
Pollo con umeboshi, una specialità della cucina giapponese

Pollo con umeboshi, un piatto orientale a base di prugne
Oggi vi propongo il pollo con umeboshi. Già sapete che mi piace cercare nuovi ingredienti di altre culture e sapete quanto sia innamorata della cucina asiatica. Questo ingrediente, forse un po’ difficile da pronunciare, sono in realtà delle particolari albicocche (che assomigliano di più alle nostre prugne) molto utilizzate in Giappone e in Cina. Questo frutto viene raccolto durante la fase di maturazione e poi viene sottoposto a un processo di essiccazione e di fermentazione in cui viene aggiunto il sale.
La fermentazione, che può durare settimane o mesi, avviene con le foglie di shiso, un’erba aromatica che conferisce il caratteristico colore rossastro. Il risultato di tutta questa elaborazione sono dei frutti dal sapore acido e al tempo stesso salato. Queste prugne possono essere consumate in diversi modi, sia da sole che in combinazione con altri ingredienti.
Nella cucina giapponese, ad esempio, vengono usate per creare salse ma anche per condire stufati e altri piatti. Secondo alcuni, questo alimento è un buon rimedio per alcuni disturbi come l’affaticamento o problemi intestinali e digestivi.
Ricetta Pollo con Umeboshi
Preparazione Pollo con Umeboshi
- Mettete a marinare il pollo nella salsa di soia.
- Nel frattempo preparate il riso mettendo un bicchiere di riso basmati e 2 cucchiai di acqua in un pentolino, coprite e fate cuocere a fuoco basso per circa 10 minuti, poi spegnete e lasciate coperto.
- Mettete un po’ di olio in una pentola antiaderente e fate rosolare bene da tutti i lati i fusi di pollo che avrete tolto dalla marinata.
- Aggiungete le cipolle tagliate a fette fatele rosolare leggermente, mettete l’aceto di riso, lo zucchero di canna, lo zenzero tagliato a lamelle e mezzo bicchiere di salsa di soia che avrete recuperato dalla marinata e 4 umeboshi a tocchetti.
- Coprite e fate cuocere a fuoco basso per circa 20 minuti, se serve aggiungete poca acqua.
- Appena pronto mettete il riso in una ciotolina per ogni commensale e impiattate mettendo 2 fusi per piatto le cipolle e aggiungendo 1 umeboshi.
Ingredienti Pollo con Umeboshi
- 8 fusi di pollo
- 2 cipolle rosse
- 6/8 umeboshi
- 1 bicchiere di salsa di soia
- 1 radice di zenzero fresco
- un bicchiere di riso basmati
- 4 cucchiai di aceto di riso
- 2 cucchiaini di zucchero di canna
- 2 cucchiai di olio extravergine di oliva
Il pollo con umeboshi: un’alternativa alle solite ricette
Oggi vi propongo il pollo con umeboshi, cipolle, zenzero, salsa di soia e riso basmati, una ricetta per cucinare il pollo in maniera diversa dal solito. Una ricetta un po’ orientale elaborata con ingredienti che probabilmente chi è solito cucinare i piatti della tradizione italiana non sarà molto abituato ad usare. Tuttavia, sono sicura che conquisterà anche i più scettici. È arrivata l’ora di mettersi alla prova!
In più, si tratta di una pietanza perfetta anche per chi soffre d’intolleranza al glutine e al lattosio. Nonostante ciò, c’è un ingrediente che potrebbe causare problemi, la salsa di soia.
Dovete fare molta attenzione a cercare una che non contenga glutine o direttamente scegliere un ingrediente molto simile che non preveda l’utilizzo della farina: la salsa di soia Tamari. Leggere sempre le etichette dei prodotti che compriamo ci permetterà di evitare qualsiasi problema.
Che cosa sono le umeboshi?
