Percebes al naturale, dei crostacei rari e deliziosi
Percebes al naturale: crostacei rari da gustare con rispetto
Ho scoperto i percebes per caso, guardando una puntata di Masterchef. Non li avevo mai sentiti nominare prima, ma mi hanno colpito per il nome esotico e l’aspetto insolito. A distanza di poche settimane, durante un viaggio di lavoro a Barcellona, li ho visti esposti tra le meraviglie del mercato del pesce. Non ho resistito. Li ho assaggiati in un piccolo ristorante sul porto. È stato amore al primo morso.
Da allora, ogni volta che si parla di frutti di mare pregiati, il mio pensiero va a loro. I percebes sono crostacei rari, preziosi non solo per il gusto ma per la loro storia, per la raccolta difficile e per il legame profondo con il mare. Hanno un sapore intenso, selvaggio, salmastro, che sa di oceano e scogliere.
Percebes prezzo al chilo: I percebes galiziani possono arrivare a costare oltre 100€ al chilo! La loro raccolta richiede abilità, coraggio e condizioni climatiche favorevoli. Ogni percebes è un piccolo tesoro raccolto a mano su scogli esposti alle onde dell’Atlantico.
Questo articolo è un viaggio nel mondo dei percebes al naturale: ti racconterò le loro origini, le occasioni in cui gustarli, gli abbinamenti perfetti e tante curiosità. Se non li conoscevi, è il momento di scoprirli. Se li hai già assaggiati, sai che non si dimenticano.
Inizia il viaggio tra i frutti di mare spagnoli più affascinanti e sorprendenti: non solo un cibo, ma una vera esperienza da raccontare.
Ricetta percebes al naturale
Preparazione percebes al naturale
- Per preparare i percebes al naturale dovrete innanzitutto sciacquarli.
- Dopodiché riempite una pentola con acqua sufficiente a copriteli a filo.
- In genere basta un litro di acqua per ogni chilo di percebes. Ora accendete a fiamma alta e fate bollire l’acqua.
- Al raggiungimento dell’ebollizione integrate 50 gr. di sale grosso e i percebes.
- Poi mettete il coperchio e attendete che l’acqua riprenda a bollire.
- A questo punto, scolate i percebes e serviteli nei piatti di portata, coprendoli con un panno da cucina.
Ingredienti percebes al naturale
- 1 kg. di percebes
- q. b. di sale grosso
- 1 lt. di acqua
Origine dei percebes: tra scogli e maree
I percebes, noti anche come peduncolati, sono crostacei rari che vivono attaccati alle rocce spazzate dalle onde dell’oceano Atlantico. Il loro habitat naturale si trova lungo le coste della Galizia e del Portogallo settentrionale, dove le maree sono impetuose e l’acqua è ricca di ossigeno.
La loro raccolta è affidata ai coraggiosi percebeiros, pescatori che ogni giorno rischiano la vita per recuperarli da scogliere pericolose, scendendo a mani nude tra spruzzi e correnti. Non a caso, questa è considerata una delle professioni più pericolose del mondo marittimo.
A prima vista, i percebes possono apparire curiosi, quasi alieni: la loro forma ricorda artigli o zampe fossili, con una chela terminale dura e scura. Ma una volta aperti, rivelano una carne tenera, compatta e salmastra, dal gusto profondo e marino.
Il sapore è un concentrato di oceano: un mix tra gambero selvaggio, alghe fresche e una leggera nota di roccia bagnata. La consistenza è carnosa ma non fibrosa, con una persistenza lunga e piacevolmente iodica.
Sostenibilità, pesca eroica e impatto ambientale
Dietro a un piatto di percebes al naturale c’è molto più di una semplice “stranezza di mare”: c’è il lavoro di pescatori che sfidano onde e scogli per raccoglierli a mano, in tratti di costa molto limitati tra Spagna e Portogallo. I percebes crescono piano, si aggrappano alle rocce più battute dall’oceano e non si possono “allevare” come altri frutti di mare: questo li rende preziosi, ma anche delicati dal punto di vista degli equilibri del mare. Per questo, sempre più spesso, chi ama il cibo consapevole vuole capire da dove arrivano, come vengono raccolti e cosa significa davvero pesca sostenibile dei percebes.
