Milza in padella, una ghiottoneria tutta da scoprire
La milza in padella, una ghiottoneria rustica della cucina italiana
La milza in padella è un piatto veloce e gustoso che potete preparare in pochissimo tempo e che accontenterà proprio tutti e ne apprezzeranno la tenerezza e il sapore dolce ma non stucchevole.
Bastano pochi minuti per avere un secondo piatto nutriente e genuino, che può diventare un piatto unico completo, magari con l’aggiunta di una maxi insalata come contorno (o ad esempio di spinaci lessati e poi passati in padella con un po’ di formaggio) e delle patatine fritte per i bambini.
Ricetta milza in padella
Preparazione milza in padella
- Per preparare la milza in padella pulite, spellate la milza e sciacquate sotto abbondante acqua corrente.
- Tagliatela a fettine sottili. Scaldate in padella sei cucchiai di olio, e gli spicchi d’aglio tritati.
- Unite anche la polpa delle acciughe, ben lavate, diliscate, tagliate a pezzetti minuti, in modo che si disfino subito.
- In questo sughetto cuocete le fettine di milza, mettendo dentro anche qualche fogliolina di salvia.
- Quando vedete che le fettine di milza hanno preso colore, è segno che sono quasi cotte: bagnatele con due o tre cucchiaiate di aceto e salata. Lasciate che questo si consumi e servite subito.
Ingredienti milza in padella
- 900 gr. di milza di manzo
- 2 spicchi d’aglio
- due acciughe salate
- qualche foglia di salvia
- 2 cucchiai di olio extravergine d’oliva
- q. b. di aceto di riso e sale
Pani câ meusa: il panino con la milza nella cucina palermitana
Il pani câ meusa, o panino con la milza di manzo in padella, è più che un semplice street food, è un frammento di storia e cultura di Palermo. La sua origine è affascinante, nato da un incontro culturale e un cambiamento storico che ha trasformato questo cibo da strada in un simbolo gastronomico della città. Ma non è solo un piatto ricco di storia; è anche un alimento che offre una serie di benefici per la salute.
La storia del pani câ meusa risale all’espulsione degli ebrei dalla città di Palermo da parte di re Ferdinando II d’Aragona. Prima di questo evento, la gestione delle frattaglie era nelle mani delle comunità ebraiche. Successivamente i “cacciuttari” assunsero il controllo della preparazione delle frattaglie, aggiungendo fettine di milza al panino, trasformandolo in quello che oggi conosciamo come pani câ meusa.
A dispetto delle sue umili origini, la milza di maiale o di vitello usata nella preparazione del panino è incredibilmente nutriente. Con circa 107 calorie per 100 grammi di prodotto, la milza è un tesoro di proteine, grassi, vitamine e minerali. Tra questi, spiccano le vitamine del gruppo B, in particolare B1, B2, niacina (PP), acido folico e B12, oltre alla vitamina A. Non meno importanti sono i minerali come ferro, zinco e rame, che rendono questo alimento particolarmente adatto agli sportivi o a chi segue una dieta ricca di proteine.
Un’opzione salutare per gli sportivi
L’alto contenuto di proteine e la presenza di minerali importanti come ferro e zinco fanno del pani câ meusa una scelta eccellente per chi pratica sport. Questi elementi sono fondamentali per il mantenimento e l’incremento della massa muscolare, rendendo questo piatto non solo delizioso ma anche funzionale.
Il pani câ meusa è un esempio brillante di come un piatto può essere sia un patrimonio culturale e un alimento prezioso dal punto di vista nutrizionale. Ogni boccone è un viaggio attraverso la storia e la cultura di Palermo, mentre fornisce al corpo vitamine e minerali essenziali. È un simbolo di resilienza e adattamento, un piatto che è riuscito a sopravvivere e adattarsi attraverso secoli di cambiamenti storici e sociali, e che continua a essere un punto fermo nella cucina palermitana.

