Calzagatti, una ricetta popolare della cucina emiliana
I calzagatti modenesi, una ricetta semplice e ricca di storia
I calzagatti modenesi sono uno di quei piatti che raccontano storie di campagna, di povertà creativa e di sapori autentici. Nati tra le province di Modena e Reggio Emilia, erano il risultato di ciò che avanzava in cucina: polenta del giorno prima e fagioli già cotti. Nonostante l’origine umile, oggi sono considerati una vera delizia della tradizione contadina. Croccanti fuori e morbidi dentro, i calzagatti rappresentano un piccolo miracolo gastronomico, fatto con poco ma pieno di gusto. La loro popolarità è cresciuta al punto da diventare simbolo di una cucina che non spreca e sa valorizzare ogni ingrediente.
Ma che cosa sono i calzagatti, esattamente? Sono quadrotti di polenta e fagioli, impastati insieme e poi fritti in padella fino a doratura. A Modena è frequente arricchire il composto con un soffritto a base di cipolla e pancetta, che dona un profumo irresistibile. In alcune versioni, più semplici o vegetariane, si utilizzano solo fagioli, cipolla e polenta. Il risultato resta comunque goloso e appagante. Una volta pronti, si possono servire come antipasto rustico, secondo piatto o anche come street food da sagra: ogni occasione è buona per gustarli.
Il nome “calzagatti” potrebbe derivare dall’idea di “calzare i gatti”, cioè respingerli con qualcosa di poco valore. Questo non per sminuire il piatto, ma perché nella povertà contadina anche le briciole contavano. Oggi, però, nessuno li butterebbe via: i calzagatti modenesi sono diventati una ricetta ricercata, con tante varianti da scoprire e reinventare.
Prepararli è più semplice di quanto si pensi: si parte dai fagioli, che vanno cotti con pazienza e poi insaporiti con pancetta, cipolla e pomodoro. A parte si cuoce la polenta, meglio se con l’acqua dei fagioli per esaltarne il sapore. Si uniscono le due preparazioni e si lascia raffreddare tutto in una teglia. Quando il composto è sodo, si taglia a fette o a quadrotti, si infarina leggermente con farina di mais e si frigge in padella finché l’esterno non diventa dorato e croccante. Un procedimento semplice, ma che premia chi ama la cucina autentica.
I calzagatti di Modena si distinguono da quelli di Reggio per qualche piccola sfumatura, ma l’anima del piatto resta la stessa: una base rustica, povera ma saporita, che sa di casa. È difficile trovare un emiliano che non li abbia assaggiati almeno una volta nella vita. E oggi, anche fuori regione, iniziano a farsi conoscere grazie alla riscoperta dei piatti della tradizione. Li hai mai provati in versione vegetariana, o magari con una crema di formaggio d’accompagnamento?
I calzagatti non sono solo una ricetta: sono un ricordo, un modo di tramandare sapori familiari, di fare festa con poco. In un’epoca in cui si parla tanto di spreco alimentare, riportare in tavola questi piatti è anche un gesto di rispetto per chi ha cucinato prima di noi, con cuore e ingegno.
Ricetta calzagatti modenesi
Preparazione calzagatti modenesi
Per preparare i calzagatti procedete in questo modo. Lessate i fagioli in 2 litri di acqua, salando solo quando la cottura è terminata. Fate riposare i fagioli per mezz’ora, poi scolateli senza buttare l’acqua di cottura. Intanto ricavate un trito dalla cipolla e dalla pancetta. poi sciogliere il burro in una pentola e soffriggeteci il trito a fiamma bassa.
Ora aggiungete i fagioli e la polpa di pomodoro, condite con un po’ di sale e proseguite la cottura per 20 minuti in modo che il sugo si addensi. Infine condite ancora con sale e pepe. In un paiolo da polenta versate 1,5 litri di acqua di cottura dei fagioli, poi unite il latte, un po’ di sale e fate bollire. Aggiungete la farina a pioggia e mescolate con forza usando una frusta in modo da evitare grumi.
Cuocete a fiamma dolce per 40 minuti, mescolando più volte. Poi aggiungete il sugo di fagioli e continuate la cottura per un altro quarto d’ora. Infine condite con il sale. Versate la polenta così ricavata in una teglia rettangolare foderata con carta da forno o unta con olio. La polenta dovrebbe formare uno strato di 1,5 cm, livellando il tutto con le mani umide.
