Semifreddo al caffè, un dolce ideale per Pasqua
Semifreddo al caffè e anice, un dolce perfetto
Il semifreddo al caffè e anice è un dolce elegante, da preparare per le grandi occasioni. Il semifreddo al caffè è un dessert o un dolce al cucchiaio che piace a tutti. Io amo prepararlo a Pasqua, che è tradizionalmente una festa all’insegna delle leccornie, meglio ancora se colorate. Ebbene, il semifreddo che vi presento oggi risponde pienamente a queste caratteristiche. E’ bello da vedere, grazie all’applicazione della vellutata spray, che gli conferisce un suggestivo colore rosso e uno spiccato effetto “morbidezza”. E’ gustoso, in quanto frutto di una scelta azzeccata degli ingredienti, che punta ad abbinare sentori in grado di valorizzarsi l’uno con l’altro (come anice e caffè).
Il procedimento è solo all’apparenza complicato. Se avete a disposizione una planetaria, lo sarà ancora di meno. Si tratta, infatti, di riunire e montare tutti gli ingredienti, uno dopo l’altro, secondo un ordine ben preciso. Si inizia con gli albumi e si prosegue con il caffè, con la colla di pesce (che deve essere ammollata e ben strizzata) e si finisce con l’essenza di anice, la panna e lo Skyr. Ovviamente, trattandosi di un semifreddo, va riposto in freezer almeno sei ore, in modo che si stabilizzi e conservi una certa consistenza anche una volta esposto a temperatura ambiente.
Ricetta semifreddo al caffe
Preparazione semifreddo al caffe
Per la preparazione del semifreddo al caffè e anice iniziate versando il caffè in una pentola, poi unite lo zucchero e cuocete fino a quando il composto non raggiunge la temperatura di 121 gradi. Intanto, versate gli albumi in una planetaria e montateli. Poi versate il caffè, la colla di pesce (ammollata e strizzata) e le gocce di essenza di anice. Montate ancora a velocità elevata e smettete solo quando il composto si è raffreddato.
Poi montate la panna a parte con le fruste elettriche, fino a quando non sarà diventata “semimontata”. Ora unite la panna al composto e aggiungete anche lo Skyr amalgamando il tutto. Infine, versate il composto in uno stampo in silicone a forma di fiore e fatelo riposare in freezer per minimo 6 ore. Trascorso questo lasso di tempo, sformate il semifreddo, ponetelo nel piatto di portata e spruzzate la vellutina per colorare e riprodurre un effetto “morbidezza”.
Ingredienti semifreddo al caffe
- 2 dl. di caffè espresso o caffè solubile
- 120 gr. di zucchero semolato
- 2 albumi
- 10 gr. di colla di pesce
- 3-4 gocce di essenza di anice
- 400 gr. di Exquisa Skyr
- 2 dl. di panna fresca consentita
- q. b. di vellutina spray rossa.
Uno yogurt molto particolare
L’ingrediente più particolare del semifreddo al caffè e anice è lo Skyr. Probabilmente non l’avete mai sentito nominare, infatti è un prodotto tipico dell’Islanda, che è approdato dalle nostre parti grazie all’intuizione di aziende lungimiranti, come Exquisa. Lo Skyr di Exquisa rispetta la tradizione islandese, per quanto sia frutto di un adattamento lieve ma efficace, finalizzato a rendere compatibile i sentori della ricetta originale con la sensibilità del palato italiano. Exquisa, con il suo Skyr, testimonia ancora una volta la volontà di proporre prodotti nuovi, ponendosi all’avanguardia nel settore alimentare. Il tutto, sia chiaro, in una prospettiva che unisce sapore e genuinità.
