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Boulevardier, un aperitivo da assaporare

Tiziana Colombo: per voi, Nonnapaperina

Ricetta proposta da
Tiziana Colombo

Boulevardier
Ricette per intolleranti, Cucina Italiana
Ricette vegetariane
Ricette senza glutine
Ricette senza lattosio
preparazione
Preparazione: 00 ore 05 min
cottura
Cottura: 00 ore 00 min
dosi
Ingredienti per: 4 persone
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4.5/5 (2 Recensioni)

Un sorso di boulevardier, una coccola avvolgente

Nel panorama dei cocktail classici, il Boulevardier si distingue come un’affascinante variazione del più noto Negroni, con una personalità tutta sua. Questo cocktail, che sostituisce il gin con il whisky, offre un’esperienza degustativa unica, dove la tradizione incontra l’innovazione in un abbraccio di sapori inattesi.

A differenza del gin, dal carattere più erbaceo e fresco, il whisky introduce nel Boulevardier un’intensità e una complessità che si sposano splendidamente con la dolcezza e l’amaro del vermouth e del Campari. Il whisky non è solo un sostituto del gin, ma un vero e proprio trasformatore che reinterpreta il cocktail in una nuova chiave.

Il Boulevardier fa del whisky il suo eroe silenzioso, valorizzandone le qualità senza sopraffarle. La sua ricchezza di sapori, che spaziano dal dolce al salato, fino all’amaro, viene esaltata dalle note affumicate e legnose del distillato. È un cocktail che abbraccia il palato, avvolgendolo in un calore rassicurante, quasi come una coperta in una fredda serata invernale.

Il vermouth, o vermut, gioca un ruolo cruciale in questo cocktail. Originario di Torino e creato nel 1786, questo vino liquoroso aromatizzato è un pilastro nella storia della mixologia. Il suo carattere versatile e la sua capacità di armonizzarsi con una varietà di spiriti lo rendono un ingrediente imprescindibile in molti cocktail classici e moderni. La sua presenza nel Boulevardier non è solo una questione di tradizione, ma una testimonianza della sua capacità di adattarsi e di esaltare gli altri ingredienti.

Il Boulevardier, quindi, non è solo un cocktail, ma un viaggio attraverso la storia e la geografia del gusto. Dal whisky, con le sue radici nelle antiche distillerie scozzesi o americane, al vermouth, con la sua eleganza italiana, fino al Campari, con il suo inconfondibile tocco amaro, ogni ingrediente racconta una storia, e insieme creano un racconto che è più grande della somma delle sue parti.

Ricetta Boulevardier

Preparazione Boulevardier

Per prima cosa, riempite un mixing glass con del ghiaccio. In seguito, occorrerà versarvi il bourbon whisky, il vermouth dolce e il bitter Campari, nelle dosi indicate nella ricetta.

Dopo aver unito i tre ingredienti, potrete mescolare. Infine, versate il tutto in una coppa.

Servite guarnendo con una ciliegina al Maraschino e la scorzetta di un limone.Buon drink

Ingredienti Boulevardier

  • 3 cl di bourbon whisky
  • 3 cl di vermouth dolce
  • 3 cl di bitter Campari
  • una ciliegina al maraschino
  • la scorza di un limone
  • q.b. ghiaccio

Vermouth: l’arte liquida di aromatizzare il vino

Il vermouth, questo affascinante vino liquoroso, è molto più di un semplice ingrediente da cocktail: è una storia di tradizione, innovazione e creatività. Nato nelle botteghe di Torino nel lontano XVIII secolo, il vermouth ha attraversato secoli e confini, diventando un pilastro indispensabile nel mondo della mixologia e oltre.

Immaginate di passeggiare per le strade di una Torino d’epoca, dove botanici e vinai sperimentavano l’arte di infondere vino con una miscela segreta di erbe, spezie e un tocco di dolcezza. Qui nasce il vermouth, da una ricetta che ancora oggi è avvolta nel mistero, un mix equilibrato di aromi naturali e vino, che crea un prodotto dal sapore unico e inconfondibile.

La magia del vermouth risiede nella sua versatilità. Da un lato, abbiamo il vermouth rosso, ricco e dolce, con note di vaniglia e caramello, perfetto per cocktail come il Negroni o il Manhattan. Dall’altro, c’è il vermouth dry, più leggero e floreale, l’ingrediente segreto di un Martini impeccabile. E poi ci sono le variazioni più moderne, che esplorano nuovi sapori e aromi, spingendo i confini di ciò che il vermouth può essere.

