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Injera, il pane etiope realizzato con una farina rustica

Tiziana Colombo: per voi, Nonnapaperina

Ricetta proposta da
Tiziana Colombo

Injera
Ricette per intolleranti, Cucina Italiana, Ricetta etiope
Ricette vegetariane
Ricette senza glutine
Ricette senza lattosio
preparazione
Preparazione: 01 ore 30 min
cottura
Cottura: 00 ore 10 min
dosi
Ingredienti per: 4 persone
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4/5 (5 Recensioni)

Il pane injera, il simbolo della cucina etiope

Il pane Injera è una vera istituzione in Etiopia, anzi è il piatto base della cucina locale, paragonabile per importanza alla pasta per noi italiani e al riso per gli asiatici. E’ un pane particolare, molto morbido, sottile e dalla consistenza quasi spugnosa. Il sapore si pone tra il rustico e il dolce. Il pane Injera può essere condito come meglio si crede, ma dà il meglio di sé come “letto” per altre preparazioni.

In questa veste ospita alcune leccornie della cucina etiope ed eritrea, come lo zighinì, uno stufato piccante di carne bianca e rossa. Il pane Injera e più in generale la cucina etiope rappresentano un unicum per la gastronomia africana. D’altronde la cultura etiopia ha vissuto sempre di commistioni con le popolazioni semitiche e del Mediterraneo.

Ricetta injera

Preparazione injera

  • Per preparare il pane injera dovrete inizialmente sciogliere il lievito nell’acqua tiepida.
  • Aggiungete poi la farina ben setacciata e amalgamate tutto con una frusta.
  • Ora coprite con la pellicola trasparente e lasciate lievitare per ben due giorni a temperatura ambiente.
  • Trascorso questo lasso di tempo aggiungete l’acqua bollente e il bicarbonato.
  • A questo punto dovreste ritrovarvi con un composto dalla consistenza di una pastella, molto liscio e simile a quello delle crepes.
  • Ora coprite con la pellicola alimentare e lasciate riposare per un’ora.
  • Infine procedete con la cottura. Il metodo migliore è la cottura in una padella grande antiaderente, mettendo un mestolo alla volta.
  • L’injera deve essere cotta su un lato solo. La padella dovrebbe essere abbastanza calda da cuocere l’injera, ma non così calda da bruciarla. Se la padella è troppo fredda, l’injera rimarrà umida e non svilupperà le bolle. Se hai un termometro, la temperatura ideale è tra i 165°C e i 175°C.
  • Non appena vedete emergere delle bollicine, applicate il coperchio e continuate a cuocere per 1 o 2 minuti.
  • Il pane Injera è pronto per essere gustato.

Ingredienti injera

  • 300 gr. di farina di teff
  • 350 ml. di acqua naturale tiepida
  • 150 ml. di acqua bollente
  • 5 gr. di lievito di birra
  • 1 pizzico di bicarbonato

Storia e particolarità del pane injera

Questo tipo di pane vanta peculiarità anche rispetto al pane di concezione nostrana. A partire dalla farina, che non è di grano bensì di teff. Peculiare è anche la lievitazione, che può durare due giorni.

La ricetta suggerisce anche l’uso del bicarbonato, che esalta una delle qualità tipiche del pane injera, ovvero la morbidezza. Infine si segnala anche l’uso dell’acqua bollente, il cui scopo è di favorire una totale amalgama degli ingredienti, agendo sulla loro composizione. Una pratica, questa, condivisa da ben pochi altri tipi di pane.

Uno sguardo sulla cucina etiope
La cucina etiope è costruita su sapori intensi, speziati e profondamente legati alla convivialità. Piatti come doro wat, misir wat e shiro sono serviti direttamente sopra l’injera, condivisi tra i commensali. Le spezie principali includono berberè, mitmita e niter kibbeh, un burro chiarificato aromatizzato. Ogni pasto è un rituale comunitario, in cui il cibo diventa gesto e condivisione.

Un focus sulla farina di teff

Vale la pena parlare della farina di teff, un vero protagonista della ricetta del pane Injera. Il teff è un cereale molto particolare che spicca per le dimensioni molto contenute del chicco, inferiori al millimetro. Separare il germe dalla buccia è praticamente impossibile, ma ciò rappresenta un punto a favore per il sapore, più che uno svantaggio. Il teff spicca per la straordinaria abbondanza di fibre, superiore alla maggior parte dei cereali.

