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La mostarda, una preparazione che valorizza la frutta

Tiziana Colombo: per voi, Nonnapaperina

Ricetta proposta da
Tiziana Colombo

La mostarda
Ricette per intolleranti, Cucina Italiana
Ricette vegetariane
Ricette senza glutine
Ricette senza lattosio
preparazione
Preparazione: 48 ore 20 min
cottura
Cottura: 00 ore 30 min
dosi
Ingredienti per: 4 persone
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4.6/5 (11 Recensioni)

Ricetta mostarda: una preparazione che valorizza la frutta con un tocco deciso

La mostarda è una preparazione tipica della tradizione italiana, in cui la dolcezza della frutta si fonde armoniosamente con la nota pungente dell’essenza di senape. Questa ricetta, tramandata di generazione in generazione, nasce per accompagnare bolliti e formaggi stagionati, ma trova oggi nuove interpretazioni anche in abbinamenti moderni, come finger food o ripieni gourmet. Si realizza con frutta fresca tagliata a pezzi o lasciata intera, cotta lentamente nello sciroppo di zucchero e aromatizzata negli ultimi passaggi con la senape, per ottenere un risultato brillante, profumato e di grande carattere.

La ricetta della mostarda richiede tempo, attenzione e un po’ di pazienza, ma è anche una delle più soddisfacenti da realizzare in casa. Si inizia con frutti ben sodi (come pere, mele, ciliegie, albicocche o agrumi), che vengono lasciati macerare nello zucchero per 24 ore. Dopo una cottura leggera, si ripete il processo per alcuni giorni, così da concentrare i sapori. Solo alla fine si aggiunge l’essenza di senape, a gocce, per dosarne la forza. Il risultato è una conserva perfetta per accompagnare formaggi erborinati, carni lesse o anche semplicemente da servire con pane rustico.

Ti è piaciuta questa ricetta della mostarda? Scopri anche: 👉 Confettura di fichi, noci e mandorle, perfetta per accompagnare formaggi stagionati 👉 Confettura di mirtilli e zenzero, un mix sorprendente e benefico 👉 Confettura di pesche e cannella, dolce e profumata, ideale a colazione Tre ricette senza glutine, senza lattosio e perfette per ogni palato!

Questa ricetta della mostarda non è solo un modo per conservare la frutta, ma anche un’ottima idea regalo fatta in casa, elegante e dal gusto raffinato. Puoi servirla in ciotoline accanto a formaggi, salumi o arrosti, oppure usarla per farcire focacce e torte salate. Ogni vasetto di mostarda porta con sé il profumo della frutta e quel pizzico di audacia dato dalla senape: un contrasto perfetto per sorprendere i tuoi ospiti. Hai mai provato a prepararla con la frutta mista di stagione?

Ricetta della mostarda

Preparazione mostarda di frutta

Come fare la mostarda di frutta? Per realizzare la vera mostarda di Cremona dovrete pulire la frutta, poi sbucciarla e tagliarla a pezzettini. Ora versate la frutta in una grande ciotola, aggiungete lo zucchero e fate macerare per un giorno intero, mescolando spesso. Trascorso questo lasso di tempo, la frutta si coprirà di un liquido abbondante. Poi trasferite la frutta e i suoi liquidi in una pentola e accendete il fuoco. Trascorsi 10 minuti dall’ebollizione, togliete la frutta e continuate a cuocere il liquido, fino a quando non ha acquisito la consistenza viscosa del miele.

Ora aggiungete di nuovo la frutta, spegnete il fuoco e lasciate nuovamente macerare per altre 24 ore, ossia il tempo necessario per “candire” completamente la frutta. Poi diluite per bene la senape e usatela per amalgamare al meglio la mostarda, mescolando per bene il tutto. Infine fate riposare per altre 24 ore e travasate nei barattoli sterilizzati con chiusura ermetica.

Ingredienti mostarda di frutta

  • 1 kg netto di frutta (ciliegie; pere; arance; fichi; pesche; clementine)
  • 600 gr. di zucchero
  • 7 gocce di senape.

