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Manhattan cocktail, un drink che ha fatto storia

Tiziana Colombo: per voi, Nonnapaperina

Ricetta proposta da
Tiziana Colombo

Manhattan
Ricette per intolleranti, Cucina Italiana
Ricette vegetariane
Ricette senza glutine
Ricette senza lattosio
preparazione
Preparazione: 10 min
cottura
Cottura: 00 min
dosi
Ingredienti per: 4 persone
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5/5 (1 Recensione)

Un classico che non tramonta mai, il Manhattan!

Voglia di aperitivo? Il Manhattan cocktail è la risposta decisa ad una naturale sete di classicità. E’ uno dei cocktail più famosi al mondo, è una leggenda vivente. E’ fra i 10 al mondo più bevuti in compagnia del Moscow Mule, Aperol Spritz, Margarita, Espresso Martini, Dry Martini, Daiquiri, Whiskey Sour, Negroni e Old Fashioned.

Basti pensare alla sua controversa storia, che fonde miti e personaggi illustri… Per allietare le vostre serate, e stupire i vostri ospiti con un must della miscelazione, oggi vi spiego come prepararlo. Rye (o Canadian whiskey), vermut rosso, angostura, una ciliegia al Maraschino e una scorzetta di limone (opzionale), ed ecco che il vostro pre dinner è pronto per essere sorseggiato, fresco e stuzzicante!

Ricetta Manhattan

Preparazione Manhattan

Per preparare il manhattan a casa riempite di ghiaccio un mixing glass, aggiungete una goccia di angostura e poi versate il Rye Whiskey assieme al Vermouth Rosso in una coppa cocktail o coppa Martini .

Mescolate con il bar spoon (cucchiaio miscelatore) finché le pareti del bicchiere non si sono inumidite e sono quasi gelate.

Mettete la ciliegina al Maraschino nella coppetta e versate, avendo l’accortezza di trattenere il ghiaccio con il julep strainer.

La scorzetta di limone è un suggerimento: non indicato nella ricetta originale, darà un tocco di originalità in più.

Buon drink Manhattan!

Ingredienti Manhattan

  • 5 cl di Rye Whiskey  old Overholt
  • 2 cl di vermouth rosso Martini & Rossi
  • 1 ciliegia al Maraschino
  • qualche goccia di Angostura – Aromatic Bitter Dec
  • q.b. ghiaccio
  • buccia di limone (opzionale)

Aperitivo Manhattan con carattere

Come in ogni cocktail che si rispetti, la miscelazione è importante. Dosare sapientemente gli ingredienti è fondamentale per la buona riuscita del vostro drink. Seguendo con attenzione la mia ricetta del Manhattan drink, sono certa che otterrete l’effetto sperato!

Sia che siate semplici appassionati del bere bene, sia che vogliate dare un tocco di esterofilia al vostro menù, anticipare la portata principale con un buon drink – qual è il Manhattan – vi farà guadagnare tantissimi punti nell’arte della mixology.

Punti che aumenteranno quando racconterete ai vostri invitati anche gli aneddoti storici legati a questo capolavoro dal colore passionale.

Manhattan

 La storia del Manhattan: tra verità e leggenda

Pare che le origini di questo drink siano avvolte nel mistero. Teorie, ipotesi e poche certezze. Di sicuro, il Manhattan nacque negli Stati Uniti a New York!

Secondo alcuni, questo drink fu ideato nel 1874 al Manhattan Club di New York. La leggenda narra che fosse un omaggio per Jennie Jerome, moglie di Randolph Churchill e madre di Winston Churchill, durante un banchetto da lei commissionato in onore di Samuel J Tilden canditato come Presidente degli Stati Uniti.

La signora Randolph, però, in realtà, si trovava in Inghilterra in quel periodo, dove di lì a poco partorì il futuro primo ministro del Regno Unito.

E quindi, vi chiederete voi? Ecco un’altra versione, forse più verosimile. L’ha lasciata in eredità William F. Mulhall, capobarman dell’Hoffman House di New York, che nel 1880 scrisse il “Valentine’s Manual”.

