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Orecchiette con ragù di salsiccia , dalla Puglia

Tiziana Colombo: per voi, Nonnapaperina

Ricetta proposta da
Tiziana Colombo

Orecchiette con ragu di salsiccia
Ricette per intolleranti, Cucina Italiana, Cucina regionale
Ricette senza glutine
Ricette senza lattosio
preparazione
Preparazione: 15 min
cottura
Cottura: 10 min
dosi
Ingredienti per: 6 persone
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3.5/5 (11 Recensioni)

Le orecchiette con ragu di salsiccia rappresentano una vera e propria esplosione di sapori. La dolcezza della salsiccia, la freschezza del pomodoro e l’aroma del basilico si combinano perfettamente in questo piatto tradizionale. E, come ogni buon piatto italiano, è ancora migliore quando condiviso in buona compagnia!

La cucina italiana è nota per la sua vasta gamma di sapori e texture, e la Puglia, con la sua tradizione culinaria ricca e variata, non fa eccezione. Uno dei piatti più amati e riconoscibili della regione è senza dubbio le “orecchiette“, piccole paste a forma di orecchia che raccolgono alla perfezione ogni tipo di condimento. Oggi, vi proponiamo una versione classica e irresistibile di questo piatto: le orecchiette con ragu di salsiccia.

Se siete alla ricerca di un piatto che rappresenti la vera essenza della cucina pugliese, non potete assolutamente perdervi le orecchiette con ragu di salsiccia. Buon appetito!

Ricetta Orecchiette con ragù di salsiccia

Preparazione Orecchiette con ragù di salsiccia

  • In una casseruola capiente, scaldate l’olio extravergine di oliva. Una volta caldo, aggiungete la cipolla affettata e l’aglio schiacciato. Fate soffriggere per circa un minuto.
  • Aggiungiete la salsiccia privata della pelle e sminuzzata. Rosolate per circa 5 minuti, assicurandovi che diventi leggermente dorata.
  • Versate la polpa di pomodoro, il vino e il peperoncino. Aggiustate di sale secondo il tuo gusto. Mescolate bene tutti gli ingredienti.
  • Riducete la fiamma e lasciate cuocere il sugo a fuoco lento per circa un’ora, ricordandovi di mescolare ogni tanto per evitare che si attacchi al fondo. Se necessario, aggiungete un po’ di vino per mantenere la giusta consistenza.
  • Negli ultimi minuti di cottura, incorporate il basilico fresco tagliato a pezzetti.
  • Nel frattempo, portate a bollore una pentola d’acqua salata e cuocete le orecchiette seguendo le istruzioni sulla confezione o fino a quando sono al dente. Scolate e versate nella casseruola con il ragu.
  • Mescolate bene le orecchiette con il sugo, assicurandovi che siano ben condite. Spolverate con il pecorino grattugiato e servite calde.

Queste orecchiette al ragu di salsiccia sono l’ideale per una cena autunnale o invernale, e sono perfette per fare la “scarpetta” con una fetta di pane croccante. Buon appetito!

Ingredienti Orecchiette con ragù di salsiccia

  • 400 gr di orecchiette Farabella
  • 300 gr salsiccia fresca a punto di coltello
  • 320 gr polpa di pomodoro
  • uno spicchio aglio
  • 1/4 cipolla
  • qualche foglia di basilico
  • 1 bicchiere vino rosso secco
  • 1 peperoncino
  • 40 gr. di pecorino grattugiato
  • 2 cucchiai di olio extravergine d’oliva
  • q.b. sale

Dalla tradizione pugliese oggi prepariamo le orecchiette fresche

Le orecchiette con ragù di salsiccia o altro condimento sono da sempre sintomo di tradizione ed emblema di qualità per l’arte culinaria della regione Puglia dove sono nate. Le origini storiche dell’orecchietta sono di difficile collocazione temporale visto e considerato che, in realtà, si presume che sia nata contemporaneamente all’introduzione della pasta fresca in generale. Risalire a quando i nostri antenati abbiano cominciato a mangiare della pasta, in realtà, è praticamente cosa impossibile.

Proprio lì, alle orecchiette viene attribuito un nome differente: “strascnoit”, ovvero strascinate. In realtà le desinenze, gli accenti ed i modi di interpretare questo termine sono vari così come vari ed interessantissimi sono i dialetti sparsi per tutta la regione.

Il termine strascinate sta ad indicare sostanzialmente la modalità di produzione di questo fantastico prodotto. Le massaie adoperavano, ed in molte case ancora adoperano, una tavola molto grande di legno, definita “tavlir” (tavoliere), sulla quale veniva depositata la pasta fresca pronta per la lavorazione: da questa grande quantità di pasta fresca venivano recuperate, tramite l’utilizzo di un coltello particolare, “rasaul” (rasoio), delle piccole strisce tubolari di pasta pronte per essere trasformate in orecchiette.

orecchiette

Orecchiette e salsiccia , ora anche senza glutine!