Lo Skyr è tecnicamente un formaggio, in quanto il processo di produzione prevede l’uso del caglio. Tuttavia, è sostanzialmente uno yogurt. Anzi, dal punto di vista organolettico assomiglia moltissimo allo yogurt greco. Rispetto a quest’ultimo, però, si caratterizza per sentori più delicati e quasi neutri. Anche in virtù di ciò, può essere utilizzato sia per le preparazioni dolci che per quelle salate (oltre che per il consumo a crudo). Lo Skyr è un formaggio-yogurt salutare, infatti è ricco di proteine e calcio. Da questo punto di vista, ha poco da invidiare ai formaggi molto stagionati. In compenso, l’apporto calorico è molto basso, pari a 61 kcal per 100 grammi.
Tutto il fascino delle gocce di essenza di anice
Il semifreddo al caffè è una ricetta ardita proprio perché contiene l’anice. Il sapore di questo ingrediente, infatti, è troppo caratteristico per risultare versatile. Dunque, richiede un’operazione di abbinamento non indifferente, frutto di una conoscenza spiccata delle sue potenzialità organolettiche. In questo caso, il sentore dell’anice valorizza e si fa valorizzare dal sapore del caffè. La validità di questo abbinamento è confermato anche dalla diffusione di alcune bevande, come il caffè corretto con la sambuca. La sambuca, infatti, è un liquore realizzato con l’anice.
Ad ogni modo, questo ingrediente va maneggiato con estrema cura. Non a caso, bastano pochissime gocce della sua essenza per impreziosire il dolce e conferirgli una piena dignità dal punto di vista organolettico. Non andate oltre, anche perché un’eccessiva presenza dell’anice può letteralmente rovinare la ricetta, e rendere il sapore di questo semifreddo difficile da tollerare. Nello specifico, l’essenza di anice va inserita dopo aver amalgamato la colla di pesce, poco prima di unire la panna semimontata.
Chi non ama il caffè? Sicuramente, in pochi. Infatti, si tratta di una delle bevande più amate in tutto il mondo. A qualcuno piace all’americana, mentre altri preferiscono un bell’espresso ristretto. Alcuni lo amano macchiato e altri lo preferiscono aromatizzato. Lo beviamo al mattino e anche nel pomeriggio, ci aiuta a svegliarci e spesso si presenta come una “scusa” per stare in compagnia… Insomma, non possiamo fare a meno di confermare che si tratta di un drink di cui tante persone non possono fare a meno! Non chiedetemi il perchè ma i dolci al caffè piacciono sempre.
Esistono molteplici specie di caffè, di cui alcune vengono coltivate per il commercio, ma la Coffea arabica è quella originale e anche la più importante.
Non è certo se la Coffea arabica sia originaria dell’Etiopia oppure dello Yemen, paesi collocati sulle opposte sponde del Mar Rosso. Di solito si dice che la pianta sia stata portata dall’Etiopia nello Yemen. Le date variano dal 575 all’850 d. C., e quindi il caffè era del tutto sconosciuto nell’antico Egitto, in Grecia e a Roma.
All’inizio deve essere stato adoperato solo localmente, perché trascorsero un migliaio di anni prima che arrivasse al Cairo, almeno in quantità notevoli, e il primo negozio di caffè fu aperto in quella città soltanto nel 1550. Nel 1600 Bacone ne prende nota come di qualcosa usata in Turchia. I primi locali per la consumazione del caffè cominciarono a sorgere a Londra e a Parigi dal 1650 in poi, quindi il caffè diventò rapidamente popolare (il Lloyd’s è del 1688 ).
Abbiamo a che fare con un ingrediente perfetto per diverse preparazioni quali dessert, dolci, gelati, granite, cocktail, bevande analcoliche, aromi, alimenti liofilizzati e molto altro. Io personalmente amo il caffè e non potrei mai farne a meno. Se posso lo utilizzo volentieri nelle mie preparazioni. In tema di dessert vi consiglio il caffè con spuma alla vaniglia La ricetta è molto semplice, a patto di avere gli strumenti giusti per poterla preparare. Nella fattispecie, occorre un termometro per alimenti e il sifone. Il termometro è necessario in quanto il composto della spuma deve raggiungere gli 82 gradi per essere perfetto.
E tu cosa preparai con il caffè? Fammelo sapere.
Ricette semifreddi ne abbiamo? Certo che si!
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