bg header

Le patatine fritte, utili consigli sullo snack più amato

patatine fritte

Le patatine fritte, un mondo da scoprire

Le patatine, e nello specifico le patatine fritte, piacciono a tutti. E’ raro trovare un alimento o una preparazione che metta d’accordo grandi e piccini, golosi e meno golosi, più di quanto non facciano le patatine fritte. Allo stesso tempo, sono oggetto di alcuni pregiudizi che incutono timore e sensi di colpa in chi le consuma. E’ dunque utile parlarne, sfatando i falsi miti e confutando le convinzioni errate (per quanto diffuse).

Lo faremo in questa guida alle patatine, che tratterà anche i metodi di cottura, fornirà consigli su una frittura quanto più leggera possibile e fornirà uno spaccato sulle proprietà nutrizionali, sulle varietà, sulle salse e sui condimenti.

Preparatevi dunque a un viaggio nel mondo delle patatine fritte, un viaggio alla scoperta del più gustoso dei contorni.

Chi è celiaco può mangiare patatine fritte?

Le patatine hanno il glutine? Le patatine fritte possono essere problematiche per le persone affette da celiachia, a meno che non siano preparate in un ambiente dedicato al senza glutine e con ingredienti privi di glutine. Il problema principale riguarda la contaminazione incrociata con il glutine durante la preparazione e la cottura delle patatine. Ecco alcune considerazioni importanti:

  • La maggior parte delle patatine fritte disponibili nei fast food o nei ristoranti può essere inquinata dal glutine a causa del fatto che vengono generalmente cotte nello stesso olio in cui vengono fritti alimenti contenenti glutine, come le cotolette di pollo o le tempura. Questo può causare una contaminazione incrociata e rendere le patatine non sicure per i celiaci.
  • Se un celiaco desidera mangiare patatine fritte, è possibile farlo in casa usando patate fresche e olio nuovo Assicurarsi che il tagliere e le attrezzature siano stati accuratamente puliti per evitare la contaminazione incrociata con il glutine.
  • Alcuni produttori di patatine fritte offrono opzioni senza glutine, ma è importante leggere attentamente le etichette e cercare le indicazioni “senza glutine” o “gluten-free” per assicurarsi che siano sicure per i celiaci.
  • Alcuni ristoranti o punti vendita specializzati in alimenti senza glutine possono offrire patatine fritte sicure per i celiaci, preparate in un ambiente senza contaminazione incrociata.

In sintesi, le patatine fritte possono essere consumate da persone affette da celiachia, ma è fondamentale fare attenzione alla provenienza e alla preparazione delle patatine per evitare la contaminazione incrociata. La scelta più sicura è prepararle in casa o cercare prodotti specificamente etichettati come senza glutine.

L’origine delle patatine fritte
Le patatine fritte sono spesso associate alla tradizione americana, ma in realtà la loro origine è europea. Secondo molti storici nacquero in Belgio nel XVII secolo, quando i pescatori, impossibilitati a friggere il pesce durante l’inverno, iniziarono a friggere bastoncini di patate tagliati apposta per somigliare a dei pesciolini. In seguito la ricetta si diffuse rapidamente in Francia e poi nel resto del mondo.

Le proprietà nutrizionali delle patatine fritte

Partiamo con qualche nota di tipo tecnico, ovvero con le proprietà nutrizionali. Quando si parla di patatine fritte, e soprattutto quando ci si trova davanti a una porzione, spesso ci si chiede: quante calorie hanno? La risposta più corretta è: non molte, o almeno meno di quanto si possa immaginare. Ovviamente il valore esatto dipende dalle modalità di preparazione, in particolare dalla quantità di olio utilizzato e dalla durata della fase di riposo (che permette di eliminare un po’ di unto).

Si può stimare comunque un valore medio, che corrisponde grosso modo a 300-320 kcal per 100 grammi. Stiamo parlando di un valore abbastanza basso se si considera che una porzione media supera di poco l’etto. Le patatine fritte “medie” del McDonald’s, giusto per intenderci, pesano 115 kcal.