La ricetta della mostarda: un classico della tradizione italiana

La ricetta della mostarda è una tradizione che attraversa l’Italia da nord a sud, con varianti regionali che sorprendono per colore, gusto e storia. La mostarda è una di quelle preparazioni popolari che ricorrono in molte ricette tradizionali, ma che presenta mille varianti. Le varianti più famose sono quelle lombarde, che sono abbastanza diverse tra di loro, ma se ne trovano di deliziose anche in Toscana e nel centro Italia. Singolari sono anche le “mostarde meridionali”, che presentano variazioni importanti, a tal punto che molti le considerano come preparazioni a parte. A ciò si aggiunge anche qualche malinteso da punto di vista del significato. Con mostarda si intende infatti anche la salsa a base di senape. In questo caso, però, il termine è un sinonimo di “mustard”, che in inglese indica proprio questo intingolo. Qui parlerò però della mostarda vera e propria, ovvero della preparazione a base di frutta.

Come descrivere in poche parole una preparazione che ha mille varianti? Potremmo definirla una preparazione a base di frutta macerata nello zucchero, o comunque in una soluzione dolce. La mostarda, quale che siano le variazioni sul tema, appare spesso come un insieme di pezzettoni di frutta molto colorati, lucidi, dolci e morbidi. Viene impiegata come dessert o come stuzzichino, anche perché alcune varianti sono addirittura piccanti. Non di rado funge anche da contorno o da condimento per secondi o antipasti elaborati.

Curiosità e varianti regionali

In Lombardia la mostarda si serve con il bollito misto, mentre in Sicilia diventa un dolce al cucchiaio profumato di cannella e mandorle. Alcune versioni usano solo uva barbera cotta lentamente fino a diventare uno sciroppo denso. In altre zone si aggiungono scorze di limone o vaniglia. Un mondo affascinante in cui ogni famiglia custodisce gelosamente la propria ricetta della mostarda.

I mille ingredienti della mostarda

Come si realizza la mostarda di frutta? In realtà non è facile trovare una preparazione standard, visto che ogni regione ha le sue peculiarità. Possiamo prendere come riferimento iniziale la più famosa in assoluto, quella di Cremona. Ebbene, essa è realizzata con frutta tra l’acidulo e il dolce, soprattutto ciliegie e pere, per quanto si preferisce sempre fare un bel mix. La lista degli ingredienti comprende anche lo zucchero, che deve essere bianco, e un po’ di senape ben diluita. Non occorre aggiungere acqua, visto che ci pensa la frutta a cedere i suoi liquidi e a formare, insieme allo zucchero, la deliziosa e brillante copertura che caratterizza questa preparazione.

Laddove la mostarda è intesa non già come condimento agrodolce o piccante, ma come dessert, si utilizzano frutti più zuccherini, come certe varietà di pere. Non mancano però le mostarde con le cotogne, che in genere hanno un sapore più aspro. Più raramente si utilizzano gli ortaggi, purché tendenzialmente dolci. E’ il caso delle mostarde di zucca, che vengono preparate soprattutto in Veneto. Altri ortaggi utilizzati in questo tipo di preparazioni sono i peperoni, specie quelli rossi.

Paese che vai, mostarda che trovi

Vale la pena rendere omaggio alla grande varietà delle mostarde di frutta all’italiana, descrivendo alcune delle tipologie più apprezzate e famose. Delle mostarde lombarde ho già parlato, e in particolare di quella cremonese, che funge da ispirazione a tutte le altre. Meritano una certa attenzione le mostarde del centro-sud, che vedono come protagonista non solo la frutta, bensì il mosto d’uva. Questo funge sia da ingrediente che da dolcificante, in supporto o in sostituzione dello zucchero. Il riferimento è in particolar modo alla mostarda siciliana, così diversa da apparire come una preparazione a sé stante. E’ infatti cremosa, in quanto è il risultato della cottura del mosto di vino insieme all’amido di farina; il tutto viene poi valorizzato dalla cannella, dalla vaniglia, dalle mandorle e dall’amido tostato.

La mostarda

Non di rado, viene fatta essiccare, in modo da diventare morbida e solida allo stesso tempo. Una gradevole variante della mostarda siciliana è quella catanese, che prevede l’utilizzo di frutta intera sbucciata. Una preparazione simile è quella calabrese in cui il mosto rappresenta l’ingrediente principale valorizzato dalle pere. Tuttavia, le pere sfaldandosi rendono questa preparazione davvero cremosa, quasi a livello di una confettura. Un’eccellente via di mezzo è la mostarda Pugliese, che vede come protagonista lo zucchero e  le mele cotogne. Discorso simile per la mostarda toscana, che si realizza con il mosto d’uva nera cotto insieme alle mele renette e alle scorze di limone. Singolare, infine, quella piemontese, che prevede l’utilizzo dell’uva barbera, cotta a fuoco molto lento in modo che si riduca di due terzi e diventi più densa.