Ma il vermouth non è solo per i bartender. È diventato un protagonista anche nelle cucine, dove gli chef lo usano per aggiungere profondità e complessità a salse e piatti stufati. La sua natura aromatizzata lo rende un compagno ideale per esaltare i sapori, aggiungendo un tocco di sofisticazione a qualsiasi piatto.

Oltre al suo utilizzo in cucina e nei cocktail, il vermouth è anche un piacere da gustare da solo. Servito freddo, con un’oliva o una scorza di limone, offre un’esperienza di degustazione raffinata e rilassante, un modo per riscoprire i sapori autentici di un tempo passato.

Il vermouth è molto più di un ingrediente: è un ponte tra passato e presente, tra cucina e cocktail, tra arte e scienza. La sua capacità di adattarsi, di evolversi, e di continuare a incantare con i suoi sapori ricchi e complessi, lo rende un vero tesoro nel mondo delle bevande. In un mondo che cambia velocemente, il vermouth rimane un classico senza tempo, un ricordo liquido di una storia ricca e affascinante.

Le origini del Boulevardier: storia di un classico della Belle Epoque

Per raccontare la storia di com’è nato il Boulevardier dobbiamo fare un salto indietro, agli anni ’20. Siamo in una delle capitali più belle e romantiche del mondo: Parigi. È qui che Edward Erskine Gwynne, scrittore americano espatriato, diede il nome a questo grande classico. Nel corso del suo soggiorno nella Ville Lumière, Gwynne pubblicò una rivista chiamata proprio Boulevardier. Il nome, deriva da boulevard, strada in francese, e identifica una persona “di strada”, nel senso positivo del termine.

Boulevardier

Pare sia stato proprio Gwynne a ideare la ricetta del Boulevardier, variante dell’italianissimo Negroni, in cui al posto del gin si usa il bourbon o rye whiskey. La ricetta di questo drink fu poi condivisa con Harry McElhone, barman dell’Harry’s New York Bar a Parigi, uno dei bar più famosi della metropoli francese. McElhone se n’innamorò tanto da inserirla nel suo libro “Barflies and Cocktails”, edito nel 1927.

Come degustare il Boulevardier

Il Boulevardier, un cocktail che parla la lingua dell’eleganza con un accento decisamente audace! Quando parliamo di questo drink, siamo nel regno di qualcosa di veramente speciale. Pensa a un’opera d’arte liquida, dove ogni sorso è come una pennellata su una tela di sapori.

Immagina di trovarsi in un locale raffinato, dove il tempo sembra rallentare. Nel bicchiere davanti a te, un liquido dal colore ambrato ricco e profondo, quasi misterioso. È un invito a esplorare, un biglietto per un viaggio sensoriale.

Inizi avvicinando il bicchiere, e subito ti accoglie un bouquet di aromi: l’intensità del whisky si intreccia con le note dolci e amare del vermouth, mentre la ciliegina al maraschino e la scorza di limone aggiungono un tocco di freschezza e dolcezza. È come una sinfonia in cui ogni nota ha il suo spazio e il suo momento.

E poi, il primo sorso. Il gusto è complesso, stratificato. L’amaro, il dolce, l’acidulo, si fondono in un equilibrio perfetto. Ogni ingrediente gioca il suo ruolo senza sovrastare gli altri. Il whisky dà corpo e carattere, il vermouth aggiunge profondità, e le guarnizioni portano una sottile dolcezza e freschezza che completano il quadro.

Degustare un Boulevardier non è solo bere un cocktail, è un’esperienza che coinvolge tutti i sensi. E, come hai detto, è un drink da gustare in compagnia, perché certe esperienze diventano ancora più preziose quando condivise.

Dopo l’ultimo sorso, rimane il ricordo di quella sinfonia di sapori, invitando a una riflessione su quanto sia affascinante il mondo dei cocktail, dove arte, scienza e storia si incontrano in un bicchiere. Questo è il Boulevardier, un classico intramontabile che continua a stupire e affascinare chiunque abbia il piacere di assaggiarlo.

Ricette cocktail ne abbiamo? Certo che si!

4.5/5 (2 Recensioni)
Riproduzione riservata

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