Fin qui, nulla di trascendentale; anche un neofita potrebbe tranquillamente riproporre, con buon livello, questi passi appena descritti. Da qui in poi, invece, la mano della massaia fa la differenza: aiutandosi sempre con il coltello di cui sopra, le massaie, sanno ricavarsi delle piccole porzioni di pasta che poi, con maestri unica, trascinano per una decina di centimetri lungo il tavoliere utilizzando semplicemente il pollice della mano. Risultato? Un piccolo cappelletto con forma concava con un sapore indiscutibilmente unico.

La ricetta originale delle orecchiette prevedeva l’utilizzo esclusivo di farina di semola ma le varianti e le evoluzioni introdotte nel tempo sono state davvero tante. Oggi giorno, le produzioni industriali, sono riuscite a produrre le orecchiette mantenendone forma e soprattutto sapore. Vi garantisco che le orecchiette fatte in casa a mano dalle nonne pugliesi sono da provare! Le orecchiette pugliesi hanno fatto il giro del mondo ! Ovunque vado le conoscono.

Questa pasta viene preparata di solito in casa, impastando la semola di grano duro, macinata in maniera molto fine (da sola o miscelata con farina bianca). Dopodiché, viene modellata in bastoncini, da cui si ritagliano gnocchetti di circa 1 cm che, sottoposti a un colpo di pollice o a una pressione con la punta arrotondata di un coltello, si trasformano in una minuscola conchiglia, «strascinata» su un pezzo di legno ruvido, in modo da avere una superficie rugosa e scabra, adatta per assorbire la salsa di pomodoro, il sugo di carne o gli altri condimenti.

Una pasta tipicamente pugliese

Le orecchiette sono un formato di pasta piuttosto spesso e, anche se fatte bollire per qualche minuto, debbono essere sempre cotte al dente e risultare ben sode. La preparazione casalinga richiede una certa pratica, affinché lo spessore sia omogeneo, ma non demoralizzatevi se la prima volta non vengono come vorreste: la prossima verranno meglio! Basta provare più volte fino a prenderci la mano. Poi, chissà, magari scoprirete di aver un talento naturale e vi verranno bene al primo tentativo!

Quale è il condimento per orecchiette ideale? Le orecchiette vengono tradizionalmente utilizzate in Puglia con le cime di rapa oppure con il ragù di carne o ancora con broccoli e salsiccia . A Bitonto, dai parenti di mio cognato, la zia Zella le ha cucinate come una normale pasta al forno. La forma concava di questo particolare tipo di pasta aiuta a conservare il gusto dei condimenti per un risultato da acquolina in bocca; praticamente è indicato per tutti i tipi di primi piatti, o quasi.

Le orecchiette pugliesi sono da sempre sintomo di tradizione ed emblema di qualità per l’arte culinaria del mezzogiorno italiano. Le origini storiche dell’orecchietta sono di difficile collocazione temporale visto e considerato che, in realtà, si presume che sia nata contemporaneamente all’introduzione della pasta fresca in generale. Risalire a quando i nostri antenati abbiano cominciato a mangiare della pasta, in realtà, è praticamente cosa impossibile. Le Orecchiette originali sono preparate con farina di grano duro rimacinata, acqua e sale. Noi abbiamo utilizzato una marca senza glutine per poter accontentare i nostri lettori.

La maggior parte delle persone le associa alle cime di rapa

Come cucinare orecchiette pugliesi? Sicuramente le più conosciute sono Orecchiette con le cime di rapa, un piatto antiossidante.Le cime di rapa il cui nome scientifico è Brassica campestris , sono  un ortaggio molto diffuso in Italia, ma soprattutto  in Puglia, regione che ne detiene anche il primato della produzione.

Altre regioni in cui si coltivano le cime di rapa sono il Lazio e la Campania. Per la loro caratteristica di vegetare e di produrre con basse temperature sono  considerato un ortaggio autunnale-invernale.

Le cime di rapa vanno raccolte prima dell’apertura dei fiori che devono essere ancora verdi ed il massimo del loro sapore è al momento della raccolta. Le foglie sono lisce, dentate, allungate e di colore verde scuro; le infiorescenze sono raggruppate e più o meno globose.

Poco caloriche, le cime di rapa,  si mangiano cotte dopo  opportuna pulizia,  mondatura lavatura e dopo avere eliminato le foglie rovinate e se necessario dopo aver decorticato i gambi e gli steli per eliminare la porzione esterna legnosa. Hanno un sapore molto caratteristico, leggermente amarognolo e piccantino.

Ricette orecchiette ne abbiamo? Certo che si!

3.5/5 (11 Recensioni)
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