Mostarda di frutta, ricette e varianti tutte da scoprire

Tra le versioni più amate c’è sicuramente la mostarda di mele. Dolce e delicata, si abbina con grande facilità ai formaggi cremosi e ai piatti di carne bianca. Spesso viene preparata anche in casa, perché le mele sono frutti sempre disponibili e versatili. Il risultato è una conserva dal gusto equilibrato, che mette d’accordo anche chi non ama i sapori troppo piccanti.

Molto apprezzata anche la mostarda di ciliegie, una vera esplosione di colore e sapore. Il gusto dolce delle ciliegie incontra la nota pungente della senape, creando un contrasto sorprendente. Ideale per esaltare formaggi stagionati come il parmigiano, ma anche per dare un tocco originale a crostini e antipasti. È una delle varianti che più colpisce gli ospiti, per il suo aspetto vivace e raffinato.

Non possiamo dimenticare la mostarda di pere, morbida e vellutata, spesso servita con formaggi erborinati o con piatti tipici delle feste. In alcune zone esiste anche la mostarda di pere cotogne in versione piccante, mentre altrove troviamo la mostarda di albicocche, che regala un aroma più delicato e leggermente acidulo. Ogni frutto porta con sé una sfumatura diversa, trasformando la mostarda in un mondo di gusti sempre nuovi.

Accanto alle varianti più conosciute, meritano una menzione la mostarda di fichi, ricca e avvolgente, perfetta per dolci e formaggi freschi, e la mostarda d’uva, tipica di alcune tradizioni locali, che unisce dolcezza e carattere. In Sicilia troviamo persino la mostarda di mosto, legata ai ritmi della vendemmia, mentre in altre regioni la creatività porta a versioni miste con frutta di stagione. In ogni caso, la mostarda rimane un patrimonio gastronomico tutto da scoprire.

Differenza tra la mia mostarda cremonese e altre varianti

Nel mondo delle mostarde, la mostarda cremonese spicca per frutta intera e candita, colori vivi e sciroppo profumato con nota di senape ben chiara. Il morso è netto, dolce e pungente insieme. Le altre varianti regionali seguono strade diverse: cambiano frutto, taglio e intensità, quindi anche il risultato in tavola cambia.

La mostarda cremonese offre pezzi distinti: ciliegie, pere, pesche, fichi o mandarini restano riconoscibili e lucidi mentre la mostarda mantovana nasce spesso dalla mela cotogna in dadi o in massa uniforme, più morbida e spalmabile. La mostarda di Voghera usa frutta mista in pezzi più piccoli e meno canditi, con sensazione più delicata a differenza della mostarda vicentina che preferisce una crema di cotogne, densa e regolare.

Il profilo gusto–piccante cambia di conseguenza. Con la mostarda di Cremona la dolcezza è luminosa e la senape si sente con decisione. Nelle versioni in massa la dolcezza appare più rotonda, mentre il calore resta sullo sfondo. Voghera risulta gentile e misurata; Vicenza è avvolgente, con profumo di cotogna che accompagna senza coprire.

Anche l’uso a tavola riflette queste differenze: la mostarda cremonese dialoga bene con bolliti e arrosti, grazie alla frutta intera che crea contrasti vivaci. Le versioni più cremose si sposano con i formaggi, perché sostengono il boccone senza dominare. In sintesi, “intera e brillante” enfatizza il carattere del piatto, “morbida e uniforme” lo accompagna con equilibrio.

Qualche curiosità sulla mostarda senapata

La mostarda senapata, un condimento tipico di Cremona e di alcune zone della Lombardia, è davvero interessante sotto vari aspetti. Ecco alcune curiosità e dettagli su questa delizia gastronomica:

  • La presenza della senape : Ciò che rende questa preparazione particolarmente distintiva è la presenza della senape, che conferisce un tocco pungente ea tratti piccante alla preparazione.
  • Una tradizione antica : nonostante l’aggiunta di senape possa sembrare una novità, in realtà questa pratica ha una lunga storia. È documentato che l’uso della senape nella mostarda di frutta risale all’epoca medievale. Trattati di cucina del XIV secolo facevano riferimento a una composizione di frutta e senape.
  • Origini a Voghera : ha le sue radici a Voghera, una città nella provincia di Pavia, in Lombardia. È qui che questa delizia è stata sviluppata e poi diffusa in altre regioni italiane e all’estero.
  • Popolarità in Francia : è molto apprezzata anche in Francia, dove ha acquisito una notevole notorietà. La cucina francese ha contribuito a valorizzare questa preparazione, e si possono trovare tracce di mostarda senapata in molti trattati culinari francesi a partire dal XVII secolo.
  • Versatile in cucina : può essere utilizzata in molte preparazioni culinarie. Oltre a essere un accompagnamento classico per il bollito, può essere aggiunto un panino, piatti di carne e formaggi per dare un tocco piccante e agrodolce.
  • Produzione artigianale : Molte famiglie italiane, soprattutto in Lombardia, continuano a produrre questo tipo di preparazione in modo artigianale, preservando le tradizioni e garantendo un sapore autentico.

