Cucina cambogiana, un mix di culture e di sapori
Alla scoperta del sud est asiatico, la Cambogia
Oggi vi parlo del mio viaggio e della Cucina cambogiana: un mix di culture e di sapori. Il sud est asiatico mi ha sempre affascinato, per questo i miei ultimi due viaggi importanti sono stati proprio in Cambogia e in Vietnam per celebrare l’anno nuovo. In particolar modo, oggi vorrei darvi un piccolo assaggio della mia vacanza in terra cambogiana dove mi sono persa e ritrovata tra templi, case sull’acqua, la vivacità delle strade e ovviamente, una gastronomia vibrante e per me piuttosto nuova.
La Cambogia non è più il paese di qualche decennio fa scosso dalla guerra, dalla violenza e della povertà, anche se è palese che gran parte della sua popolazione non vive assolutamente nella ricchezza. Tuttavia, si sta aprendo sempre più al turismo e offre una vasta scelta per tutte le tasche e per tutti i gusti. Per non parlare del grande patrimonio artistico e culturale a disposizione dei visitanti, soprattutto noi occidentali che rimaniamo a bocca aperta di fronte alla storia, alla natura e alla gente di questo paese.
Ricetta Lok Lak
Preparazione Lok Lak
Per preparare il Lok Lak dovrete prima marinare la carne. Tagliate la carne a dadini e disponetela in una ciotola, poi unite la salsa di ostriche, lo zucchero, il sale e la salsa di soia. Mescolate fino a quando la carne non si sarà scurita, poi fate riposare per alcuni minuti. Intanto ricavate un trito dall’aglio privo del germe al centro.
Poi disponete un letto con le foglie di lattuga, ponete tutto intorno dei pomodori tagliati a fette e un trito di cipolle. Se lo gradite, immergete queste verdure in aceto cinese per qualche istante prima di utilizzarle. Infine incorporate il riso bianco che funge da accompagnamento.
Ora scaldate un po’ di olio in una grande padella, aggiungete il trito di aglio, imbionditelo e aggiungete la carne marinata. Cuocete il tutto mescolando spesso. In una ciotola a parte unite l’amido di mais con l’acqua, poi versatelo sulla carne e mescolate.
Quando la carne è pronta, ovvero dopo circa 8 minuti, ponetela sul piatto di portata e fate lo stesso con le uova al tegamino. Servite accompagnando con la salsa Tuk Mrech, preparata mescolando tra di loro gli ingredienti.
Per la carne:
- 400 gr. di carne di manzo,
- 1 spicchio d’aglio tritato
- q. b. di foglie di lattuga,
- 4 pomodori,
- 2 cipolle,
- 4 uova al tegamino,
- 3 cucchiai di salsa di ostriche,
- q. b. di salsa di soia (facoltativa),
- 1 cucchiaio di amido di mais,
- 3 cucchiai d’acqua,
- 2 cucchiai di olio extravergine di oliva,
- un pizzico di sale e di pepe,
- q. b. di riso bianco per accompagnare.
Per la salsa Tuk Mrech:
- 2 spicchi d’aglio tritati,
- q. b. di lime,
- q. b. di pepe macinato al momento.
Lok Lak, il simbolo della cucina cambogiana
Parliamo proprio del Lok Lak, uno dei piatti che simboleggia al meglio la cucina cambogiana. In questo piatto troviamo infatti il riso bianco, utilizzato come accompagnamento, la carne rossa (che va incontro alla marinatura) e le spezie, il cui impiego è abbondante ma equilibrato. Il piatto è speziato al punto giusto, ma non cede nulla al piccante. Grande importanza viene conferita anche alle salse, infatti ne troviamo addirittura tre, di cui due impiegate per la marinatura e una come accompagnamento.
Il Lok Lak è un pasto completo in quanto apporta proteine, carboidrati, vitamine e sali minerali. La ricetta non è granché complessa, ma è abbastanza laboriosa visto che la lista degli ingredienti è lunga. In linea di massima è un piatto apprezzabile anche dai palati mediterranei, in quanto risulta vario e tutto sommato semplice.