La milza in padella: un piatto della tradizione con sorprese nutrizionali
La milza, spesso relegata ai margini delle carte dei ristoranti, è invece una vera e propria superstar nella cucina della tradizione povera italiana e mediterranea. In particolare la milza in padella è un piatto che non solo sfrutta al massimo le qualità nutritive di questo ingrediente, ma lo fa in modo delizioso, grazie anche all’apporto di altri elementi come aglio, acciughe e salvia.
Nella gastronomia italiana, e in particolare nella sua versione “povera”, si sa valorizzare ogni parte dell’animale. La milza rappresenta una di queste parti spesso trascurate, ma che nella giusta preparazione possono rivelare un gusto ricco e un profilo nutrizionale sorprendente.
La milza è un alimento particolarmente ricco di proteine e vitamine, un tesoro nutrizionale che va oltre il semplice apporto calorico.
Oltre la padella: La versatilità della milza
Se vi piace la milza ma desiderate variare dalla preparazione in padella, sappiate che le possibilità sono numerose. Un esempio intrigante potrebbe essere un patè di milza servito su crostini e arricchito con uova di quaglia. Questo antipasto non solo è elegante ma rappresenta anche un incontro perfetto tra tradizione e innovazione culinaria.
La milza in padella è un piatto che combina la ricchezza della tradizione gastronomica povera con un apporto nutrizionale davvero interessante. L’aggiunta di ingredienti come aglio, acciughe e salvia eleva ulteriormente il valore di questo piatto, trasformandolo in un’opzione che è tanto nutriente quanto gustosa. Quindi, la prossima volta che vi trovate a considerare un taglio di carne “minore”, ricordate che la milza offre un mondo di possibilità sia in termini di sapore che di nutrizione.
Cos’è la milza?
La milza è un organo del sistema linfatico situato nell’addome, dietro lo stomaco e sotto le costole. Fa parte del sistema immunitario e ha varie funzioni, tra cui quella di filtrare il sangue, rimuovere le cellule sanguigne danneggiate o invecchiate, e immagazzinare piastrine e globuli bianchi. È anche coinvolta nella risposta immunitaria, producendo anticorpi. La milza si trova nel quadrante superiore sinistro dell’addome, vicino allo stomaco. È generalmente una struttura morbida, di forma ovale e di colore viola scuro, con dimensioni che possono variare a seconda dell’individuo.
In cucina, la milza è un ingrediente che appartiene alla categoria delle frattaglie, ovvero quelle parti dell’animale spesso trascurate o meno pregiate rispetto a tagli di carne più noti. Nel panorama gastronomico, il termine “frattaglie” spesso evoca reazioni contrastanti. Alcuni lo vedono come un segno di una cucina audace e avventurosa, mentre altri lo evitano come la peste. Ma cosa sono esattamente le frattaglie? In sostanza, le frattaglie rappresentano i tagli di carne che provengono dagli organi interni degli animali. Parliamo di fegato, cuore, reni, milza e così via.
Tuttavia, la milza offre una gamma di opportunità culinarie e un profilo nutrizionale molto interessante. Ricca di proteine, vitamine e minerali come ferro e zinco, la milza può essere preparata in vari modi: in padella, come ingrediente di terrine o paté, o persino in brodo.
La milza è un organo fondamentale per il corpo umano, con importanti funzioni legate al sistema immunitario e alla filtrazione del sangue. Ma oltre al suo ruolo biologico, ha anche un posto di rilievo nella gastronomia, particolarmente nelle cucine della tradizione povera, dove ogni parte dell’animale viene utilizzata. Grazie alle sue straordinarie proprietà nutrizionali e alla sua versatilità in cucina, la milza sta riscuotendo un crescente interesse tra gli appassionati di gastronomia e nutrizione.
La milza in padella valorizzata da acciughe e salvia
La milza in padella viene valorizzata da alcuni ingredienti, ovvero l’acciuga e la salvia. Essi non fungono da mero supporto, ma partecipano attivamente alla costruzione di un secondo gustoso, rustico e raffinato.
