Sex on the beach, la ricetta del famoso cocktail americano
Sex on the beach, un drink che è molto di più di un semplice cocktail
Il “Sex on the Beach” non è solo un cocktail, ma è un’esperienza, un viaggio di sapori che evocano ricordi di spiagge soleggiate, onde spumeggianti e tramonti infuocati. Chi non ha mai sentito parlare di questo iconico drink che sembra catturare l’essenza stessa delle vacanze tropicali? Ma oltre al suo sapore dolce e seducente, c’è molto di più da scoprire riguardo a questo cocktail.
La sua storia, le sue varianti, gli aneddoti che circolano attorno alla sua origine e, naturalmente, la sua popolarità nella cultura popolare. Attraverso questo sito, ci immergeremo nell’affascinante mondo del “Sex on the Beach”, esplorando ogni angolo e svelando tutti i suoi segreti.
Che tu sia un barista in erba, un amante dei cocktail o semplicemente curioso di saperne di più, ti invitiamo a seguire questo viaggio attraverso la sabbia, il sole e il succo, per scoprire tutto ciò che c’è da sapere su questo cocktail intramontabile. Sei pronto a tuffarti in questa avventura esotica? Bene, prepara il tuo shaker e segui il ritmo delle onde: il “Sex on the Beach” ti aspetta!
Ricetta sex on the beach
Preparazione sex on the beach
- Per preparare il sex on the beach dovete riempire uno shaker con i cubetti di ghiaccio, poi aggiungete le due vodka e il succo di pesca.
- Dopodiché shakerate in modo energico tutto insieme.
- Ora versate il contenuto dello shaker in un tumbler molto alto.
- Poi aggiungete il succo di mirtilli senza mescolare, in modo che si depositi sul fondo e formi una suggestiva sfumatura. Infine, decorate con le fettine di arancia e servite.
Ingredienti sex on the beach
- 16 cl. di vodka
- 8 cl. di vodka alla pesca
- 16 cl. di succo di limone
- 16 cl. di succo di mirtillo
- q. b. di ghiaccio
- 4 fettine di arancia
Sex on the beach, ecco gli ingredienti
Come si fa il sex on the beach? Da quali ingredienti è composto? Semplicemente si tratta di un mix tra vodka, vodka alla pesca, succo di arancia e succo di mirtillo. I primi tre ingredienti vengono agitati nello shaker, mentre il succo di mirtillo rosso viene aggiunto alla fine. Essendo un po’ più pesante, il succo di mirtillo tende a scendere sul fondo e quindi a formare una suggestiva sfumatura.
Le peculiarità di questo cocktail sono due. In primo luogo è uno dei liquori più fruttati in assoluto. In secondo luogo è tra i pochi cocktail a vantare una doppia base di vodka. Ciò è reso possibile dalla neutralità, in termini di sapore, della vodka liscia. La leggenda dietro il long drink Sex on the Beach è affascinante quanto il suo nome suggestivo. La sua genesi è un mix perfetto tra marketing, creatività e l’effervescenza di un’epoca in cui gli Stati Uniti stavano vivendo una vera e propria rivoluzione in termini di bevande alcoliche.
Il “Sex on the Beach” non è solo un drink, ma un simbolo di un’epoca e di una generazione. Che siate sulla spiaggia di Miami o in un bar nel cuore di Roma, ogni sorso racconta una storia di innovazione, audacia e, ovviamente, di un po’ di divertimento.
Il bicchiere ideale per servire questo cocktail è l’hurricane, un calice alto e ricurvo che valorizza perfettamente i colori stratificati del drink. La sua forma elegante permette di contenere una buona quantità di ghiaccio e mantiene più a lungo la temperatura fresca. Inoltre lascia spazio alla decorazione con la fetta d’arancia e la ciliegina, contribuendo all’aspetto scenografico che caratterizza il sex on the beach.
Le varianti di un drink molto famoso
Il sex on the beach è un cocktail famoso, e come tutti i cocktail famosi è stato oggetto di modifiche e numerose varianti. La più famosa è il sex in Japan, che sostituisce la vodka alla pesca con la vodka al melone (o un liquore equivalente). Il sapore è ugualmente fruttato, ma un po’ più esotico.
Molto apprezzato è anche il Race on the beach, che è una versione decisamente più alcolica. In buona sostanza i succhi di frutta sono sostituiti da altri alcolici, ovvero dal chambord e da un triple sec.
