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Matcha gin, il mocktail che sa di tè

Tiziana Colombo: per voi, Nonnapaperina

Ricetta proposta da
Tiziana Colombo

Matcha gin
Ricette per intolleranti, Cucina Italiana
Ricette vegetariane
Ricette senza glutine
Ricette senza lattosio
preparazione
Preparazione: 00 ore 15 min
cottura
Cottura: 00 ore 00 min
dosi
Ingredienti per: 4 persone
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5/5 (2 Recensioni)

Matcha gin, un mocktail aromatico e analcolico

Il matcha gin è un mocktail che fa degli aromi e dei profumi il suo tratto distintivo. E’ realizzato, come suggerisce il nome, con il tè matcha e con il gin. Tuttavia, agiscono anche tanti altri ingredienti, che lo rendono complesso e gradevole: la menta, il succo di lime, lo sciroppo di agave (o di miele). Se vi state chiedendo se questo cocktail sia  una bevanda analcolica, la risposta è no! Il cocktail con tè matcha e gin servito in un buffet e bello fresco stupirà tutti.

I mocktail sono il trend del momento.I mocktails cosa sono? Il nome deriva dalle parole mock e cocktail che tradotto significa finti cocktail. Questo tipo di cocktail analcolici stanno diventando sempre più popolari anche nei nostri bar. Io sposo molto volentieri questa idea che arriva dagli Stati Uniti. Una moda, quella dei mocktail, che impazza da Londra a New York e i vari bartender ci mettono la loro creatività.

Ricetta matcha gin

Preparazione matcha gin

  • Per preparare il matcha gin dovete procurarvi uno shaker.
  • Versateci dentro la menta, l’agave (o in alternativa il miele) e il succo di lime, poi pestate per bene il tutto.
  • Unite gli ingredienti rimanenti e shakerate fino a quando il matcha non si sarà sciolto.
  • Setacciate il contenuto con un colino a maglie strette e distribuitelo in due bicchieri per cocktail pieni di ghiaccio.
  • Servite e gustatevi questo eccellente matcha mocktail.

Ingredienti matcha gin

  • un mazzetto di foglie di menta
  • 20 gr. di sciroppo di agave o miele
  • 20 gr. di succo di lime  o limone (lime juice o lemon juice)
  • 200 ml di acqua naturale
  • 55 ml. di gin analcolico
  • 1 cucchiaino di polvere di tè matcha blu
  • q. b. di ghiaccio

Alcuni accorgimenti per preparare il matcha gin

La preparazione del matcha gin si divide in due fasi: prima si pestano “gli aromi”, ovvero il dolcificante (sciroppo di agave o di miele), la menta e il succo di lime. Successivamente si integrano l’acqua e il gin, infine si shakera il tutto. Ovviamente dovrete procurarvi il cocktail shaker, se volete realizzare un matcha gin perfetto. Il matcha cocktail propone sentori vari e gradevoli. A emergere su tutti è però il matcha.

Il tè matcha va utilizzato in polvere (matcha powder), e nella sua variante blu, dunque arricchita con il butterfly pea, un ortaggio che per l’occasione funge da colorante. Potete utilizzare anche la polvere di colore verde o rosa.  Il matcha è una delle varietà di tè più apprezzati in Giappone, sebbene si stia diffondendo anche dalle nostre parti. E’ aromatico come può esserlo un tè orientale, ma propone allo stesso tempo una dolcezza intrinseca, che lo rende versatile e capace di interagire con gli ingredienti più svariati.

Questo tipo di tè è frutto di un processo di produzione speciale, che prevede la pressatura delle foglie, la loro affumicatura e una lunga fase di riposo. Il matcha spicca anche per le proprietà nutrizionali, infatti contiene molta teina, quindi favorisce la concentrazione e allo stesso tempo genera un certo rilassamento. Contiene molte proprietà antiossidanti oltre che essere un eccellente diuretico e un formidabile digestivo. Vi consiglio di trovare un matcha biologico.

Oltre il thè matcha
Per preparare cocktail originali si possono utilizzare anche altre tipologie di tè, capaci di offrire profili aromatici molto diversi. Il tè sencha dona note vegetali più leggere rispetto al matcha, mentre l’oolong introduce sfumature tostate e fruttate, ideali per i drink più complessi. Sono ottimi anche il tè nero Assam per un carattere deciso, e il tè bianco Pai Mu Tan per cocktail delicati, floreali e rinfrescanti.

