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Hawaiian Pokè Bowl, una squisitezza esotica

Tiziana Colombo: per voi, Nonnapaperina

Ricetta proposta da
Tiziana Colombo

Hawaiian Pokè Bowl
Ricette per intolleranti, Cucina americana
Ricette senza glutine
Ricette senza lattosio
preparazione
Preparazione: 10 min
cottura
Cottura: 15 min
dosi
Ingredienti per: 4 persone
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5/5 (2 Recensioni)

Hawaiian Pokè Bowl, un piatto molto particolare

L’Hawaiian Pokè Bowl è un piatto originario delle isole Hawaii, ma negli ultimi anni ha conquistato anche le tavole europee. A seconda della porzione, può essere considerato un contorno sfizioso oppure un pasto unico e completo. Contiene infatti tutto: carboidrati dal riso, proteine dal pesce crudo, vitamine e sali minerali dalle verdure. La combinazione è fresca, colorata e decisamente nutriente.

Ciò che rende davvero speciale l’Hawaiian Pokè Bowl è la varietà degli ingredienti, molti dei quali non appartengono alla tradizione italiana. Pensiamo al riso cotto in stile orientale, senza tostatura ma lavato e ammorbidito, oppure all’avocado, al mango e agli edamame. Anche il condimento spesso include salsa di soia o sale hawaiano. Il risultato è un piatto leggero, digeribile e ricco di gusto, capace di sorprendere anche i palati più tradizionalisti.

Curiosità
Il nome “Pokè” significa “tagliato a pezzi” in lingua hawaiana. Infatti, il pesce crudo usato nella bowl viene tagliato a cubetti e condito con ingredienti saporiti. Una tradizione antica, oggi rivisitata in chiave moderna!

Ormai molti ingredienti dell’Hawaiian Pokè Bowl sono diventati comuni anche nei nostri supermercati. Mango, avocado e soia sono sempre più presenti nelle nostre cucine. Tuttavia, altri elementi come gli edamame e il sale nero hawaiano rimangono più ricercati. Sono proprio queste note esotiche a rendere il pokè un piatto così interessante, perfetto per chi vuole sperimentare nuovi gusti senza rinunciare all’equilibrio nutrizionale.

Ricetta hawaiian pokè bowl

Preparazione hawaiian pokè bowl

Per la preparazione del Hawaiian Pokè Bowl iniziate a cuocere il riso. Versate il riso in un colino a maglie molto strette e passatelo sotto l’acqua corrente, terminate l’operazione solo quando l’acqua sarà diventata biancastra. Versate il riso lavato dentro una casseruola, copritelo con due bicchieri di acqua, accendete la fiamma alta e portate a bollore, poi abbassate la fiamma e fate cuocere a pentola coperta per circa 12 minuti senza mai mescolare. Infine spegnete il fuoco e fate riposare per cinque minuti.

In un pentolino, nel frattempo, scaldate l’aceto di riso e scioglieteci dentro un pizzico di sale. Date una mescolata e versatelo nel riso che mescolerete per bene, poi fate riposare il tutto. Adesso riducete il tonno a dadini, versate in una ciotola con dentro la salsa di soia, la parte verde del cipollotto (ben tritato), i semi di sesamo ed un pizzico di sale delle Hawaii; fate marinare il composto per circa un’ora.

Vi ricordo se avete ospiti celiaci di non utilizzare il cucchiaio di legno. Scaldate per cinque minuti i baccelli di edamame in acqua bollente, fateli raffreddare sotto l’ acqua fredda (per mantenere il colore) ed estraete i semini. Tagliate a cubetti o fettine mango e avocado e i ravanelli a fette sottilissime, ponete poi ciascun ingrediente in ciotole separate. Ora componete il piatto: disponete il riso in 4 ciotoline monoporzione e schiacciatelo leggermente sistemando sopra di esso gli ingredienti senza mescolarli. Condite infine il tutto con salsa di soia e olio. Buon appetito!

p.s. assicuratevi che il tonno sia abbattuto per evitare problemi di Anisakis

Ingredienti hawaiian pokè bowl

  • 360 gr. di riso basmati o riso per sushi
  • 1 cucchiaio e mezzo di aceto di riso
  • 200 gr. di filetto di tonno
  • un cucchiaino di sesamo bianco e nero
  • 3 cucchiai di salsa di soia
  • parte verde di 1 cipollotto
  • 250 gr. di edamame
  • 4 ravanelli
  • 1 avocado
  • 1 mango
  • 50 gr. di spinacini
  • q. b. di sale delle Hawaii.

