Pesto al dragoncello, un buon condimento e una salsa unica
Pesto al dragoncello, una gradevole alternativa
Il pesto al dragoncello è un’alternativa molto suggestiva rispetto al pesto alla genovese, realizzato con il basilico. Ovviamente gli utilizzi sono gli stessi. Può essere impiegato per le paste all’italiana, o per arricchire le torte salate, gli antipasti e le bruschette. Inoltre, può ricoprire un ruolo anche per alcune ricette particolarmente complesse, come certe varianti di lasagna.
Insomma, siamo di fronte a una preparazione versatile, che merita parecchia attenzione se volete stupire i vostri commensali. Anche perché le differenze con il pesto classico sono numerose. Esse, va detto, riguardano solo gli ingredienti e non il procedimento, che di fatto è il medesimo. La ricetta prevede addirittura l’utilizzo del mortaio al posto del mixer, quasi a stabilire un legame con le ricetta originale del pesto alla genovese.
Per quanto concerne gli ingredienti, troviamo il dragoncello al posto del basilico. Al posto dei pinoli troviamo le nocciole, una scelta all’apparenza bizzarra, ma che rende molto dal punto di vista organolettico. La parte riservata al formaggio è affidata, invece, al pecorino, che conferisce un tocco di sapidità in più. E’ presente anche il succo di limone, che esercita un ruolo fondamentale in quanto bilancia i tanti sentori in gioco. Per quanto concerne le proprietà nutrizionali, questo pesto è persino più nutriente del pesto alla genovese. Il merito va proprio agli ingredienti, che vale la pena analizzarli nei dettagli.
Ricetta pesto al dragoncello
Preparazione pesto al dragoncello
- Per la preparazione del pesto lavate il dragoncello e prelevate le foglie dal gambo.
- Ponete le foglie di dragoncello in un mortaio, unite le nocciole, il pepe nero, il pecorino grattugiato e il succo di limone.
- Iniziate a pestare tutti gli ingredienti, aggiungendo poco per volta l’olio extravergine di oliva.
- Pestate per bene fino ad ottenere una salsina densa, ma dalla texture regolare.
- Per ultimo aggiungete un pizzico di sale. Potete decidere voi la quantità, io ne metto sempre pochissimo in quanto il pecorino è già salato di suo.
- Il pesto al dragoncello è pronto per essere utilizzato.
Ingredienti pesto al dragoncello
- 100 gr. di dragoncello fresco
- 2 cucchiai di succo di limone
- 1 bicchiere di olio extravergine di oliva
- q. b. di pepe nero
- 50 gr. di nocciole
- 40 gr. di pecorino grattugiato
- q. b. di sale
Il dragoncello in cucina
Il protagonista di questo pesto è ovviamente il dragoncello (o estragone). Si tratta di un’erba aromatica non molto conosciuta, non in ambito culinario almeno. In passato, infatti, veniva utilizzata come erba officinale, viste le sue eccellenti proprietà. E’ infatti un buon digestivo ma è anche capace di fornire sollievo dalle infiammazioni. Risulta particolarmente efficace in caso di infiammazione alla prostata e dell’apparato urinario. Il dragoncello, entro certi limiti, regola la pressione sanguigna, dunque fa bene a chi soffre di ipertensione. Inoltre, è ricco di vitamine e sali minerali.
Per quanto riguardo l’uso in cucina, il dragoncello funge da spezia, soprattutto per la preparazione di intingoli e salse. Tuttavia, c’è chi lo impiega come sostituto del rosmarino, del prezzemolo e dell’origano, erbe a cui è parzialmente affine. Il dragoncello si presenta con un gambo e delle foglioline oblunghe. Ovviamente per preparate il pesto vanno utilizzate solo le foglie, che si prestano allo sminuzzamento nel mortaio.

Il pecorino fa male?
