
Budino alle pesche, un dolce per le giornate calde

Gusto e leggerezza in un solo dessert
Ricetta budino alle pesche
Preparazione budino alle pesche
- Lavate e sbucciate le pesche. Una pesca tagliatela a fettina e 5 tagliatele a spicchi, privatele del nocciolo e suddividetele in cubetti.
- Versate le pesche nel frullatore senza aggiungere liquidi. Azionate e frullate qualche minuto.
- Aggiungete il latte e frullate. Dolcificate, aggiungete l’amido di riso per addensare e l’agar agar per gelificare.
- Azionate nuovamente il frullatore fino ad ottenere un composto molto liscio, omogeneo e senza grumi.
- Incidete la bacca di vaniglia per il lungo con un coltellino e prelevatene i semi oppure aggiungete la fiala di aroma di vaniglia. Per gelificare mezzo litro di liquido solitamente basta 1 cucchiaino di agar agar.
- Versate il composto in un pentolino e fate bollire a 80 gradi per circa 3 minuti, mescolando energicamente con la frusta per evitare la formazione di grumi.
- Ora l’agar agar deve solo addensare perchè solidifica mentre raffredda.
- Suddividete tutto negli stampini monodose e lasciare riposare prima a temperatura ambiente un paio d’ore e poi in frigorifero per altre due ore.
- Per togliere il budino dagli stampini vi basta immergere per pochi istanti il contenitore in acqua bollente e rovesciarlo immediatamente su un piatto da portata sul quale avrete messo a raggiera le fettine di pesca con delle foglioline di menta.
Ingredienti budino alle pesche
- 5+1 pesche
- 150 ml. di latte di mandorla (oppure latte di soia)
- 2 cucchiai di stevia (facoltativo)
- 1 cucchiaio di amido di riso
- 1 cucchiaino di agar agar
- mezza bacca di vaniglia (oppure 1 fiala piccola di aroma di vaniglia)
A tutta stevia per un budino alle pesche salutare!
Tra i crucci di chi cerca un’alternativa utile per dimagrire ci sono i carboidrati, o meglio, l’effetto dato dai carboidrati sugli alimenti e in particolare sui dolci. Come ottenerlo e dimenticarsi del problema dei chili in più oltre che di molti altri effetti dannosi per il nostro corpo (per esempio il picco glicemico)? Scegliendo di integrare la stevia nei dolci che si preparano.
La stevia è un dolcificante naturale ormai diffusissimo e richiesto da chiunque voglia tenere sotto controllo le calorie date dai carboidrati. Quali sono i benefici più importanti che apporta all’organismo? Ricordo prima di tutto il contenuto di flavonoidi, che può rivelarsi decisivo per la bellezza della pelle per via del ruolo che queste sostanze ricoprono nel contrasto all’invecchiamento dei tessuti.
Questa pianta è ottima anche per i diabetici, dal momento che consente di tenere sotto controllo i livelli di glicemia nel sangue. Concludo ricordando che la sua assunzione – che dovrebbe essere tenuta sotto controllo in caso di ipotensione – si contraddistingue anche per un efficace effetto antiacido.
Non vi è già venuta voglia di correre a comprare una pesca profumata e di preparare questo dessert? Dai che è semplicissimo!
Scegliere le pesche giuste per il budino
Il successo di un buon budino alle pesche dipende molto dalla qualità e dal tipo di pesche utilizzate. Ecco una guida dettagliata su quali pesche scegliere e perché:
- Pesche Nettarine: Le pesche nettarine sono una scelta eccellente per il budino. La loro polpa è soda e succosa, con un equilibrio perfetto di dolcezza e acidità. Questo tipo di pesca mantiene bene la forma durante la cottura, rendendola ideale per ricette al forno come il budino. Inoltre, la loro pelle liscia non necessita di essere pelata, semplificando la preparazione.
- Pesche Bianche: Le pesche bianche sono note per il loro sapore dolce e delicatamente profumato. Queste caratteristiche le rendono perfette per un budino che richiede un tocco di dolcezza naturale senza essere sopraffatto dal gusto della frutta. La loro polpa tenera si amalgama bene con gli altri ingredienti, creando una consistenza liscia e gradevole.
- Pesche Gialle: Le pesche gialle sono la varietà più tradizionale e facilmente reperibile. Hanno un sapore classico che si sposa bene con molteplici ingredienti. La loro polpa è un po’ più acida rispetto alle pesche bianche, il che può aggiungere un piacevole contrasto di sapori nel budino. Anche queste pesche mantengono bene la forma durante la cottura.
Indipendentemente dalla varietà scelta, è fondamentale che le pesche siano mature ma ancora sode. Pesche troppo mature o mollicce possono disfarsi durante la cottura, compromettendo la struttura del budino. Invece, una pesca matura ma soda mantiene la sua forma e rilascia il giusto equilibrio di succhi e sapori. La scelta delle pesche dipende dal gusto personale e dalla consistenza desiderata per il budino. La varietà e il grado di maturazione delle pesche possono influenzare significativamente il risultato finale del dolce.