Hawaiian poke bowl: origine e diffusione di un piatto tradizionale hawaiano

Le origini della poke bowl

La poke bowl nasce alle Hawaii come piatto semplice e veloce, consumato in origine dai pescatori locali. Il termine “poke” significa letteralmente “tagliato a pezzi” in hawaiano, e si riferisce al metodo di preparazione del pesce crudo, solitamente tonno, insaporito con sale, alghe marine, noci kukui e, successivamente, con l’influenza giapponese, anche salsa di soia. Era una pietanza rustica e radicata nella tradizione alimentare indigena.

La trasformazione globale

Con il tempo, il poke ha attraversato l’oceano per approdare negli Stati Uniti continentali, diventando particolarmente popolare sulla West Coast. La sua formula – una base di cereali, proteine, verdure e condimenti – ha permesso infinite combinazioni, adattandosi facilmente ai gusti locali. L’aggiunta di avocado, tofu, mango o maionese piccante, ad esempio, è una tipica evoluzione occidentale del piatto.

La poke bowl è diventata simbolo di un’epoca in cui le cucine si contaminano, fondendo tradizione e innovazione. Molti ristoranti, anche fast casual, hanno adottato questa proposta nel proprio menu, contribuendo a standardizzarne la formula. Questo ha permesso al piatto di diventare riconoscibile e apprezzato in tutto il mondo, ma ha anche sollevato dubbi su quanto ne resti dell’autenticità originale.

Aspetti culturali e critiche recenti

Il successo del poke ha innescato un dibattito più ampio sul rispetto delle culture culinarie tradizionali. Alcuni osservatori sottolineano che molte versioni moderne si allontanano troppo dalla ricetta originale. Inoltre, la crescente domanda di pesce crudo ha riacceso discussioni sulla sostenibilità della pesca di alcune specie, in particolare il tonno pinna gialla.

Oggi la poke bowl rappresenta un caso interessante di evoluzione gastronomica. La sua diffusione mondiale riflette le dinamiche della cucina globale contemporanea: da un lato, creatività e adattabilità; dall’altro, rischi di omologazione e perdita di radici culturali.

Le peculiarità degli edamame

Gli edamame sono  ingredienti molto particolari. Sono sicura che molti di voi non li hanno mai sentiti nominare. D’altronde, sono consumati soprattutto nei paesi che si affacciano sul Pacifico, e in  particolare in Giappone e in Cina. Dal punto di vista prettamente botanico sono dei frutti, per la precisione sono i baccelli della pianta della soia. A noi occidentali potrebbero apparire del tutto simili, sul piano estetico, ai fagiolini anche se le dimensioni sono più piccole in questo caso. Il sapore, però, è bene specificarlo, è parecchio diverso. Ad ogni modo, si sposano benissimo con gli altri ingredienti di questa Hawaiian Poke Bowl, che appunto trae gusto da un numero di ingredienti di natura vegetale davvero alto.

Gli edamame sono anche frutti nutrienti, oltre a essere leggeri. I grassi sono quasi del tutto assenti, se si escludono gli omega tre, che comunque sono tra le sostanze più benefiche in assoluto per l’organismo. Questo frutto è anche un’ottima fonte di proteine, amminoacidi essenziali e persino carboidrati. Elevate sono inoltre le concentrazioni di sali minerali e vitamine. Tra le presenze più importanti, quella dei fitosteroli, che contribuiscono ad abbassare il colesterolo cattivo.

