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Mensa scolastica e celiachia, un tasto dolente

Mensa scolastica e celiachia

Mensa scolastica e celiachia, un binomio che per molti genitori è un tasto dolente, fonte di dubbi e preoccupazione per i figli che giornalmente vi pranzano.

Ma, all’alba del 2017, quel è la situazione nelle mense scolastiche di scuole d’infanzia ed elementari nei confronti delle esigenze dei bambini celiaci?

Nella maggior parte degli istituti scolastici vi è sensibilità verso questa problematica che colpisce sempre più bambini, anche se, fortunatamente pochi, non sono attrezzati e chiedono pane, pasta e merendine agli stessi genitori dei bambini celiaci.

Da un’indagine effettuata su un campione di genitori provenienti da diverse zone d’Italia si è appreso che i pasti sglutinati vengono serviti spesso per primi, confezionati singolarmente ed aperti dal bambino stesso al tavolo per evitarne contaminazioni.

In alcune scuole addirittura viene tenuta al tavolo del bambino celiaco una brocca d’acqua apposita con coperchio per evitare anche questo tipo di contaminazione accidentale che, è risaputo, potrebbe avvenire in una mensa piena di bambini dove spesso oltre a mangiare si gioca anche con il cibo, pane in primis.

Dalle statistiche il menù proposto risulta il più simile possibile a quello standard, seppur con alcune eccezioni in caso, ad esempio, di gnocchi o lasagne che, a quanto pare, i gestori delle mense hanno difficoltà a reperire.

Non tutti prestano attenzione

In alcune scuole anche pane e pizza erano preclusi ai soggetti celiaci, ma a seguito delle pressioni giustamente esercitate dai genitori, buona parte delle mense si sono attrezzate anche con questi alimenti; d’altra parte è però giusto evidenziare che alcuni istituti servono ancora crackers e grissini al posto del pane fresco che pare essere una delle cose più complicate da reperire giornalmente.

Tra le lamentele sorte da parte di alcuni bambini troviamo quella relativa al formato di pasta: alcune mense infatti propongono sempre il medesimo ed i bambini talvolta se ne lamentano vedendo gli altri che invece hanno una maggior varietà.

Dal punto di vista di un adulto reputo sia un problema di poco conto, ma, se entriamo nella testa del bambino in questione, può essere che ne soffra di tale differenza trovandosi magari l’unico in una mensa con un formato di pasta differente e sentendosi di conseguenza “il diverso di turno”.

festa di compleanno

Se dovessi scegliere però preferirei che le aziende che si occupano della ristorazione scolastica si attrezzassero con quei piatti considerati “speciali”, come gnocchi e lasagne, che si sa, fanno gola ad un adulto, figurarsi ad un bambino; tra l’altro se 10 anni fa erano difficoltosi da reperire attualmente il problema non sussiste più, anzi, l’offerta di prodotti gluten free è decisamente aumentata.

Alcune mense, seppur pochissime, tendono a tenere un tavolo con soli bambini celiaci per non correre rischi. Se da un lato può garantire una maggior sicurezza verso eventuali fonti di contaminazione, dall’altro risulta però discriminatorio, isolando i bambini affetti da questo problema da tutti gli altri compagni, piuttosto che invece spiegare agli altri cos’è la celiachia e sensibilizzarli riguardo a questo problema.

A volte vengono isolati

Il tavolo degli sglutinati equivale ad un cartello “diverso” attaccato sulla fronte di coloro che vi mangiano e non permette inoltre al bambino di scegliere le persone con cui stare per “colpa” della celiachia. Circostanze come questa possono portare il bambino a vivere male questa sua situazione, non accettandola fino in fondo e provocandone ripercussioni psicologiche sul carattere stesso.

Per quanto riguarda invece le uscite didattiche prevalentemente vengono gestite con pranzo al sacco fornito dalle famiglie stesse. Al contrario nel caso di compleanni e occasioni speciali di festa in classe troviamo due differenti scuole di pensiero che viaggiano su binari totalmente opposti.

Da una parte troviamo insegnanti ed istituti che per evitare disagi ai bambini celiaci ed affetti da altre intolleranze scelgono di bandire dolci, caramelle e merende portate dall’esterno.

Dall’altra invece troviamo quelle scuole dove ancora vengono fatte queste festicciole; in alcuni casi gli insegnanti richiedono esplicitamente di portare solo alimenti gluten free, mentre in altri, in accordo coi genitori dei bambini celiaci, hanno optato per avere una scatola apposita per il bambino contenente snack, caramelle e merendine senza glutine da utilizzare in queste occasioni nel caso in cui vengano dimenticati dai genitori degli altri bambini.

Facendo una valutazione finale e dopo aver sentito tante situazioni e pareri provenienti da famiglie residenti in diverse zone d’Italia, posso quindi dire che di norma le scuole sono attrezzate per un pasto basilare per i bambini celiaci, ma peccano nel caso di pranzi particolari, oltre che per le classiche lamentele “da mensa” tra cibo poco caldo, pasta scotta e critiche legate al menù proposto.

Il problema riscontrato per la maggiore è per lo più rivolto ai genitori degli altri bambini. Se i compagni di classe accettano il problema dei bambini celiaci ed una volta compreso prestano le dovute attenzioni, i genitori sono più superficiali, se ne dimenticano per le feste e le occasioni di ritrovo guardando solo il loro orticello, mentre solo una minoranza lo tiene in considerazione evitando di creare diseguaglianze.

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