Intollerante al lattosio: i sintomi da riconoscere
Oggi mi sono preparata il curd di nespole cosi lo possono mangiare tutti in casa. Hai il sospetto di essere intollerante al lattosio? Avverti dolori addominali, sensazioni di nausea o un fastidioso gonfiore di pancia che ti accompagna per tutta la giornata? Avventuriamoci tra i sintomi dell’intolleranza al lattosio, studiandone le cause con l’aggiunta di qualche piccolo consiglio da chi, come me, ne soffre purtroppo da anni.
Ricetta curd alle nespole
Preparazione curd alle nespole
Per la preparazione del curd iniziate sbucciando le nespole, poi lavatele e tagliatele in due, infine rimuovete il nocciolo. Conservate quest’ultimo in quanto può servire per preparare il nespolino, un liquore davvero delizioso. Ora inserite le nespole in una pentola, bagnatele con il succo di limone e scaldate a fiamma bassa in modo che si ammorbidiscano. Infine frullate il tutto per ottenere una crema abbastanza compatta. Poi aggiungete il burro chiarificato, la maizena e lo zucchero di canna.
Mescolate per fare scogliere tutti gli ingredienti ed amalgamateli per bene. Infine aggiungete qualche foglia di menta ben pulita, e lasciatela in infusione per circa 15 minuti prima di toglierla.
Ora sbattete le uova con una forchetta e aggiungetele al composto. Riaccendente il fuoco ma scaldate con il metodo a bagnomaria, mescolando il tutto con una frusta. Quando la crema si addensa sulla frusta, allora sarà pronta. Trasferite il curd di nespole in un barattolo di vetro igienizzato, poi capovolgetelo e fatelo raffreddare. Il curd è pronto per essere utilizzato.
Ingredienti curd alle nespole
- 250 gr. di nespole mature
- succo di mezzo limone
- 80 gr. di zucchero di canna
- qualche foglia di menta
- 70 gr. di burro chiarificato
- 1 cucchiaino di maizena
- 2 uova.
Curd di nespole, una ricetta senza lattosio
Il curd di nespole è una variante della famosa crema anglosassone. Di base, infatti, il curd non viene realizzato con le nespole, che sono dei frutti poco reperibili a una certa latitudine, visto il loro legame con le zone mediterranee. Eppure le nespole risultano davvero adatte per la trasformazione in curd. Con questo termine, è bene specificarlo, si intende una crema acida ma allo stesso tempo dolce, realizzata con la frutta molto matura, lo zucchero, il burro e altri aromi. Può essere impiegata come farcitura dei dolci e in genere viene considerata alla stregua di un qualsiasi crema spalmabile. A dispetto del termine (curd significa “cagliare”) non è presente il latte né alcun latticino, ad esclusione del burro.
Le protagoniste di questa ricetta sono comunque le nespole, che si presentano con un sapore molto dolce e con una polpa croccante e succosa. Nonostante la portata zuccherina, le nespole forniscono poche calorie: siamo sulle 45 kcal per etto. In compenso sono ricche di vitamine e sali minerali, infatti spiccano per l’ottima presenza di vitamina C in concentrazioni simili agli agrumi. Le nespole, inoltre, contengono molto potassio e non sono prive di ferro. L’unico vero difetto di questo frutto è l’abbondante presenza di nichel. Se soffrite di intolleranze alimentare al nichel è opportuno valutarne con cura il consumo. Al massimo è possibile sostituire le nespole con frutti simili, ma privi di questo allergene.
Perché abbiamo usato il burro chiarificato?
Come ho già anticipato non esiste curd di nespole senza burro. Tuttavia a disposizione ci sono almeno due varietà di burro, che si differenziano radicalmente l’una dall’altra, ossia il burro standard e il burro chiarificato. Ebbene, per questa ricetta si dovrebbe utilizzare il burro chiarificato. La sua caratteristica principale è l’assenza di caseina, che aumenta la resistenza alle alte temperature e riduce la portata organolettica del burro, che in genere tende a coprire gli altri ingredienti.
Tra l’altro, il burro chiarificato è senza lattosio, a differenza di quello standard. Questo curd alle nespole, dunque, è indicato anche per chi non riesce a digerire il lattosio. Per quanto concerne l’apporto calorico siamo su livelli molto alti in quanto la caseina viene compensata dai grassi. Si tratta comunque di un falso problema, almeno rispetto al burro standard, proprio perchè si usano porzioni molto più ridotte. Un curd da quattro persone, che di base richiede molto burro normale, prevede solo 70 gr. di burro chiarificato.
Il ruolo della menta
Il curd di nespole non è il solito curd. Ciò è vero alla luce della presenza delle nespole, ma anche in virtù di alcuni ingredienti che non fanno propriamente parte della tradizione anglosassone. Il riferimento, tra gli altri, è alla menta. In questo caso si utilizza la menta proprio perché equilibra il sapore delle nespole, aggiungendo un tocco aromatico che smorza l’eccessiva dolcezza del frutto. In secondo luogo la menta aggiunge un tocco di colore, vivacizzando il curd sul piano estetico.