Anche i grassi sono meno di quanto si pensa, si attestano in media sui 17 grammi per etto. Altri alimenti considerati salutari, come il baccalà o il Parmigiano Reggiano, superano di molto questo valore. Per il resto, le patatine fritte commutano le proprietà nutrizionali della materia prima, ovvero la patata. Troviamo quindi molti carboidrati, vitamine e sali minerali (potassio, calcio, magnesio, sodio, zinco e ferro).

Come friggere al meglio le patatine?

Friggere bene le patatine significa limitare l’apporto calorico, e più in generale la pesantezza, favorendo la croccantezza e il gusto.

Per avere un minore apporto calorico è bene:

  • Utilizzare un olio leggero, come può essere l’olio di arachidi o l’ olio di semi di girasole;
  • Portare l’olio a temperatura prima di immergere le patate, ovvero a 180 gradi;
  • Utilizzare tanto olio. Per quanto possa sembrare paradossale, più olio si utilizza e più leggere risulteranno le patate;
  • Adagiare le patate sulla carta da cucina, un’operazione essenziale in quanto permette di cedere l’olio in eccesso.

Per quanto concerne la croccantezza il segreto è di immergere le patate già tagliate in acqua fredda per almeno un’ora, cambiando l’acqua un paio di volte. In questo modo cederanno buona parte dell’amido, che è il vero responsabile delle fritture più “mollicce” e meno gradevoli al palato.

Salse e dip per le patatine fritte

Molti apprezzano le patatine fritte così come sono, senza alcun condimento, altri non possono fare a meno di arricchirle con salse e dip. La scelta più comune consiste nel ketchup e nella maionese, che hanno segnato l’immaginario collettivo nel consumo delle patatine fritte, tuttavia le alternative sono numerose.

Una soluzione più complessa è data dalla senape, che aggiunge un sapore pungente e vagamente acidulo. Una soluzione più chic, invece, sono le salse allo yogurt e la salsa tzatziki, che prevede anche l’impiego di cetrioli.

I più raffinati potrebbero apprezzare la salsa verde, in genere realizzata con il prezzemolo, il basilico, i capperi e le acciughe. Stesso discorso per la creme fraiche, che valorizza le patatine con sapori complessi, richiamando al limone, allo yogurt e alla panna fresca.

Non mancano poi i condimenti più piccanti, come il tabasco e le altre salse della cucina messicana e texana. Le patatine fritte, tuttavia, possono essere valorizzate anche dalle erbe aromatiche. In questo caso le scelte più logiche sono il timo e il rosmarino. Il timo aggiunge note intense ma agrumate, mentre il rosmarino note più forti e amarognole.

friggitrice ad aria

Salse creative per le patatine fritte

Ho appena menzionato alcune delle salse più indicate per le patatine fritte: ketchup, maionese, salsa tzatziki, senape, salsa verde e creme fraiche. Tuttavia, si può pensare a soluzioni inedite e più creative, capaci di trasformare un semplice contorno in un’esperienza gastronomica vera e propria. Una prima idea consiste nel preparare una salsa allo yogurt greco arricchita con lime, paprika affumicata e una punta di miele. Si ottiene così una salsa fresca, speziata e leggermente dolce, che crea un contrasto molto interessante con la croccantezza delle patate.

Un’altra opzione interessante, ma anche più intensa, è la salsa al gorgonzola leggero: basta sciogliere il formaggio dolce in pochissima panna o latte, aggiungere pepe nero e frullare fino ad ottenere una crema omogenea. Per rimanere sul tema delle salse aromatizzate si può provare una maionese alla curcuma e zenzero, dal colore vivace e dal gusto speziato, perfetta soprattutto quando si servono patatine rustiche tagliate più spesse del normale.

