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Bambini a scuola e celiachia : qualche consiglio

bambini a scuola e celiachia

Un rapporto difficile: bambini a scuola e celiachia

La relazione tra bambini a scuola e celiachia non è spesso delle migliori, dipende da molti elementi, in primo luogo dalla capacità di ascolto e accoglienza di insegnanti e operatori scolastici e di tutti gli adulti che sono coinvolti in questa prima fase di socializzazione dei piccoli celiaci.

Le mense scolastiche delle scuole pubbliche e parificate sono tenute a somministrare pasti senza glutine su segnalazione dei genitori, in base all’articolo 4 della Legge 123/2005 che sancisce il diritto del celiaco ad avere un pasto sicuro senza glutine nelle mense scolastiche e ospedaliere.

La cosa più importante è informarsi e informare gli altri

Le mense delle scuole private non sono regolate dalla legge, ma, come suggerisce anche l’Associazione Italiana Celiachia, in quel caso vale il principio del diritto alla salute, che è un diritto universale disciplinato dall’articolo 32 della Costituzione, e conseguentemente i genitori possono richiedere che anche le mense di questi istituti si organizzino per fornire pasti sicuri, senza contaminazioni da glutine, per i bambini celiaci.

Per affrontare con serenità il percorso scolastico dei ragazzo con celiachia è necessaria, per prima cosa, la capacità dei genitori di informare gli insegnanti, il personale addetto alla mensa, i nutrizionisti, se ci sono, in modo che si possano attivare tutte le misure necessarie per offrire cibi sicuri e non contaminati da glutine, e anche per iniziare un processo di integrazione delle esigenze alimentari speciali del celiaco con quelle degli altri compagni, in modo che non ci sia esclusione ed emarginazione.

Il lavoro di informazione è a volte lungo e delicato, e richiede una notevole dose di costanza a pazienza da parte dei genitori dei bimbi celiaci.

bambsbuffa

Bambini a scuola e celiachia : non evitate il problema ma affrontatelo!

In base alla mia esperienza, raccomando di partecipare alla Commissione mensa scolastica in modo da poter controllare periodicamente la qualità e il servizio offerto dai fornitori e dagli operatori, e si può chiedere di controllare la cucina, o il luogo dove vengono serviti i pasti senza glutine e verificare che gli stessi siano consegnati sigillati e che non esista nessun rischio di contaminazione.

In linea generale, inoltre, non ci devono essere differenze tra i pasti dei vari bambini, se è prevista pasta, ad esempio, ci deve essere pasta senza glutine per il piccolo celiaco, perché l’obiettivo deve anche essere quello di non far sentire “diverso” o “problematico” il bambino con problemi di intolleranza al glutine in un momento di alta socializzazione come quello dei pasti in comune.

Lo scambio di informazioni e conoscenze, fluido e costante tra genitori, educatori e insegnanti e i responsabili della cucina, è cruciale nel caso delle scuole private, che spesso sono nidi, perché sovente non esistono competenze o esperienze specifiche sufficienti, e i piccoli sono affidati totalmente alle cure delle pedagogiste.

La comunicazione serena da parte dei genitori e la collaborazione da parte degli insegnanti sono i dunque i due pilastri necessari per garantire ai bambini a scuola pasti sicuri, dal nido alle superiori, anche perché la relazione tra bambini e cibo non si esaurisce tutta al momento del pranzo e in mensa.

Uno dei problemi costanti: le merendine

Bisogna considerare anche le merende, le feste, le gite, e persino, come avviene in alcune scuole, le lezioni di cucina o la manipolazione degli alimenti.

Nel caso delle merende, che sono generalmente portate da casa, è importante che non ci siano scambi di cibo, o meglio il bambino celiaco può o offrire la propria merenda, ma non può assaggiare quelle degli altri, quindi è importantissimo che maestri e professori vigilino, e non facciano affidamento solo al senso di responsabilità del bambino celiaco.

Per pranzi al sacco e altre iniziative, i genitori possono chiedere di far portare il pranzo da casa e in caso di giochi e travasi, tipici dell’età prescolare, ad esempio suggerire di usare amido di mais, invece che la farina di frumento per tutti i bambini.

festa di compleanno

Come non parlare delle feste…

Per le feste a scuola, si può suggerire di tenere sempre in classe una piccola scorta di prodotti senza glutine, forniti dalla famiglia del bimbo celiaco, in modo che la festa sia tale per tutti, perché non sempre i genitori sono al corrente dei festeggiamenti e conseguentemente non possono provvedere direttamente e velocemente. Questi piccoli festeggiamenti, che avvengono soprattutto per i compleanni, sono quelli in cui più spesso i bambini celiaci sono esclusi: per loro non c’è torta, o pizzetta, o altro cibo, il cui valore principale e simbolico è il festeggiare insieme, oltre all’aspetto di privazione di qualcosa di goloso, che per i più piccoli è molto importante.

Altra attenzione da porre, soprattutto per i bambini più piccoli è verso i materiali come la pasta da modellare che possono contenere glutine e spesso vengono ingeriti, anche solo accidentalmente.

Ultimo punto, ma altrettanto importante è la formazione del bambino celiaco stesso, che deve conoscere la sua condizione, sapere che tutte le attenzioni sul cibo sono legate alla sua salute e al suo benessere e quindi, pian piano responsabilizzarlo su cosa può o non può mangiare.

Anche questa evoluzione deve essere vissuta serenamente, in primo luogo da mamma e papà, che devono dare sicurezza al proprio figlio celiaco, e poi anche dagli insegnanti.

Solo con in insieme di iniziative congiunte scuola famiglia, anche la malattia celiaca diventa una tappa di un percorso di crescita e formazione.

Organizzare una festa di compleanno per un bambino è un impegno divertente, magari anche stimolante, ma è pur sempre un impegno. Lo scopo dovrebbe essere duplice, da un lato offrire un certo grado di divertimento e di intrattenimento, dall’altro preparare un pasto che possa accontentare tutti. Insomma, il buffet deve essere buono, divertente e accessibile a tutti.

Ciò può risultare complicato, dal momento che non è affatto raro che tra gli invitati figuri un bambino con qualche forma di intolleranza. In genere il rischio di non venire a conoscenza di questi disturbi, e offrire a questi bambini del cibo che gli possa fare del male, è inesistente, dal momento che le mamme sono le prime a chiarire la condizione del figlio, quando questi è invitato a una festa di compleanno. Tuttavia, in capo a chi organizza emerge l’obbligo di provvedere ad un buffet “compatibile” con regimi alimentari che escludono glutine, ovvero le due sostanze che più spesso causano intolleranze e disturbi di assorbimento.

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