Il profilo nutrizionale rivela poi un apporto di proteine molto elevato, che supera addirittura quello dei cereali. Non mancano infine vitamine e sali minerali. Si contano in particolare la vitamina E, il calcio, il potassio, il ferro e il fosforo. L’apporto calorico della farina di teff è inferiore a quello delle normali farine in quanto viaggia sulle 330 kcal per 100 grammi.

Injera

La farina di teff è uno degli ingredienti base dell’alimentazione dell’Africa orientale, tuttavia si sta diffondendo anche dalle nostre parti. In particolare è apprezzata in virtù del suo sapore complesso, capace di esprimere note dolciastre e proporre un aroma simile alle noci. Va detto che esistono più varietà di teff, che si differenziano anche per il sapore.

La farina di teff scuro, per esempio, conferisce note molte più intense. Per il pane Injera, comunque, potete utilizzare qualsiasi variante di teff. A differenza di molte farine proteiche, il teff spicca per la sua versatilità. Inoltre, panifica molto bene, a tal punto che lo stesso Injera spicca per la sua morbidezza. Il teff può fungere anche da addensante in quanto è ricco di amido, proprio per questo molte ricette etiopi lo utilizzano per addensare le zuppe.

Le differenze con agli altri tipi di pane

La cucina etiope vanta legami con quelle mediorientali, mediterranee e semitiche. Tuttavia, il pane injera esprime valori diversi e decisamente unici. Lo si nota dal confronto con gli altri tipi di pane. A differenza del pane arabo, infatti, è molto lievitato e fermentato, proponendo così una texture morbida e quasi spugnosa. Allo stesso modo, rispetto al pane azzimo di origine semitica è abbastanza salato, pur mantenendo una debole note dolciastra, dovuta principalmente alle qualità organolettiche della farina di teff.

A differenza del pane mediterraneo, o per meglio dire italiano, viene cotto in padella o su delle piastre, determinando una forma simile a quella delle crepes. Proprio per questa forma è possibile arrotolare il pane e impiegarlo come una piadina o un wrap. Si tratta di usi palesemente moderni, ma che si integrano perfettamente alla tradizione.

Se intendete usare il pane Injera, il consiglio è di abbinarlo in modo corretto. Ad esempio potete preparare un piatto della cucina etiope, che possa fungere da accompagnamento. Tuttavia, va bene anche un abbinamento “fusion”, sostituendo il nostro pane (le piadine o le tortillas) con il pane Injera. D’altronde questo tipo di pane si sposa con qualsiasi tipo di condimento e companatico, dalla carne agli ortaggi e ai formaggi. Si abbina anche alle spezie più pungenti, quindi avete ampio margine di scelta.

Quante calorie ha il pane etiope injera? Un confronto con i pani occidentali

Il pane etiopico injera , come abbiamo visto, è un alimento unico nel suo genere, molto diverso dai pani occidentali sia per ingredienti che per valori nutrizionali. A differenza del pane bianco, l’injera contiene una percentuale maggiore di fibre, che contribuiscono alla sazietà e alla regolazione della digestione. Il teff è ricco di ferro, calcio, vitamina C (caratteristica inusuale per un cereale) e aminoacidi essenziali, conferendo al pane un profilo nutrizionale bilanciato e adatto anche a chi segue un’alimentazione senza glutine.

Ma l’injera è anche sorprendentemente leggero: una porzione media da circa 40 grammi (il peso di una singola sfoglia sottile) contiene all’incirca 80-90 calorie. E’ un valore più basso rispetto a quello del pane comune europeo, che in media oscilla tra 230 e 280 calorie per 100 grammi.

Va però considerata la modalità di consumo: l’injera non viene mangiata da sola, ma funge da base e persino da posata per accompagnare stufati, salse, verdure e carni speziate. Ciò  implica che spesso si consumano due o tre fogli di injera per pasto, equiparando di fatto il valore calorico totale a quello di una porzione consistente di pane tradizionale.

Un companatico speciale per il pane injera
Tra gli accompagnamenti più iconici dell’injera troviamo il misir wat, uno stufato di lenticchie rosse speziato e profumato, perfetto per assorbire la spugnosità del pane. E’ ottimo anche il doro wat, il pollo stufato nel berberè o lo shiro, una crema di ceci e spezie. Le pietanze vegetali, come spinaci saltati o cavoli speziati, completano una tavola ricca e armoniosa.