E’ una specialità culinaria con radici antiche, con un equilibrio unico tra dolcezza e piccantezza grazie alla presenza della senape. È un condimento versatile che può essere utilizzato in diverse preparazioni culinarie ed è apprezzato sia in Italia che all’estero, soprattutto in Francia.

Come abbinare questo tipo di preparazione?

La mostarda di frutta è un condimento versatile che può essere abbinato a una varietà di piatti e usato in modi diversi a seconda del tipo di mostarda e dei tuoi gusti personali. Ecco alcune idee su come mangiare la mostarda di frutta e con quali piatti si abbinano:

  • Bollito: La mostarda senapata, tipica del cremonese, è un accompagnamento classico per il bollito. La sua natura pungente e agrodolce si sposa bene con la carne cotta lentamente, aggiungendo un tocco di vivacità ai sapori.
  • Carne: può essere utilizzata su carni morbide e succose, come arrosti di maiale o pollo, per aggiungere un contrasto di gusto dolce e piccante.
  • Riso: può essere utilizzata come condimento per riso, creando un piatto agrodolce e aromatico. Puoi mescolarla con il riso o usarla come salsa sopra il risotto.
  • Verdure: Prova a servirla come condimento per verdure cotte o grigliate. Aggiungerà un tocco di dolcezza e vivacità ai tuoi contorni.
  • Prodotti cerealicoli: può essere utilizzata come condimento per formaggi, formaggi freschi o crostini. La sua dolcezza si abbina bene con i sapori del formaggio.
  • Ripieno per pasta: Alcune varietà possono essere utilizzate come ripieno per tortellini o ravioli, creando un contrasto di gusto interessante con la pasta.
  • Dessert: Le mostarde meridionali, più dolci grazie all’uso del mosto d’uva, possono essere consumate come dessert al cucchiaio o utilizzate per decorare crostate e dolci.
  • Stuzzichini: può essere utilizzata per preparare stuzzichini dolci o salati. Ad esempio, puoi spalmarla su crostini o utilizzarla per preparare involtini con formaggio.

In generale, la mostarda di frutta è un condimento molto flessibile che può essere sperimentato in diverse preparazioni culinarie. È importante adattare l’uso della mostarda al proprio gusto e ai piatti che preferisci.

FAQ – Domande frequenti sulla ricetta della mostarda

Quanto si conserva la mostarda fatta in casa?
Se invasata in barattoli sterilizzati e conservata in luogo fresco e buio, dura dai 6 agli 8 mesi. Una volta aperto il vasetto, va tenuta in frigo e consumata entro 2-3 settimane.

Si può fare la mostarda senza senape?
Sì, molte versioni meridionali (come quella siciliana o pugliese) non prevedono l’uso di senape e puntano su dolcezza e spezie come cannella, vaniglia o mosto d’uva.

Posso usare la mostarda nei dolci?
Sì! Le versioni più dolci, come quelle siciliane, sono ideali per crostate, dolci al cucchiaio o come accompagnamento a semifreddi.

La mostarda è adatta a chi è intollerante al lattosio o al glutine?
Sì, la mostarda classica è naturalmente priva di glutine e lattosio. Attenzione solo agli abbinamenti e alle eventuali contaminazioni durante la preparazione.

Quale frutta è meglio usare per fare la mostarda?
Dipende dalla ricetta: pere, mele cotogne, ciliegie e zucca sono le più comuni. L’importante è che siano frutti sodi e non troppo maturi.

La mostarda è piccante?
Solo se si aggiunge essenza di senape. La piccantezza può essere regolata facilmente in base al proprio gusto, partendo da poche gocce.

Che zucchero si usa nella mostarda?
Tradizionalmente si usa zucchero bianco semolato, ma in alcune versioni meridionali si sostituisce (o affianca) con mosto cotto o zucchero di canna.

Qual è la differenza tra senape e mostarda?

