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Pesto di melissa, un’alternativa al pesto genovese

Tiziana Colombo: per voi, Nonnapaperina

Ricetta proposta da
Tiziana Colombo

pesto di melissa
Ricette per intolleranti, Cucina Italiana
Ricette a basso contenuto di nichel
Ricette vegetariane
Ricette senza glutine
Ricette senza lattosio
preparazione
Preparazione: 01 ore 00 min
cottura
Cottura: 01 ore 00 min
dosi
Ingredienti per: 4 persone
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3.6/5 (19 Recensioni)

Le differenza tra il pesto di melissa e il pesto classico

Il pesto di melissa è una gradevole alternativa al pesto classico, quello realizzato con il basilico. La differenza principale, ma certo non l’unica, è la presenza della melissa al posto del basilico. Dal punto di vista estetico cambia poco, dal momento che entrambi gli ingredienti sono verdi (la melissa è comunque un po’ più chiara). Cambia però molto in termini di gusto, texture e proprietà nutrizionali.

La melissa (nome scientifico Melissa officinalis), infatti, ha un sapore che ricorda vagamente il limone, pur essendo dotata di una sua specificità, sebbene appaia leggermente amarognolo in caso di essiccazione (per il pesto di melissa si utilizzano solo foglie fresche).

Sul piano nutrizionale la melissa eccelle, come tutte le piante officinali del resto. Oltre al ricco contributo di sali minerali e vitamine, la melissa apporta molti antiossidanti, sostanze che contrastano i radicali liberi e aiutano a prevenire il cancro.

Su tutti spiccano i flavonoidi. La melissa esercita delle proprietà terapeutiche, almeno secondo l’erboristeria tradizionale, infatti è utile in caso di ansia e agitazione, disturbi del sonno, mal di testa, dolori mestruali e dolori di carattere nervoso.

Questa pianta è anche un ottimo digestivo, che aiuta a risolvere i casi di meteorismo. La melissa è impiegata anche nella cosmetica, dove si estraggono i suoi preziosi oli essenziali.

Ricetta pesto di melissa

Preparazione pesto di melissa

  • Per la preparazione del pesto di melissa iniziate pulendo la melissa, poi lavatela e asciugatela.
  • Ora trasferite nel bicchiere del mixer il Parmigiano Reggiano, gli anacardi, i pinoli e azionate alla velocità massima.
  • Unite le foglie di melissa e qualche cubetto di ghiaccio.
  • Poi aggiungete la scorza di limone, un po’ di sale e un po’ di pepe. A questo punto azionate il mixer a velocità media.
  • Man mano che il pesto si forma, integrate con il succo di limone e un po’ di olio, fino a quando il composto non avrà acquisito la consistenza adatta.

Ingredienti pesto di melissa

  • 100-120 gr. di melissa (grosso modo un mazzetto)
  • 30 gr. di pinoli di cedro
  • 30 gr. di anacardi
  • 60 gr. di Parmigiano Reggiano
  • succo e la scorza di mezzo limone
  • buccia di mezzo limone
  • qualche cubetto di ghiaccio
  • q. b. di olio extravergine d’oliva e di sale

Perché abbiamo usato i pinoli di cedro?

I pinoli di cedro rappresentano uno dei punti di contatto tra il pesto di melissa e il pesto di basilico fatto in casa. In occasione di questa ricetta, però, consiglio di impiegare i pinoli di cedro, o pinoli siberiani, che si caratterizzano per un aroma decisamente spiccato.

Sono anche buoni e presentano una texture che, in caso di trito, permette loro di amalgamarsi alla perfezione con gli altri ingredienti. I pinoli di cedro eccellono anche dal punto di vista nutrizionale. Certo, sono grassi come tutti i semi e la frutta secca, ma si tratta di grassi benefici appartenenti alla categoria degli acidi grassi omega tre.

Nello specifico, impattano positivamente sulla salute del cuore e del sistema vascolare. Sono anche preziosi per la cura del sistema nervoso e degli organi visivi.

Inoltre, i pinoli di cedro sono ricchi di vitamine e sali minerali. Si segnalano dosi abbondanti di vitamina E, che svolge un’ottima funzione antiossidante, e di vitamine del gruppo B, benefiche per l’organismo a più livelli. Ottimo è l’apporto di magnesio, ferro, zinco, potassio e fosforo (importante per le facoltà cognitive).