Hawaiian Pokè Bowl

Il ruolo dell’avocado nella hawaiian pokè bowl

In una ricetta così esotica come l’Hawaiian Pokè Bowl non poteva mancare l’avocado. Frutto dai tanti pregi e dalla grande versatilità, da qualche anno a questa parte si sta diffondendo anche in Italia. Il sapore è parecchio strano, almeno rispetto alla “nostra” frutta, ma delizioso. L’avocado, così come recita l’immaginario collettivo, è un frutto grasso. I suoi grassi, però, sono “buoni”, alcuni dei quali appartenente alla categoria degli omega. L’avocado, se consumato nelle giuste quantità, contribuisce a prevenire le malattie dell’apparato cardiocircolatorio; secondo recenti studi, eserciterebbe persino una funzione anticancro.

L’avocado è anche un’ottima fonte di proteine e di vitamine, in particolare la vitamina A, B1, B2, D ed E. E’ inoltre una fonte eccellente di oligoelementi, come il calcio e il potassio, presenti in quantità più che discrete.  L’avocado può essere cucinato in mille modi diversi e consumato anche crudo. In effetti è in questa veste che appare nella Hawaii Poke. Semplicemente va tagliato finemente e posto come condimento “a secco” del riso basmati. In questo modo preserva tutta la sua specificità senza coprire gli altri ingredienti.

E’ un’ottima idea per una cena tra amici. E’ senza glutine e senza lattosio. Le bowl sono un vero e proprio trend del momento e risolvono molte situazioni. Si possono preparare con verdura e frutta, pesce o carne.

Un simbolo della cucina e della cultura hawaiana

L’Hawaiian poke bowl è più di una “semplice” insalata ricca di ingredienti. E’ il simbolo della cucina hawaiana, infatti conserva molti dei tratti tipici di questa peculiare tradizione gastronomica. Tanto per cominciare è l’unione tra dolce e salato, frutto di abbinamenti all’apparenza arditi ma che rendono molto sotto il profilo del gusto e del colore. In secondo luogo vi è la presenza in contemporanea di carne, pesce e frutta. Ovviamente si utilizzano di più ananas, cocco, mango e guava, che crescono abbondanti nell’arcipelago.

La cucina hawaiana è particolare in quanto riprende un leitmotiv che attraversa tutta la cultura popolare del Paese, legata alla varietà di influssi che giungono ora dall’Asia ora dall’Europa (attraverso un breve passato coloniale). Non è un caso che chi visita le Hawaii rimane estasiato non solo da una cucina diversa e sorprendente, ma anche dal folklore locale e dalle tante feste presenti, che si celebrano tra danza, musica e coreografie coloratissime.

Pokè Bowl per intolleranti: come gustarla in tutta sicurezza

L’Hawaiian Pokè Bowl è un piatto fresco, colorato e sempre più presente anche nelle cucine italiane. Nata nelle isole Hawaii come pasto povero dei pescatori, oggi si è trasformata in una proposta gourmet, amata da chi cerca gusto e leggerezza. Proprio per la sua natura versatile, è diventata anche una base perfetta per chi deve fare i conti con intolleranze alimentari.

Adattare la pokè alle intolleranze è semplice se si conoscono bene gli ingredienti. Il trucco è mantenere l’equilibrio tra proteine, carboidrati e verdure, evitando però quegli elementi che possono causare fastidi. Con qualche accorgimento si può ottenere una bowl su misura, senza rinunciare al piacere.

Consiglio utile
Se ordini la pokè fuori casa, chiedi sempre di leggere la lista degli ingredienti e verifica che salse e marinature siano prive di allergeni nascosti come glutine o lattosio.

Pokè Bowl per celiaci
La base di riso è naturalmente senza glutine, quindi perfetta per chi soffre di celiachia. Bisogna però prestare attenzione alla salsa di soia, che spesso contiene glutine: meglio sostituirla con tamari, una variante fermentata senza frumento. Evita anche il surimi (che può contenere amidi e addensanti con glutine) e tutti gli ingredienti impanati o marinati con miscele non sicure.

Pokè Bowl per intolleranti al lattosio
In alcune versioni fusion, le pokè possono contenere salse a base di yogurt, maionese classica o panna. In questo caso, scegli dressing a base vegetale come crema di avocado o maionese vegana. Sono opzioni golose, prive di lattosio e altrettanto cremose. Per aggiungere freschezza, prova anche una vinaigrette leggera con olio di sesamo e lime.

Idee per bowl ne abbiamo? Certo che si!

5/5 (2 Recensioni)
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