Fate riposare per poche ore fino a quando la polenta non si sarà stabilizzata e compattata. Tagliate la polenta a quadrotti, poi friggetela fino a formare una crosta dorata. A questo punto i calzagatti sono pronti, non rimane che farli riposare sulla carta da cucina prima di servirli.
Ingredienti calzagatti modenesi
- 330 gr. di fagioli borlotti freschi
- 350 gr. di farina di mais
- 100 gr. di polpa di pomodoro
- 60 gr. di pancetta
- 40 gr. di burro chiarificato
- mezza cipolla
- mezzo bicchiere di latte consentito
- un pizzico di sale e di pepe
- q. b. di olio di semi di girasole.
I calzagatti modenesi, la polenta al suo meglio
I calzagatti sono una ricetta della tradizione modenese. Possono essere considerati come un pasto completo, vista l’abbondanza e la varietà degli ingredienti, ma anche dei rustici antipasti in base a come vengono porzionati. Il primo aspetto che balza subito all’occhio è il nome molto particolare. I calzagatti sembra che derivino da una leggenda: una massaia un giorno inciampò su un gatto che girava per la casa e mischiò per sbaglio la polenta con un sugo ai fagioli.
In effetti è proprio questa la peculiarità dei calzagatti, ossia l’unione azzeccata, tra polenta, fagioli e sugo di pomodoro. Il procedimento è molto semplice, in quanto si tratta di preparare la salsa con pomodori e fagioli e integrarla alla polenta mentre sta finendo di cuocere. Dopo una fase di stabilizzazione, la polenta viene porzionata e fritta per risultare lievemente croccante.
La denominazione “Calzagatti” ha radici nel dialetto emiliano. La parola si compone di due termini: “calza”, che significa ‘cotta’ o ‘cottura’, e “gatti”, che si riferisce ai fagioli. Pertanto, il termine “Calzagatti” potrebbe essere tradotto letteralmente come “fagioli cotti”. Tuttavia, questa semplice traduzione non rende pienamente giustizia alla complessità e ricchezza di questo piatto. Polenta e fagioli emiliani
Le proprietà dei fagioli borlotti
Tra i protagonisti della ricetta dei calzagatti fritti spiccano anche i fagioli borlotti. I borlotti sono tra i fagioli preferiti della tradizione italiana, anche perché buoni e molto nutrienti. A fronte di un apporto calorico mediamente elevato (da secchi raggiungono le 300 kcal per 100 grammi), garantiscono un’elevata quantità di proteine, carboidrati e sali minerali, presentandosi come una sorta di superfood.
Le proprietà dei fagioli borlotti sono numerose. A dispetto di quanto suggerisce l’immaginario collettivo non sono pesanti, anzi aiutano a digerire come pochi altri alimenti. In alcuni casi possono esercitare persino un effetto lievemente lassativo. Contribuiscono inoltre ad abbassare i trigliceridi e il colesterolo cattivo, giovando al cuore e alla circolazione. Sono ottimi anche per chi soffre di diabete perché offrono molti carboidrati che non fanno aumentare la glicemia.
Tutti i pregi della polenta nei calzagatti
La base dei calzagatti è data dalla classica polenta di farina di mais, una preparazione rustica che viene preparata ancora oggi. La polenta restituisce un sapore gradevole, corposo e adatto a tutti i palati. E’ anche molto nutriente in quanto è ricca di carboidrati, a tal punto da sostituire degnamente la pasta e il riso. La farina di mais, poi, è naturalmente priva di glutine, dunque può essere consumata senza alcun timore dai celiaci e dagli intolleranti a questa sostanza.

La polenta è anche una preparazione versatile, come dimostra l’elevato numero di ricette che vi fanno riferimento. In questo caso specifico viene arricchita con una salsa di pomodori, fagioli e con il latte. La polenta assume il carattere di pasto completo, in quanto è ricca di carboidrati e proteine. Certo, va cotta in un certo modo affinché renda al meglio. A tal proposito andrebbe utilizzato il classico paiolo di rame, che garantisce una cottura uniforme e priva di grumi se viene ben mescolata.
Come preparare la polenta nei calzagatti?
La ricetta dei calzagatti è realizzata con ingredienti semplici, di facile reperimento e mediante un procedimento che non pone alcuna difficoltà. Si inizia con la salsa, che va realizzata soffriggendo in abbondante burro un po’ di cipolla e di pancetta tritata. Si aggiungono poi i fagioli borlotti lessati e la polpa di pomodoro, infine si porta tutto a cottura. In questa fase è opportuno utilizzare solo il burro chiarificato, che è l’unico in grado di fare le veci dell’olio senza carbonizzarsi.
