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Semi: differenti proprietà per tante pietanze diverse

Tiziana Colombo: per voi, Nonnapaperina

Ricetta proposta da
Tiziana Colombo

semi
preparazione
Preparazione:
cottura
Cottura:
dosi
Ingredienti per: persone
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I semi da portare in tavola e come li possiamo usare al meglio?

Inutile dire che gli ingredienti da usare in cucina sono numerosi! Abbiamo proprio l’imbarazzo della scelta e, a volte, anche i più piccoli semi possono valorizzare i nostri piatti. Infatti, sul mercato ci sono innumerevoli alimenti “di base” che possiamo utilizzare per la preparazione delle nostre pietanze.

Abbiamo la carne e il pesce, la pasta, il riso, le verdure… Questo, però, è solo l’inizio: questi cibi sono un po’ le fondamenta dei nostri pasti e possiamo elevarne il sapore e il valore nutritivo, ma anche renderli più speciali, proprio scegliendo i giusti abbinamenti di semi.

Molte ricette vedono i semi come protagonisti e ce ne sono tantissimi che possiamo adoperare. Sicuramente, alcuni di essi li avete già usati almeno una volta e altri li utilizzate con costanza e con tranquillità, proprio perché ne conoscete bene il sapore… Con la nostra scuola di cucina, andremo a conoscerli tutti (o quasi!) e impareremo a sfruttarne le peculiarità. Pronti per questo viaggio? Andiamo a scoprire quali sono gli ingredienti che diventeranno ben presto i protagonisti delle vostre tavole.

Ricetta semi

Preparazione semi

  • Per la preparazione del liquore alla melagrana prendete un vaso capiente a chiusura ermetica e versate il succo di melagrana, che avete passato precedente in un colino a maglie molto strette.
  • Poi sgranate la melagrana che avete a disposizione e aggiungete i chicchi nel succo.
  • Infine mettete anche la cannella, il chiodo di garofano, l’anice e ricoprite il tutto con l’alcool.
  • Sigillate ermeticamente il vaso e conservatelo in un luogo fresco, al riparo dal sole, per circa un mese.
  • Ogni tanto, però, agitatelo delicatamente in modo da mescolare tutti gli ingredienti.
  • Dopo un mese filtratelo attraverso un colino a maglie molto strette, o rivestito con una garza altrettanto fine.
  • Eliminate le spezie e i chicchi di melagrana, poi travasate il liquido in un altro contenitore pulito.
  • Adesso preparate lo sciroppo.
  • In una pentola riscaldate l’acqua e lo zucchero, poi portate a bollore. Mescolate con una frusta per far sciogliere completamente lo zucchero, poi fate cuocere per qualche altro minuto a fiamma alta.
  • Quando il liquido avrà ottenuto le sembianze di uno sciroppo, spegnete il fuoco e lasciatelo raffreddare.
  • Versate lo sciroppo nel vaso con il succo di melagrana e alcol, date una mescolata e sigillate.
  • Dopo qualche giorno potrete finalmente imbottigliare il vostro liquore alla melagrana.

Ingredienti per una bottiglia:

  • 200 ml. di succo di melagrana,
  • 320 ml. di alcool per liquori,
  • 1 melagrana piccola,
  • 1 chiodo di garofano,
  • 2 bacche di anice stellato,
  • 1 pizzico di cannella in polvere

Per lo sciroppo:

  • 320 ml. di acqua naturale,
  • 220 gr. di zucchero di canna

Dall’anice stellato ai semi di finocchio: non solo sapore

In questa sezione della scuola di cucina di NonnaPaperina.it, andremo alla scoperta delle spezie e dei semi più amati e più utilizzati nel mondo. Tra questi, troveremo l’anice stellato, ma anche gli affascinanti e speciali chiodi di garofano, entrambi molto utili quando ci mettiamo all’opera di fronte ai fornelli e preziosi per chi predilige un’alimentazione sana e al tempo stesso sfiziosa.

Chiaramente, andremo alla scoperta degli ingredienti più noti, ma anche di quelli che stanno tornando in voga negli ultimi anni o che usiamo con gioia fin dall’antichità, e rivisiteremo le ricette in modo da poter preparare pietanze adatte anche agli intolleranti.

