Triglie alla livornese, un secondo di pesce davvero squisito
Triglie alla livornese, una secondo di pesce davvero unico
Come suggerisce il nome, le triglie alla livornese sono un secondo piatto a base di pesce tipico della città di Livorno, che vanta una grande tradizione per quanto riguarda i secondi a base di pesce. Pensiamo solo al cacciucco, una zuppa realizzata con pesci da taglio che unisce semplicità, gusto e nutrimento.
Questi valori sono declinati anche nella ricetta del pesce alla livornese, che richiedono un numero limitato di ingredienti. Il risultato è straordinario e capace di far risaltare il sapore del pesce, nutrendo al meglio e senza appesantire più di tanto. Le triglie sono tra i pesci che rendono di più, sebbene l’immaginario collettivo li riservi ai veri intenditori “ittici”, vista la presunta difficoltà a pulirli.
Certo, presentano una quantità più elevata della media di spine, ma basta un po’ di pratica per gestirle a dovere. Anche perché ne vale la pena, infatti le triglie non sono solo buone, ma anche ricche di principi nutritivi. Oggi abbiamo scelto di preparare le triglie alla livornese poiché questi piccoli pesci sono una discreta fonte di proteine e non hanno nulla da invidiare ai più famosi pesci azzurri. Sono ricchi anche di sali minerali, come il potassio, lo zinco e il selenio.
Il potassio supporta l’organismo in molte attività, circolazione in primis. Lo zinco e il selenio, invece, supportano il sistema immunitario e agiscono in funzione anti-tumorale. Le triglie sono ricche di vitamina B3 e di grassi buoni. Il riferimento è agli acidi grassi omega tre, che fanno bene al cuore e alla circolazione, riducendo la probabilità di incorrere in infarti, ictus e altre malattie acute. L’apporto calorico delle triglie è contenuto, pari a 123 kcal per 100 grammi. In occasione di questa ricetta le triglie vanno pulite e private del budello. Dopodiché vanno trasferite nel sugo di pomodoro in cottura.
Triglie alla livornese ricetta originale
Preparazione triglie alla livornese
- Per preparare le triglie alla livornese dovrete iniziare pulendo per bene il pesce togliendo le viscere interne.
- Dopodiché riscaldate l’olio d’oliva in una padella molto ampia (deve contenere tutte le triglie) e soffriggeteci l’aglio e il prezzemolo. Quest’ultimo deve essere tritato in modo fine e regolare.
- A questo punto aggiungete la polpa di pomodoro, aggiungete un po’ di pepe, un po’ di sale e fate sobbollire il sugo per 5 minuti.
- Mettete le triglie sul sugo, abbassate la fiamma e fate scaldare per 20 minuti.
- Il coperchio deve essere applicato solo per i primi minuti durante la cottura. Di tanto in tanto scuotete la padella in modo che il sugo non si attacchi.
- Non girate i pesci in quanto vi è il rischio di romperli.
- A cottura ultimata spegnete il fuoco e lasciate riposare per 10 minuti con il coperchio applicato.
- Ora non vi rimane che servire, guarnendo con altro prezzemolo tritato (omettete se intolleranti al nichel).
Ingredienti triglie alla livornese
- 800 gr. di triglie
- 400 gr. di polpa di pomodoro nichelfree
- 1 spicchio di aglio
- 4 cucchiai di olio extravergine di oliva
- 2 cucchiai di prezzemolo tritato
- un pizzico di sale e di pepe
Perché abbiamo usato il prezzemolo?
Uno dei punti di forza di questo secondo di pesce alla livornese è la semplicità e il sapiente uso delle spezie, che è minimo ma solo all’apparenza scarno. Di base si utilizza solo il prezzemolo. E’ una scelta azzeccata se si considera il potere insaporente di questa erba aromatica e la sua capacità di interagire con il sapore delicato delle triglie. La combinazione è eccellente, e incide senza coprire il gusto dell’ingrediente principale. Per inciso, il prezzemolo va rosolato insieme all’aglio, quindi poco prima di cuocere la polpa di pomodoro.
Può essere impiegato anche a fine preparazione, come condimento finale, se lo si preferisce. Il prezzemolo incide anche da un punto di vista nutrizionale. Come tutte le erbe aromatiche presenta delle ottime proprietà, tali da esercitare funzioni quasi curative. In particolare il prezzemolo aiuta a prevenire il cancro e a lenire i sintomi delle infiammazioni.

Un condimento davvero semplice
Il condimento vero e proprio delle triglie alla livornese è garantito dalla polpa di pomodoro. Il richiamo ad altri secondi di pesce “in umido”, afferenti a tradizioni culinarie diverse, è evidente. Per esempio, anche il pesce spada alla ghiotta, che si prepara soprattutto in Calabria, fa ampio uso del pomodoro. In effetti è una scelta che rende molto, in quanto il pomodoro insaporisce e non copre i sapori.