Nello specifico l’acciuga offre un apporto salino e saporito che equilibra il sentore ferroso e complesso della milza. Durante la cottura l’acciuga si scioglie nell’olio caldo, formando un fondo aromatico che rimane anche in fase di retrogusto. Si ottiene così una profondità di gusto che altrimenti sarebbe difficile raggiungere con soli aromi vegetali.
La salvia svolge un ruolo complementare ma non meno importante. Trasmette un profumo balsamico e leggermente amaro, conferendo alla preparazione un carattere erbaceo e aromatico. Se viene inserita all’inizio della cottura, oppure usata per aromatizzare l’olio prima di aggiungere la milza, garantisce freschezza e complessità.
Cosa bere con la milza di manzo in padella?
La milza in padella è un piatto rustico e raffinato, ciò complica non poco la scelta dell’abbinamento. Non preoccupatevi, vi suggerisco io tre vini davvero eccellenti.
Il primo è il Nero d’Avola, che per struttura, calore e persistenza gustativa si sposa perfettamente con il sapore deciso della milza. Stiamo parlando di un vino rosso siciliano, che presenta note di frutta matura, spezie e una buona componente tannica.
Il secondo è il Dolcetto d’Alba, un vino fresco e delicato, ma comunque dotato di una discreta struttura. Emana note di ciliegia, mandorla e sottobosco che creano un bel contrasto aromatico con la sapidità dell’acciuga e il profumo della salvia. Il terzo è il Montepulciano d’Abruzzo, che rappresenta un buon compromesso tra eleganza e rusticità. Ha corpo, aromaticità ed è privo di eccessi.
Meusa palermitana, una ricetta da premiare
La “meusa” palermitana è uno dei piatti di frattaglie più buoni che possiate mai mangiare. Si abbina anche ad altre proposte gastronomiche e può essere inserita in tanti menù e in contesti diversi.
E’ perfetta per uno street food tematico, magari accanto ad arancine, panelle e crocchè. Ma può anche essere inserita in un menù di degustazione siciliana come antipasto “forte”, prima di piatti più delicati. Infine trova spazio persino in cene tra amanti dei sapori rustici e decisi, magari come proposta base di una serata dedicata alle frattaglie.
FAQ sulla milza in padella
Di cosa sa la milza di manzo?
La milza ha un sapore piuttosto marcato, ma non per questo sgradevole. È un gusto deciso e quasi ferroso, con sfumature che ricordano il fegato. La consistenza, una volta cotta, diventa morbida e compatta.
La milza di manzo fa ingrassare?
Dal punto di vista calorico la milza non è troppo pesante. Contiene una discreta quantità di proteine e pochi carboidrati, ma ha anche una componente lipidica moderata. Il valore energetico dipende molto dal metodo di cottura: una milza saltata in olio o strutto sarà più calorica rispetto a quella bollita o cotta a vapore.
Quali sono le proprietà della milza di manzo?
La milza è un alimento interessante dal punto di vista nutrizionale. Contiene ferro in forma biodisponibile, utile per combattere l’anemia. Inoltre è ricca di vitamina B12 (essenziale per il metabolismo e per il sistema nervoso) e di proteine di alta qualità. Alcune tradizioni alimentari ne valorizzano anche il contenuto di enzimi e minerali.
Quale pane scegliere per la meusa palermitana?
Il pane tradizionalmente usato per la meusa è la “mafaldina”, un panino morbido con semi di sesamo in superficie. Ha una mollica compatta ma soffice, perfetta per assorbire parte dei succhi della milza e al contempo sostenere la struttura del panino. Non è troppo dolce, né troppo salato, per cui si abbina bene al sapore forte della farcitura.
A cosa si abbina la milza di manzo?
La milza può essere accompagnata da diverse preparazioni. In versione padellata si sposa bene con verdure saltate come cicoria, bietole o radicchio. E’ ottima anche con patate al forno o purè leggermente speziati. Se viene servita nel panino la milza trova ottimi compagni nei formaggi freschi, come la ricotta o il primosale.
Ricette con frattaglie ne abbiamo? Certo che si!
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