L’apporto calorico è sostenuto, siamo sulle 700 kcal per 100 grammi. Ci tengo a precisare, però, che almeno in questa ricetta sono necessarie dosi minime, appena 30 grammi. I pinoli intervengono nelle prime fasi. Infatti, sono tra i primi alimenti a essere frullati insieme al formaggio grattugiato e agli anacardi. Poi si aggiungono gli altri ingredienti, foglie di melissa compresa.

melissa

Le proprietà organolettiche e nutrizionali degli anacardi

Un punto di rottura del pesto di melissa rispetto al pesto classico è dato dagli anacardi. Questa speciale frutta secca, originaria del Brasile e simile alle noccioline americane, aggiunge gusto e persino cremosità al pesto.

Una volta frullati, infatti, diventano pastosi dal momento che racchiudono molta acqua e molti acidi oleici. Anche anche gli anacardi spiccano per l’apporto calorico, che si attesta sulle 550 kcal per 100 grammi. Il loro profilo nutrizionale è però peculiare, infatti sono ricchi di proteine, sostanze che di solito scarseggiano nella frutta secca. Se ne contano 18 grammi ogni 100.

Abbondante è l’apporto di grassi, che fanno parte della categoria omega tre e dunque capaci di dare benefici all’apparato cardiocircolatorio e non solo. Ottimo il contenuto di fibre, che come sapete giovano all’apparato digerente e aiutano a risolvere i piccoli problemi di stipsi.

Gli anacardi sono ricchi di antiossidanti, sostanze che come abbiamo visto esercitano una funzione antitumorale. In particolare contengono polifenoli e carotenoidi, che contrastano i radicali liberi.

I carotenoidi, tra l’altro, supportano l’organismo nell’assorbimento di alcune vitamine. Infine, in virtù di alcuni specifici grassi, gli anacardi contribuiscono ad abbassare la glicemia. Una buona notizia per tutti, ma soprattutto per chi soffre di diabete.

Il ruolo del ghiaccio nel pesto di melissa

La lista degli ingredienti del pesto di melissa prevede anche il ghiaccio. Cosa ci fa il ghiaccio in una ricetta per il pesto? Ebbene, il suo apporto non è organolettico, ma funzionale.

Nello specifico, il ghiaccio ha lo scopo di evitare che il pesto si annerisca. Se nel pesto classico questo rischio è trascurabile, nel caso del pesto di melissa è più che probabile.

D’altronde, la melissa si deteriora più facilmente. Il ghiaccio riesce a fermare questo processo, permettendo al composto di conservare il suo colore brillante.

erbe e fiori nel piatto

Il ghiaccio non è l’unico accorgimento da mettere in campo, quando lo scopo è conservare intatto il valore estetico del pesto di melissa. Essenziale, infatti, è non metterlo mai sul fuoco o, se proprio lo si intende riscaldare, farlo per pochissimo tempo.

Può sembrare strano, ma anche il calore accelera il processo di annerimento della melissa. Dunque adottate questi due accorgimenti in contemporanea per non sbagliare e ricavare un perfetto pesto di melissa.

Ho realizzato questa ricetta in occasione della rubrica “Erbe e fiori nel piatto” con le mie amiche: Daniela Boscariolo di Timo e Lenticchie, Miria Onesta di Due Amiche in Cucina ed Elisa di Rienzo de Il Fior di Cappero e Marialuisa Maruzzella di Mantra Bio

Sono delle blogger molto apprezzate e seguite nel settore food, che vi invito a seguire. La pietanza è naturalmente senza lattosio, dal momento che l’unico derivato del latte è il Parmigiano, reso lactose-free dalla stagionatura.

Ricette per pesto ne abbiamo a volontà e per tutti i gusti: Pesto di aglio orsino, Pesto al dragoncello, Pesto di zucchine, Pesto di rucola e potrei proseguire con altre tante idee.

Ricette di pesto ne abbiamo? Certo che si!

3.6/5 (19 Recensioni)
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1 commento su “Pesto di melissa, un’alternativa al pesto genovese

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