Il sugo va preparato in modo classico, dunque a partire da un leggero soffritto a base di aglio a prezzemolo. A proposito di aglio, la sua presenza fa spesso storcere il naso ai puristi, soprattutto se non viene prelevato a metà cottura. In realtà l’aglio fa bene e non appesantisce, se presente in dosi equilibrate. Le triglie alla livornese, per esempio, richiedono un solo spicchio d’aglio.
Per quanto concerne il pomodoro, vale la pena tesserne le lodi. L’ortaggio (anzi il frutto) vanta delle ottime capacità nutrizionali. Al costo di un apporto calorico misero, garantisce vitamine, sali minerali e sostanze capaci di prevenire il tumore. Queste, tra l’altro, sono responsabili del colore rosso e si accumulano soprattutto nella buccia. I pomodori sono anche ricchi di vitamina A, che fa bene alla vista e non solo. Stesso discorso per la vitamina C, che innalza le difese immunitarie e le rendono più reattive rispetto a virus e batteri.
Ebbene si, esiste anche l’orata alla livornese
Le triglie alla livornese sono il simbolo della gastronomia ittica della città toscana. Essa, però, si esprime anche nell’impiego di altri pesci come l’orata, infatti esiste anche l’orata alla livornese. L’orata è un pesce prezioso per gusto, versatilità e proprietà nutrizionali. Più nel dettaglio è ricca di proteine ad alto valore biologico, povera di grassi e con un buon apporto di acidi grassi omega-3, noti per i benefici sul sistema cardiovascolare.
Inoltre contiene fosforo, potassio, selenio e vitamine del gruppo B, elementi che contribuiscono al buon funzionamento del metabolismo e del sistema nervoso. L’orata si distingue anche per la carne soda ma delicata, che assorbe perfettamente i sapori del sugo alla livornese senza coprirli. Insomma contribuiscono a creare un abbinamento perfettamente bilanciato tra tradizione e benessere.
Per preparare l’orata alla livornese si può procedere in due modi: con il pesce intero oppure sfilettato. Nel primo caso bisogna pulire bene l’orata, privarla delle interiora e delle squame, per poi cuocerla intera nel tegame e rigirandola con delicatezza per evitare che si rompa.
Nel secondo caso si utilizzano i filetti di orata, che cuociono più rapidamente e assorbono meglio il sugo. La base è sempre la stessa: si fa soffriggere l’aglio in olio extravergine d’oliva, poi si aggiunge il pomodoro, un pizzico di peperoncino e infine il pesce. Dopo circa 15-20 minuti l’orata è pronta da servire, magari con una fetta di pane tostato, ideale per raccogliere il sugo e per ispirare la proverbiale scarpetta.
Cosa bere con la triglia alla livornese?
La triglia alla livornese è un secondo piatto gustoso e rustico, che merita di essere accompagnato da un buon vino, magari toscano. Ad esempio proteste prendere in considerazione il Vermentino, un vino bianco secco e aromatico che si caratterizza per una buona freschezza, che contrasta piacevolmente con la dolcezza del pomodoro. Nondimeno trasmette note fruttate e floreali che esaltano il sapore del pesce senza coprirlo.
In alternativa potete optare per l’Ansonica Costa dell’Argentario, un’altra eccellenza toscana dal profilo morbido e minerale, dunque perfetta per piatti di pesce in umido. Stesso discorso per il Bianco di Pitigliano, un vino che vanta un ottimo equilibrio tra acidità e sapidità.
Chi ama le bollicine può abbinare un Prosecco Brut o uno Spumante Classico a base di Chardonnay, che possono offrire un’interessante soluzione e rendere il pasto più vivace. Vi sconsiglio invece i vini rossi tannici o strutturati, per esempio vanno evitati il Chianti o il Brunello, che sono troppo intensi per la delicatezza del pesce e del sugo.
FAQ sulle triglie alla livornese
Che sapore ha la triglia?
La triglia ha un sapore intenso e leggermente dolciastro, con note marine ben marcate. La sua carne è tenera ma compatta, proprio per questo si presta molto bene a preparazioni in umido come la ricetta alla livornese. È un pesce che conserva tutta la sua personalità anche dopo la cottura.
Che proprietà nutrizionali ha la triglia?
La triglia è un pesce magro, ricco di proteine e povero di grassi. Contiene una buona quantità di acidi grassi omega-3, che contribuiscono al benessere del cuore. Inoltre apporta vitamine del gruppo B, fosforo, ferro e iodio. È un alimento digeribile e adatto anche alle diete leggere.
Che differenza c’è tra la triglia e l’orata?
La triglia ha una carne più saporita e un gusto più deciso rispetto all’orata, che è invece più delicata e neutra. Dal punto di vista nutrizionale entrambi sono pesci magri e ricchi di proteine, ma l’orata tende ad avere una carne più soda, ideale per cotture più prolungate. Le triglie invece sono più piccole e hanno più lische.
Come si cuoce la triglia alla livornese?
La triglia può essere cotta in padella, al forno o in umido. La versione alla livornese è una delle più famose e si cuoce in salsa di pomodoro con aglio, olio e prezzemolo. È importante non maneggiarla troppo durante la cottura perché è delicata e tende a sfaldarsi facilmente.
Ricette con le triglie ne abbiamo? Certo che si!
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