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Peperoncini sott’olio, una conserva che valorizza i piatti

Tiziana Colombo: per voi, Nonnapaperina

Ricetta proposta da
Tiziana Colombo

peperoncini sott olio
Ricette per intolleranti, Cucina Italiana
Ricette vegetariane
Ricette senza glutine
Ricette senza lattosio
preparazione
Preparazione: 12 ore 30 min
cottura
Cottura: 00 ore 00 min
dosi
Ingredienti per: 4 persone
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4.9/5 (7 Recensioni)

Peperoncini sott’olio, una preparazione classica

Oggi vi presento il peperoncino sott’olio o peperoncini in conserva. Si tratta di una ricetta che ha alle spalle qualche secolo di storia, legata in particolare alla cucina calabrese. Come mettere il peperoncino sott olio?  Una ricetta semplice, che raggiunge due obiettivi: da un lato allunga la vita dei peperoncini, che possono durare anche un anno; dall’altro dà vita a un condimento davvero unico, che valorizza molti piatti. Infatti, a differenza di molti altri sott’oli, i peperoncini in conserva non possono fungere da contorno a sé stante o da ingrediente principale.

In buona sostanza non vengono mai consumati da soli, tuttavia le preparazioni con cui possono interagire sono molteplici. Potrebbero per esempio arricchire le salse al pomodoro, le bruschette e alcune tipologie di carne e pesce.

Si prestano anche a preparazioni fantasiose, finalizzate alla preparazione di antipasti più o meno leggeri. La ricetta dei peperoncini in conserva è solo un po’ lunga, ma davvero molto semplice. Si tratta di marinare nell’aceto i peperoncini insieme ad alcuni aromi, per poi coprirli con l’olio all’interno dei vasetti. La fase di marinatura dura dodici ore circa. Ad essa segue una fase di riposo dalla durata simile, necessaria affinché gli ingredienti si stabilizzino.

Ricetta peperoncini sott olio

Preparazione peperoncini sott'olio

  • Per preparare i peperoncini in conserva dovrete innanzitutto sterilizzare i vasetti e i tappi, poi passate agli ingredienti.
  • Pulite il sedano, i peperoncini piccanti e lavateli per bene. Infine sbucciate gli spicchi d’aglio.
  • I peperoncini e il sedano fateli a pezzettini molto piccoli, mentre l’aglio tritatelo direttamente.
  • In una ciotola molto grande versate i peperoncini, il sedano e l’aglio. Ricoprite tutto con un bicchiere di acqua e aceto fino a coprire gli ingredienti. Infine, fate riposare in questo modo per 12 ore.
  • Trascorso questo lasso di tempo, scolate gli ingredienti con uno scolapasta. Apponete un piatto a mo’ di coperchio e sistemateci sopra un peso per sigillare completamente.
  • Lasciate riposare in questo modo per altre 12 ore. Lo scopo è che i peperoncini rilascino il liquido assorbito dalla marinatura.
  • Ora tamponate gli ingredienti con della carta assorbente e sistemateli nei vasetti sterilizzati.
  • Premete con relativa forza per scongiurare la formazione di vuoti di grandi dimensioni. Poi unite qualche foglia di basilico ben lavata e asciugata, infine coprite con l’olio.
  • Attendete qualche minuto in modo che l’olio si distribuisca bene, se il livello dell’olio è sceso troppo aggiungetene altro.
  • Infine chiudete per bene i vasetti e conservateli in un luogo fresco al riparo dalla luce del sole. In questo modo è possibile conservare i peperoncini sott’olio a lungo e vi dureranno anche un anno.
  • Vi consiglio di fare riposare un paio di giorni la conserva prima di utilizzarla. Una volta aperto il vasetto accertatevi che sia sempre ricoperto di olio dopo il suo utilizzo e se fosse necessario aggiungere altro olio. E’ consigliabile conservare il vasetto in frigorifero.

Ingredienti peperoncini sott'olio

  • 500 gr. di peperoncini freschi
  • 300 gr. di gambi di sedano
  • 6 spicchi di aglio
  • 1 lt. di aceto di vino bianco
  • 1 bicchiere di acqua naturale
  • q. b. di olio extravergine d’oliva
  • qualche foglia di basilico fresco

Le proprietà dei peperoncini

La ricetta dei peperoncini sott’olio contempla molti ingredienti, ma i protagonisti rimangono comunque i peperoncini. Il dubbio, casomai, è sulla varietà di peperoncini da usare. Il consiglio in questo caso è di operare una prima cernita sulla base della piccantezza, infatti alcuni sono fuori portata per chi non è “allenato”, a tal punto da risultare immangiabili. Una seconda scelta, invece, potrebbe essere basata sul gusto, in quanto si segnalano differenze importanti anche da questo punto di vista. Di norma, i peperoncini da conserva più apprezzati sono lo Jalapeno, il Cayenna, il Serrano e ovviamente il Calabrese.

