Bonet piemontese, un delizioso budino agli amaretti
Bonet piemontese, un grande classico semplice da realizzare
Il bonet piemontese è uno dei dolci al cucchiaio tipici del Piemonte orientale. E’ infatti “nativo” del Monferrato, già patria di alcuni tra i dolci più buoni d’Italia come i Krumiri. Da un punto di vista squisitamente tecnico, il bonet è un budino. E’ però un budino sui generis, in quanto realizzato con rum e amaretti, un’accoppiata che rende molto in termini di sapore. La ricetta è comunque semplice, infatti si tratta di creare uno strato di caramello, su cui versare una soluzione al cacao. Questo dolce tipico piemontese va poi cotto al forno, trasformandosi in una specie di torta.
Ricetta bonet piemontese
Preparazione bonet piemontese
Per preparare il bonet piemontese iniziate versando gli amaretti in una ciotola e riducendoli in briciole. Poi preparate il caramello, versando 100 grammi di zucchero in un pentolino e il latte in un altro pentolino. Infine, fate riscaldare entrambi gli ingredienti. Ora trasferite il caramello in uno stampo in silicone di almeno 18 centimetri e distribuitelo in modo uniforme, infine attendete che si solidifichi. Intanto occupatevi dell’impasto. In una grande ciotola versate le uova intere e sbattetele con una frusta.
Poi integrate il rum, 150 grammi di zucchero, il cacao e mescolate bene fino ad ottenere un composto compatto. Infine, integrate anche gli amaretti ridotti in briciole e il latte caldo. Mescolate con cura il tutto fino a completa amalgama. Ora versate il composto sul caramello all’interno dello stampo. Poi trasferite lo stampo in una pirofila, versate dell’acqua fino a metà altezza e cuocete al forno a bagnomaria in modalità ventilata a 160 gradi per 1 ora circa. Sfornate il bonet, lasciate raffreddare per pochi minuti e rovesciatelo sformandolo sul vassoio. Infine, decoratelo con altri amaretti sbriciolati in superficie e servite il vostro goloso dolce da fine pasto.
Ingredienti bonet piemontese
- mezzo lt. di latte intero consentito
- 100 gr. di amaretti consentiti
- 15 gr. di rum
- 35 gr. di cacao amaro in polvere
- 150 gr. di zucchero semolato
- 100 gr. di zucchero semolato per il caramello
- 4 uova.
Come molti dolci tipici anche il bonet ha una storia alle spalle. Pensate che la ricetta originale sia nata intorno al XIII secolo e veniva servito alla fine dei banchetti e secondo le testimonzianze storiche era senza cacao.
Vista l’assenza di farina il budino della nonna piemontese è poco compatto, quindi occorre attendere del tempo affinché si stabilizzi. Solo allora può essere capovolto e disposto sul piatto di portata, in modo che il caramello funga da decorazione. L’unica vera difficoltà che si incontra durante la preparazione del bonet con amaretti riguarda il rum. Infatti, occorre non andare oltre la dose consigliata di 15 grammi. Il rischio non è solo che il budino sia troppo alcolico, ma che si sfaldi completamente una volta pronto.
Come preparare gli amaretti?
Gli amaretti giocano un ruolo fondamentale nella preparazione del bonet piemontese. D’altronde, sono tra i dolci tipici della regione e compaiono in tantissime ricette. In questo caso assolvono a due funzioni. In primo luogo vengono integrati nell’impasto, dopo essere stati ridotti in briciole. Secondariamente, fungono da guarnizione in quanto vanno posti sulla sommità del budino piemontese, sempre ben tritati. In questo modo impreziosiscono la preparazione non solo dal punto di vista del gusto ma anche sul piano estetico.
Come preparare gli amaretti? Esistono svariate ricette per prepararli. Io vi consiglio di preparare degli amaretti fuori dall’ordinario, ossia gli amaretti veneziani. La relativa ricetta degli amaretti la trovate qui sul sito. Ovviamente, potete decidere di acquistarli anche al supermercato per risparmiare tempo. Se non avete problemi di glutine vi consiglio gli amaretti di Saronno. Non ho usato volutamente il solito stampo da plumcake monodose e ho preferito dare una forma diversa.
Tutta la bontà del cacao
Il cacao è tra i protagonisti del bonet agli amaretti, conferendo un gusto intenso e un bel marrone lucido. L’apporto calorico del cacao, anche nella forma base (ovvero senza zucchero e latte), è elevato, in quanto supera le 200 kcal per 100 grammi. In compenso è ricco di vitamine e sali minerali. Mi riferisco alle vitamine del gruppo B, che intervengono su molti processi dell’organismo, non ultimi quelli che regolano le funzioni ormonali. Non mancano, poi, il magnesio e il potassio.
Il cacao è ricco anche di antiossidanti, che rallentano l’invecchiamento e aiutano a prevenire il cancro. Infine, contiene una certa dose di caffeina, sebbene non paragonabile a quella del caffè. Il cacao, inoltre, fa bene all’umore. Una verità che tutti gli appassionati di cioccolato conoscono, ma che ha trovato alcune conferme anche in campo scientifico. In occasione di questa ricetta, il cacao viene inserito a metà preparazione, insieme al rum e alle uova ben sbattute.
Quale latte utilizzare per questo budino?
Come per molti budini, anche nella preparazione del bonet piemontese il latte è fondamentale. Il latte va inserito dopo aver “aromatizzato” a dovere la montata di uova. In teoria, per un budino di grandi dimensioni, come quello suggerito dalla ricetta, occorre mezzo litro di latte. Ma quale latte utilizzare? Il consiglio è di utilizzare il latte intero, che con la sua dose di grassi (responsabili di un apporto calorico non indifferente) aggiunge sapore e permette al latte di legarsi meglio con gli altri ingredienti. Per inciso, il latte intero viaggia sulle 65 kcal per 100 grammi, il latte parzialmente scremato sulle 40 kcal, mentre il latte totalmente scremato sulle 30 kcal.
E per gli intolleranti al lattosio? In linea teorica, per loro il latte è off limits, sia esso intero o scremato. Nella pratica, però, c’è una comoda soluzione. Infatti, basta utilizzare il latte delattosato, ovvero privato del lattosio. Il processo è del tutto naturale e consiste nell’inserimento dell’enzima lattasi nel latte, che scinderà il lattosio in zuccheri semplici facilmente digeribili. Ciò non implica nessun effetto sia sul sapore che sui valori nutrizionali, che rimangono identici alla versione non delattosata. E’ sconsigliato, almeno in questa ricetta, l’uso del latte vegetale, che inciderebbe troppo sul gusto del bonet alla piemontese con amaretti. Inoltre, il latte vegetale potrebbe interagire male con gli altri ingredienti. Io adoro sia il bonet all’amaretto che il crème caramel. E voi cosa preferite?
Ricette budini ne abbiamo? Certo che si!
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