Già in passato vi abbiamo parlato del condimento a base di umeboshi, un vero toccasana per la digestione. L’argomento vi ha incuriositi talmente tanto che abbiamo ritenuto essenziale un approfondimento. Per altro, ormai lo sapete bene, il Giappone ed il suo bagaglio di tradizioni e ricette ha su di noi un particolare fascino. Le umeboshi sono un frutto tipico giapponese, una specie di prugna salata dal colore rosso intenso.
Fin dai tempi più antichi, le umeboshi venivano apprezzate per le loro proprietà medicali soprattutto perché alcalinizzanti e capaci di aiutare il fegato e le funzioni epatiche. Generalmente vengono essiccato sotto sale, fino ad amplificare il suo sapore acido e salato. Esistono molte varietà di umeboshi, che variano lievemente per sapore, colore e grinzosità.
Come vengono essiccate le umeboshi?
Le umeboshi, usate in questo piatto a base di pollo, vengono tradizionalmente essiccate. La raccolta, generalmente a fine giugno, avviene quando i frutti sono ancora verdi ed al massimo grado d’acidità. I frutti acerbi vengono lavati e tenuti a mollo per una notte, così da privarli del retrogusto amaro. Dopo di che vengono messi in appositi contenitori, a strati, ricoperti di sale e schiacciati da un peso.
Qui le prugne umeboshi vengono lasciate fermentare al buio in un luogo fresco. Così facendo il frutto sviluppa fermenti e batteri benefici dell’acido citrico ed al contempo si inibisce la proliferazione di batteri dannosi. Non a caso, i giapponesi sono veri esperti della fermentazione controllata. I frutti, così conservati, vengono lasciati a stagionare per almeno 12 mesi.
Le proprietà medicinali delle umeboshi
Le umeboshi sono un antico rimedio contro la fatica, venivano perfino introdotto nelle borracce d’acqua a tale scopo e per purificarle. Secondo i sostenitori della dieta alcalina, le prugne umeboshi sono uno degli alimenti alcalinizzanti per eccellenza. Questi frutti sono ricchissimi di acido citrico ed acido fosforico ed è proprio questa componente acida che ha paradossalmente un effetto alcalinizzante. Il loro effetto è particolarmente tangibile in caso di nausee della gravidanza, mal d’auto, mal di mare, problemi di stomaco e nausee generiche. In questi casi, infatti, l’assunzione di umeboshi è in grado di ristabilire l’equilibrio interno del nostro organismo, attenuando questi disturbi.
Efficaci per contrastare i primi sintomi del raffreddore, l’anemia, la dissenteria ed in senso di stanchezza, le umeboshi è un ottimo rimedio per molti mali. Particolarmente interessante è anche il suo effetto di contrasto ai problemi della pelle ed in particolare agli eczemi. Per i giapponesi, le umeboshi sono l’equivalente della nostra “mela al giorno”, in quanto sembrerebbe avere la stessa capacità di “togliere il medico di torno”!
Gli altri ingredienti: zenzero e riso basmati
Uno degli altri ingredienti fondamentali del pollo con umeboshi è lo zenzero. È una spezia che si utilizza spesso per creare tisane ma anche in diverse pietanze, soprattutto in combinazione con la salsa di soia.
Questa radice ha un sapore piuttosto piccante che è in grado di creare contrasti unici, se usata nelle giuste quantità. Anticamente, lo zenzero veniva utilizzato per curare diversi malanni. In ogni caso, è una spezia con tantissime proprietà, visto che è ricca di vitamine e sali minerali e favorisce la digestione.
Oltre al vivace condimento di questo pollo con Umeboshi, utilizzeremo un tipico accompagnamento orientale: il riso basmati. Non potete sbagliarvi, visto che questo tipo di riso ha una forma molto particolare, fine e allungata. In più, è alla base di molti piatti orientali, fra cui quelli indiani. Per chi non è abituato a cucinare questo tipo di ingrediente, la cottura può essere complessa, per questo vi consiglio di seguire con attenzione i passi contenuti nella ricetta. Buon appetito!