Una marinatura che insaporisce
Come molte ricette della cucina cambogiana, anche nel caso del Lok Lak la carne va sottoposta alla marinatura, un passaggio obbligato se lo scopo è di conferire un tocco aromatico e una texture morbida. La marinatura è davvero singolare, almeno secondo i nostri standard. Non troviamo infatti né un succo di agrumi né tantomeno il vino, bensì la salsa di ostriche, la salsa di soia, lo zucchero e il sale. Questo mix impatta radicalmente sul sapore della carne, che conserva comunque una sua specificità. Dopotutto stiamo parlando di carne di manzo, che è tra le più corpose in assoluto.
La carne viene poi cotta in padella su un soffritto di aglio. A metà cottura si aggiunge un po’ di maizena (amido di mais) inumidita in modo da ammorbidire ulteriormente la carne e far rapprendere i liquidi. La cottura della carne dovrebbe durare dai 5 agli 8 minuti, a seconda che la preferiate al sangue o ben cotta. Vi consiglio comunque di cuocerla ben bene, in quanto è inserita in un contesto che richiede una certa intensità a livello di sapori. La fase di impiattamento, infine, vede l’aggiunta non solo del riso, ma anche delle uova al tegamino.
Come preparare la salsa Tuk Mrech
Il Lok Lak, come da tradizione per la cucina cambogiana, è accompagnato da una salsa particolare. In questo caso si opta per una salsa semplice, per quanto decisamente aromatica: la Tuk Mrech. Prepararla è semplicissimo, anche perché richiede giusto un paio di ingredienti: l’aglio, il lime e il pepe. L’aglio va tritato, poi va usato il succo di lime e il pepe macinato al momento. Infine si mescolano tra di loro gli ingredienti, si emulsionano e il gioco è fatto.
La Tuk Mrech è particolarmente indicata per il Lok Lak in quanto si adatta al meglio con l’approccio aromatico ed equilibrato adottato durante la preparazione della carne. Questa salsa richiede l’aglio a crudo che emette sentori pungenti, inoltre contiene il lime che presenta un sapore agrumato e deciso; a tutto ciò viene aggiunto anche il pepe. Tuttavia la salsa non fa uso di spezie particolari, o che rischiano di coprire il sapore degli altri ingredienti.
Un’oasi spirituale nel bel mezzo della natura: Angkor Wat
Non posso parlare della Cambogia e della cucina cambogiana senza dichiarare il mio amore per Angkor, un sito archeologico che conserva al suo interno un tempio indù, Angkor Wat, costruito diversi secoli fa, per essere esatti fra il XII e il XIII secolo. Si può arrivare qui direttamente con i tanti autobus che accompagnano i turisti in giro per i monumenti o con un tuk tuk. La vista appena ci si arriva è imponente. Come un grande gigante addormentato, il tempio viene protetto da un largo fossato pieno di acqua e fango, dove questo edificio si specchia durante l’alba e il tramonto, creando un’atmosfera unica.
Avvicinandosi ad Angkor Wat, lo stupore aumenta: bassorilievi, statue e torri, il tutto nel bel mezzo di un paesaggio naturale incredibile. Questo è il tempio più importante della zona, ma ne esistono ancora tanti nelle vicinanze. Angkor, infatti, fu capitale nell’epoca di splendore dell’impero Khmer, arrivando a ospitare un gran numero di abitanti, quasi da fare concorrenza a una città moderna. Senza dubbio è una visita obbligata per tutti coloro che decidono di visitare la Cambogia.
Cambogia, un paese tutto da scoprire
Ho lasciato a malincuore quel luogo di spiritualità e magia che è Angkor Wat, ma ciò non vuol dire che non abbia apprezzato il resto del paese. In realtà, la Cambogia è molto più che i suoi incredibili tempi scolpiti nella pietra e tenuti nascosti come grandi tesori dalla selva. Io ho avuto la fortuna di visitare anche i suoi “monumenti” naturali che sono ancora poco conosciuti rispetto a quelli della Thailandia e le strade di alcune delle sue città principali. Per me che amo la cucina, inoltre, i mercati sono stati un’altra gioia della Cambogia.
