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Acetosella, una pianta che ricorda il timo

Tiziana Colombo: per voi, Nonnapaperina

Ricetta proposta da
Tiziana Colombo

Acetosella
Ricette per intolleranti, Cucina Italiana
Ricette vegetariane
Ricette senza glutine
Ricette senza lattosio
preparazione
Preparazione: 01 ore 00 min
cottura
Cottura: 01 ore 00 min
dosi
Ingredienti per: 4 persone
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5/5 (11 Recensioni)

L’acetosella è sostanzialmente una pianta officinale che è molto utilizzata in  infusi o decotti. L’infuso prevede l’immersione dell’ingrediente principale in acqua bollente per pochi minuti. Il decotto, invece, prevede una cottura prolungata in acqua bollente. Il decotto è in genere meno buono dell’infuso, ma più potente. Infusi e decotti di acetosella sono considerati stimolanti, diuretici, digestivi e in grado di combattere la nausea. Si segnala un uso esterno dell’acetosella. Infatti, i cataplasmi all’acetosella sono in grado, secondo la tradizione popolare, di guarire le eruzioni cutanee o le pelli infiammate. Stesso discorso per le lesioni del cavo orale, come quelle provocate dagli ascessi.

Occorre comunque non esagerare con le dosi. L’acetosella non presenta grandi controindicazioni se non si abusa con le quantità. D’altronde contiene l’acido ossalico, che se abusato può risultare tossico. Paradossalmente, se si supera una certa quantità ha un effetto irritante sulle pareti dello stomaco e dell’intestino.

Nel linguaggio dei fiori ho scoperto che l’acetosella trasmette gioia e tenerezza materna. Non si finisce mai d’imparare.

Ricetta infuso acetosella

Preparazione infuso acetosella

Fate bollire in un litro di acqua per circa  4 minuti una manciata di foglie di acetosella lavata e asciugata.

Filtrate e servite in tazza dolcificando a piacere.

Ingredienti infuso acetosella

  • una manciata di foglie fresche di acetosella
  • 1 litro di acqua naturale
  • dolcificante a piacere  

Le principali caratteristiche dell’acetosella

Oggi parliamo dell’acetosella (Oxalis acetosella), una pianta rustica molto diffusa su tutto il territorio italiano, specie nelle fasce collinari e pedemontane. E’ conosciuta anche con altri nome come: bella addormentata acetosella dei boschi, pane degli angeli, trifoglio acetoso o trifoglio dormiente, pancuculo, erba brusca, lapazio, romice, crespa.

Acetosella pianta. E’ da sempre considerata una pianta officinale, anche se la tradizione la vede di tanto in tanto protagonista anche in cucina, in sostituzione di altre erbe aromatiche e di condimenti vari, come il timo e il limone. Si presenta con delle foglie basali riunite a gruppi di tre o di quattro, che insieme replicano forme rettangolari. I fiori sono grandi, compatti, lisci e regolari. Il loro colore standard è il bianco, ma si trovano varietà anche molto colorate. Non è facile riconoscere l’acetosella, in quanto assomiglia al trifoglio o al quadrifoglio, e spesso viene confusa con queste due specie.

L’acetosella trova molti usi. Come già specificato, l’applicazione naturale è nell’arredamento outdoor, se così si può chiamare, in quanto abbellisce giardini e spazi interni. Ovviamente, se coltivata in vaso ha le stesse proprietà negli ambienti interni. Può essere, inoltre, integrata in alcune ricette, specie nell’insalata, oppure utilizzata per curare alcuni disturbi renali o epatici.

La coltivazione dell’acetosella

L’ acetosella dove trovarla? L’acetosella viene spesso coltivata in giardino in quanto offre un colpo d’occhio non indifferente, proprio grazie alla sua regolarità e alla capacità di esprimere varie tonalità cromatiche. La coltivazione non è molto complicata, ma occorre tenere a mente alcune esigenze della pianta. Per esempio, non ama particolarmente la luce diretta del sole, dunque è bene che stia all’ombra per la maggior parte del tempo. Per quanto concerne il suolo, l’acetosella non manifesta particolari esigenze, ma ama i terreni leggeri e calcarei.

