Alimentazione plant based senza lattosio: ricette e benefici

Cos’è l’alimentazione o dieta plant based?
Oggi parliamo di alimentazione plant based senza lattosio, un approccio che sta conquistando un numero sempre maggiore di persone. Sta riscuotendo un grande successo tra gli intolleranti al lattosio, ma anche tra coloro che non soffrono di disturbi dell’assorbimento. Il motivo è semplice: coniuga leggerezza, sperimentazione e gusto.
La leggerezza deriva dall’impiego di alimenti in genere meno calorici o grassi rispetto al latte e ai suoi derivati. La sperimentazione è invece una conseguenza del consumo di alimenti diversi dal solito, ma altrettanto efficaci. Sul gusto, invece, c’è poco da discutere: sono semplicemente buoni!
Ma cosa si intende veramente per alimentazione plant-based senza lattosio? Banalmente si tratta di una dieta basata su alimenti di origine vegetale e allo stesso tempo privi di lattosio. In virtù di ciò soddisfa in contemporanea due esigenze: quelle degli intolleranti e quelle dei vegani. Il riferimento è principalmente alla soia, alle mandorle, alle noci, alle nocciole e ovviamente al riso, da cui si ricavano il latte, la panna e più raramente il formaggio. Tratterò questi ingredienti nei prossimi paragrafi, uno per uno.
Alimentazione senza lattosio: origine animale vs plant based
Iniziamo a mettere qualche puntino sulle “i”, a tal proposito presentiamo le principali differenze tra l’alimentazione senza lattosio plant based e quella con gli ingredienti di origine animale. Semplicemente si tratta di porre a confronto il latte e la panna vegetali da una parte, e il latte e la panna delattosati dall’altra.
Già, perché il delattosamento non solo è possibile, ma è anche molto praticato. Esso avviene mediante l’integrazione dell’enzima lattasi (proprio quello di cui scarseggiano gli intolleranti), che scinde il lattosio in due zuccheri semplici e assimilabili da chiunque. Ad ogni modo, dal confronto escono vincitrici le soluzioni plant based. I motivi di ciò sono numerosi.
Tanto per cominciare le bevande vegetali, a differenza di quelle delattosate, sono completamente prive di colesterolo. Ciò le rende particolarmente adatte a chi soffre di problemi cardiovascolari, o desidera mantenere i livelli di colesterolo entro limiti ottimali. Anzi, molti tipi di latte vegetale contengono grassi insaturi, che sono benefici per il cuore.
Un altro punto a favore delle soluzioni plant based riguarda la questione digestiva. L’origine vegetale reca con sé l’assenza totale di lattosio, caseina e altri componenti animali, ciò riduce il rischio di gonfiore, pesantezza e disagi intestinali, anche in chi non è intollerante ma ha comunque un apparato digerente sensibile. Tutto ciò al netto della critica più frequente che viene mossa ai prodotti delattosati, ossia il gusto leggermente dolce. Questo effetto è dovuto alla scissione del lattosio in glucosio e galattosio, due zuccheri semplici dal potere dolcificante. Per alcuni palati ciò risulta stucchevole e innaturale, soprattutto nelle preparazioni salate.
Infine la varietà, un grande punto di forza dell’alimentazione plant based. Ogni ingrediente vegetale ha un profilo nutrizionale e organolettico peculiare, e ciò pone le basi per una rotazione più ampia nella dieta quotidiana.
I protagonisti della dieta plant based senza lattosio
Entriamo nel vivo del discorso e facciamo il punto sulle soluzioni dell’alimentazione plant based. Di ciascuna riporteremo le sue proprietà nutrizionali e le informazioni sul gusto del latte e della panna.
La soia
La soia è una delle alternative vegetali più complete, in quanto apporta proteine ad alto valore biologico, grassi insaturi, calcio e ferro. Da essa si può fare sia il latte che la panna. Il latte di soia ha un gusto neutro e leggermente vegetale che ricorda i legumi, ma si armonizza bene con molti ingredienti.
La panna di soia ha un sapore simile, ma più morbido. Inoltre vanta una consistenza vellutata e si comporta bene sia nei dolci che nei piatti salati, risultando versatile e stabile in cottura.