Tutti questi elementi, natura, storia, cultura e spiritualità si fondono in tutti gli angoli di questo paese. Come dimenticare, per esempio, la visita ai villaggi galleggianti della Cambogia dove le case sono in realtà palafitte che si innalzano sul Lago Tonle Sap costruite dagli abitanti in modo tale da proteggersi più facilmente dalle inclemenze dei monsoni. Vi è venuta voglia di visitare la Cambogia? Io spero di ritornarci al più presto!
Un viaggio alla scoperta della cucina cambogiana
La mia vacanza in Cambogia (e in Vietnam), a cavallo fra il 2018 e il 2019, è stata un’esperienza unica da tutti i punti di vista. Oggi voglio parlarvi del mio viaggio a livello gastronomico. Come ben sapete, sono estremamente curiosa ogniqualvolta si parla di cucina, soprattutto quella internazionale. Poter visitare i mercati e dare un’occhiata ai piatti dei ristoranti è una delle mie attività preferite quando sono all’estero. C’è sempre da imparare e da rubare nuove ricette!
Quando poi si parla di cucina asiatica, molto lontana da quella europea a cui siamo abituati, l’interesse raddoppia. La gastronomia cambogiana è il risultato dell’influenza di molte altre culture, soprattutto quella cinese e indiana ma anche di quella thailandese o vietnamita. È probabile, dunque, proprio come è successo a me, se fate un giro per il sud est asiatico, che ritroverete sulla vostra tavola degli ingredienti o delle preparazioni che avete già visto in un paese vicino.
Riso: l’ingrediente base della cucina cambogiana
Non possiamo parlare di gastronomia cambogiana senza nominare il riso. Questo ingrediente, come in tutto il resto dell’Asia, è senza dubbio uno dei più utilizzati nelle preparazioni quotidiane e si usa per accompagnare la maggior parte dei piatti proprio come noi utilizziamo il pane. I cambogiani con il riso non elaborano solamente piatti salati ma anche pietanze dolci come il kralan. In ogni caso, nei loro pasti principali, soprattutto durante la colazione, non può mai mancare una zuppa.
Spesso i protagonisti delle zuppe sono gli spaghetti, elaborati, ovviamente, con farina di riso. Questi piatti possono essere preparati con tantissimi ingredienti di origine vegetale, senza dimenticare, però, che il pesce e la carne sono fondamentali nella dieta cambogiana. Nelle zuppe si possono trovare combinazioni agrodolci che prevedono, ad esempio, l’utilizzo del pesce e dell’ananas in un piatto chiamato “somla machou banlé”. Non vi nego che spesso ho avuto l’imbarazzo della scelta!
Spezie e piatti principali
Nei mercati cambogiani non si può non notare la grande quantità di spezie e di erbe a disposizione. Eppure, nonostante siano molto usate, non troverete piatti troppo piccanti come nella vicina Thailandia. Lemongrass, curcuma, curry o galanga sono fra quelle più utilizzate in Cambogia. In una sola cucchiaiata è possibile trovare tantissimi sapori diversi e nuovi che creano mix stupefacenti. Un’altra curiosità relativa alla storia della Cambogia è che è possibile trovare in tantissimi luoghi la baguette, consumata soprattutto durante la colazione, un alimento ereditato dalla dominazione francese.
I piatti principali della cucina cambogiana sono fondamentalmente a base di pesce o di carne. Fra questi troviamo il cosiddetto “amok”, una pietanza a base di latte di cocco, curry e presentato in una foglia di banano che può prevedere la presenza di carne o pesce, a seconda della tipologia scelta. Molto famoso è anche il “loc lac”, carne di manzo marinata con salsa di soia e altre spezie. E che dire del “prahok”, una pasta compatta di pesce fermentato? La Cambogia è una scoperta continua, anche a livello gastronomico!
Ricette di piatti stranieri ne abbiamo? Certo che si!
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