Il pecorino è uno degli ingredienti principali del pesto al dragoncello. Ovviamente va grattugiato, quindi è bene affidarsi alle varietà abbastanza stagionate, capaci di garantire la necessaria grana. Il pecorino aggiunge sapore, com’è ovvio che sia, ma anche una spiccata sapidità. Per questo motivo, è bene non esagerare con il sale, anzi potreste anche rinunciarvi, soprattutto se desiderate un pesto dal sapore morbido, in cui a emergere il pecorino e il dragoncello.
A proposito di formaggi, il pecorino fa male? Secondo alcuni puristi della salute non è proprio il massimo per mantenere la linea. Si teme, in particolare, il suo apporto calorico, che nell’immaginario collettivo è eccessivo. In realtà, a seconda della stagionatura, il pecorino varia dalle 300 alle 390 kcal, poco meno del Parmigiano Reggiano.
Va detto, poi, che in quanto prodotto caseario, vanta alcune eccellenti proprietà nutrizionali, che ne giustificano senza dubbio il consumo. Il pecorino è ricco di proteine, infatti ne contiene 26 grammi ogni 100, più delle carne fresca per intenderci. E’ ricco anche di vitamina D, che giova al sistema immunitario come poche altre sostanze in natura. Contiene, inoltre, molto fosforo, che potenzia le facoltà mentali, e molto calcio, che giova alle ossa e contribuisce ad evitare patologie a carico dell’apparato scheletrico. I grassi, va detto, sono molto abbondanti, infatti rappresentano il 33% della composizione totale.
Perché abbiamo usato le nocciole nel pesto al dragoncello?
Tra gli ingredienti più particolari del pesto al dragoncello figurano le nocciole. Esse sostituiscono i pinoli, presenti nella ricetta originale e nella maggior parte delle varianti. Cosa cambia in quanto a gusto? Ebbene, gli effetti delle nocciole hanno un notevole impatto sul gusto, infatti il pesto perde un po’ in aroma, acquisendo un retrogusto sia dolce che corposo, che si sposa bene con gli altri ingredienti. Inoltre, grazie alla nocciole il pesto acquisisce una grana più regolare e quasi vellutata. Infatti, la fase di pestaggio nel mortaio permette alle nocciole di rilasciare il loro olio, che funge da legante.
Vale la pena sottolineare anche le proprietà delle nocciole, che spesso vengono tacciate di essere un alimento poco salutare. Lo sono spesso le creme a base di nocciole, ma per i grassi aggiunti e non certo per l’ingrediente principale. Ad ogni modo, le nocciole sono ricche di vitamine, in particolare di vitamina E, che tra le altre cose aiuta a prevenire il cancro. Stesso discorso per i sali minerali, come il fosforo e il magnesio, un ottimo ricostituente naturale. E’ vero, le nocciole sono grasse, ma i grassi che contengono sono buoni in quanto giovano al cuore e alla circolazione. Per quanto concerne l’apporto calorico siamo su livelli elevati, ma paragonabili a quelli di altri tipi di frutta secca.
Pesto al dragoncello, il contributo dell’olio e del limone
Oltre ai classici ingredienti, il pesto al dragoncello contiene anche il succo di limone. Potrebbe sembrare una presenza fuori luogo, o per lo meno strana, ma ha preciso valore in questa ricetta. Nello specifico il succo di limone serve a bilanciare la componente erbacea del dragoncello, conferendo freschezza e una leggera acidità che alleggerisce il sapore della salsa. Inoltre ha una funzione concreta, ossia rallenta l’ossidazione delle foglie verdi e contribuisce a mantenere il colore brillante del pesto anche dopo qualche ora dalla preparazione.
Irrinunciabile è inoltre la presenza dell’olio. Questo ingrediente insaporisce, lega gli ingredienti e rende la texture più cremosa. Ma fate attenzione a scegliere un buon olio extravergine di oliva. La qualità si riconosce da alcune caratteristiche: colore tendente al verde con riflessi dorati, profumo netto di olive fresche e un retrogusto leggermente piccante e amaro.