Molto interessante è anche la salsa al roasted garlic. In questo caso si arrostiscono gli spicchi d’aglio interi in forno per mezz’ora, poi si frullano con olio, sale e limone. Il risultato è una crema morbida, dal sapore dolce e caramellato, che non sovrasta mai il gusto delle patate. Chi vuole spingersi oltre può provare un pesto di rucola e mandorle, diluito con un filo di acqua per ottenere una consistenza più adatta all’uso come dip. In alternativa si può provare una salsa ai peperoni arrostiti, magari leggermente affumicata, che si combina alla perfezione con delle patatine fritte molto croccanti, soprattutto se condite con sale aromatizzato al rosmarino.

Come preparare le patatine fritte senza glutine

Di base le patate non contengono glutine, tuttavia il rischio maggiore è rappresentato dalla contaminazione durante la preparazione e la frittura. Azzerare questo rischio è semplice, purché si seguano alcune regole. Innanzitutto le patatine devono essere tagliate su un tagliere pulito, preferibilmente dedicato esclusivamente agli alimenti gluten free. Inoltre, il coltello non deve essere stato usato per il pane, impasti o altri alimenti contenenti glutine.

L’aspetto più delicato, però, riguarda l’olio di frittura: deve essere completamente nuovo oppure destinato solo a cotture senza glutine. Se l’olio è stato utilizzato per friggere cibi impanati, o pastellati con farine standard, non può essere impiegato per le patatine destinate ai celiaci. Ma anche la friggitrice, la pentola o la padella devono essere perfettamente pulite, senza residui di pastelle o molliche. Chi vuole andare sul sicuro può utilizzare la tecnica della doppia frittura a temperature controllate, che permette di ottenere patatine croccanti senza ricorrere a farine o amidi per asciugarle.

Infine fate attenzione ai condimenti, infatti alcune spezie industriali possono contenere amidi di frumento come addensanti. Meglio quindi optare per sale puro, peperoncino naturale oppure miscele fatte in casa.

Gli strumenti per tagliare le patate a “bastoncino”

Per ottenere delle patatine fritte perfette è fondamentale partire da un taglio uniforme. Da questo dipende una cottura omogenea, la giusta croccantezza e la capacità delle patate di mantenere la loro forma anche ad alte temperature. Il metodo più semplice è tagliarle a mano con un coltello affilato e un tagliere stabile. Il trucco consiste nel tagliare prima la patata a fette dello stesso spessore, e poi ricavare da ciascuna fetta dei bastoncini regolari.

Chi vuole velocizzare il processo può utilizzare l’affettatrice manuale regolabile, che consente di ottenere fette perfettamente uniformi. Ancora più comodi sono gli appositi taglia-patate, dei dispositivi dotati di una griglia in metallo che, con un unico movimento, tagliano la patata in bastoncini regolari. Esistono modelli più evoluti con diverse griglie intercambiabili, che permettono di scegliere lo spessore del taglio, dai classici bastoncini di mezzo centimetro alle patatine “alla francese” più sottili.

Se non volete ottenere bastoncini ma delle fette ondulate, serve un coltello a lama zigrinata (o una mandolina dotata dell’apposito accessorio). Le patatine ondulate sono perfette per trattenere le salse grazie alla superficie irregolare. Indipendentemente dallo strumento scelto, è fondamentale immergere i bastoncini in acqua fredda per almeno mezz’ora prima della frittura, così da eliminare l’amido superficiale e ottenere una consistenza più croccante.

Provatele con quest’olio
Per ottenere delle patatine croccanti e leggere un ottimo compromesso è l’olio di arachidi, che resiste bene alle alte temperature e non altera il sapore delle patate. Tuttavia, chi desidera un gusto più mediterraneo può optare per l’olio extravergine d’oliva, purché sia di qualità e utilizzato correttamente, ossia va portato alla temperatura ideale (tra i 160 e i 180 gradi) senza superare il punto di fumo. Il risultato sarà una frittura più aromatica e profumata.

La friggitrice ad aria è veramente salutare?