Nelle pagine di questo scritto si riporta: “Il cocktail Manhattan fu inventato nel 1860 da un uomo di nome Black, proprietario di un locale situato sulla Broadway, 10 civici dopo Houston Street”. Seppur questa storia sembri più plausibile rispetto alla precedente, non è comunque condivisa da tutti.

Il personaggio più importante nel mondo dei bartender è Jerry Thomas, barista statunitense, e fu il primo a scrivere un libro che cataloga le categorie di drink. Il libro si intitola “ The Bar-tender’s guide – How to mix drinks”, che teneva sempre aggiornato con nuove ricette. Storie a parte, dedichiamoci ora alla preparazione del nostro drink, il Manhattan cocktail.

Il Manhattan è molto rappresentato in tante serie tv e film. Solo per citarne alcune lo troviamo in “Sex and the city”, “Will & Grace”, “The Simpsons” , “Il colore dei soldi” e “A qualcuno piace caldo”.

Binomio alcolici e celiachia

Il binomio alcolici e celiachia porta sempre con sé una serie di dubbi e quesiti, soprattutto perché non tutti sono in grado di distinguere le categorie degli stessi in funzione di quanto sancito in merito a questo settore.

In questo articolo pertanto vedremo di fare chiarezza, per capire quali alcolici si possono consumare, quali no e per quelli in cui sono necessarie delucidazioni.

Partiamo col dire che vini, spumanti, champagne e distillati privi di aromi e altre sostanze sono sempre idonei.

Però questa distinzione non per tutti risulta chiara e comprensibile, soprattutto per chi non è un intenditore in materia. Qui di seguito vedremo pertanto di fornire qualche nozione in più grazie alla quale potrete bere un drink con maggior serenità.

Distillati: cosa sono e quali si possono bere?

Distillati e acquaviti vengono ottenuti tramite distillazione e, ove in purezza ovvero non addizionati di aromi, risultano idonei.

In questa categoria rientrano:

  • Assenzio
  • Brandy
  • Cachaça
  • Calvados
  • Cognac
  • Gin
  • Grappa
  • Ouzo
  • Rum
  • Tequila
  • Vodka
  • Whiskey
  • Bourbon
  • Scotch

Se tali e quali questi possono essere sempre consumati ma, al contrario, se aromatizzati possono essere considerati a rischio.

Facendo un esempio pratico la grappa liscia è sempre consentita, mentre se si desidera assaggiare della grappa liquirizia, questa deve riportare la dicitura “senza glutine” per essere considerata sicura. Medesimo discorso vale per la vodka liscia e la vodka alla menta, per esempio.

Alcune persone si stupiscono del fatto che distillati come whisky, vodka e gin possano essere bevuti sebbene derivati da cereali contenenti glutine.

Ebbene, dagli studi fatti dall’Autorità Europea per la Sicurezza degli Alimenti (EFSA), è emerso che queste bevande, attraverso il processo di distillazione, eliminano ogni eventuale traccia di glutine e relative possibili contaminazioni.

Lo spritz è senza glutine?

Eccoci quindi giunti ad una delle domande più gettonate. L’ Aperol spritz è privo di glutine.

Per quanto riguarda i cocktail anche qui il tasto si fa dolente, in quanto purtroppo se contengono distillati questi risultano aromatizzati, oppure arricchiti con succhi di frutta o altre bibite, ragion per cui il cerchio di quelli sempre permessi si restringe.

Se desiderate andare sul sicuro, potrete optare per una caipiroska o una caipirinha non aromatizzate, a base di vodka e cachaça, con aggiunta di lime e zucchero di canna. Un cuba libre, composto da rum scuro e coca cola, è idoneo, ove preparato però con la coca cola classica, e non altre versioni.

Purtroppo per quanto riguarda la maggior parte degli altri cocktail conosciuti, sono presenti quasi sempre succhi, liquori, amari o distillati aromatizzati, pertanto bisognerebbe chiedere conferma al barista in merito all’idoneità di quanto utilizzato o meno.

5/5 (1 Recensione)

Ricette cocktail ne abbiamo? Certo che si!

Riproduzione riservata

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