Il ruolo del bicarbonato in questa ricetta

Nella ricetta originale il pane nasce da una fermentazione naturale della pastella di teff, che può durare dai due ai tre giorni. Questa fermentazione produce l’acidità caratteristica dell’injera e permette la formazione delle tipiche bolle superficiali, chiamate eyes, indispensabili per la sua consistenza spugnosa.

Tuttavia, quando non si ha tempo per una fermentazione lunga, o quando la farina disponibile non fermenta in modo uniforme, si aggiunge una piccola quantità di bicarbonato di sodio. Esso svolge tre funzioni fondamentali: aumenta la lievitazione (accelerando la formazione delle bolle e quindi la porosità), riduce l’acidità derivante dalla fermentazione (rendendo l’injera più delicata al gusto) e contribuisce a ottenere una consistenza più elastica e soffice, simile a quella della ricetta etiope tradizionale.

Nondimeno il bicarbonato va usato con moderazione, basta mezzo cucchiaino per una grande ciotola di pastella. Se si eccede il sapore rischia di diventare amaro e la texture troppo gonfia, perdendo la tipica sottigliezza dell’injera originale.

FAQ sull’injera

L’injera è senza glutine?

Si, l’injera è senza glutine se viene preparata con teff puro al 100%. In alcune versioni occidentali la farina di teff viene miscelata con farine contenenti glutine, come frumento o orzo, per renderla più economica. Chi segue una dieta senza glutine deve quindi verificare attentamente la composizione della farina usata, o acquistare l’injera già certificata gluten free.

L’injera può essere congelata?

Si, l’injera si congela molto bene. Va separata con fogli di carta da forno per evitare che le sfoglie si incollino tra loro. Per consumarla basta lasciarla scongelare a temperatura ambiente, o scaldarla leggermente in padella senza olio. In questo modo mantiene sapore e consistenza quasi identici a quelli del prodotto fresco.

Come si conserva l’injera in frigorifero?

L’injera può essere conservata in frigorifero per due o tre giorni, ben avvolta nella pellicola o in sacchetti ermetici. È importante evitare la disidratazione, se dovesse seccarsi leggermente può essere rigenerata scaldandola per pochi secondi su una padella calda, o aggiungendo un velo di umidità con un panno bagnato.

Si può preparare l’injera solo con farina di teff?

Si, ed è anche la versione più autentica. Tuttavia, la farina di teff è costosa e non sempre facile da reperire. Per questo in molte ricette casalinghe si aggiunge una percentuale di farine alternative, come frumento o riso. Ciò facilita la fermentazione e abbassa i costi, ma modifica leggermente il gusto e la texture.

Che sapore ha il pane injera?

Il pane injera ha un sapore leggermente acidulo (dovuto alla fermentazione) e una consistenza morbida e spugnosa. È un gusto meno neutro rispetto al pane bianco occidentale, ma proprio questa acidità è ciò che lo rende ideale per raccogliere stufati ricchi e piccanti. Il suo gusto può sembrare particolare al primo assaggio, ma diventa molto piacevole una volta abbinato ai piatti tradizionali etiopi.

Ricette con pane etnico ne abbiamo? Certo che si!

4/5 (5 Recensioni)
Riproduzione riservata

13 commenti su “Injera, il pane etiope realizzato con una farina rustica

  • Lun 28 Nov 2022 | Rossella ha detto:

    La lievitazione di due giorni del pane injera a che temperatura deve avvenire?

  • Lun 29 Mag 2023 | Cristiano ha detto:

    Ciao! A che temperatura la cottura? Grazie!!

  • Ven 4 Ago 2023 | Anna ha detto:

    Salve, sono Anna, al posto del teff che farina posso usare? (ovviamente no farina oo)

    • Gio 10 Ago 2023 | Tiziana Colombo ha detto:

      Anna questo pane è fatto con la farina di teff. Si dovrebbero fare delle prove con altre farine ma il risultato ovviamente non sarà uguale

    • Lun 21 Apr 2025 | Abebech Alessandra wube ha detto:

      Poi usare la farina integrale con la farina di mais e farina tipo 00.

