Involtini di cavolo: i deliziosi toltott kaposzta ungheresi
Gli involtini di cavolo della cucina ungherese: i toltott kaposzta
Oggi cuciniamo uno dei piatti più buoni della cucina ungherese: i toltott kaposzta. Si presentano come degli involtini di cavolo cappuccio ripieni di carne e altri ingredienti, cotti in una salsa al pomodoro pesantemente aromatizzata. Fungono da secondo piatto ricco, ma visto il contenuto del ripieno possono fungere anche da piatto unico.
Come potete già intuire i toltott kaposzta si differenziano nettamente dai nostri involtini, siano essi di carne o vegetali. La ricetta è facile da preparare, ma moderatamente lunga in quanto gli involtini devono cuocere per una o due ore. Vi consiglio di preparare questa ricetta se volete conferire al vostro menù un tocco mitteleuropeo, stupendo i vostri commensali e regalando loro un viaggio culinario oltre i confini dell’Italia.
Ricetta involtini di cavolo
Preparazione involtini di cavolo
- Per preparare gli involtini di cavolo toltott kaposzta procedete in questo modo. Fate bollire abbondante acqua salata in una pentola.
- Eliminate le foglie più dure del cavolo, poi lessatelo per 5-10 minuti e lasciate raffreddare un po’. Le foglie dovrebbero risultare morbide e facili da staccare.
- In una grande ciotola unite i due macinati di carne e ricavate un trito dalla cipolla e dall’aglio.
- Scaldate dell’olio in una padella e soffriggeteci la cipolla prima e l’aglio subito dopo. Infine, lasciate raffreddare un po’.
- Ora aggiungete il riso crudo, la cipolla, l’aglio, la paprika, il sale, il pepe e il prezzemolo. Mescolate con cura il tutto fino ad ottenere un composto omogeneo.
- Intanto staccate le foglie del cavolo ormai freddo. Su ciascuna foglia versate un po’ del composto al centro e ripiegate la foglie per formare degli involtini.
- Ora occupatevi della salsa. Soffriggete in olio prima il trito di cipolla e poi il trito di aglio, infine aggiungete la salsa di pomodoro e di paprika.
- Cuocete a fiamma medio-bassa per 10 minuti.
- Adagiate gli involtini di cavolo nella salsa, aggiungete una foglia di alloro e cuocete a fiamma molto bassa per 1,5-2 ore, ovvero fino a quando la carne non è cotta e il riso non è diventato morbidissimo.
- Servite gli involtini di cavolo con la salsa, adagiando sopra delle cucchiaiate di panna acida a mo’ di guarnizione.
Per gli involtini:
- 1 cavolo cappuccio grande,
- 500 gr. di carne di manzo macinata,
- 300 gr. di carne di maiale macinata,
- 100 gr. di riso,
- 1 cipolla grande,
- 2 spicchi d’aglio,
- 1 uovo,
- 1 cucchiaino di paprika dolce,
- q. b. di sale e pepe nero a piacere,
- 2-3 rametti di prezzemolo fresco tritato
Per la salsa:
- 400 gr. di passata di pomodoro,
- 1 cipolla grande,
- 2 spicchi d’aglio,
- 2 cucchiai di olio d’oliva,
- 1 cucchiaino di paprika dolce,
- 1 cucchiaino di zucchero (facoltativo),
- q. b. di sale e pepe nero a piacere,
- 2 foglie di alloro,
- 2 cucchiai di panna acida
Cosa sapere sul cavolo cappuccio
Il protagonista di questi deliziosi involtini è il cavolo cappuccio, una varietà di cavolo molto apprezzata anche dalla cucina italiana. Si presenta con delle foglie molto croccanti e spesse, di norma non molto adatte al consumo a crudo. Basta però un paio di minuti in padella, o una leggera lessatura, per rendere le foglie del cavolo piacevoli al palato. Nella cucina italiana viene impiegato per realizzare dei graziosi antipasti o, più spesso, nelle minestre e nelle zuppe, in maniera del tutto simile a quanto avviene con la verza.
Il cavolo cappuccio, a prescindere dal tipo di cottura, spicca per il sapore vagamente dolce, che lascia in bocca una gradevole nota rustica. Nel caso di questi involtini, il cavolo cappuccio crea un bel contrasto con il sapore sapido e vagamente lipidico della carne macinata. Il cavolo cappuccio spicca non solo per la versatilità e per il sapore, ma anche per le proprietà nutrizionali, infatti è ricco di nutrienti essenziali. E’ un’eccellente fonte di vitamine C e K, inoltre favorisce il rafforzamento del sistema immunitario e contribuisce alla salute delle ossa. Contiene anche antiossidanti, che contrastano lo stress ossidativo, proteggono le cellule dall’invecchiamento precoce e riducono il rischio tumorale.