Il cocco
Il cocco fornisce un latte aromatico e naturalmente dolce, molto apprezzato per dessert e preparazioni etniche. È ricco di grassi saturi, ma anche di antiossidanti e minerali come il manganese.
La panna, invece, si rivela densa e cremosa, quindi perfetta per dolci al cucchiaio o per aggiungere corpo alle zuppe. Ha un sapore inconfondibile poiché sa decisamente di cocco, ma può risultare invadente in alcune ricette.
Le mandorle
Il latte di mandorla è leggero e delicatamente profumato. Ha poche calorie, ma è una fonte importante di vitamina E e di calcio. È perfetto da bere o per l’uso in pasticceria. La panna di mandorle è invece più rara, ma vanta qualche applicazione. Ad ogni modo è meno grassa rispetto ad altre, regalando una nota raffinata e dolce alle preparazioni, il tutto senza appesantire.
Le noci
Il latte di noci è meno comune ma molto ricco di gusto. Esprime un sapore intenso e tostato, con una leggera nota amara che lo rende adatto a preparazioni raffinate. Si difende bene anche sul piano nutrizionale: è una buona fonte di acidi grassi omega tre, fosforo e rame.
Con le noci si può fare anche la panna, ma oggettivamente non è un granché, in quanto è poco legata, poco morbida e poco funzionale.
Il riso
Il latte di riso è uno dei più consumati in assoluto. E’ naturalmente dolce grazie alla presenza di zuccheri semplici sviluppati durante la lavorazione. È molto digeribile, povero di grassi e privo di glutine, tuttavia ha un contenuto proteico piuttosto basso.
Per quanto concerne la panna, quella di riso è leggera e morbida, inoltre vanta una tenuta discreta in cottura. È ideale per vellutate e dolci al cucchiaio delicati.
Tante ricette senza lattosio e con alimentazione plant based
Il latte e i derivati realizzati con questi alimenti plant based danno vita a molte ricette interessanti. Ecco una mia personale selezione, trovate i relativi procedimenti su Nonnapaperina.it
Panna cotta alla soia e pesche caramellate. La panna cotta è compatta, cremosa e con un bel colore avorio. Si regge sul contrasto con le pesche caramellate, che la rendono visivamente accattivante. Al palato trasmette una nota neutra che esalta la dolcezza e l’aromaticità della frutta, in un processo tipico dei dessert più eleganti e armonici.
Budino con latte di cocco, mirtilli e semi di chia. Un budino morbido e quasi gelatinoso, con una superficie lucida e arricchita dai semi. Il latte di cocco dona una dolcezza vellutata, mentre i mirtilli conferiscono freschezza e un significativo tocco acidulo.
Plumcake alla canapa con latte di riso. Il plumcake ha un aspetto rustico e invitante, con una consistenza compatta e leggermente umida. Il latte di riso accentua la naturale dolcezza dell’impasto, mentre la farina di canapa conferisce una nota erbacea sottile e un profilo aromatico originale, dando vita così a un dolce unico e nutriente.
Torta allo zenzero con latte di soia. La torta in questione vanta una superficie dorata e una consistenza soffice, dovuta proprio al latte di soia. Il latte di soia regala una struttura equilibrata, mentre lo zenzero trasmette la proverbiale nota punta pungente.
Madeleine con yogurt di soia, pesca e albicocca. Queste madeleine sono leggere, dorate e belle da vedere. Lo yogurt di soia dona morbidezza e una nota lievemente acidula all’impasto. Il tutto viene poi completato dai pezzetti di pesca e albicocca.
Una menzione speciale merita il formaggio vegetale (o vegano). Esso è realizzato con frutta secca oleosa, soprattutto anacardi, ma anche con mandorle o noci. La base viene frullata e fermentata con l’aggiunta di probiotici, o lieviti alimentari che ne arricchiscono il gusto. Il risultato è un prodotto morbido (o solido) e dal sapore lievemente acidulo, simile ai formaggi freschi.
E’ un formaggio ricco di grassi buoni, privo di colesterolo e facilmente digeribile. Contiene inoltre proteine, vitamine del gruppo B e calcio, che viene addizionato artificialmente.
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