Nelle zone atlantiche iberiche dove si raccolgono i percebes, l’attività dei pescatori è regolata con licenze, limiti di prelievo, giorni e orari precisi in cui si può uscire in mare. In alcuni tratti di costa si creano zone di riposo biologico, dove per periodi più o meno lunghi non si tocca nulla, così da permettere alle colonie di crescere e riprendersi. In altri Paesi, come in Canada o in Oregon per specie affini di barnacles, gli studi hanno mostrato che senza queste regole le popolazioni verrebbero messe sotto forte pressione e non riuscirebbero a rigenerarsi a sufficienza per sostenere una domanda gastronomica intensa nel tempo. È un equilibrio sottile: se si esagera, non si “rovina” solo un piatto, ma un intero habitat fatto di alghe, pesci e altri piccoli organismi che vivono nello stesso ambiente.
Cosa può fare allora chi vuole concedersi i percebes al naturale con un occhio al pianeta? Prima di tutto scegliere prodotti tracciabili, chiedere al proprio pescivendolo da quale zona arrivano e se provengono da aree con piani di gestione chiari. In alcuni casi esistono cooperative locali e marchi che comunicano il legame con una pesca responsabile: sono piccoli segnali che aiutano a distinguere un acquisto “di corsa” da una scelta più attenta. Anche informarsi su eventuali certificazioni e preferire canali che rispettano i periodi di fermo può fare la differenza. In questo modo quel boccone così intenso di oceano rimane un piacere raro, speciale, ma inserito in una storia fatta di rispetto per il mare, per chi ci lavora e per chi verrà dopo di noi.
Percebes o barnacles? Facciamo chiarezza
Quando parliamo di percebes entriamo in un mondo molto preciso. In Spagna e Portogallo questo è il nome comune di un’unica specie di crostaceo, Pollicipes pollicipes, raccolta sulle scogliere dell’Atlantico. In inglese, però, si usa il termine barnacles in modo più generico, per indicare tutti i cirripedi: quei piccoli crostacei che vivono attaccati a rocce, boe e chiglie delle barche. Qui nasce l’equivoco: chi legge articoli o guarda video in inglese sente parlare di “barnacles” e non sempre capisce che i percebes sono qualcosa di molto specifico.
Si potrebbe spiegare così: tutti i percebes sono barnacles, ma non tutti i barnacles sono percebes. È un po’ come dire che tutti i Barolo sono vini rossi, ma non tutti i vini rossi sono Barolo. I percebes sono una particolare “famiglia” dentro il grande gruppo dei barnacles: hanno una forma inconfondibile, con quel “piedino” coriaceo e la parte terminale più chiara, e soprattutto sono quelli che finisco nel piatto dei ristoranti di mare tra Spagna e Portogallo.
Quando cercate informazioni o leggete un menu, potete trovare questa specialità indicata come percebes in spagnolo e portoghese oppure come “goose barnacles” in inglese. Sapere che si tratta dello stesso alimento aiuta a evitare equivoci con altri cirripedi non commestibili e permette di riconoscere subito questa chicca dell’oceano, sia davanti a una tapas bar in Galizia sia al ristorante di pesce sotto casa.
Cosa sono i percebes?
Sono dei crostacei lunghi pochi centimetri, che si presentano con una sorta di artiglio di colore chiaro con venature marroni o nere. Eppure i percebes sono tra i crostacei più preziosi in assoluto, una vera rarità e una delizia che ha pochi pari tra i frutti di mare. Vengono pescati esclusivamente nelle acque dell’Atlantico, vicino le coste della Galizia, una regione settentrionale della Spagna, e del Portogallo. I pescatori si calano con delle funi, in acque molto fredde e pericolose per staccarli manualmente dalle rocce.
Almeno in Italia, costano parecchio, dunque vengono serviti soprattutto dai ristoranti di un certo livello. Ciò significa che, qualora riusciste ad accaparrarveli, fareste sicuramente un figurone con i commensali. E’ difficile reperirli nelle nostre pescherie e i percebes possono essere acquistati online.
Il gusto dei percebes crostacei è speciale in quanto porta con sé i sapori del mare. In questo caso il sapore è naturalmente salato, ma con un gradevole retrogusto dolciastro. Il profilo nutrizionale è ottimo, anche perché si accompagna a un apporto calorico ridotto al minimo. Le ricette che li vedono protagonisti non sono numerose, ma tendono ad esaltare il naturale gusto dei percebes, senza interferire più di tanto.