I peperoncini non sono solo buoni e “vivaci”, ma possono dire molto anche sul fronte nutrizionale. Sono molto simili ai peperoni, con i quali sono strettamente imparentati. Con essi condividono una certa abbondanza di vitamina C e potassio, nonché un discreto apporto di fibre. I peperoncini spiccano però per una quantità di gran lunga superiore di capsaicina, la sostanza deputata alla piccantezza. Per inciso la capsaicina fa bene al cuore e alla circolazione, inoltre funge da antiossidante e quindi aiuta a prevenire il tumore e ad alleviare le infiammazioni.

peperoncini sott'olio

Le spezie presenti nei peperoncini sott’olio

I peperoncini in conserva sott’olio si avvantaggiano di alcune spezie e di alcuni aromi. Quello che emerge più chiaramente è l’aglio, che d’altronde viene spesso utilizzato insieme al peperoncino. L’aglio aggiunge un tipo diverso di piccantezza, meno invasiva ma più aromatica. Inoltre garantisce alcuni sali minerali importanti, e piuttosto rari nella frutta e nella verdura. Per esempio, troviamo lo zinco, che fa bene al sistema immunitario. Tra gli aromi troviamo anche il sedano, che da un lato bilancia la piccantezza dall’altro la valorizza con delle decise tocche aromatiche. Completa il quadro il basilico, che va utilizzato con estrema attenzione vista la sua capacità di coprire i sapori.

Il basilico è una specie aromatica in piena regola, nonché un toccasana per l’organismo, visto che è tra le poche piante a foglia verde a contenere gli acidi grassi omega tre, che fanno bene al cuore e alla circolazione. Per quanto riguarda l’olio, benché alcuni preparino conserve con oli “da cottura”, vi consiglio di utilizzare il classico olio extravergine di oliva. Questo tipo di olio, oltre ad assolvere egregiamente al suo compito, aggiunge un bel po’ di sapore.

Come sterilizzare vasetti e tappi

Come conservare i peperoncini piccanti sott’olio? Fondamentale per questi peperoncini piccanti sott’olio è la sterilizzazione dei vasetti e dei tappi. Se non fossero sterilizzati, infatti, causerebbero una certa proliferazione batterica, che ridurrebbe il tempo di conservazione o addirittura guasterebbe i peperoncini piccanti sott’olio. Come avviene la sterilizzazione? I metodi sono numerosi, ma uno particolarmente pratico. Esso consiste letteralmente nel “bollire” i vasetti e i tappi all’interno di una pentola capiente, profonda e piena d’acqua. Ovviamente non devono toccarsi, in quanto anche il più piccolo contatto potrebbe innescare dei fenomeni di rottura. Dunque, vanno distanziati con dei canovacci resistenti.

Altri metodi prevedono l’impiego del forno normale o del forno a microonde. Tuttavia è bene pensarci bene prima di adottarli, in quanto è necessario un ben preciso tempo di permanenza. Se si va oltre, per esempio, i vasetti si rompono. Una volta preparata la conserva, non è necessario procedere con la pastorizzazione in quanto i peperoncini si sono già liberati dei loro batteri grazie al lungo periodo di marinatura.

Per mio marito non può mancare il peperoncino sott’olio in tavola. Lo mette ovunque.

Pericoli di una sterilizzazione inadeguata delle conserve

La sterilizzazione delle conserve è un passaggio cruciale per garantire la sicurezza alimentare e prevenire il rischio di contaminazione da batteri patogeni o microrganismi che possono causare gravi problemi di salute. Quando la sterilizzazione delle conserve non viene eseguita correttamente, possono verificarsi vari pericoli, tra cui:

  • Presenza di batteri patogeni: Se la sterilizzazione non è sufficiente, alcuni batteri patogeni possono sopravvivere e moltiplicarsi all’interno del barattolo. Questi batteri possono causare malattie alimentari come la salmonella o l’E. coli se i prodotti contaminati vengono consumati.
  • Formazione di tossine: Alcuni microrganismi possono produrre tossine anche dopo la sterilizzazione, soprattutto se sono presenti tracce di sporco o contaminazione nel cibo. Queste tossine possono rendere il cibo non sicuro da mangiare.
  • Alterazione del sapore e della qualità: Una sterilizzazione non adeguata può portare alla degradazione del cibo conservato, causando perdita di sapore, consistenza o valore nutrizionale. I cibi possono sviluppare odori sgradevoli o diventare inutilizzabili.
  • Esplosione dei barattoli: Se la pressione interna all’interno del barattolo non è stata adeguatamente gestita durante la sterilizzazione, il barattolo potrebbe esplodere, causando rischi per la sicurezza e danni materiali.
  • Muffe e fermentazione: Se il barattolo non è stato sigillato ermeticamente o se non è stato sterilizzato correttamente, potrebbe svilupparsi muffe o iniziare processi di fermentazione all’interno del barattolo, rendendo il cibo non idoneo al consumo.
  • Perdita nutrizionale: una sterilizzazione eccessiva può causare la perdita di alcune vitamine e nutrienti essenziali nei cibi, diminuendo il loro valore nutrizionale.