La salsa va unita poi alla polenta quasi cotta, preparata con l’acqua di cottura dei fagioli e con l’aggiunta di latte. Una volta unite le due componenti si cuoce il tutto per qualche altro minuto. La polenta va poi stesa in una teglia e lasciata raffreddare fino a diventare dura. Infine viene porzionata e fritta per pochi minuti, in modo che acquisisca una deliziosa crosticina dorata. Terminata la cottura, i quadrotti di polenta vanno fatti riposare sulla carta assorbente in modo che cedano l’olio in eccesso.
L’origine dei Calzagatti modenesi
I Calzagatti sono un piatto tipico modenese o meglio un piatto della cucina povera modenese . Questo piatto, così essenziale ma delizioso, racchiude in sé la storia e la tradizione culinaria di una regione che ha sempre saputo valorizzare gli ingredienti locali attraverso preparazioni uniche e autentiche.
Il piatto nasce dalla necessità delle popolazioni contadine di avere alimenti nutrienti ma allo stesso tempo economici. Nei periodi di magra, quando la carne era un lusso non sempre accessibile, i legumi, come i fagioli, diventavano una fonte primaria di proteine. La combinazione di fagioli e farina di mais, che dava vita alla polenta, era quindi un modo per creare un piatto saziante e completo dal punto di vista nutrizionale.

Inoltre, la presenza di salsiccia, lardo o pancetta nelle varianti più ricche dei Calzagatti non era scontata. Questi ingredienti erano spesso riservati per occasioni speciali o festività, mentre nella versione quotidiana, i Calzagatti potevano essere arricchiti solo con ciò che era disponibile, come erbe aromatiche o altre verdure.
Con il passare del tempo e l’evoluzione della cucina regionale, i Calzagatti hanno iniziato a essere preparati con variazioni che riflettevano le preferenze e le disponibilità locali. Ad esempio, in alcune zone, al piatto venivano aggiunte verdure come cipolle o peperoni per arricchire il sapore.
Ricette emiliane da esplorare
- Rosa di Parma, un piatto per scoprire la cucina emiliana — carne, prosciutto e sapori del territorio.
- Tortelli di erbette alla parmigiana, un primo emiliano — pasta ripiena con verdura, ideale per confronti con i calzagatti.
- Confettura di mele cotogne e senape, una ricetta emiliana — ingrediente fruttato e tradizionale, utile per varietà legate a mele.
- I passatelli in brodo, una tipica ricetta romagnola — piatto caldo della tradizione.
- Tortelli di Parma al sugo, piatto semplice e rustico — sapori genuini e pasta fatta a mano.
- Tortél Dóls, la pasta ripiena al suo meglio — dessert/pasta dolce della tradizione parmense.
- Pisarei e fasò, la pasta e fagioli alla piacentina — piatto di legumi ed elementi poveri, in sintonia con i calzagatti.
- Calzone emiliano: un impasto morbido e un ripieno squisito — tipico street food ed emblema della cucina emiliana.
FAQ su Calzagatti modenesi
Cosa sono i calzagatti modenesi?
I calzagatti modenesi sono una ricetta della tradizione contadina emiliana a base di polenta e fagioli. Dopo la cottura, l’impasto viene fritto per ottenere una crosticina dorata e un interno morbido.
Quali ingredienti servono per fare i calzagatti?
Servono polenta (meglio se del giorno prima), fagioli cotti, pancetta o lardo, cipolla, pomodori pelati, farina di mais per la panatura e olio per friggere.
I calzagatti sono un piatto unico o un contorno?
Tradizionalmente erano un piatto unico povero ma sostanzioso. Oggi possono essere serviti anche come antipasto rustico, contorno sfizioso o piatto da sagra.
Esiste una versione vegetariana dei calzagatti?
Sì, basta eliminare la pancetta o il lardo dal soffritto. Il risultato resta gustoso grazie all’aroma dei fagioli e del pomodoro.
Perché si chiamano “calzagatti”?
Il nome potrebbe derivare dall’idea di “scacciare i gatti” con qualcosa di poco valore. In realtà il piatto è tutt’altro che povero in sapore!
Come si conservano i calzagatti?
Si possono conservare in frigo per 1-2 giorni. Meglio friggerli al momento, ma anche riscaldati in forno restano croccanti e appetitosi.
Ricette di polenta ne abbiamo? Certo che si!
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