Troviamo poi il Quickie on the beach, che segue il percorso inverso. E’ molto più leggero e ancora più fruttato, in quanto alla vodka liscia si preferisce la vodka alla fragola, che è notoriamente meno alcolica. Una particolarità di questa variante riguarda il servizio, infatti in genere viene servito senza ghiaccio in un bicchiere da shot.
Infine troviamo la versione completamente analcolica. Di base è un mix di succhi di frutta: pesca, arancia, ribes rosso, a cui viene aggiunta un po’ di soda.

Quanto è alcolico il sex on the beach?
Giunti a questo punto vale la pena chiedersi: quanto è alcolico il sex on the beach? Per rispondere è necessario conoscere il grado alcolico delle componenti, delle proporzioni e fare qualche calcolo.
La vodka liscia viaggia sui 40 gradi, mentre la vodka alla pesca va sui 25 gradi. I due tipi di vodka occupano rispettivamente il 24% e il 12% del bicchiere, dunque facendo le debite proporzioni siamo sui 15-18 gradi. Insomma questo cocktail è abbastanza alcolico, ma non più di tanto. Niente di paragonabile ai cocktail più pesanti come il Long Island, che supera di gran lunga i 25 gradi.
L’affascinante storia del Sex on the Beach
Partiamo dalle origini. Chi e quando è stato inventato il sex on the beach? Come per molti cocktail le origini sono oscure. Le ipotesi più accreditate, o per meglio dire le leggende, sono due.
La prima vede come protagonista il barman Ted Pizio, che durante un evento dedicato allo spring break del 1987 (ricorrenza dedicata agli studenti americani), a Fort Lauderdale, presentò una variante del classico Cape Codder, ovvero un cocktail a base di vodka e succo di mirtillo. Era indeciso sul nome da affibbiargli, quindi chiese agli studenti fuori sede perché avessero scelto proprio Fort Lauderdale. Questi ultimi diedero come motivazione il sesso facile e le spiagge, da lì l’intuizione di chiamare il nuovo cocktail “sex on the beach”.
La seconda leggenda-ipotesi è meno evocativa e forse più realistica. Il cocktail venne inventato da alcuni barman di Boston e in origine si chiamava “Fun of the beach”, in quanto il riferimento al “sex” era sconveniente, visto il moralismo allora imperante negli Stati Uniti. Qualche anno dopo il drink giunse in Europa, scevro da queste censure, e il cocktail assunse il nome con cui lo conosciamo ancora oggi.
Verso la fine degli anni ’70, con la Vodka che diventava sempre più popolare in America, insieme alla crescente importazione dei Peach Schnapps, il panorama dei cocktail era pronto per una trasformazione. Il cocktail “Peach on the Beach”, con il suo sapore dolce e fruttato, aveva già fatto breccia nei cuori dei bevitori, ma quello che stava per accadere sarebbe cambiato per sempre la storia dei cocktail.
La popolarità del cocktail crebbe rapidamente, diventando un punto fermo nei menù dei bar di tutto il mondo. La sua fama raggiunse il suo apice nel 2004, quando fu riconosciuto ufficialmente dall’ International Bartenders Association (IBA), consolidando il suo posto nella storia dei cocktail.
Tra gli ingredienti del sex on the beach c’è anche l’arancia
Nel cocktail sex on the beach l’arancia compare non solo sotto forma di succo, ma va anche affettata e posta sul bicchiere a mo’ di decorazione. In questo modo il cocktail assume una personalità più vivace, fresca e invitante, soprattutto dal punto di vista cromatico.
L’arancia, infatti, spezza la linearità del cocktail con una nota di colore brillante, che richiama immediatamente il carattere estivo e solare del drink. Ma non impatta solo sul piano estetico, infatti la fetta di arancia rilascia un leggero aroma sulla superficie del bicchiere, in questo modo qualche goccia della sua essenza finisce nel cocktail, donandogli un tenore ancora più fruttato.
Nel sex on the beach drink il ruolo dell’arancia si fa quindi duplice. Da una parte è un ingrediente liquido, che grazie al succo contribuisce a formare la base morbida e meno alcolica del drink. Dall’altra è un elemento ornamentale, che fa apparire completo il cocktail già dalla prima occhiata, trasformandolo in un piccolo “oggetto da ammirare”. La presenza del succo d’arancia è inoltre fondamentale per attenuare la dolcezza del succo di pesca e bilanciare l’acidità della vodka, creando così una miscela armonica, equilibrata e piacevole anche per chi non ama i cocktail troppo dolci.
