Burro al fiordaliso, una profumata alternativa al burro
Burro al fiordaliso, cos’è e quando utilizzarlo
Il burro al fiordaliso si inserisce nella tradizione del burro salato e aromatizzato. Si tratta di un burro particolare, che viene consumato soprattutto nel nord della Francia e in parte del mondo anglosassone, partecipando a ricette a volte suggestive. Questo tipo di burro può essere spalmato sul pane, in modo da condirlo senza stravolgerne il sapore. Può essere impiegato anche per realizzare soufflé al formaggio o per arricchire i ripieni dei pasticci. Tuttavia, può arricchire anche ricette nostrane, come i risotti. In questo caso sostituisce il burro normale in fase di mantecatura.
Il burro al fiordaliso spicca per la sua componente aromatica, che è data dall’essenza del fiore ma anche e soprattutto dall’abbondante presenza del timo. La ricetta è molto semplice, in quanto si tratta di ammorbidire un normale burro chiarificato, farlo a pezzettini e mescolarlo con gli altri ingredienti. A quel punto non rimane che amalgamare il composto, compattarlo e farlo stabilizzare in frigo.
Consiglio di utilizzare solo ed esclusivamente il burro chiarificato, in quanto presenta un sapore più tenue rispetto a quello standard, dovuto alla totale assenza di caseine.
Ricetta burro al fiordaliso
Preparazione burro al fiordaliso
Per preparare il burro al fiordaliso seguite questi semplici passaggi
- Fate il burro a pezzetti e conditelo con il sale, il timo, il fiordaliso essiccato, il succo di limone e la scorza di limone grattugiata.
- Amalgamate e compattate per bene il tutto con la forchetta.
- Poi avvolgete il composto nella carta da forno, cercando di formare un cilindro o un grosso panetto e legate le estremità. In alternativa potete versarlo in uno stampo in silicone.
- Infine, lasciate riposare in frigo fino a quando non avrà raggiunto la consistenza desiderata.
Ingredienti burro al fiordaliso
- 150 gr. di burro chiarificato ammorbidito
- 1 cucchiaino di sale rosa dell’Himalaya
- 2-3 rametti di timo
- 2 cucchiaini di fiordaliso essiccato
- q. b. di scorza grattugiata di limone bio
- 1 cucchiaino di succo di limone.
Le peculiarità del sale rosa dell’Himalaya
Tra gli ingredienti più particolari della ricetta del burro al fiordaliso spicca il sale. Non stiamo parlando di un sale normale, bensì del sale rosa dell’Himalaya. Si presenta con dei cristalli color salmone molto brillanti e belli da vedere. Il colore è dato dall’abbondante presenza di ossido di ferro, d’altronde stiamo parlando di un sale non raffinato.
La presenza dell’ossido di ferro rivela una certa complessità nutrizionale, infatti è ricco di minerali più di qualsiasi altro sale disponibile in commercio (se ne contano ben ottantaquattro). Per quanto concerne il sodio è presente in misura minore rispetto al sale classico. Il sapore è peculiare, in quanto trasmette note integrali. Ciononostante, si sposa con molti ingredienti e in particolare con quelli più delicati.
L’aromatico tocco del timo nel burro al fiordaliso
Il timo gioca un ruolo fondamentale nel burro al fiordaliso, infatti aromatizza senza coprire e impreziosisce senza imporsi sugli altri ingredienti. I suoi sentori sono simili a quelli di altre erbe mediterranee, ma in aggiunta regala una nota agrumata, che ricorda il limone senza la sua asprezza. Per questa ricetta vi consiglio di utilizzare il timo fresco, che è molto più genuino e delicato. Tuttavia, non superate i due-tre rametti per 150 grammi di burro, infatti si tratta pur sempre di un alimento con potere speziante e quindi capace di coprire gli altri ingredienti.
