Pollo alla Marengo, un piatto legato a Napoleone
Per celebrare il bicentenario della morte di Napoleone
Proprio quest’anno si tiene l’apertura dell’anno ufficiale dedicato a Napoleone Bonaparte, in occasione del bicentenario della sua morte. Un evento a cui purtroppo non ho potuto partecipare, che si tiene sull’isola d’Elba, dove il celebre generale ha lasciato le tracce del suo passaggio. Per l’occasione sono previsti tutta una serie di eventi e di momenti suggestivi. Che ne dite, magari può essere un modo per visitare una delle più belle isole italiane. Proprio questa occasione mi ha dato spunto per parlarvi di una ricetta molto conosciuta, ossia il pollo alla Marengo, un secondo piatto della cucina piemontese che ha alle spalle un’origine singolare e un aneddoto che si intreccia con la storia del Piemonte.
Ricetta pollo alla marengo
Preparazione pollo alla marengo
Per la preparazione del pollo alla Marengo iniziate pulendo per bene il pollo, poi tagliatelo a bocconcini, infarinatelo e rosolatelo insieme all’aglio e all’olio d’oliva. Ora bollite per pochi minuti i pomodori, poi spellateli e fateli a cubetti. Non appena il pollo sarà rosolato, bagnatelo con il vino bianco e aggiungete i pomodori. Poi applicate il coperchio, regolate a fiamma bassa e cuocete per 10 minuti. Intanto pulite i funghi champignon e tagliateli a fette sottili, poi aggiungeteli nella pentola con il pollo e fate andare per altri 15 minuti.
Ora prendete un pentolino, mettete un bicchiere di vino bianco e fatelo bollire, poi aggiungete un po’ di sale, un po’ di pepe, i gamberi e fate scaldare per 5 minuti. Dopodiché scolateli per bene e conservateli al caldo. Intanto abbrustolite le fette di pane e mettete a friggere le uova in una padella con abbondante olio. Poi aggiungete il trito di prezzemolo e il succo di limone nella pentola con il pollo e date una bella mescolata, regolando con un po’ di sale. Adesso impiattate. Posizionate le fette di pane nei piatti di portata e coprite ciascuna fetta con un uovo fritto. Accanto adagiate il pollo ai pomodori e ai funghi, aggiungendo il fondo di cottura. Accompagnate il tutto con i gamberi lessi e buon appetito.
Ingredienti pollo alla marengo
- 1 pollo da 1 kg
- 1 bicchiere di olio extravergine d’oliva
- q.b. di farina di riso
- 400 gr. di pomodori
- q. b. di sale e di pepe
- 1 spicchio d’aglio
- 1 bicchiere di vino bianco
- 200 gr. di funghi champignon
- q.b. di prezzemolo
- 6 fette di pane casereccio
- succo di un limone
- 6 gamberi di fiume
- 6 uova.
Si narra, infatti, che il pollo alla Marengo venne inventata nell’anno 1800 e che ad ispirarla, in un certo senso, sia stato proprio Napoleone Bonaparte. Il generale, reduce dalla vittoriosa battaglia di Marengo (14 giugno 1800) chiese a una locanda del posto un piatto speciale, ma il locandiere aveva pochi ingredienti a disposizione, visto lo stato di guerra. Con il contributo del vino Madera portato dagli stessi francesi, inventò – improvvisando – un secondo di pollo molto sostanzioso, cotto insieme ai funghi, ai pomodori e accompagnato da fette di pane con uovo fritto e da gamberi.
La storia rimane impressa nella memoria dei piemontesi, che – un po’ per moda un po’ per ricordare l’evento – trasformarono un piatto improvvisato in una ricetta tipica. Non esiste una ricetta ufficiale del pollo alla Marengo, anche perché l’aneddoto è stato tramandato in forme diverse, e alcune prevedono il contributo di ingredienti diversi. La ricetta che vi presento oggi, però, può essere considerata tra quelle più diffuse. In molti cucinano questo piatto con i petti di pollo.
Quali funghi utilizzare per la nostra ricetta?