Ultimamente va di moda la friggitrice ad aria, che punta a sostituire la frittura classica delle patatine (e non solo), in virtù della capacità di cuocere senza utilizzare ai grassi.

Vale la pena chiedersi: la cottura con la friggitrice ad aria è veramente salutare? La risposta è sì, anche perché non impone l’utilizzo dell’olio. Il macchinario funziona come un forno, dunque cuoce i cibi con il metodo dell’irraggiamento. L’unica vera differenza risiede nella presenza di ventole che distribuiscono in maniera omogenea il calore, garantendo agli alimenti uno strato croccante che ricorda quello che si ottiene mediante la frittura classica.

Le differenze in termini di gusto rimangono, relegando la cottura con la friggitrice ad aria ad un’alternativa interessante, ma niente affatto definitiva.

E’ possibile friggere le patatine con la buccia?

Parliamo ora delle varianti delle patatine fritte. Già, non esiste un solo modo per preparare le patatine e per friggerle, ma si ha a disposizione un certo margine di scelta, legato alla creatività e alla fantasia in cucina.

Un’alternativa interessante alle classiche patatine fritte è data dalle patatine fritte con la buccia. Lo scopo è quello di conferire alla preparazione un sapore più corposo e allo stesso tempo più rustico. La presenza della brucia impatta anche sulla croccantezza, che diventa più accentuata e gradevole al palato.

La preparazione delle patate fritte con la buccia non differisce molto da quella delle patatine fritte “classiche”. L’unica differenza risiede nel taglio. In questo caso è meglio procedere con delle fette spesse o con degli spicchi, in modo da garantire a ciascuna patatina la sua quota di buccia.

patate con buccia

Come fare le patatine chips?

Una varietà molto apprezzata di patatine fritte sono le patatine chips. Non vanno confuse con le patatine in busta, anche se la forma è simile. Giusto per capirci, le chips sono le patatine fritte a forma di sfoglia, che vengono servite di tanto in tanto nei pub e nelle pizzerie.

Potreste pensare che sia difficile ottenere delle vere chips di patate, ossia ricavare dalle patate una forma ondulata e regolare. Tuttavia, sono sufficienti pochi accorgimenti.

Il segreto sta nel selezionare le patate più tonde, in modo da ricavare delle fette perfettamente circolari. Saranno queste, una volta immerse nell’olio, ad assumere il famoso aspetto “sfogliato”. Per il resto la procedura è la stessa: le patate vanno ammollate in acqua, asciugate e fritte in abbondante olio bollente, infine vanno fatte scolare per bene tra fogli di carta assorbente.

Come fare le patatine stick?

Le patatine stick non sono esattamente una variante, bensì la versione standard delle patatine fritte. Giusto per intenderci sono le patatine a fiammifero. Nell’immaginario collettivo sono difficili da preparare, almeno nella loro forma più regolare. In realtà è sufficiente selezionare delle patate oblunghe e applicare un pizzico di manualità. Con un po’ di pratica, gli stick risulteranno regolari e quasi identici.

Una soluzione di comodo consiste nell’impiego di un apposito taglia patate. In questo caso, basta inserire la patata nell’attrezzo e premere la leva o il manico. Dalla griglia usciranno dei bastoncini perfetti.

Altri tipi di patatine

Concludo la carrellata delle varianti di patatine fritte con quelle più particolari e rare, ma che possono essere un’idea per la preparazione di un contorno diverso dal solito.

Patatine a spirale. Sono probabilmente le patate più difficili da fare. La procedura consiste nell’infilzare ciascuna patata con uno spiedino e applicare dei tagli circolari e continuativi, fino ad arrivare al bastoncino. Si ottiene così una spirale continua, che va allargata quanto basta per consentire una frittura uniforme.

Patatine vertigo. Un’altra tipologia di patatine difficile da fare, che viene proposta saltuariamente dalle principali catene di fast food. La loro forma è peculiare in quanto ricorda un piccolo vortice. I tagli si ottengono utilizzando un apposito attrezzo, che usa lo stesso principio del taglia patate.

