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Tarassaco sott’olio, un’alternativa alle classiche conserve

Tiziana Colombo: per voi, Nonnapaperina

Ricetta proposta da
Tiziana Colombo

Tarassaco sottolio
Ricette per intolleranti, Cucina Italiana
Ricette vegetariane
Ricette senza glutine
Ricette senza lattosio
preparazione
Preparazione: 30 min
cottura
Cottura: 30 min
dosi
Ingredienti per: 4 persone
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3.9/5 (12 Recensioni)

I mille usi del tarassaco sott’olio

Il tarassaco sott’olio può sembrare una stranezza a chi è abituato alle conserve classiche. Eppure, merita un posto d’onore in dispensa. Molti lo associano solo all’erboristeria o alle tisane depurative, ma le sue foglie e i suoi boccioli hanno anche un’anima gastronomica. Raccolti giovani e conservati con attenzione, possono offrire sapori intensi e selvatici. La consistenza leggermente croccante si mantiene anche una volta messi sott’olio.

La conservazione in olio extravergine d’oliva aiuta a mantenere le proprietà aromatiche e il carattere leggermente amarognolo della pianta. Il tarassaco si abbina bene con salumi e formaggi stagionati, oppure con patate lesse e uova sode. È perfetto anche come accompagnamento per carni bollite o grigliate. Può diventare un antipasto sfizioso, un contorno alternativo, oppure un’aggiunta originale per panini rustici.

Basta un po’ di fantasia per trovare mille impieghi diversi. Il tarassaco sott’olio, infatti, unisce sapori antichi e gusto contemporaneo. Ha carattere, versatilità e una storia legata alla terra. Raccoglierlo a primavera, lavorarlo con cura e conservarlo nel tempo è un gesto semplice, ma pieno di significato. Un modo per riscoprire le erbe spontanee in cucina, con rispetto e creatività.

Ricetta tarassaco sott'olio

Preparazione tarassaco sott'olio

Mondate e lavate con cura il tarassaco. Separate i gambi dalle foglie. Utilizzate i primi per questa ricetta, mentre con i secondi potete fare dell’ottimo pesto. Fate bollire dell’acqua in una pentola capiente, poi versate l’aceto e il vino. Quando l’acqua riprende a bollire salate e aggiungete i gambi. Dopo pochi minuti, scolate i gambi e disponeteli sulla carta assorbente. Lavate e tritate i timo.

Usate altra carta assorbente per coprire il tutto e fate riposare per una notte. Ora pulite e sterilizzate i vasetti e i tappi. Ricavate dai gambi dei pezzi di 5 cm circa e inseriteli nei vasi, aggiungete il timo e versate l’olio fino a mezzo cm dal bordo. Chiudete ermeticamente e lasciate riposare per circa una settimana prima di consumarlo.

Ingredienti tarassaco sott'olio

  • 500 gr. di gambi di tarassaco
  • 500 ml di aceto di vino bianco
  • 30 gr. di sale grosso
  • 500 ml di vino bianco
  • 500 ml di acqua
  • 2 rametti di timo
  • q. b. di olio di semi di girasole

Il tarassaco sott’olio può sembrare insolito a chi è abituato solo a conserve più comuni come carciofini, peperoncini o pomodori secchi. Eppure, questa pianta spontanea ha un enorme potenziale anche in cucina. Molti la conoscono per le sue proprietà depurative o per le tisane, ma il suo sapore deciso e la consistenza interessante la rendono perfetta anche per essere gustata a tavola. Una volta lavorata con cura e messa sott’olio, diventa un piccolo tesoro da servire in ogni stagione.

Per esempio, il tarassaco sott’olio si presta benissimo per antipasti gustosi e sani, magari abbinato a verdure grigliate o a salumi stagionati. Ottimo anche da solo, su una fetta di pane tostato, per apprezzarne tutto il carattere. Questa erba selvatica ha un gusto già di suo intenso, ma grazie al riposo nell’olio assume note ancora più interessanti. Il trattamento richiede qualche attenzione, ma il risultato vale sempre il tempo speso nella preparazione.

Si possono conservare anche i boccioli di tarassaco, che hanno un sapore più delicato ma molto aromatico. Spero davvero di riuscire a raccoglierne abbastanza da potervene preparare qualche vasetto. In fondo, raccogliere il tarassaco è un gesto semplice, che ci ricollega ai ritmi della natura. È un modo per fare scorta di sapori antichi, con un tocco moderno e casalingo insieme.

Il tarassaco, un alimento nutriente e terapeutico

Il tarassaco è conosciuto fin dall’antichità. Nasce come erba selvatica, e tutt’ora viene vista come tale, sebbene ovviamente possa essere coltivata in maniera abbastanza semplice; si adatta, infatti, a molte tipologie di terreno. Il tarassaco è percepito essenzialmente come un prodotto da erboristeria in quanto offre numerosi benefici all’organismo.

Tarassaco sott’olio

Per esempio, esercita una funzione depurativa e diuretica. Preserva inoltre la salute del fegato e svolge una funzione debolmente lassativa, comunque in modo non fastidioso e tutt’altro che invasivo. Non è un caso che il tarassaco venga consumato soprattutto sotto forma di decotto. Molto diffuso è anche il succo di tarassaco, che viene ricavato principalmente dai fiori di questa pianta.

E’ conosciuto anche come dente di cane, cicoria selvatica, grugno di porco o ingrassaporci. In Veneto viene chiamato pissacan.L’altro nome ufficiale è  dente di leone.

Lo speciale ruolo dell’aceto e del vino

Uno dei punti di forza del tarassaco sott’olio risiede nel ruolo giocato dal vino bianco e dall’aceto di vino bianco. Il primo conferisce gusto, il secondo dona invece una piacevole nota acidula. Inoltre, entrambi contribuiscono ad aumentare il tempo di conservazione, funzione che va a rafforzare quella naturalmente svolta dall’olio.

L’aceto di vino bianco e il vino bianco sono chiamati in causa nel trattamento pre-invasamento, ovvero nella fase di scottatura del tarassaco. Questa consiste in una leggera bollitura in acqua mista ad aceto e vino.

Non si tratta di una cottura vera e propria, dal momento che secondo la ricetta l’alimento dovrebbe rimanere solo qualche minuto in ebollizione, ma è sufficiente a garantire gusto e tempo di conservazione. Il risultato è una conserva molto saporita, dai sentori complessi e adatta a tutti i palati, inoltre può essere considerata a tutti gli effetti “terapeutica”.

Ricette con tarassaco ne abbiamo? Certo che si!

3.9/5 (12 Recensioni)
Riproduzione riservata

4 commenti su “Tarassaco sott’olio, un’alternativa alle classiche conserve

  • Ven 28 Giu 2024 | Federica ha detto:

    Buongiorno è inesatto chiamare il (tarassaco )ingrassa porci . Forse dente di leone o fioretto giallo

    • Lun 8 Lug 2024 | Tiziana Colombo ha detto:

      Buongiorno Federica ho riportato alcuni dei nomi con cui viene chiamato in alcuni luoghi.

  • Sab 5 Apr 2025 | Elena ha detto:

    Mi scusi ma in questa ricetta scrive di usare i gambi del tarassaco e nella foto si vedono i petali.

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