Un latte speciale per questo budino di pesche
Il budino alle pesche, o almeno la versione che vi presento qui, vanta il contributo del latte vegetale. In questo modo assume un sapore diverso dal solito, capace di segnare una spiccata discontinuità con le varianti tradizionali. Questo dolce si trasforma così in un dessert adatto agli intolleranti al lattosio e ai vegani. Rimane da capire quale latte vegetale utilizzare. A mio parere la scelta dovrebbe essere tra quello di mandorle e quello di soia.
Il latte di mandorle offre una dolcezza naturale e un aroma delicato che si sposa perfettamente con il gusto delle pesche. E’ leggero, gustoso e particolarmente adatto per dessert estivi e freschi. Inoltre è naturalmente privo di colesterolo e ricco di vitamina E, un antiossidante che aiuta a proteggere le cellule dall’invecchiamento precoce. Vi consiglio di scegliere una versione senza zuccheri aggiunti, in questo modo si ottiene un dolce bilanciato e meno calorico.
Il latte di soia, invece, è più neutro. Rispetto al latte di mandorle ha un sapore meno marcato, quindi lascia più spazio all’aroma della pesca e degli altri ingredienti che si desidera aggiungere. Il latte di soia è una delle alternative vegetali più complete dal punto di vista nutrizionale, poiché contiene un buon apporto di proteine vegetali. Contiene anche acidi grassi omega tre, che impattano sull’apporto calorico ma fanno bene al cuore. Nondimeno si comporta molto bene nelle preparazioni che richiedono una consistenza più densa e compatta.
Il contributo dell’agar agar nel budino alle pesche
Se il budino di pesche deve essere vegano allora non c’è posto nemmeno per la gelatina o per colla di pesce. Proprio per questo bisogna pensare a un addensante diverso di origine vegetale come l’agar agar. L’agar agar è una sostanza gelatinosa estratta da alghe rosse, molto usata nella cucina asiatica ma sempre più presente anche nelle preparazioni europee. È insapore, inodore e perfettamente compatibile con alimenti dolci e salati. Si presenta in polvere, o in fiocchi, e si scioglie facilmente in liquidi caldi, rendendo semplice il suo utilizzo in cucina.
L’agar agar ha lo scopo di gelatinizzare il composto in modo naturale senza alterarne il gusto. Una volta sciolto nel latte vegetale e amalgamato con la purea di pesche, consente al budino di rassodarsi durante il raffreddamento. Il risultato è un composto dalla consistenza liscia e compatta, simile a quella del budino tradizionale ma interamente vegetale.
L’agar agar funziona meglio della gelatina in quanto non necessita di refrigerazione per attivarsi e non si scioglie facilmente a temperatura ambiente. Inoltre solidifica a temperature più elevate rispetto alla gelatina animale, il ché rende più rapidi i tempi di preparazione. È anche molto più stabile e, cosa importante, è adatto a tutte le diete: vegana, vegetariana e kosher.
Come aromatizzare il budino alle pesche?
Il budino alle pesche si può aromatizzare come si preferisce. La soluzione più ordinaria prevede l’aggiunta della vaniglia. Questa spezia si abbina al meglio con la dolcezza della pesca, accentuandone le note fruttate e senza coprirla. Basta un pizzico di vaniglia in polvere, o qualche seme prelevato da un baccello, per conferire un sapore irresistibile al dolce. Certo esistono più tipi di vaniglia, la più interessante è a mio parere la vaniglia bourbon, che vanta sfumature calde e leggermente speziate.
In alternativa si possono impiegare spezie meno convenzionali come il cardamomo, la cannella o lo zenzero. Il cardamomo, con le sue note agrumate, dona un tocco esotico e sofisticato, mentre la cannella aggiunge profondità e richiama i dolci della tradizione. Infine lo zenzero fresco, specie se grattugiato finemente, introduce una nota piccante e rinfrescante.
FAQ sul budino alle pesche
Che differenza c’è tra budino e mousse?
La differenza principale tra budino e mousse sta nella consistenza e nella tecnica di preparazione. Il budino ha una consistenza compatta e gelatinosa, ottenuta grazie all’uso di addensanti come agar agar o gelatina. La mousse, invece, è più leggera, ariosa e viene spesso realizzata incorporando panna montata o albumi a neve.
Quali pesche usare per il budino?
Per un risultato ottimale è consigliabile usare pesche mature ma non troppo molli, preferibilmente di varietà gialla in quanto hanno un sapore intenso e una polpa compatta. Le pesche bianche sono più delicate ma possono comunque andare bene se si desidera un gusto più floreale.
A cosa fanno bene le pesche?
Le pesche sono ricche di vitamine (soprattutto vitamina C e vitamina A), fibre e antiossidanti, che aiutano a rafforzare il sistema immunitario, favorire la digestione e contrastare l’invecchiamento cellulare.
Le pesche fanno ingrassare?
No, le pesche non fanno ingrassare, sono frutti a basso contenuto calorico con circa 39 calorie ogni 100 grammi. Sono naturalmente dolci e soddisfano la voglia di zucchero senza appesantire. Sono quindi un’ottima scelta per chi segue una dieta equilibrata o ipocalorica, purché consumate con moderazione e senza aggiunta di zuccheri.
Ricette budino ne abbiamo? Certo che si!
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