Patatine fatte in casa vs patatine surgelate

Sciogliamo ora un dubbio molto diffuso: esistono differenze in termini di gusto e salubrità tra le patatine fritte fatte in casa e le patatine surgelate? Di base non ci dovrebbero essere differenze, se non davvero minime. Tuttavia, i prodotti surgelati implicano una perdita – per quanto minima – di nutrienti.

Nella pratica, però, le differenze possono essere importanti, non tanto in termini di gusto ma quanto di genuinità. Infatti, alcuni prodotti di scarsa qualità potrebbero contenere sostanze lecite, ma non del tutto benefiche. Dunque, vanno bene anche le patate surgelate, ma solo se sono di qualità, o appartenenti a brand autorevoli.

Per il resto dipende dalla preparazione, ovvero dalla quantità di olio utilizzato, dalla fase di asciugatura etc.

FAQ sulle patatine fritte

Le patatine fritte fanno male?

Le patatine fritte fanno male solo se vengono cotte in modo sbagliato. Per il resto apportano carboidrati, una certa quota di vitamine e sali minerali. L’unico vero difetto risiede nella quantità di grassi (che è dovuto al metodo di cottura) e in un apporto calorico non trascurabile.

Quanto si devono cuocere le patatine fritte?

In media le patatine fritte devono cuocere un quarto d’ora. Tuttavia, il tempo di cottura può variare in base alle patate stesse, alla varietà e alla presenza o meno della buccia.

Cosa si mette sulle patatine fritte?

Le patatine fritte possono essere condite con una grande varietà di salse, dagli “ordinari” ketchup e maionese fino alla salsa rosa, la salsa tzatziki, la salsa yogurt etc. Tuttavia, possono essere impreziosite anche con alcune erbe aromatiche come il rosmarino e il timo.

Quante patatine fritte si possono mangiare a dieta?

Ovviamente dipende da quello che si mangia prima e da quello che si mangia dopo, visto che l’obiettivo delle diete dimagranti è quello di creare un deficit calorico. Ad ogni modo sappiate che un etto di patatine fritte viaggia sulle 300-320 kcal.

Quante volte al mese si possono mangiare le patatine fritte?

Dipende dagli obiettivi della propria dieta o dal regime alimentare che si sta seguendo. Tuttavia, i nutrizionisti sono concordi nell’affermare che non si dovrebbe andare oltre le tre, quattro volte al mese (se non si soffre di patologie particolari).

Quali sono le patatine più salutari?

Le patatine più salutari sono quelle cotte con la friggitrice ad aria, anche perché l’utilizzo dei grassi è estremamente limitato, e quindi anche l’apporto di grassi e di calorie.

Riproduzione riservata
CONDIVIDI SU

Aggiungi un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Puoi usare HTML tags e attributi:

<a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>

TI POTREBBE INTERESSARE

10 dolci di natale

10 dolci di Natale: ricette tradizionali e moderne

Dolci di Natale da gustare in famiglia I dolci di Natale rappresentano un momento speciale della nostra cultura culinaria. Ogni famiglia custodisce ricette che si tramandano nel tempo e che sanno...

Suppon nabe la zuppa giapponese di tartaruga

Suppon nabe: hot pot tradizionale giapponese con carne...

Suppon nabe, tradizione e cultura gastronomica giapponese Lo Suppon nabe appartiene alla famiglia dei “nabe”, le pietanze cotte e condivise a tavola in una pentola centrale. È una preparazione...

cucina italiana patrimonio unesco pizza

Cucina italiana patrimonio UNESCO: perché questo riconoscimento è...

Era ora!. Finalmente la cucina italiana entra ufficialmente tra i patrimoni culturali immateriali dell’umanità UNESCO e, diciamolo, non è solo una bella notizia: è un riconoscimento dovuto. La...

logo_print