Le proprietà nutrizionali dei percebes al naturale
I percebes al naturale rappresentano una rarità tra tutti i crostacei anche sul piano nutrizionale. Molti frutti di mare, si contraddistinguono per un buon contenuto di colesterolo. In questo caso, però, i crostacei spagnoli ne risultano assolutamente privi, con tutto ciò che ne consegue per la salubrità dell’alimento, soprattutto nei confronti di chi soffre di patologie cardiache. Una qualità che i percebes condividono con gli altri crostacei è l’abbondanza di sodio, che comunque non raggiunge mai livelli critici.
Per il resto, i percebes sono poveri di carboidrati e non contengono molte proteine. In compenso, il loro apporto calorico è basso, mentre l’apporto di sali minerali è eccellente. Troviamo tanto iodio, che stimola la funzione della tiroide, il calcio, il magnesio e il potassio. Sostanze, queste, che fanno bene all’organismo a più livelli. Per esempio, il calcio non giova solo alle ossa, ma anche ai denti. Il magnesio, invece, è considerato un buon ricostituente, mentre il potassio supporta l’organismo in molte attività. Non manca poi il ferro, che aiuta l’organismo a ossigenare bene il sangue.
Come si mangiano i crostacei percebes?
I percebes (nome scientifico Pollicipes pollicipes) vengono consumati al naturale, ossia leggermente scottati in acqua bollente per pochissimi minuti. Solo in questo modo conservano il loro naturale sapore, che merita di essere evidenziato in quanto diverso da tutti gli altri crostacei. Diverso sì, ma non completamente estraneo, infatti ad alcuni ricorda un mix tra i gamberetti e le alghe. Per mangiare i percebes è sufficiente togliere la parte finale della chela, quella che assomiglia a un artiglio, per rendere le carni accessibili.
Inoltre, un po’ come si fa con le cozze, è possibile condirli con un po’ di limone, ma vi consiglio di lasciarli al naturale. Chi si trova davanti ai percebes per la prima volta si trova un po’ spiazzato. L’aspetto lascia a desiderare, infatti è quasi orrorifico e ricorda le zampe di chissà quale strano rettile. L’effetto è ovviamente amplificato se il percebes è molto grande.
Le specie più pregiate vanno oltre la misura standard del crostaceo, e superano anche i 15-20 centrimetri. Le dimensioni dipendono dai luoghi di pesca. I percebes più grandi e anche più pregiati sono quelli di carme, località de La Coruna, principale città della Galizia. I prezzi possono persino superare i 100 euro al kg a causa anche del metodo di raccolta, infatti, per non rovinarli, vengono raccolti singolarmente da personale specializzato armato di semplice coltellino. Sia chiaro, esistono anche percebes meno costosi, come i percebes del Marocco. Tuttavia, i percebes marocchini, pur essendo buoni e nutrienti come le altre varietà, non sono considerati pregiati in quanto molto piccoli e dotati di un sapore compromesso dal fondo sabbioso e abbastanza povero nel quale si sviluppano.
Percebes ricetta facile e gustosa
Di base, la cottura di questi crostacei della Galizia al naturale è molto semplice in quanto vanno trattati come un piatto di pasta. Si fa bollire l’acqua, si aggiunge un po’ di sale e si immergono i percebes per pochissimi istanti, in genere meno di un minuto. La loro carne, proprio come quella di molti altri crostacei, va mangiata quasi cruda. Ad ogni modo, alla fine di questo articolo trovate la ricetta completa dei percebes al naturale con ingredienti e relativi dosaggi.
Una variante dei percebes al naturale suggerisce di condire l’acqua con alcune spezie leggere, come le foglie di alloro. Che i percebes vengano cotti al naturale, però, non implica l’assenza di accompagnamenti. Alcune salse sono infatti capaci di valorizzare il sapore del crostaceo, senza interferire troppo con “i sentori di mare” che lo contraddistinguono.
La salsa ideale per accompagnare i percebes è la salsa aioli, tipica della Provenza E’ realizzata con aglio, uova e limone. Al primo assaggio ricorda una sorta di maionese pungente, ma al secondo esprime tutte le sue peculiarità. Di recente, si è diffusa una variante dell’aioli con l’aglio nero, frutto di un percorso di fermentazione e ossidazione, che garantisce un sapore più aromatico e meno pesante.
Percebes e intolleranze alimentari: sono adatti a tutti?