Cosa bere con il pollo con umeboshi?
Il pollo con umeboshi, cipolle e zenzero è una ricetta complessa che gioca con i sapori. Per questa ragione è necessario studiare al meglio gli abbinamenti, associando magari bevande di marca orientale. Ovviamente il primo pensiero va al sakè, in particolare quello di tipo junmai (a fermentazione naturale) e leggermente aromatico, che valorizza la sapidità e l’acidità dell’umeboshi senza coprire il gusto delicato del pollo.
Un’altra alternativa interessante è il tè verde giapponese servito tiepido, che esprime un profilo erbaceo e un leggero gusto astringente, che aiuta a equilibrare i sapori forti del piatto. Ma potreste optare anche per una birra giapponese chiara, tipo Asahi o Sapporo. In questo caso la freschezza del luppolo attenua l’intensità dello zenzero e delle cipolle cotte.
Ovviamente potete utilizzare anche vini europei, o magari italiani. In questo caso vi consiglio di optare per un bianco secco e profumato, come il Vermentino o il Fiano. Entrambi offrono una buona acidità e un gusto aromatico in grado di sostenere la corposità del piatto. Chi ama i rossi può considerare il Pinot Nero leggero non barricatto, questo tipo di vino ha un tannino gentile e un corpo snello, che evitano di appesantire l’esperienza gustativa e mantengono un’equilibrata armonia.
Un mondo di ricette con l’umeboshi
L’umeboshi è una vera risorsa in cucina, infatti può partecipare a tante ricette. La più famosa prevede l’impiego del riso bianco: basta mettere l’umeboshi al centro della ciotola per ottenere il classico hinomaru bento, che ricorda la bandiera giapponese. Un altro utilizzo è come condimento per l’onigiri, le famose polpette della cucina giapponese, che spesso vengono farcite con umeboshi.
Ma l’umeboshi può dare vita anche a vinaigrette insolite, ad esempio un ipotetico mix di umeboshi pestato, aceto di riso, olio di sesamo e zenzero. Si ottiene così un’emulsione dal sapore deciso ma armonico, perfetta per insalate di alghe o spinaci.
L’umeboshi si può integrare anche a salse per il pesce crudo (tipo tataki di tonno), oppure si può inserire in piatti di carne bianca alla griglia.
FAQ sul pollo con umeboshi
Cos’è l’umeboshi?
L’umeboshi è una prugna giapponese simile a un’albicocca, che viene messa sotto sale e fatta fermentare per diverse settimane con foglie di shiso rosso, che le conferiscono il caratteristico colore rosato o violaceo. È un alimento molto antico, noto per il suo gusto intensamente salato e acidulo.
Che proprietà ha l’umeboshi?
L’umeboshi è rinomata per le sue proprietà alcalinizzanti e digestive. È spesso consigliata nella medicina orientale per contrastare la stanchezza, stimolare il fegato e riequilibrare il sistema digestivo. È anche ricca di acido citrico, che aiuta l’assorbimento dei minerali e riduce la fatica muscolare.
Cosa si può fare con l’umeboshi?
Con l’umeboshi si possono creare condimenti, salse, ripieni e condimenti per riso, pesce o verdure. Può essere usata intera, tritata o in pasta (ume paste). È ideale per aggiungere profondità a piatti grazie alla sua acidità e alla sapidità marcata. In Giappone viene persino consumata da sola come “integratore naturale” contro i malesseri leggeri.
Con cosa sta bene l’umeboshi?
L’umeboshi si abbina bene con cibi dal gusto neutro come riso, tofu, patate o cavoli, in quanto bilancia la loro delicatezza con il suo deciso profilo aromatico. Si sposa anche con lo zenzero, il sesamo, la soia e l’aceto di riso, creando combinazioni equilibrate e piacevoli.
Ricette tipiche giapponesi ne abbiamo? Certo che si!
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