Ad ogni modo la presenza della menta è giustificata anche dalle sue proprietà nutrizionali, che sfociano nel terapeutico. La menta è un formidabile digestivo e un buon disintossicante. Inoltre, com’è noto, esercita una funzione antiemetica, riducendo lo stimolo del vomito. E’ anche un discreto analgesico e contiene molte vitamine e sali minerali.
Cos’è la maizena e quali sono le sue proprietà
Di norma il curd di nespole è arricchito da una sostanza addensante. Spesso si impiega la farina, ma nella stragrande maggioranza dei casi si opta per la maizena, che fa il suo dovere senza impattare sul piano organolettico. La maizena, per inciso, è semplice amido di mais, un ingrediente che si utilizza sovente per i dolci nella funzione di addensante (in alternativa alla fecola di patate).
L’amido di mais è ricco di sali minerali, quasi più delle farine. Si segnalano, infatti, buone concentrazioni di potassio, calcio e magnesio. Buono è anche l’apporto di fibre e sodio, contenuto in percentuali minime, che non intaccano il gusto dolce del curd di nespole. Per quanto concerne l’apporto calorico, siamo su livelli sostenuti, com’è giusto che sia: 381 kcal ogni 100 grammi di prodotto. Ciò non rappresenta un problema, viste le minime dosi di maizena che vengono impiegate. Tra l’altro la maizena è anche senza glutine, dunque può essere assunta dai celiaci.
Quando si manifestano i sintomi e perché
Innanzitutto è doverosa una distinzione tra allergia e intolleranza al lattosio: i sintomi possono assomigliarsi, ma gli apparati coinvolti sono totalmente diversi. Mentre le allergie coinvolgono il sistema immunitario, le intolleranze interessano unicamente l’apparato digestivo.
Non esiste una regola nel “quando” si manifestano i sintomi, in quanto possono interessare periodi diversi della vita. A volte i primi disagi si presentano già in tenera età (4/5 anni), mentre sono tanti i casi in cui si manifestano oltre i 30 anni. Un dato è certo: circa il 30% della popolazione italiana soffre di intolleranza al lattosio.
Ma perché si diventa intolleranti al lattosio? I fattori possono essere tanti e tra le cause scatenanti possono esserci:
- ritmo di vita alterato
- contaminazioni ambientali
- poche attenzioni durante la gravidanza
Approfondiamo ora quali sono nel concreto i sintomi tipici dell’intolleranza al lattosio.
Parliamo dei sintomi dell’intolleranza al lattosio
I sintomi dell’intolleranza al lattosio, contrariamente a quella al glutine, riguardano unicamente l’apparato digerente e sono:
- meteorismo
- crampi addominali
- nausea
- diarrea
- flatulenza
I sintomi, solitamente, insorgono dai 30 minuti alle 2 ore dopo l’assunzione di latticini, mentre gli effetti possono protrarsi anche per più giorni. È possibile essere intolleranti al lattosio anche se soffri solo di alcuni dei sintomi sopra elencati.
Se vuoi approfondire e sapere proprio tutto dell’intolleranza, visita questo articolo di approfondimento –> intolleranza al lattosio
Pensi di essere intollerante al lattosio? Ecco cosa fare
Ti riconosci perfettamente nei sintomi elencati o in alcuni di essi? E, soprattutto, si presentano con regolarità ogni volta che consumi latte vaccino e formaggi? Probabilmente anche tu soffri di intolleranza al lattosio, ma dammi retta: non ti affidare unicamente alle tue autodiagnosi!
Per esperienza ti consiglio sempre il parere di un medico che possa aiutarti nel calibrare una dieta priva di lattosio, ma al tempo stesso equilibrata e che ti fornisca tutti i nutrienti di cui hai bisogno.
Purtroppo eliminare totalmente il lattosio non è un gioco: occorre prima di tutto sapersi districare tra gli scaffali del supermercato ed evitare tutti i cibi che potenzialmente possono contenerlo e, in secondo, ti servirà una dieta totalmente priva di lattosio, formulata da un professionista: quindi un medico nutrizionista.
Perché evitare la dieta fai da te? Principalmente perché eliminare il lattosio significa lasciare il nostro organismo totalmente sguarnito dall’apporto di calcio, minerale fondamentale per la salute delle nostre ossa e un nutrizionista sa come reintegrarlo efficacemente tramite altri alimenti.
Pensi di essere intollerante al lattosio? Quali sono i tuoi sintomi? Lascia un commento, sarò felice di risponderti!
Ricette dolci senza lattosio ne abbiamo? Certo che si”
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