condimenti grassi.

Si può fare una pizza completamente senza carboidrati?

Una pizza senza carboidrati è difficile da ottenere, ma si possono creare basi molto ridotte in carboidrati, usando farine di mandorle (o di semi) insieme all’albume. Il risultato è però più simile a una focaccia proteica che a una pizza classica.

Posso usare proteine in polvere nell’impasto?

Si, soprattutto proteine del siero del latte o proteine vegetali. Vanno aggiunte in piccole quantità e sempre bilanciate con una farina elastica, altrimenti l’impasto risulta troppo duro. Molti sportivi le usano per aumentare il contenuto proteico senza alterare troppo il gusto.

Qual è il miglior condimento proteico per non appesantire la pizza?

La bresaola è la scelta migliore, in quanto risulta proteica, magra, saporita e perfetta da aggiungere dopo la cottura. Anche la ricotta magra, i fiocchi di latte o il tofu affumicato rappresentano delle ottime alternative leggere ma nutrienti.

Ricette pizza ne abbiamo? Certo che si!

3.4/5 (36 Recensioni)
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