Zambia: Cosa si mangia? Lo scoprirete leggendo
Appena tornata da un viaggio di lavoro in Zambia, ho voluto condividere con voi un po’ delle meraviglie della cucina locale. Come si mangia in Zambia?? Lo scoprirete leggendo la ricetta della Nshima e del Baobab juice
Ricetta nshima
Preparazione nshima
Preparazione Nashima: Versare 4 tazze di acqua in una pentola e riscaldare l’acqua per 3 – 4 minuti o fino a che non diventa tiepida. Versare ¾ della farina di mais nella pentola un cucchiaio per volta, mescolando continuamente con un mestolo di legno. Continuate a mescolare lentamente fino a quando il composto comincia ad addensarsi e a bollire. Abbassare il fuoco, coprire la pentola e lasciare cuocere a fuoco lento per 3 a 5 minuti.
Lentamente, poco per volta, versare nella pentola il quarto di farina avanzata e mescolare fino a che il composto non diventa liscio e denso. Regolare la densità della Nshima a proprio piacimento aggiungendo o più o meno farina. A questo punto spegnere il fuoco e lasciare riposare la Nshima per altri 2 o 3 minuti.
Preparazione baobab juice: In una pentola grande, mescolare i semi di baobab con 10 tazze di acqua. Far bollire per 30 minuti o fino a quando la parte bianca del seme si scioglie completamente. Poi mettere da parte e far raffreddare.
Separare i semi e l’acqua utilizzando un colino. Aggiungere 3-4 tazze di acqua al succo di baobab.
Aggiungere lo zucchero lo zucchero a piacimento. Mettere in frigo a raffreddare (si può bere anche caldo come tè).
Ricetta Nshima
- 4 tazze di acqua
- 2 tazze di farina di mais bianco
Ricetta Baobab Juice
- 5 tazze semi di Baobab
- 10 tazze d’acqua
- 1 tazza di zucchero
- 3 tazze di acqua in più
La cucina tradizionale dello Zambia è prevalentemente a base di polenta ottenuta da farina di mais bianco (Nshima) e dal Baobab juice. La farina di mais bianco a volte sostituita dalla farina di cassava (sima ya chikhau or chinangwa), sorgo (ima ya chidomba), o miglio (sima ya kambala), intinta in salse a base di verdure, quasi sempre a base di pomodoro.
Nshima: il concetto di “nshima” e ciò che rappresenta è la base stessa della vita. Nshima è l’alimento base per i 10 milioni di abitanti dello Zambia e si mangia almeno due volte al giorno per il pranzo e la cena. Nshima è un alimento base mangiato non solo dagli zambiani ma anche in Malawi e molti altri vicini africani.
Quasi tutte le lingue africane indigene in Zambia probabilmente chiamano la nshima con un nome diverso a seconda della lingua della zona specifica e della variazione dialettale: I Chewa , tumbuka e i Ngoni dello Zambia e Malawi Orientale la chiamano ad esempio Sima o nsima, la popolazione Bemba del Nord Zambia la chiamano ubwali, mentre i Tonga dello Zambia meridionale la chiamano Insima e i Lozi dello Zambia Occidentale la chiamano Buhobe.
Farina di mais bianco, proprietà nutrizionali
La farina di mais bianco è senza glutine? Sì. Il mais non contiene glutine, tuttavia chi ha una spiccata celiachia, dovrebbe assicurarsi di acquistare farina a marchio “gluten free” solo per eliminare il rischio di contaminazione. In effetti chi ha un’elevata sensibilità al glutine dovrebbe farlo con qualsiasi alimento acquistato oppure ricorrere all’autoproduzione.
Quante calorie ha la farina di mais bianco? 1oo grammi di prodotto hanno circa 362 kcal date per l’85.8% da carboidrati. I valori nutrizionali riferiti a 100 grammi di prodotto vedono le seguenti proprietà nutrizionali:
- Grassi – 3,86 g
- Carboidrati – 76,85 g
- Fibra alimentare – 7,3 g
- Proteine – 6,93 g
- Acqua – 10,9 g
- Calcio – 7 mg
- Ferro – 2,38 mg
- Magnesio – 93 mg
- Fosforo – 272 mg
- Potassio – 315 mg
- Sodio – 5 mg
- Zinco – 1,73 mg
- Manganese – 0,46 mg
- Rame – 0,23 mg
- Selenio – 15,4 µg
- Vitamina B1 – 0,246 mg
- Vitamina PP – 1,9 mg
- Folati – 25 µg
- Colina o Vitamina J – 21,6 mg
- Vitamina E – 0,42 mg
Uno degli aspetti più significativi del pasto di base dello Zambia è che la Nshima è sempre presentata con una pietanza di accompagnamento, “relish”. Il secondo piatto che è sempre servito con nshima è a base di piccoli pesciolini di fiume essiccati (kapenta), uova, fagioli o a volte anche bruchi (caterpillar) o carne, a volte accompagnato anche da una piccola porzione di verdure selvatiche che semplicemente crescono in giardino come ad esempio le foglie di cavolo, noto come “rape”, foglie di zucca, foglie di pisello, foglie di manioca, foglie di fagioli, foglie di fagiolini, oppure l’okra, o l’impwa o la zucca (piccole melanzane bianche) o il cavolo.
Baobab juice, in diretta dallo Zambia.
L’albero del Baobab è famoso per il suo enorme tronco, solo superato da quello della sequoia in termini di diametro. Il Baobab produce frutti di forma ovale e pelosi, commestibili, la cui polpa ha una consistenza polverosa e molti semi.
I Semi si trovano all’interno del frutto che, quando è ancora sull’albero, ha la forma di una grande melanzana. Quando il frutto matura, i semi rimangono all’interno della polpa e vengono utilizzati per essere tostati e tritati per ricavarne una bevanda.
La polpa del frutto dell’albero del baobab è invece consumata, una volta maturata in molti modi diversi ma in particolare frantumata per crearne una farina che utilizzata come integratore alimentare ma anche come vera e propria farina.
Una pianta dalle mille proprietà
Le giovani foglie sono invece mangiate spesso come insalate, mentre i semi sono vengono tritati e ridotti in una sorta di pasta. ll frutto inoltre è ricco in fibra vitamina C, antiossidanti, vitamine del gruppo B, minerali e calcio.
Si tratta quindi di un cocktail favoloso per la pelle, che diventa più luminosa ed elastica, grazie all’elevata percentuale di antiossidanti, vitamina C e vitamine B Calcio, Fosforo e Potassio che migliorano il metabolismo del collagene.
Bevendo regolarmente il Baobab juice si può dare una mano inoltre ad un intestino che a volte funziona poco, evitare i gonfiori addominali e vincere i morsi della fame se si sta seguendo una dieta. Infatti, il mix di sostanze nutritive di questo frutto inducono il senso di sazietà, e quindi aiutano ad affrontare meglio un regime ipocalorico.
Lo Zambia è un paese tutto da scoprire!
Articolo di Benedetta Raspini
Ricette dal mondo ne abbiamo? Certo che si!
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