Il timo si fa apprezzare anche per le proprietà nutrizionali. Oltre al bagaglio di vitamine e sali minerali, tipici delle erbe aromatiche, apporta numerosi antiossidanti. Queste sostanze riducono la probabilità di contrarre il cancro, diminuiscono l’impatto dei radicali liberi e rallentano l’invecchiamento cellulare. Al timo, infine, sono riconosciute alcune funzioni terapeutiche: calma la tosse, agisce da mucolitico e da espettorante; proprio per questo viene consumato spesso nella forma di decotto.
Cosa sapere sul fiordaliso
Il vero protagonista di questo tipo di burro è il fiordaliso, o per meglio dire i suoi petali. Questi ultimi spiccano per il colore blu intenso e a tratti tendenti al viola, benché alcune varietà presentino un colore giallo o rosa. In occasione di questa ricetta il fiordaliso va leggermente essiccato, in modo da amalgamarsi con il burro sia dal punto di vista della consistenza che dal punto di vista organolettico. Essiccare il fiordaliso, così come tutti gli altri fiori, è davvero semplice: basta stendere i petali su una superficie e attendere qualche giorno.
Il fiordaliso è uno dei fiori più “mangerecci” in assoluto, infatti spicca per i sapori allo stesso tempo erbosi e floreali. Ovviamente esprime sentori tenui, che vanno abbinati con cura in modo da non “soccombere” dal punto di vista organolettico. Inoltre, gli estratti di fiordaliso contengono molte sostanze essenziali per l’organismo, come proteine e grassi benefici. Non mancano poi oli essenziali e antiossidanti. Infine, il fiordaliso viene utilizzato anche in cosmesi e nella medicina naturale sotto forma di impacco, infatti risulta efficace per la cura della congiuntivite.
La scelta del limone bio nel burro al fiordaliso
La ricetta del burro al fiordaliso prevede un uso importante del limone, infatti il burro viene mescolato al succo di limone e alla scorza grattugiata. Per questa ricetta vi consiglio di utilizzare solo limoni biologici per evitare residui di sostanze chimiche, che si annidano soprattutto nella buccia. Inoltre, il sapore dei limoni biologici è in genere più forte e genuino, mentre la loro polpa è più succosa e le proprietà nutrizionali nettamente migliori.
Il riferimento è alla vitamina C, che è abbondante anche in questo agrume. Stesso discorso per il potassio e per gli altri sali minerali. Il limone, inoltre, è ricco di acido citrico che tra le altre cose fa bene all’apparato digerente.
FAQ sul burro al fiordaliso
Quanto burro si può mangiare al giorno?
Il burro è un alimento molto grasso, sebbene sia ricco di nutrienti. Andrebbe consumato con prudenza, ma è impossibile fornire una chiara indicazione sulla quantità, poiché dipende dal regime alimentare nel suo complesso.
Che tipo di grassi ha il burro?
Purtroppo una parte consistente dei grassi del burro sono saturi, e quindi fanno potenzialmente male all’organismo se vengono assunti in grandi quantità. Questi tipi di grassi incidono sul rischio cardiovascolare, sul colesterolo cattivo e fanno ingrassare.
Quali sono i grassi buoni?
I grassi buoni sono quelli insaturi, monoinsaturi e polinsaturi. Nello specifico, i grassi migliori in assoluto sono gli omega tre, che si trovano soprattutto nei semi, nella frutta secca e nei pesci.
Ricette di burro ne abbiamo? Certo che si!
TI POTREBBE INTERESSARE
Gelato con erba cedrina e lime, meglio della...
Gelato con erba cedrina, una ricetta molto facile Il gelato con erba cedrina e lime è molto semplice da realizzare. Di base il procedimento è identico a quello di qualsiasi altro gelato fatto in...
Zuppa di malva, un primo piatto semplice e...
Come preparare un perfetto brodo vegetale? Come avrete capito, tra gli ingredienti principali di questa zuppa di malva spicca il brodo vegetale. La tentazione è di utilizzare il classico dado...
Risotto alla malva, un primo piatto aromatico e...
Quale riso scegliere? Per quanto concerne il risotto alla malva vi consiglio di andare sul sicuro utilizzando il riso Carnaroli. E’ la varietà più comunemente usata per il risotto, in quanto è...