Per evitare questi pericoli, è importante seguire le linee guida di sterilizzazione delle conserve con attenzione, includendo il tempo, la temperatura e la pressione necessari per garantire la morte completa di microrganismi indesiderati. Inoltre, è importante utilizzare barattoli puliti e sigillati ermeticamente, poiché una chiusura imperfetta può compromettere la sicurezza alimentare. Infine, conservarle in un ambiente fresco, buio e asciutto per prolungarne la durata e la sicurezza.

L’ingrediente più importante delle conserve dei peperoncini piccanti sott’olio

L’ingrediente più importante di questa conserva di peperoncini, come di molte altre, è l’olio. L’olio deve essere un extravergine di oliva di qualità. Come riconoscere un ottimo olio extravergine di oliva?

Innanzitutto si riconosce dall’aroma fresco e fruttato, che richiama le olive appena raccolte e arricchite da note di erba tagliata, carciofo o pomodoro. Al gusto deve proporre un equilibrio tra amaro e piccante, caratteristiche che indicano un alto contenuto di polifenoli, responsabili delle proprietà antiossidanti. Ma a contare è anche l’aspetto, che si declina nella limpidezza e nel colore: un buon olio può variare dal verde intenso al giallo dorato, a seconda delle olive e del periodo di raccolta

Come e dove conservare i peperoncini piccanti sott’olio

Una buona gestione dei peperoncini piccanti sott’olio implica la scelta del luogo in cui verranno conservati. Sto parlando di luoghi freschi, asciutti e lontani dalla luce diretta, come ad esempio la classica dispensa o una più spaziosa cantina. Lo scopo consiste nell’evitare l’ossidazione dell’olio e il deterioramento del prodotto.

Mi raccomando, la temperatura ideale si attesta sui 10-15°C, un elemento essenziale per preserva sia il sapore che la consistenza del peperoncino. Un ambiente troppo caldo, infatti, potrebbe favorire la fermentazione, mentre un ambiente umido aumenterebbe il rischio di contaminazione.

Come scegliere i peperoncini?

Quella che vi presento qui è una conserva piccante di peperoncini sott’olio. Tuttavia per la buona riuscita della ricetta è opportuno scegliere i peperoncini giusti, ossia piccanti quanto basta per deliziare il palato senza trasformare il consumo in un “incubo”. Per farlo dovrete considerare il tipo di persone a cui verrà offerta la conserva e la loro tolleranza al piccante.

In linea di massima i peperoncini più piccanti – tra quelli commestibili – si trovano nel centro America, come ad esempio il Carolina Reaper e il Trinidad Scorpion, che vengono utilizzati principalmente per le marinature. I meno piccanti, sempre tra i centroamericani, sono il Jalapeno, il Serrano e il Cayenne. Questi peperoncini spiccano anche per la loro versatilità, infatti possono essere preparati in conserva, oppure utilizzati come ingrediente da rosticceria, come contorno, alla griglia o come elemento di marinatura.

Una buona via di mezzo – al netto degli stereotipi – sono i peperoncini calabresi, che non sono in realtà troppo piccanti. I peperoncini calabresi si caratterizzano per un bel colore rosso accesso e per un sapore ben riconoscibile, che impreziosisce i piatti anche sul piano estetico.

FAQ sui peperoncini sott’olio

Che olio usare per i peperoncini sott’olio?

Per i peperoncini sott’olio si possono usare diversi tipi di olio, ma l’olio extravergine d’oliva è la scelta migliore in quanto garantisce un sapore più ricco e offre una conservazione eccellente. È possibile utilizzare anche gli oli di semi, ma non conferiscono lo stesso aroma intenso dell’olio extravergine d’oliva.

Come si sterilizzano i tappi?

I tappi si sterilizzano immergendoli in acqua bollente per almeno 10 minuti. Poi devono essere asciugati accuratamente con un panno pulito, o lasciati asciugare all’aria su una superficie igienica. Questo processo elimina eventuali contaminazioni e garantisce la sicurezza delle conserve.

Come si pastorizzano le conserve?

Le conserve si pastorizzano ponendo i barattoli chiusi in una pentola con acqua calda, che li ricopre del tutto. Poi si porta l’acqua a ebollizione e si mantiene il bollore per 20-30 minuti a seconda del contenuto e delle dimensioni dei barattoli. Infine si lasciano raffreddare i barattoli nell’acqua e si prelevano per essere usati.

Come usare i peperoncini sott’olio?

I peperoncini sott’olio si possono usare come condimento per pasta, pizze o bruschette, oppure come accompagnamento per carni grigliate e formaggi. Possono essere aggiunti a salse per dare un tocco piccante, oppure utilizzati come base per marinature e insalate.

Come riconoscere il botulino nel peperoncino sott’olio?

Il botulino può essere presente se il barattolo mostra segni di gonfiore o perdite, o se l’olio è torbido e ci sono bollicine. Anche un odore insolito o un gusto strano possono essere indicatori.

Ricette con peperoncino ne abbiamo? Certo che si!

4.9/5 (7 Recensioni)
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