I percebes al naturale sono una scelta perfetta per chi segue una dieta semplice, genuina e povera di ingredienti complessi. Grazie alla loro preparazione essenziale — una breve bollitura in acqua salata — non contengono additivi, conservanti o sostanze potenzialmente problematiche. Questo li rende adatti a molte persone con intolleranze alimentari, ma con alcune attenzioni.
Senza lattosio: i percebes non contengono latte o derivati. Il loro sapore intenso non richiede burro né panna per essere valorizzato. L’unico elemento da valutare con attenzione è l’eventuale accompagnamento con salse come l’aioli, che talvolta possono contenere latticini. In questo caso, basterà optare per una versione fatta in casa con ingredienti vegetali, come uova e olio d’oliva.
Senza glutine: anche chi soffre di celiachia può gustarli in sicurezza. I percebes, cucinati al naturale, non contengono glutine e non presentano rischi se preparati con acqua pulita e senza contaminazioni. L’unica accortezza riguarda eventuali guarnizioni con pane o crostini: in tal caso è importante utilizzare solo pane gluten free certificato.
Sensibilità al nichel: come molti frutti di mare, anche i percebes sono considerati ad alto contenuto di nichel. Per chi segue una dieta a rotazione o ha una forte intolleranza, è consigliabile consumarli con moderazione, in piccole quantità e in momenti in cui l’organismo non sia già esposto ad altre fonti di metallo.
In sintesi, questi crostacei strani sono un alimento naturalmente sano, indicato per molte esigenze alimentari. Preparati senza grassi aggiunti e senza farine, si prestano bene a regimi ipocalorici, a diete senza glutine o lattosio, e sono facilmente digeribili. Per chi ha particolari sensibilità, resta sempre fondamentale verificare ingredienti e contaminazioni, ma la natura di questo crostaceo — puro e privo di trasformazioni — gioca decisamente a favore.
Ecco come valorizzare i percebes al naturale
I percebes al naturale, sottoposti a una semplice bollitura, possono trarre beneficio dall’aggiunta di alcune erbe aromatiche. Per esempio si può aggiungere dell’alloro direttamente nell’acqua di bollitura. L’alloro, se usato con moderazione, conferisce al liquido di cottura un sentore resinoso e lievemente balsamico, che accompagna bene il carattere ittico e intenso dei percebes, senza coprirne il gusto o stravolgerlo. Mi raccomando, la cottura deve essere breve: bastano due-tre minuti dal bollore per preservare la struttura e il gusto del crostaceo.
Una seconda opzione è data dal timo limonato, che si può aggiungere sotto forma di rametto fresco nell’acqua, oppure lo si può strofinare leggermente sui percebes prima di servirli. Il timo trasmette una nota agrumata che riesce a valorizzare il gusto e ad accentuarne la freschezza, il tutto senza interferire con la componente salmastra.
Infine si può ricorrere al prezzemolo. In questo caso è preferibile tritarlo finemente e cospargerlo sui percebes appena scolati e ancora caldi. Il prezzemolo dona un tocco erbaceo vivace, smorzando la sapidità residua e offrendo un contrasto cromatico elegante. Il prezzemolo è ideale se i percebes vengono serviti in un piatto chiaro o su un letto di ghiaccio.
Cosa bere con la ricetta dei percebes al naturale?
I frutti di mare pregiati come i percebes meritano accompagnamenti sobri e ben calibrati. A tavola si sposano perfettamente con:
- Pane bianco croccante o tostato
- Burro dolce, servito a fiocchi su piatti freddi
- Patate lesse aromatizzate con erbe mediterranee
Perfetti da servire come antipasto raffinato in una degustazione gourmet, o come piatto da condividere in un pranzo a tema oceanico.
I percebes al naturale meritano di essere accompagnati da un buon vino. Trattandosi di crostacei spagnoli andrebbero valorizzati da vini iberici. A tal proposito vi propongo l’Albarino, un vino bianco galiziano fresco e minerale, dalla spiccata acidità e con leggere note saline che ben si armonizzano con il sapore intenso dei percebes. Si regge su una struttura leggera e persistente, riuscendo a non farsi schiacciare dal gusto marino.
Un’altra proposta più morbida, ma legata alla tradizione iberica, è rappresentata dal Godello, un vino prodotto da vitigni galiziani. I vini da Godello tendono a essere più rotondi e vellutati, donando sentori di frutta bianca e fiori. Sono ideali per chi desidera un accompagnamento meno intenso ma comunque coerente con l’origine e con il profilo del piatto.