Un focus sulla menta

La menta gioca un ruolo fondamentale nel cocktail con tè matcha. Lo fa in primo luogo dal punto di vista del sapore. Di base si contraddistingue per una certa versatilità, sicché la troviamo sia nelle preparazioni salate che in quelle dolci. In questo caso, però, le combinazioni appaiono ancora più azzeccate, capaci di innescare sentori del tutto nuovi e di far emergere gli ingredienti in modo distinto. La menta si sposa alla perfezione tanto con il matcha che con il succo di lime, e in un certo senso li potenzia in termini di aroma.

Certo, è bene non esagerare in quanto la menta è pur sempre una pianta aromatica, che rischia di coprire gli ingredienti. Quindi se esagerate rischiate di ritrovarvi con un cocktail alla menta, piuttosto che al matcha. Per questo basta seguire le indicazioni riportate nella ricetta, e in particolare quelle relative al dosaggio per non sbagliare.

La menta reca con sé molti benefici. La sua funzione più conosciuta è il contrasto all’alitosi, al tal punto che è spesso l’ingrediente principale di dentifrici e collutori. Ovviamente non è l’unico beneficio, infatti la menta agisce anche sul dolore, specie se cronico e moderato, fungendo quasi da analgesico. Inoltre, è ricca di sostanze antiossidanti, che agiscono in funzione preventiva. Una di queste, nonché quella più preponderante, è il mentolo, che tra l’altro è responsabile del “profumo” della menta. La menta è anche un toccasana per l’apparato digerente, infatti in caso di indigestione riduce il senso del vomito e aiuta a lenire i sintomi della gastrite. Infine apporta ottime dosi di vitamine e sali minerali, più di tutti gli alimenti di origine vegetale.

Matcha gin

I pregi nutrizionali dell’agave

Il matcha gin è un mocktail moderatamente dolce, dunque deve contenere un dolcificante. A tal proposito avete un discreto margine di discrezione. Il consiglio, comunque, è di optare per lo sciroppo d’agave o per il miele. Se scegliete lo sciroppo d’agave, otterrete un matcha gin un po’ più aromatico e dal sapore particolare. Se, invece, optate per il miele, otterrete un mocktail dal sapore un po’ più regolare, e forse anche leggermente più dolce. Sul miele c’è poco da dire, nel senso che è un alimento molto conosciuto. Lo stesso non si può dire dello sciroppo d’agave, dunque vale la pena spendere qualche parola.

Il pregio più importante dello sciroppo di agave è l’abbondanza di oligoelementi, a tal punto da risultare “rimineralizzante”. I sali minerali sono abbondanti e vari, almeno rispetto alla maggior parte dei derivati vegetali conosciuti. E’ un discreto dolcificante in virtù della presenza del fruttosio. Questa sostanza, per inciso, non è responsabile dell’aumento repentino di zuccheri, come invece accade per altri dolcificanti. Un dettaglio importante per chi soffre di diabete e per chi sta sostenendo diete dimagranti, infatti più alto è il livello di zuccheri del sangue e più forte e precoce è il senso della fame.

Oltre al matcha gin vi consiglio il mocktail alla rosa e al cardamomo, un mocktail (cocktail analcolico) diverso dagli altri in quanto fa ampio uso di fiori e di spezie. E’ una bevanda che fa atmosfera e rende magica l’esperienza dell’aperitivo, che può essere facilmente abbinato con dei classici stuzzichini.

Come si fa il gin analcolico?
Il gin analcolico si ottiene attraverso la distillazione di piante aromatiche in acqua purificata, senza aggiunta di alcol. Le piante botaniche più comuni in questo senso sono il ginepro, il coriandolo, le scorze di agrumi e il pepe rosa, che vengono infuse a bassa temperatura per mantenere gli aromi intatti. Il liquido viene poi filtrato e bilanciato con estratti naturali per raggiungere una complessità simile al gin tradizionale. Il risultato è una bevanda profumata e perfetta per i mocktail.