Il cavolo cappuccio spicca anche per la presenza di fibre, che aiutano la digestione e promuovono la sensazione di sazietà, utile per il controllo del peso. Infine, il cavolo cappuccio ha un basso contenuto calorico e un elevato contenuto di acqua, dunque favorisce l’idratazione e il benessere generale.
Un ripieno ricco per questi involtini di cavolo
Tra i punti di forza di questi involtini di cavolo (toltott kaposzta) spicca il ripieno. Esso si differenzia dai nostri ripieni in quanto prevede l’abbondante utilizzo della carne macinata, del riso, della paprika, della cipolla e dell’aglio soffritti.
La carne macinata, spesso di maiale o manzo, aggiunge sapore intenso e vagamente sapido al ripieno degli involtini. Inoltre, durante la cottura rilascia i suoi succhi, arricchendo il ripieno con una consistenza morbida e un sapore corposo, che rende gli involtini più nutrienti e gustosi. Il riso, invece, agisce come un elemento legante e dà corpo al ripieno, contribuendo a renderlo più compatto e uniforme. Inoltre assorbe i sapori degli altri ingredienti e i succhi della carne, mantenendo l’involtino umido e gustoso al suo interno; il tutto senza perdere la sua delicatezza.
La cipolla e l’aglio soffritti apportano dolcezza e un aroma spiccato che esalta tutti gli ingredienti del ripieno. Il soffritto rende il sapore della cipolla meno pungente e crea un fondo aromatico che arricchisce l’intero involtino. La paprika, un elemento ricorrente nella cucina ungerese, dona invece una leggera nota affumicata e speziata, arricchendo il ripieno con un tocco di colore e vivacità. Ovviamente l’effetto cambia a seconda del tipo di paprika, che può essere dolce o affumicata.
La panna acida, un tocco gourmet per questi involtini di cavolo in padella
I toltott kaposzta sono anche belli da vedere, infatti sono valorizzati da una presentazione che fa colpo. L’impatto visivo è arricchito dalla panna acida, che con il suo bianco candido contrasta con i colori vivaci degli involtini e della salsa.
Preparare la panna acida è molto semplice, basta unire la panna fresca e lo yogurt (se possibile yogurt greco). Poi si lascia fermentare a temperatura ambiente per una notte, si aggiunge un po’ di succo di limone ben filtrato e si lascia riposare per un altro po’ in frigo. Il risultato è una salsa acidula ma gradevole, delicata e in grado di impreziosire i piatti. Ovviamente, se soffrite di intolleranza al lattosio, utilizzate solo ingredienti delattosati. Il processo di rimozione del lattosio è del tutto naturale, dunque non ha effetti notevoli sul gusto e sul valore nutrizionale.
FAQ sugli involtini di cavolo ungheresi
Che differenza c’è tra cavolo e cavolo cappuccio?
Il cavolo è un termine generico che si riferisce a vari tipi di ortaggi della famiglia delle Brassicaceae, come cavolfiore, cavolo nero e cavolo cappuccio. Tuttavia, con il termine cavolo il senso comune indica spesso il cavolo verde, che presenta foglie non troppo spesse, dal colore brillante e dal sapore corposo e vegetale. Il cavolo cappuccio, invece, è una varietà specifica con foglie compatte e croccanti, di forma sferica e dalla texture irregolare.
Di cosa sa il cavolo cappuccio?
Il cavolo cappuccio ha un sapore delicato e leggermente dolce, con un retrogusto rustico e fresco. Le varietà possono avere sfumature di sapore differenti: quello rosso tende a essere un po’ più dolce, mentre quello verde ha un sapore più neutro, perfetto per preparazioni crude o fermentate.
Come si pulisce il cavolo cappuccio?
Per pulire il cavolo cappuccio occorre rimuovere le foglie esterne danneggiate (o sporche) e sciacquare il tutto sotto acqua corrente. Poi lo si può tagliare a metà e affettare, eliminando il torsolo duro. È consigliabile asciugare bene il cavolo prima di usarlo per evitare l’acqua in eccesso.
Cosa si può fare con il cavolo cappuccio?
Il cavolo cappuccio è molto versatile: si può utilizzare leggermente sbollentato in insalate, cotto al vapore, saltato in padella o fermentato per preparare crauti. È anche ottimo in zuppe, stufati e involtini. Il suo sapore delicato si abbina bene a ingredienti acidi, come aceto e limone, esaltandone la freschezza. In questo caso viene utilizzato come materiale da involtino.
Ricette di involtini ne abbiamo? Certo che si!
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