Parleremo di tanti ottimi alleati in cucina, quali i semi di anice, di sesamo, quelli di zucca, di chia, di papavero, di lino, di girasole e di finocchio. Passo dopo passo, vi renderete conto che questi alimenti ci aiutano a svecchiare il nostro consueto menu e a preparare piatti nutrienti, gustosi, semplici e raffinati come ad esempio il pane ai semi di lino, il pane con semi di zucca oppure il budino di chia. Alcuni semi sono inoltre l’ideale per preparare insalate deliziose, salse (come la tahina o la senape), oppure aperitivi al sapore di anice e numerosi prodotti da forno per tutti i gusti. In questa sezione scoprirete proprio ogni dettaglio!

Anice stellato

Dall’antichità ad oggi: il benessere apportato dai semi usati in cucina

Forse non ci avevate mai pensato, ma molti degli ingredienti vengono usati fin dall’antichità, proprio perché si rivelano dei validi alleati, sia dal lato del gusto che per quanto riguarda il nostro benessere. Infatti, i versatili semi che andremo a conoscere sono ricchi di macro e micronutrienti, in particolare di vitamine, minerali e antiossidanti.

Molti di essi sono persino carichi di omega 3 e di altri grassi sani in grado di favorire la salute dell’apparato cardiovascolare (soprattutto quelli di chia e di lino). Alcuni sono altamente consigliati all’interno di un’alimentazione vegetariana e vegana in quanto possono fornire un notevole apporto di proteine, soprattutto se vengono consumati abitudinariamente. Insomma, i semi sono decisamente molto utili in cucina e si presentano come un ingrediente prezioso sotto diversi punti di vista. Perciò, iniziamo a usarli insieme e con più costanza!

semi di papavero

I chiodi di garofano meritano due parole

Il chiodo di garofano è uno dei semi con note più speziate. È originario delle isole dell’Asia sudorientale, ma era già usato in Cina diversi secoli prima di Cristo ed era ben noto ai romani. È una delle spezie prodotte nell’Isola delle Spezie e un tempo era monopolio dei portoghesi e degli olandesi. Nel XVIII secolo la sua coltivazione venne estesa ad altri paesi tropicali, soprattutto Zanzibar, Madagascar e Indie Occidentali. I chiodi di garofano fioriscono soltanto vicino al mare, e oggi l’isola di Zanzibar è la più famosa per questa produzione. Se in una notte calda e afosa, quando i venti leggeri passano tra gli alberi, ci si avvicina all’isola controvento, si può sentire l’odore dei chiodi di garofano prima ancora d’avere avvistato la terra.

La pianta del chiodo di garofano è alta circa 9 metri, è un semplice sempreverde con grappoli di fiori cremisi. In pratica fiori se ne vedono pochi perché, nonostante tutta la pianta sia aromatica, i germogli lo sono particolarmente e vengono colti prima che si schiudano. I germogli freschi sono rosa. Fatti essiccare attentamente su foglie di palma o a calore moderato, assumono un colore marrone rossiccio: diventano cosi quei chiodi di garofano che siamo abituati a vedere.

I chiodi di garofano variano molto per dimensioni, aspetto e sapore piccante a seconda dell’età e del luogo di provenienza. Dovrebbero avere una forma ben determinata ed essere oleosi e pienotti, non raggrinziti e polverosi. Comunque i chiodi di garofano hanno un aroma talmente forte che non è necessario comprarli freschi ogni volta come invece può essere necessario per altre spezie.

I semi non sono buoni solo in cucina!

Il particolare aroma dei chiodi di garofano è dovuto a un olio essenziale che purtroppo è ben noto a chi va dal dentista. È un antisettico potente e penetrante, il che rende il chiodo di garofano doppiamente prezioso nei sottaceti, nelle marinate, nei brodi e nei curry.

I chiodi di garofano vanno acquistati interi e non polverizzati; se c’è bisogno d’averne un po’ in polvere si possono facilmente schiacciare. Si adoperano spesso conficcati in una cipolla e in mille altri modi, dai brodi agli intingoli, dal coq au vin al prosciutto con chiodi di garofano e zucchero nero. Si adoperano anche con le mele, e a volte si eccede. In Oriente rientrano in molti tipi di curry, spesso insieme al cardamomo e alla cannella, e in ogni tipo di salamoia.

In Italia sono un ingrediente essenziale del salmì ed entrano in molti altri piatti. Infine i chiodi di garofano sono compresi in quasi tutte le ricette per i vini speziati e per molti liquori. In un certo senso si tratta di un ingrediente difficile da adoperare perché è facile esagerare un po’ e allora l’aroma diventa troppo forte e invadente.