Come dolcificare il matcha gin

Come ho già specificato, per dolcificare il matcha gin si può usare lo sciroppo d’agave o il miele. In quest’ultimo caso dovrete compiere una scelta sulla tipologia di miele. Ci sono tanti tipi di miele, e ciascuno di essi è dotato di una sua specificità. Per l’occasione vi consiglio un miele dal sapore fine e non troppo invasivo, capace di valorizzare il gusto erbaceo del matcha senza coprirlo. A tal proposito penso al miele di acacia, che è delicato, si scioglie rapidamente anche a freddo e dona una dolcezza leggera e pulita.

Per chi desidera una nota aromatica appena più complessa, vi propongo il miele di agrumi o di castagno. Il primo porta con sé riflessi agrumati che si sposano bene con l’amaro fresco del matcha, mentre il secondo aggiunge una sfumatura più profonda e leggermente tannica, perfetta per cocktail dal carattere più deciso.

Sono invece da evitare i tipi di miele troppo intensi, come quello di eucalipto o di timo, che tendono a dominare la bevanda e a sovrastare la delicatezza della polvere di tè. Occhio anche alla quantità ideale di miele, a tal proposito è consigliabile iniziare con mezzo cucchiaino, assaggiare e aggiungere gradualmente fino a raggiungere l’equilibrio desiderato. Ricordate che il matcha ha un profilo aromatico complesso: erbaceo, leggermente amaro e persistente, per questa ragione il dolcificante deve integrarsi senza alterare la struttura del drink.

Non c’è solo il gin tra i matcha cocktail

Il tè matcha può fungere da protagonista di molti cocktail, alcuni dei quali realizzati con una base alcolica diversa dal gin. Qualche esempio? Un grande classico è il Matcha Vodka Sour, in cui la vodka fornisce una base neutra che permette al matcha di emergere con forza. A differenza del gin, la vodka è più neutra, quindi il risultato è più diretto e ideale per chi desidera un sapore deciso di matcha.

Un’altra opzione interessante è il Matcha Rum Fizz, dove il rum bianco aggiunge una dolcezza naturale e un leggero sentore tropicale. La combinazione con acqua frizzante e limone crea un cocktail fresco, aromatico e particolarmente estivo.

Se invece cercate un drink più corposo, il Matcha Whisky Highball è sorprendentemente armonioso: il whisky giapponese, noto per la sua morbidezza, si lega benissimo al matcha, creando una bevanda elegante e complessa. Molto diffuso è anche il Matcha Spritz, che prevede l’uso di prosecco e soda. In questo caso il matcha viene utilizzato in quantità minime, giusto per donare un accento erbaceo che trasforma lo spritz in un aperitivo contemporaneo.

FAQ sul matcha gin

Il matcha si può sciogliere direttamente nel cocktail?

Si, il matcha si può sciogliere nel cocktail, ma va prima setacciato e mescolato con poca acqua calda per evitare grumi. Una volta creato un composto liscio, può essere incorporato negli altri ingredienti. Usarlo direttamente in polvere rende il drink torbido e poco omogeneo.

Qual è il miglior matcha per i cocktail?

Meglio usare un matcha di qualità intermedia, chiamato “culinary grade”, che risulta aromatico ma non troppo costoso. Il matcha cerimoniale è eccessivamente delicato e tende a risultare sprecato nei cocktail, mentre il matcha culinary ha un sapore più intenso e stabile.

Come evitare che il matcha lasci sedimenti?

Per non far lasciare sedimenti al matcha occorre scioglierlo bene con acqua calda e filtrarlo con un colino fine. Inoltre, un buon shakeraggio aiuta ad amalgamare perfettamente la polvere con il resto degli ingredienti, evitando il deposito sul fondo del bicchiere.

Il matcha si abbina bene alle bollicine?

Si, soprattutto in piccoli dosaggi. Nei cocktail, come matcha spritz o matcha fizz, il tè aggiunge profondità senza rendere amara la bevanda. È importante non superare mezzo cucchiaino per non coprire l’effervescenza.

Quanto dura il matcha una volta aperto?

Il matcha andrebbe consumato entro due mesi dall’apertura. Va conservato al riparo da luce, aria e calore, magari in un contenitore ermetico. Con il tempo perde colore e aroma, risultando meno adatto ai cocktail.

Idee mocktail ne abbiamo? Certo che si

5/5 (2 Recensioni)
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