Infine una soluzione per chi vuole giocare con l’effervescenza, in questo caso vi propongo il Cava brut nature. Le bollicine asciutte e l’eleganza di questo spumante spagnolo lo rendono un compagno sorprendentemente efficace. Inoltre il gusto rinnova il palato tra un boccone e l’altro, esaltando la sapidità del crostaceo e contrastando gli elementi iodati.
Percebes dove comprarli e percebes prezzo al chilo
Quando ci si chiede percebes dove comprarli, la risposta è che in Italia restano un prodotto di nicchia: sono frutti di mare tipici di Spagna e Portogallo e arrivano da noi quasi sempre su ordinazione. Le pescherie più fornite delle grandi città possono richiederli ai loro fornitori, soprattutto se già importano prodotti dalla Galizia o dal Portogallo, mentre un’altra possibilità è affidarsi a e-commerce specializzati in pesce fresco che spediscono in box refrigerati o alle gastronomie iberiche, dove è più facile trovare percebes congelati. In tutti i casi conviene contattare il rivenditore, verificare la disponibilità e prenotare con un po’ di anticipo, specialmente nel periodo delle feste.
Percebes costo: per quanto riguarda invece il percebes prezzo al chilo, è bene sapere che si tratta di un prodotto costoso: in base alla provenienza, alla pezzatura e alla stagione il costo può andare indicativamente dai 60–80 euro al kg per le partite più comuni fino a superare i 100–120 euro al kg per i percebes più grandi e pregiati, come quelli di alcune zone della Galizia. Il prezzo elevato è legato a una pesca complessa e spesso rischiosa, motivo per cui i percebes compaiono soprattutto nei ristoranti di pesce di alta gamma o vengono scelti per occasioni davvero speciali.
FAQ sui percebes al naturale
Cosa sono i percebes?
Le immagini sui crostacei percebes fanno passare la voglia di assaggiarli. Ma fidatevi, sono buoni! I percebes, noti anche come “peduncolati” o “denti di drago”, sono crostacei che crescono attaccati alle rocce battute dalle onde, soprattutto lungo le coste della Galizia e del Portogallo. Hanno un aspetto insolito, simile a un artiglio ricurvo, ma sono considerati una vera prelibatezza nella cucina iberica. La loro raccolta è difficile e pericolosa, ciò ne giustifica il costo elevato.
Che sapore hanno i percebes?
Il gusto dei percebes è intenso e marino, con note di crostaceo selvatico rispetto ad altri frutti di mare. Ricordano il profumo dell’oceano, la roccia bagnata e l’alga marina. Al palato risultano carnosi e con una polpa tenera ma compatta, inoltre rilasciano un sapore persistente che racchiude in sé tutta l’identità delle coste oceaniche.
A cosa fanno bene i percebes?
Dal punto di vista nutrizionale i percebes sono ricchi di proteine nobili, poveri di grassi e contengono buone quantità di minerali come zinco, ferro e selenio. Apportano inoltre iodio e vitamine del gruppo B. Infine sono indicati per chi segue diete ipocaloriche o ha bisogno di un alimento ricco e digeribile allo stesso tempo.
Come si cuociono i percebes al naturale?
La cottura classica dei percebes al naturale è una brevissima bollitura in acqua salata. L’acqua deve essere molto salata, quasi come quella del mare, e i percebes vanno immersi a bollore per non più di 2-3 minuti. Dopo la cottura si scolano e si servono subito al naturale, o con un filo d’olio.
A cosa si abbinano i percebes al naturale?
I percebes si abbinano a ingredienti neutri che non sovrastino il loro gusto deciso. Si accompagnano bene a patate lesse, pane bianco, burro non salato o a salse leggere come l’olio emulsionato con limone. Sul piano dei vini si prediligono bianchi, freschi e sapidi, oppure con bollicine secche e non aromatiche.
Come si chiamano i percebes in italiano?
In italiano, i percebes si chiamano proprio percebes. Sono noti anche come *cirripedi a collo d’oca* oppure come balano atlantico. Questi crostacei particolari sono molto ricercati e rappresentano una vera curiosità per chi ama scoprire sapori dal mondo. Se li trovate in una ricetta o in un menù, sappiate che il loro nome rimane lo stesso anche nella nostra lingua.
Percebes ricette ne abbiamo? Certo che si!
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