Fate attenzione anche alla maturità dell’olio. L’olio troppo dolce o troppo maturo tende a sovrastare le note del dragoncello, mentre l’olio giovane e bilanciato le esalta al meglio. In ogni caso non esagerate con le dosi iniziali, ma aggiungete l’olio poco alla volta, fino a ottenere una consistenza fluida ma non liquida, cremosa ma non pastosa.
Salsa al dragoncello, lo step successivo per un pesto davvero unico
Il pesto al dragoncello è pronto per essere versato sulla pasta o per trasformarsi in farcitura. Allo stesso tempo può diventare il punto di partenza per una salsa vera e propria. Basta aggiungere pochi ingredienti selezionati, come i pomodori secchi. In questo caso la salsa assume un carattere più deciso, con un profilo aromatico che si arricchisce di note acidule e una texture più spessa. I pomodori secchi, reidratati o sott’olio che siano, apportano intensità e una dolcezza appena accennata che si sposa perfettamente con il tono erbaceo del dragoncello. Se vengono frullati insieme agli altri ingredienti modificano il sapore e il colore della salsa, che vira verso tonalità più calde.
Vi consiglio di aggiungere anche una punta di formaggio stagionato grattugiato, come pecorino o grana, per amplificare la sapidità. In alternativa, se puntate a una versione vegana o più leggera, potete optare per l’aggiunta di lievito alimentare in fiocchi. Il risultato sarà una salsa cremosa, profumata e versatile, perfetta non solo sulla pasta, ma anche su crostini, insalate di patate, uova sode o piatti di pesce grigliato.
Chiudo con un trucchetto, ossia vi consiglio di emulsionate il tutto con qualche cucchiaio di acqua calda o brodo vegetale leggero. In questo modo si ottiene una salsa dalla consistenza più fluida, adatta anche come intingolo da rosticceria. Questo tipo di salsa è molto versatile e arricchisce al meglio piatti eleganti e dal gusto non troppo marcato.
FAQ sul pesto al dragoncello
Cos’è il dragoncello?
Il dragoncello, noto anche come Artemisia dracunculus, è un’erba aromatica appartenente alla famiglia delle Asteraceae. Viene coltivato in diverse varietà, ma il più pregiato è il dragoncello francese. È usato in cucina per il suo profumo intenso e per il sapore leggermente di anice.
Che sapore ha il dragoncello?
Il sapore del dragoncello è aromatico e penetrante, con note che ricordano l’anice e la liquirizia. Non è dolce, ma ha un equilibrio tra erbaceo e speziato che lo rende inconfondibile. È una delle poche erbe aromatiche capaci di sostenere da sola l’intero profilo aromatico di un piatto.
Come si usa in cucina il dragoncello?
Il dragoncello si usa principalmente fresco, inoltre viene aggiunto a fine cottura per conservare il suo aroma. È ideale per insaporire salse, carni bianche, pesci delicati e verdure. Viene spesso usato per preparare la salsa bernese, o per profumare aceti e oli aromatici.
A cosa si abbina il dragoncello?
Il dragoncello si abbina bene con pollo, tacchino, uova, pesce bianco, patate e legumi. Inoltre può essere combinato con senape, limone, yogurt o panna per creare salse raffinate. Infine è opportuno evitare l’abbinamento con erbe dal sapore troppo dominante come rosmarino o salvia, che tenderebbero a coprirlo.
A cosa fa bene il dragoncello?
Il dragoncello ha proprietà digestive, stimolanti dell’appetito e leggermente diuretiche. Contiene antiossidanti e oli essenziali come l’estragolo, che favoriscono la digestione e possono ridurre i gonfiori addominali. È usato anche in fitoterapia come tonico naturale.
Ricette con dragoncello ne abbiamo? Certo che si!
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