E’ poco esigente in termini di acqua, e addirittura si accontenta solo delle piogge. Quelle in vaso, invece, vanno annaffiate con regolarità, soprattutto durante le stagioni calde. La concimazione deve avvenire una volta all’anno, possibilmente a marzo, in attesa della fioritura che avviene a partire dal mese successivo, fino a luglio. Essendo una pianta rustica, è ben integrata nell’ecosistema, dunque resiste bene ai parassiti. Tuttavia, potrebbe soffrire della presenza della cocciniglia e delle lumache (ghiotte delle sue foglie).

Le proprietà dell’acetosella

Acetosella proprietà. L’acetosella è una pianta dalle mille proprietà. Sul piano biochimico, si segnala una certa abbondanza di vitamina C, che non fa rimpiangere le verdure più conosciute. Per inciso, la vitamina C è fondamentale per l’organismo in quanto migliora le performance del sistema immunitario. Analogamente, contiene alcune sostanze antiossidanti, come la quercetina, che è contenuta anche in alcuni frutti zuccherini (ad esempio nella mela). Il profumo dell’acetosella è delicato ma ben riconoscibile. Il sapore, invece, è tendente all’acidulo, come tra l’altro suggerisce il nome. Per questo motivo, viene spesso utilizzata in sostituzione del limone (è simile ad una limonata).

Inoltre, molto interessanti sono le proprietà “curative” dell’acetosella. E’ in primo luogo uno stimolatore del sistema immunitario, proprio grazie all’abbondanza di vitamina C. Secondariamente è diuretica in quanto contiene molta acqua e alcune sostanze specifiche a tale scopo. L’acetosella è anche moderatamente lassativa e abbastanza digestiva. Infine, è anche uno stimolante in quanto contiene una sostanza simile alla caffeina.

infuso acetosella

Le varietà di acetosella

L’acetosella non presenta delle vere e proprie varietà, in quanto la specie è tutto sommato omogenea. Sarebbe più corretto parlare di varianti, vista l’estrema affinità che hanno le une con le altre. Tra l’altro, si differenziano per il colore dei fiori e poco altro. Ad ogni modo le varianti più apprezzate sono l’acetosella gialla e l’acetosella rosa.

L’acetosella gialla, come suggerisce il nome, si fregia di fiori dal colore giallo e molto brillante, quasi pastello. Ha un sapore più acido rispetto all’acetosella comune, quindi viene utilizzata come sostituto del limone, ossia quando si intende conferire un sapore acidulo ai cibi.

L’acetosella rosa copre invece uno spettro più vasto, in quanto va dal rosa propriamente detto al fucsia. Il sapore è decisamente acido, sicché non viene utilizzata in cucina. In virtù del suo impatto visivo viene impiegata come pianta ornamentale, sia all’interno che all’esterno. Infine, dal punto di vista botanico, con riferimento alle tecniche di coltivazioni, tutte le varietà di acetosella sono sovrapponibili.

Come usare questa pianta in cucina

Come si utilizza l’acetosella in cucina? Va detto che le applicazioni gastronomiche non sono ricorrenti, proprio per il carattere ornamentale e officinale della pianta. Ciò non significa che l’acetosella non possa dare il suo contributo. Di essa si può apprezzare il sapore simile al timo, l’acidità lieve (nelle varietà non colorate) e la consistenza gradevole al palato. Per questo motivo l’ acetosella può essere utilizzata con efficacia nelle insalate, se ben supportate da verdure a foglia verde. Nondimeno, l’acetosella può essere un condimento per i secondi di carne dal sapore delicato, come il pollo.

I più arditi la inseriscono le foglie di acetosella nei ripieni e nelle farciture delle torte salate, dove il suo sapore, simile al timo e al limone, può garantire una maggiore complessità alle preparazioni. Poco attestato è il suo uso nella pasticceria, anche perché i sentori acidi non si abbinano bene con quelli dolci. Di certo, non si sposta con gli impasti, nemmeno in quelli più compatti in quanto a sapore.

Ricette tisane o infusi ne abbiamo? Certo che si!

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