Ma è una spezia di cui è difficile fare a meno; per dare un esempio della giusta dose si pensi che un solo chiodo di garofano è sufficiente per uno stufato di manzo. Il manzo risulta molto meno saporito senza di esso. D’altra parte l’impiego del chiodo di garofano con l’aceto, sia nei sottaceti sia mischiato ad altre spezie per il pesce marinato, può dare un aroma piuttosto fastidioso.

Liquore alla melagrana e anice stellato, una ricetta dal minimo sforzo

ll liquore alla melagrana e semi di anice stellato è un’idea perfetta per un regalo che possa davvero far piacere, di grande valore e molto gradito. Anche perché si tratta di una bevanda non troppa alcolica, dal sapore particolare (i liquori alla melagrana raramente si trovano nei supermercati). Tra l’altro, non è nemmeno troppo difficile da realizzare. Certo, come tutti i buoni liquori, richiede del tempo. Per la precisione, è necessario un mese affinché l’alcol venga interamente assorbito dal succo di melograno.

Per il resto, il procedimento è simile alla maggior parte delle preparazioni del medesimo tipo. Si filtra il succo “alcolico” di melograno e si unisce allo sciroppo. Per quanto riguarda la preparazione di quest’ultimo, la ricetta è classica: acqua, zucchero e fiamma media affinché la soluzione si addensi. Nello specifico, la giusta proporzione è tre parti di acqua e due di zucchero. L’ultima fase prevede un ulteriore filtraggio e poi un periodo di riposo minimo, pari a un paio di giorni.

I tanti benefici nutrizionali della melagrana

Il protagonista del nostro liquore è ovviamente la melagrana. Si tratta di un frutto ben conosciuto dagli italiani, per quanto giudicato ancora abbastanza esotico. Certo il sapore ha poco a che vedere con la frutta “solita”, è a metà strada tra il dolce e l’acidulo e restituisce una certa sensazione di freschezza. Ma la melagrana non è solo un frutto buono, è anche salutare. Le sue caratteristiche nutrizionali lo rendono un alimento da integrare nella propria dieta.

Liquore alla melagrana e anice

Il riferimento è in primis all’apporto di vitamine, che è davvero importante. La melagrana, per esempio, contiene tanta vitamina C, sostanza che come tutti sanno protegge e rafforza il sistema immunitario. Da questo punto di vista, ha poco da invidiare persino all’arancia, che è considerato il frutto “portatore” di vitamina C per eccellenza. La melagrana è anche ricca di antiossidanti, sostanze che impattano positivamente sull’apparato cardiocircolatorio, rallentano l’invecchiamento cellulare e contribuiscono a prevenire i tumori.

Le meraviglie dell’anice stellato e le sue proprietà benefiche

L’anice stellato, utilizzato nel nostro liquore alla melagrana, è considerato una spezia, ma in realtà è il frutto della pianta omonima. Si chiama così proprio perché la sua forma ricorda quella di una stella, per giunta molto regolare. Non si mangia, o per meglio dire non si ingerisce (se non in piccole dosi). Tuttavia, viene impiegato per decorare o per insaporire.

E’ proprio questo il caso del liquore alla melagrana e anice stellato. Nello specifico viene inserito nel liquido di infusione, che tra l’altro comprende il succo di melograno e l’alcol. Quando giunge il momento di unire il liquido allo sciroppo, e formare così il liquore, viene semplicemente rimosso. Nel frattempo, ovviamente, ha trasmesso sapore e principi nutrizionali al succo.

Il sapore è leggermente dolciastro, a volte paragonabile alla liquirizia, comunque diverso da qualsiasi altra spezia. I principi nutritivi dell’anice stellato meritano di essere descritti, anche perché sfociano quasi nell’ambito terapeutico. Nello specifico, l’anice stellato ha proprietà antibatteriche, a tal punto che il suo olio viene impiegato per sconfiggere l’acne. E’ anche un discreto antinfiammatorio gengivale, e infatti molti ne consumano l’estratto a integrazione del colluttorio. Ovviamente, dell’anice stellato è bene non abusare, in questi casi può generare due sgradevoli effetti collaterali: nausea e diarrea.

Ricette di liquori ne abbiamo? Certo che si!

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