La senape è una salsa ottenuta dai semi della pianta, mentre la mostarda unisce frutta e zucchero con l’aggiunta di essenza di senape che dona piccantezza.

Ricette con la mostarda ne abbiamo? Certo che si!

4.6/5 (11 Recensioni)
Riproduzione riservata

8 commenti su “La mostarda, una preparazione che valorizza la frutta

  • Mer 8 Feb 2023 | Amedeo ha detto:

    Buongiorno io ho provato a fare la mostarda di agrumi ( arance limoni mandarini ) ma il sugo non si addensa cosa posso fare ???

    • Mer 8 Feb 2023 | Tiziana Colombo ha detto:

      Amedeo dipende molto dalla frutta che utilizza. Puo’ provare ad aggiungere una puntina di xantano

    • Ven 2 Feb 2024 | Monica Soave ha detto:

      Buongiorno, non so come e quando usare la senape

      .* Ho l’essenza di senape, che si usa a gocce, va aggiunta alla.fine o in cottura? (in questo caso quanto deve cucinare)

      * Ho i semi di senape, che so andrebbero pestati nel mortaio e allungati con aceto (ma non trovo indicazioni precise)

      * Ho la senape di Digione, ma subito che si debba inserire questa nella preparazione

      Grazie

      Quale è il procedimento più corretto?

  • Ven 2 Feb 2024 | Monica Soave ha detto:

    Scusa!!! ho riletto bene la ricetta e ho visto la risposta alle mie domande.
    Ne resta solo una: con cosa diluisco l’essenza di senape?
    Con acqua?

    • Mar 6 Feb 2024 | Tiziana Colombo ha detto:

      Buongiorno Monica per preparare la mostarda diluendo l’essenza di senape, si utilizzano spesso ingredienti dolci e liquidi. L’aceto, sia di vino che di mele, è una scelta comune che aggiunge un sapore agrodolce. Lo zucchero, il miele o lo sciroppo d’acero possono bilanciare il piccante della senape, creando un contrasto piacevole. L’acqua può essere aggiunta per regolare la consistenza senza alterare il sapore come ho fatto io.

  • Ven 10 Gen 2025 | simonetta vannucci ha detto:

    Scusate volevo sapere una cosa, ora per esempio essendo in inverno alcuni frutti non si trovano, tipo le ciliege, le albicocche, i fichi, le posso poi riaggiungere casomai nel periodo giusto??
    Oppure adesso, che è gennaio, devo andare a cercare le primizie a una cifra esorbitante…
    Grazie

    • Lun 13 Gen 2025 | Tiziana Colombo ha detto:

      Buongiorno Simonetta puoi tranquillamente adattare la ricetta della mostarda alla frutta di stagione disponibile. Non è necessario cercare primizie costose, soprattutto se prepari la mostarda in un periodo come gennaio. Ecco alcune alternative e consigli pratici:

      Scegli frutta di stagione: In inverno, puoi usare frutti come mele, pere, clementine e arance. Sono facilmente reperibili e perfetti per la mostarda.

      Aggiungi frutti stagionali successivamente: Se desideri includere ciliegie, fichi o pesche, puoi preparare una base di mostarda ora e aggiungere questi frutti successivamente, quando saranno di stagione. Basta preparare una piccola quantità di sciroppo con zucchero e senape per ogni nuovo frutto e unirlo alla base.

      Congela la frutta estiva: Per la prossima volta, potresti congelare ciliegie, fichi o albicocche in estate. In questo modo, potrai usarle per la mostarda anche fuori stagione.

      Mostarda mista: Non è obbligatorio usare tutte le varietà indicate nella ricetta. Una mostarda con meno varietà di frutta sarà comunque deliziosa.

      Adatta la ricetta in base ai tuoi gusti e alla disponibilità! La mostarda è un preparato versatile e si presta a infinite personalizzazioni.

      • Sab 25 Ott 2025 | ZAMPINI FABRIZIO ha detto:

        BAMBINE………ma vi dimenticate i kiwi????
        io ho fatto solo kiwi per sperimentare….e’ rimasto un vasetto nascosto e l’ho ritrovato solo adesso QUINDI
        una fetta di pane all’olio tostato…….un po’ di sciroppo (zucchero, miele, mostarda francese all’ancienne – olio di senape) una fettina sottile di formaggio, una fettina di kiwi.
        DA MANGIARE AD OCCHI CHIUSI E SOPRATTUTTO DI SERA TARDI QUANDO LA MOGLIE NON TI VEDE

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