  • Sab 6 Gen 2024 | Paola ha detto:

    Ciao, quanto si conserva questo pane?
    Grazie

    • Lun 8 Gen 2024 | Tiziana Colombo ha detto:

      L’injera, ha una durata di conservazione variabile. Fresca, si mantiene per circa 2-3 giorni a temperatura ambiente. In frigorifero, la sua freschezza si estende fino a una settimana. Per una conservazione più lunga, l’injera può essere congelata. In questo stato, si conserva per diversi mesi, mantenendo abbastanza bene la sua qualità.
      Diversi fattori influenzano la durata di conservazione dell’injera. L’umidità ambientale, la temperatura e il metodo di conservazione sono cruciali. In ambienti più umidi, l’injera tende a deteriorarsi più velocemente. Al contrario, in luoghi freschi e asciutti, si conserva meglio.

      Per mantenere l’injera fresca più a lungo, seguire questi passaggi:

      Lasciare raffreddare completamente prima di conservare.
      Utilizzare contenitori ermetici per ridurre l’esposizione all’aria.
      In frigorifero, avvolgere l’injera in pellicola trasparente o carta stagnola.
      Per la conservazione a lungo termine, congelare l’injera in sacchetti freezer.

      Ricordarsi di scongelare l’injera gradualmente in frigorifero prima dell’uso. Questo aiuta a preservare la sua texture e il suo sapore.

  • Sab 20 Apr 2024 | Christine Bertoli ha detto:

    Salve, un vero disastro! Pur avendo seguito la ricetta ,il primo impasto dopo 2 gg di lievitazione a t⁰ ambiente ,coperto, non si è mosso; dopodiché ho aggiunto l’acqua bollente e bicarbonato ed è venuta una bella pastella, ma la cottura è risultata impossibile, si attaccava sotto mantenendo un aspetto appiccicoso e non cotto!?ho usato una piastra x crepes antiaderente.
    Bo!?
    Grazie.
    Christine

    • Mer 22 Ott 2025 | Desiree ha detto:

      Ciao io non sono d’accordo con questa ricetta io non metto né lievito e né bicarbonato e risultato è eccellente

  • Dom 21 Apr 2024 | Christine Bertoli ha detto:

    Domenica 21/4

    Salve,ieri ho scritto un commento spiegando che non ero riuscita a far cuocere l’injera con un pessimo risultato.
    Come mai non è pubblicato e non ho avuto risposta.
    I piacerebbe riuscire a farla.
    Grazie mille.

    • Lun 22 Apr 2024 | Tiziana Colombo ha detto:

      Mi dispiace sentire che la tua esperienza con l’injera non è andata come speravi. L’injera, il tradizionale pane etiope a base di farina di teff, può essere un po’ difficile da padroneggiare, soprattutto la prima volta. Ecco alcuni consigli che potrebbero aiutarti a migliorare il risultato la prossima volta:

      Lievito e Fermentazione: La ricetta che hai usato prevede l’uso di lievito di birra e un po’ di bicarbonato. Tradizionalmente, l’injera è preparata con una lunga fermentazione naturale che dà quel caratteristico sapore acidulo. Se possibile, potresti provare a lasciare l’impasto a fermentare più a lungo, da 1 a 3 giorni, per sviluppare più acidità e bolle naturali. Questo metodo non richiede l’uso del lievito di birra, ma si basa sui lieviti naturali presenti nell’ambiente.

      Consistenza dell’Impasto: Assicurati che l’impasto sia della consistenza giusta, simile a quella di un impasto per pancake molto liquido. Se è troppo spesso, non cuocerà correttamente e non formerà le bolle caratteristiche. Potrebbe essere necessario aggiustare la quantità di acqua a seconda della farina di teff utilizzata.

      Temperatura della Cottura: L’injera deve essere cotta su un lato solo. La padella dovrebbe essere abbastanza calda da cuocere l’injera, ma non così calda da bruciarla. Se la padella è troppo fredda, l’injera rimarrà umida e non svilupperà le bolle. Se hai un termometro, la temperatura ideale è tra i 165°C e i 175°C.

      Tipo di Padella: L’uso di una padella antiaderente o di una speciale padella per injera può fare una grande differenza. Assicurati che la padella sia ben riscaldata e leggermente unta prima di versare l’impasto.

      Tecnica di Versamento: Quando versi l’impasto nella padella, fallo in modo circolare dal bordo verso il centro per favorire la formazione delle bolle. Copri la padella dopo aver versato l’impasto per trattenere il vapore, aiutando così l’injera a cuocere uniformemente.

      Se decidi di fare un altro tentativo, considera questi suggerimenti e vedrai che potrai avvicinarti molto di più al risultato sperato. L’injera perfetta richiede pratica, ma è molto gratificante una volta che si padroneggia la tecnica!

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