Una delle peculiarità del pollo alla Marengo è la grande varietà di sapori. Tale “abbondanza” tradisce l’origine di una ricetta improvvisata. La presenza di un ingrediente come i funghi, però, non stupisce affatto in quanto vengono abbinati spesso con il pollo. Ma quali funghi utilizzare? I funghi champignon rappresentano un’ottima alternativa in quanto sono facili da reperire, equilibrati nel sapore e abbastanza leggeri. Sono anche nutrienti e ricchi di elementi benefici.
Il riferimento è in particolar modo alla elevata concentrazione di vitamina D, una sostanza che stimola il sistema immunitario. Si segnalano anche discrete dosi di vitamine del gruppo B, nonché di sali minerali come il potassio, il selenio e lo zinco. Questi ultimi fungono da antiossidanti, dunque riducono lo stress ossidativo e aiutano a prevenire il cancro. I funghi champignon contengono anche la lovastatina, una sostanza che abbassa il colesterolo cattivo, proteggendo l’apparato cardiovascolare. L’apporto calorico, infine, è davvero basso: un etto di champignon apporta solo 20 kcal.
La carne di pollo è un alimento popolare, ciononostante, è oggetto di qualche pregiudizio o cattiva abitudine, che compromettono una giusta percezione di questo alimento. Per esempio, molti lavano il pollo prima di cuocerlo. Ebbene, non si dovrebbe fare. In primo luogo, la semplice acqua non elimina i batteri (a quello ci pensa il calore), inoltre contribuisce a spargerli sul ripiano su cui la carne è appoggiata. Sempre per lo stesso motivo, ovvero la facilità con cui i batteri si diffondono, è bene evitare di appoggiare la carne cotta sul piatto dove prima era adagiata la carne cruda. Il consiglio, piuttosto, è quello di lavarsi le mani per almeno mezzo minuto prima di toccare il pollo.
Altre verità, niente affatto scontate, riguardano l’allevamento. Per esempio, almeno in Italia, non vengono utilizzati ormoni e antibiotici, sebbene questi ultimi vengano somministrati in caso di malattia. La legislazione italiana vieta il ricorso a ormoni e antibiotici per favorire la crescita. Gli ormoni, poi, sono inefficaci sui polli, dunque non c’è nemmeno da temere che qualche allevamento violi la legge. Infine, un’altra informazione poco conosciuta riguarda l’allevamento, in Italia i polli sono tutti allevati a terra. A tutelare ciò interviene la legislazione, che impone allevamenti all’interno di capannoni controllati sotto tutti i punti di vista. Negli allevamenti biologici, invece, i polli hanno a disposizione un ampio spazio verde e recintato, dove possono muoversi in completa libertà.
Perché si utilizzano i gamberi in un piatto di carne?
La presenza dei gamberi stupisce nel pollo alla Marengo, ma cosa c’entrano i crostacei in un piatto di carne? Non possiamo certo entrare nella testa del locandiere che, per soddisfare l’appetito di Napoleone, decise di inserirli nella ricetta. Possiamo però affermare che l’abbinamento non è affatto malsano come può sembrare. Anzi, i gamberi rappresentano un “diversivo” capace di spezzare il sapore lineare del pollo.
La loro presenza è comunque giustificata dalle eccellenti proprietà nutrizionali. In primis, a dispetto di quanto suggerisce l’immaginario collettivo, non sono calorici, infatti apportano circa 100 kcal per 100 grammi. Contengono, inoltre, solo lo 0,3% di grassi buoni, il riferimento è agli acidi grassi omega tre, che agiscono a protezione del cuore, della vista e del sistema nervoso centrale. Ottime sono anche le concentrazioni di fosforo, che sostengono le funzioni cognitive e di vitamine del gruppo B. I gamberi sono anche iper proteici, infatti 100 grammi di prodotto contengono 24 grammi di proteine, una quantità da fare invidia alle più apprezzate carni rosse. Discrete sono infine le concentrazioni di vitamina D, che come abbiamo visto fa bene alla salute.
Ricette pollo ne abbiamo? Certo che si!
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