Per una versione analcolica si può sostituire la base alcolica con ginger beer o ginger ale. Queste bevande conferiscono una nota frizzante e leggermente piccante, che si abbina in maniera sorprendente ai succhi di arancia, pesca e cranberry. Il risultato è un cocktail più dinamico, aromatico e fresco, perfetto per chi cerca una bevanda alternativa ma altrettanto colorata e piacevole.
Come fare il sex on the beach senza alcol
Esistono svariate versioni analcoliche del sex on the beach. Per esempio, una delle soluzioni più diffuse sostituisce la vodka con acqua tonica o soda, ottenendo un drink fresco, fruttato e leggero. Questa versione permette di mantenere l’idea originaria, che gioca su sapori riconoscibili come pesca, arancia e mirtillo rosso, senza però introdurre la componente alcolica.
È una formula perfetta per chi desidera un aperitivo più “easy”, per chi guida o semplicemente per chi ama bere qualcosa di colorato e piacevole senza conseguenze. Un’altra variante interessante consiste nel sostituire la vodka con tè freddo neutro o alla pesca. In questo modo il drink diventa più morbido e aromatico, con una coerenza fruttata che richiama ancora di più lo spirito estivo.
Per sostituire la parte di “liquorosità” e profondità data dalla vodka, si può aggiungere una piccola dose di sciroppo alla pesca o, in alternativa, un cucchiaio di purea di frutta. Il risultato è un sex on the beach sorprendentemente ricco, pur rimanendo completamente analcolico.
Il sex on the beach come re degli aperitivi
Questo cocktail può fungere da accompagnamento, ma anche da protagonista di aperitivi creativi. Per esempio è un drink ottimo in aperitivi composti da finger food leggeri, come spiedini di frutta, crostini con formaggi freschi, mini panini con salmone, mozzarelline marinate alle erbe e carpacci di pesce bianco.
La dolcezza bilanciata del sex on the beach si sposa molto bene con queste preparazioni, poiché alleggerisce la sapidità e amplifica la componente aromatica del cibo. In un aperitivo elegante il sex on the beach può essere servito in apertura come drink principale grazie alla sua scenografia naturale. Se viene presentato in bicchieri alti e trasparenti, magari con ghiaccio tritato e una fetta d’arancia particolarmente spessa, crea subito un’atmosfera festosa ma non eccessiva. È un cocktail che parla di convivialità, ma mantiene una dose di raffinatezza, soprattutto se viene preparato con cura nelle proporzioni.
Un altro motivo per cui è particolarmente adatto agli aperitivi è la sua versatilità. Può essere servito sia nella versione classica sia in versioni personalizzate, a seconda del tema dell’evento. Penso ad esempio ad un aperitivo a tema tropicale. In questo caso può essere arricchito con una piccola aggiunta di sciroppo di mango. Se invece l’aperitivo è più moderno può essere alleggerito e servito in shaker singoli, aggiungendo una spruzzata finale di soda per un effetto più frizzante.
Il sex on the beach si presta anche al servizio in caraffe, perfetto per aperitivi tra amici o feste all’aperto. Le caraffe permettono di mantenere le proporzioni corrette e di preparare più drink in anticipo, risparmiando tempo e migliorando l’organizzazione.
FAQ sul cocktail sex on the beach
Quanto è forte il sex on the beach?
Il sex on the beach non è particolarmente forte, viaggia in media sui 16-18 gradi.
Perché il sex on the beach si chiama così?
Il sex on the beach si chiama così in quanto richiama alle attività di intrattenimento che gli studenti californiani cercavano durante le loro vacanze.
Quando bere questo cocktail?
Questo cocktail è ideale soprattutto d’estate, d’altronde è un cocktail fresco e fruttato. Va bene sia come cokctail da party che come cocktail da aperitivo.
Qual è il cocktail più alcolico?
Il cocktail più alcolico tra i più conosciuti è il Long Island, che fa uso delle principali basi alcoliche. Questo drink si attesta in media sui 20-25 gradi.
Ricette di cocktail ne abbiamo? Certo che si!
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